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Dice grazie ai tredicimila quartesi che hanno dato il loro voto a lui e alla coalizione di centrodestra che lo sostiene. E al "grido di tutti i sardi,  Fortza Paris" chiama tutti a raccolta per la sfida finale, quella del ballottaggio contro Graziano Milia. “Come nello sport anche nella vita bisogna dare il massimo per raggiungere i propri obiettivi. In questa gara i vincitori saranno i  quartesi che vogliono una città diversa". Il sardista Christian Stevelli  è risultato vincente al primo turno della tornata elettorale per la conquista del governo del palazzo di vie Eligio Porcu: ha incamerato il 44,20% delle preferenze contro il 36,25 del principale avversario, Graziano Milia. Il ballottaggio dell'8 e 9 novembre è tra loro. Consapevoli, entrambi, che non si tratta di un girone di ritorno ma di una nuova sfida che parte dallo 0-0 e palla al centro. 

"Solo che io gioco con la stessa squadra. Milia no", afferma Stevelli.

In che senso?

"Il mio avversario dovrà snaturare quel finto progetto civico che aveva messo in piedi con il coinvolgimento anche di persone del centrodestra. Dovrà fare accordi con altri e avvicinarsi al governo nazionale fatto di pezzetti di versi di politica". 

Stevelli, contava di vincere al primo turno?

"La volontà c'era, avevamo un ottimo programma e un'ottima coalizione. Ma io ho pagato uno scotto: girava voce che io non sia quartese, nonostante viva da vent'anni in questa città. Ricordo che Milia, quando è diventato sindaco per la prima volta, viveva a Quartu da soli sette anni. IN realtà quindi io avevo anche questo vantaggio, ma troppi hanno raccontato una storia diversa. Io invece mi sento assolutamente quartese, anzi: chi decide di vivere una città ha molta più identità di chi qui è costretto a vivere". 

Qual è l'appello a chi non è andato a votare?

"Se non si vota si subisce quello che è successo in questa città, che ha un bisogno assoluto di rilanciarsi e la necessità di cittadini consapevoli che scelgono il loro futuro. Possono decidere di restare così o di andare verso un futuro migliore, rappresentato dal nostro progetto politico". 

Come lavorerà durante queste due settimane che portano al ballottaggio?

"Agiremo intensamente per spiegare  ancora di più per far capire, se qualcuno non l'avesse ancora percepito, che il mostro è un progetto vero, di rilancio, e non qualcosa di trito e ritrito. E c'è da dire che ha già avuto il benestare della giunta regionale, del presidente Christian Solinas in primis. Quindi sui punti  strategici avremo la possibilità di partire subito. È quello che Quartu merita e si aspetta". 

Per ora secondo lei chi ha vinto? 

"Ha vinto l'astensionismo. Credo sia necessario coinvolgere la gente. Continuerò a girare, a farmi conoscere. Perché l'astensionismo fa perdere tutti".  

Ancora colazioni ai bar?

"Colazioni, pranzi. Per ora no possiamo fare cene, anche se Solinas vuole fare qualcosa di diverso da questo governo che sta devastando l'economia. Noi siamo una coalizione di centrodestra civica e sardista che pensa alla gente. Quindi, va bene l'attenzione alla salute ma è fondamentale anche l'economia. Sarò un sindaco che manterrà l'equilibrio tra salute e economia". 

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Christian Stevelli avanti di otto punti, con il 44,20% delle preferenze. Ma non basta. La corazzata di dieci liste del centrodestra che sostiene il candidato sardista non riesce a sfondare la soglia del 50% utile per la vittoria al primo turno e il nome del nuovo sindaco di Quartu uscirà solo dal ballottaggio, tra due settimane. La sfida sarà con Graziano Milia (sei liste alle spalle, 36,3% dei voti): il già primo cittadino della terza città della Sardegna ha superato di gran lunga il candidato ufficiale del centrosinistra Francesco Piludu, espressione del Pd, che si ferma al 14,5%. Crolla, ancora, il Movimento 5 Stelle, che con il consigliere comunale uscente Guido Sbandi supera di una manciata di voti il 3%. Francesco Pandolfi, che nella scheda ha insistito per far aggiungere "Maestro" in virtù della sua attività di maestro di arti marziali. si ferma all'1%, prendendo il doppio dei voti di Alberto Grimaldi, che "incassa" lo 0,5%. 

In una città che ha disertato le urne - l'affluenza è rimasta al di sotto del 50% - la lista più votata è stata a sostegno di Milia: la "Milia sindaco Q" ha preso il 17% dei voti. Ottimo risultato per il partito sardo d'azione, che sprimeva Stevelli, che supera l'11%. La Lega invece supera di pochissimo il 3%. Tracollo per il Pd, che non va oltre il 6,2% dei voti. 

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