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Sono oltre 130 mila gli Agnelli IGP di Sardegna che per questa festività finiranno sulle tavole degli Italiani. La maggior parte dei capi sono andati a coprire i mercati del centro e nord Italia dove si registra una richiesta crescente. Come da tradizione la base della portata principale di Pasqua sarà di carni tenere con un’attenzione crescente da parte dei consumatori alla qualità e provenienza del prodotto. Lo comunica il Contas, consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp impegnato da sempre a garantire al consumatore finale il rispetto del disciplinare di produzione degli agnelli IGP che rappresentano la chiave dell'economia agropastorale. "A questo proposito  è stata intensificata la nostra collaborazione con le autorità competenti per le attività di controllo su tutto il territorio nazionale: durante il periodo pasquale le frodi aumentano in maniera esponenziale ed è compito del Contas evitare che se ne verifichino ai danni del consumatore e dell’intera filiera. In questi anni abbiamo notato sempre una maggiore attenzione dei consumatori riguardo la provenienza e i metodi di allevamento: assistiamo a un crescente dibattito – spiega Battista Cualbu, presidente del Contas – e una crescente sensibilità riguardo metodi di allevamento, e all’impatto che hanno sulla salute del pianeta. Non possiamo che essere contenti di questa attenzione perché sempre più consumatori controllano il marchio, si informano su quello che rappresenta, e quindi si sentono garantiti rispetto al fatto che gli allevamenti ovini in Sardegna sono estensivi, non sono omologati perché ogni pascolo ha caratteristiche differenti che donano alla carne caratteristiche uniche. Ogni agnello presente sui banchi delle macellerie in questi giorni ha quindi una storia a se”. Un riscontro che arriva anche dalle pagine social della pagina Contas, dove le interazioni crescono e raccontano di una attenzione sempre più giovane: il 30% dei follower ha meno di 40 anni. L’attenzione alla storia del prodotto, la ricerca di una narrazione il più possibile breve (pastore, macellatore, banco della macelleria), rassicura il consumatore finale che sempre di più si cimenta in ricette innovative, sotto i consigli della nuova generazione di chef, impegnati a diffondere tecniche e modalità di cottura attraverso pagine social con migliaia di seguaci. “Ricette che sono presenti anche nel nostro sito internet divise per categorie Velocissime, Intramontabili e Ricercate, a misura di consumatore” commenta Alessandro Mazzette, direttore del Contas. “Un ottimo riscontro si è avuto anche nelle campagne dove i produttori hanno potuto vendere a prezzi veramente remunerativi i propri agnelli. Le ultime settimane di pioggia hanno favorito i pascoli e quindi la crescita dei capi” spiega ancora Mazzette, “ma il prezzo come sempre lo fa la richiesta e la quantità disponibile sul mercato, quindi non possiamo che ritenere questa Pasqua 2024 positivamente. Ottime risposte stanno arrivando anche da mercati lontani: le recenti fiere in Oriente a cui abbiamo partecipato, ci rassicurano sul fatto che le produzioni possono spuntare buoni prezzi anche fuori dai periodi canonici del consumo in area mediterranea: la destagionalizzazione delle produzioni arriva grazie alla necessità di coprire fette di mercati lontani dai nostri, che stiamo studiando e conoscendo”.

 
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Crisi e aumento dei prezzi non fermano la voglia dei sardi per i dolci artigianali. Sulle tavole isolane 243 specialità isolane della tradizione create da oltre 1.800 aziende. Casadinas, Ricottine, Tiliccas, Pardulas ma anche colombe e uova di cioccolato: ecco le leccornie. Fabio Mereu e Daniele Serra (Presidente e Segretario Confartigianato Sardegna): “Ogni dolce, realizzato con cura e maestria artigianale, è anche un simbolo di condivisione e di legame familiare”. La ricetta della vera colomba artigianale.

In Sardegna, nonostante le incertezze dell’economia e l’aumento dei prezzi delle materie prime, nella settimana di Pasqua non si rinuncia ai prodotti della tradizione, soprattutto dolciaria.

Le Casadinas, le Ricottine, le Tiricche o tiliccas e le Pardulas e Is Pastissus senza contare le colombe, le uova di cioccolato e gli altri dolci tipici sardi sono solo alcuni dei prodotti offerti dalla biodiversità agroalimentare sarda, ad elevata vocazione artigianale, che comprende 243 specialità tradizionali, caratterizzate da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo.

L’analisi che l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna ha realizzato sul settore dolciario e di pasticceria racconta come tutte le leccornie, pasquali e non, vengano realizzate da 1.862 pasticcerie e imprese del settore dolciario, di cui 1.351 le aziende artigiane in rappresentanza del 72,6% delle realtà totali del settore, comparto che comprende anche pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria. Nonostante questo, nell’Isola mancano all’appello 560 pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e panettieri e pastai artigianali, il 48,7% dei 1.150 ingressi previsti in ingresso.

“Le nostre tavole di Pasqua si arricchiscono con i prodotti della tradizione, che sappiamo fare come pochi altri al mondo – affermano Fabio Mereu e Daniele Serra, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – l’Isola vanta una notevole quantità di prodotti ad elevata vocazione artigianale, da prediligere e gustare nella consapevolezza di aver scelto un prodotto buono, sano e realizzato nei nostri laboratori, che danno lavoro ai pasticceri del territorio e custodiscono le ricette tramandate di generazione in generazione”. “Secondo un recente studio condotto da Unione Italiana Food (Uif) – proseguono Mereu e Serra - il 20,7% delle famiglie italiane, per i dolci pasquali, preferisce prodotti artigianali. Ed è per tenere vivo tutto questo che da tempo siamo impegnati a far avvicinare i giovani al settore, mostrando quelli che sono gli elementi più attrattivi”. Nella biodiversità agroalimentare regionale, sarda, ad elevata vocazione artigianale, primeggiano le paste fresche e la panetteria, la biscotteria, la pasticceria e la confetteria con 85 prodotti, pari al 35,0% del totale, seguiti da 63 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, pari al 25,9% del totale e da 21 formaggi, pari al 8,6%: queste tre tipologie di prodotti concentrano ben il 69,5% del totale.

Sui consumi, impatta però l’impennata dei prezzi delle materie prime che, per la maggior parte, viene assorbita dai produttori artigiani.

Lo zucchero nel 2023 ha registrato un aumento del 28,4% su base annua, mentre le quotazioni del cacao sui mercati internazionali a febbraio 2024 sono più che raddoppiate (+107,9%) sul 2023.Rispetto alla scorsa Pasqua, i prezzi al consumo dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita del +3,3%. Invece, se consideriamo il triennio 2021-2024, i prezzi della pasticceria fresca sono cresciuti del 10,9%, meno della metà dei prezzi dei prodotti alimentari (+21,2%) e dei prezzi della pasticceria confezionata (+23,6%).

“I dolci artigianali di Pasqua – proseguono Presidente e Segretario - rivestono un'importanza fondamentale nelle tradizioni culinarie di questa festività. Realizzati con cura e maestria artigianale, non sono solo piaceri per il palato, ma anche simboli di condivisione e di legame familiare. La preparazione di queste specialità richiede tempo, dedizione e abilità, tramandate spesso dagenerazioni. Essi rappresentano non solo una delizia gastronomica, ma anche un modo per celebrare le ricorrenze pasquali, unendo le famiglie intorno alla tavola”. “Attraverso la loro arte, i maestri pasticceri trasmettono non solo sapori unici ma anche un patrimonio culturale e storico che va preservato e valorizzato – concludono Mereu e Serra – quelli pasquali non sono quindi più di semplici alimenti ma custodi di tradizioni, di gioia e di condivisione, rendendo questa ricorrenza un momento ancora più speciale e significativo per tutti coloro che li gustano”.

Nonostante i dolci sardi, anche nel 2024 la protagonista indiscussa sarà la colomba, un classico che conta poco più di cent'anni (nacque nel milanese nel 1919) e che, è bene ricordare, dal 2005, in base al decreto ministeriale del 25 luglio ha una sua specifica denominazione.

“Colomba” non si può applicare ai prodotti di altri Paesi europei. Inoltre, nel dicembre 2009, il Ministero dello Sviluppo Economico ha

stabilito le indicazioni specifiche sugli ingredienti da riportare sull’etichettatura dei prodotti alimentari e prodotti dolciari da forno. Norme alla mano i prodotti che utilizzano forme e modalità di presentazione identiche e confondibili con i prodotti disciplinati, ma sono identici solo all'aspetto, sono imitazioni. Per chiamarsi “colomba”, un dolce deve avere almeno il 16% di burro, uova di

categoria “A”, cioè fresche e in quantità tale da garantire almeno il 4% in tuorlo, latte, miele, burro di cacao, eccetera. In una colomba “falsa”, invece, si possono trovare ingredienti molto diversi: prevalentemente, si tratta di dolci che contengono ingredienti scadenti, ad esempio grassi idrogenati, pochissimo burro e uova e molto zucchero, per “coprire” la qualità inferiore”.

Le 7 regole d’oro per la “vera” Colomba artigianale.

In base alla CIRCOLARE 3 dicembre 2009, n. 137021 del Ministero dello

Sviluppo Economico

Per essere sicuri di portare in tavola il classico dolce di Pasqua:

1) La vera colomba deve innanzitutto avere la classica forma di… colomba. Può sembrare banale ma proprio la forma può essere il primo indicatore di un falso prodotto dolciario da forno.

2) Il primo ingrediente, quello presente in maggiore quantità, deve essere la farina di frumento e non lo zucchero.

3) È necessario controllare bene tutti gli ingredienti. Abbiamo davanti una vera colomba quando sono presenti tutti i seguenti ingredienti: farina di frumento, zucchero, uova e/o tuorlo, burro, agrumi canditi, lievito naturale, sale, mandorle. Se nell’etichetta ne manca qualcuno stiamo per acquistare un semplice dolce pasquale ma non una vera colomba.

4) Oltre all’elenco relativo agli ingredienti con cui deve essere fatta una colomba, ne esiste un altro relativo ai pochi altri che possono essere aggiunti alla giusta ricetta. Sono solamente questi: latte e derivati, miele, burro di cacao, malto, zuccheri, aromi, emulsionanti (per es: lecitina di soia), conservanti.

5) Quanto ai grassi, ricordare che nella colomba non ci possono essere grassi diversi dal burro, come margarina, strutto o altro, altrimenti anche in questo caso abbiamo di fronte un altro tipo di dolce.

6) La vera colomba, di norma, è priva di conservanti. Gli unici permessi nella colomba sono due: E 200 – acido sorbico e E 202 –

sorbato di potassio.

7) La glassa può essere fatta oltre che con le mandorle, anche con armelline, nocciole, anacardi.

Il ciclo di produzione dall’impasto al confezionamento della vera colomba artigianale dura almeno 48 ore

In generale teniamo sempre presente che sul mercato sono presenti diversi “dolci pasquali” che possono anche avere la stessa forma della colomba. La legge obbliga i produttori di questi dolci a rendere evidente che non si tratta di colomba, e addirittura chi li commercializza a non metterli gli uni accanto agli altri nel caso in cui questo possa creare confusione. Quindi un dolce che sembra una colomba per la forma e per la confezione, ma che non riporta tutte le caratteristiche anzidette non è una vera colomba.

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La Sardegna è alle prese con una grave siccità, che minaccia di lasciare a secco campagne e rubinetti. Per affrontare questa sfida, è necessario accumulare più acqua possibile, migliorare le reti idriche e ridurre gli sprechi.

Il tema è stato al centro del convegno "Il ciclo dell'acqua, uso sostenibile e razionale della risorsa idrica in Sardegna. L'impatto dei cambiamenti climatici", organizzato dall'associazione dottori in agraria e forestali della Sardegna in collaborazione con il Consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale in occasione della Giornata mondiale dell'acqua.

"Gli eventi estremi che stanno caratterizzando il territorio non consentono di portare avanti le colture senza un apporto idrico adeguato", ha spiegato Efisio Perra, presidente del Consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale. "Per cui è importante conservare l'acqua, accumularla, risparmiarla con la protezione delle reti. E poi anche utilizzare le acque reflue che chiaramente devono essere certificate e questa rappresenta un'altra sfida importante. Chiaramente anche l'agricoltore deve fare la sua parte con un consumo consapevole".

"I cambiamenti climatici degli ultimi anni si sono tradotti in un aumento delle temperature", ha detto Gabriele Cola dell'Università di Milano, "con una serie di conseguenze negative sul settore agricolo, in particolare un'estremizzazione di quelli che sono i consumi delle diverse produzioni agrarie. Di contro l'andamento delle precipitazioni si caratterizza per una stabilità, quindi non assistiamo a cali precipitativi per quanto riguarda i comportamenti medi, ma a una forte variabilità anno per anno che determina una necessità da parte degli agricoltori di una gestione molto precisa in grado di contrastare eventuali situazioni di siccità".

 

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In Sardegna più di 154.200 tonnellate di rifiuti di imballaggio sono state sottratte alla discarica e conferite a CONAI nel 2022 (ultima rilevazione disponibile) grazie agli accordi sottoscritti tra i Comuni della Regione e i Consorzi di Filiera di CONAI. Una quantità di rifiuti che, messa in cassonetti, potrebbe coprire per oltre tre volte la tratta stradale Cagliari-Ginevra, tenendo conto anche del tratto di mare tra Olbia e Livorno da coprire in nave.

Lo rende noto il Consorzio Nazionale Imballaggi nel disegnare un bilancio e un consuntivo delle performance sostenibili delle Regioni italiane nella raccolta degli imballaggi. 

Per coprire parte dei costi della raccolta differenziata degli imballaggi, nel 2022 CONAI ha trasferito ai Comuni della Sardegna oltre 25 milioni e 820.000 euro, così come previsto dall’Accordo Anci-CONAI vigente. Una cifra in leggera crescita rispetto ai 25 milioni e 559.000 euro conferiti nel 2021.

I dati si inseriscono in un quadro regionale che si mantiene positivo.

«La Sardegna differenzia più del 75% dei suoi rifiuti urbani, come mostrano gli ultimi dati forniti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale» afferma Luca Piatto, responsabile CONAI dei rapporti con il territorio. «Una percentuale che permette alla Regione di piazzarsi al secondo posto nella classifica delle più virtuose a livello nazionale. Tutte le province superano abbondantemente il 70% di differenziata, e la cultura ambientale di una raccolta differenziata ben fatta sembra diffusa. L’intervento di CONAI sul territorio regionale, nel corso del 2022, è rimasto sostanzialmente stabile. Ma i corrispettivi che il Consorzio ha riconosciuto ai Comuni sardi sono lievemente cresciuti, segno che la qualità della raccolta differenziata fatta dai cittadini è migliorata: gli abitanti della Regione differenziano bene e in linea generale hanno commesso meno errori». 

Secondo gli ultimi dati ISPRA, le province più virtuose sono quelle di Oristano e di Nuoro: entrambe sfiorano l’80% di raccolta differenziata (79,7% e 79,4% rispettivamente).

Dai cittadini della provincia di Oristano arriva a CONAI un pro-capite di quasi 96 kg di imballaggi correttamente differenziati (nel 2021 erano 89,6 kg); dai cittadini del Nuorese quasi 100 kg di imballaggi (stabili rispetto al 2021).

Medaglia di bronzo al Sud Sardegna, che supera il 78,5% di differenziata. Secondo l’ultima relazione CONAI, è di oltre 100 kg di imballaggi il pro-capite arrivato al Consorzio dai cittadini della provincia.

«Con il 71,5% di imballaggi riciclati, l’Italia è già leader in Europa in questo ramo dell’economia circolare» commenta Piatto. «Al raggiungimento di questo risultato contribuiscono tutte le Regioni: l’impegno dei cittadini è essenziale. La Sardegna si conferma una Regione molto virtuosa, ma occorre proseguire in questo sforzo, che richiede continuità, e prestare sempre maggiore attenzione alla qualità della raccolta: piccoli errori di conferimento compromettono grandi quantità di materiale che potrebbe rinascere attraverso il riciclo».

Fra le raccomandazioni di CONAI a questo proposito, «gli scontrini devono essere buttati nell’indifferenziato. Si tratta infatti di carta chimica, non riciclabile» spiega Luca Piatto. «Con la carta non vanno nemmeno carta oleata e carta da forno. Gli imballaggi in plastica vanno sempre svuotati, e le bottiglie vanno schiacciate per il lato lungo, e non dall’alto in basso. Il cristallo, poi, non va conferito con il vetro: contiene piombo, e pochi frammenti di cristallo compromettono grandi quantità di vetro riciclabile».

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La presidente della Corte d'Appello di Cagliari, Gemma Cucca, ha annunciato che l'ultimo verbale delle operazioni elettorali è stato ricevuto e che l'ufficio centrale regionale ha iniziato il conteggio dei voti per l'attribuzione dei seggi. I tempi per la proclamazione del presidente e dei consiglieri eletti sono previsti essere ragionevoli, grazie al lavoro preparatorio già svolto.

L'ultimo verbale delle operazioni elettorali è stato ricevuto dall'ufficio centrale circoscrizionale di Cagliari che ha iniziato il conteggio dei voti per l'attribuzione dei seggi su base regionale e circoscrizionale. I tempi per la proclamazione del presidente e dei consiglieri eletti sono previsti essere ragionevoli. La proclamazione del presidente e dei consiglieri eletti quindi dovrebbe avvenire a breve.

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La Procura di Sassari ha chiuso le indagini dell'inchiesta per riciclaggio e peculato che coinvolge il fratello del cardinale Angelo Becciu, Antonino Becciu, responsabile della cooperativa sociale Spes, il vescovo di Ozieri Corrado Melis, e altre sette persone.

Gli indagati avrebbero fatto confluire fondi dell'8 per mille destinati alla Diocesi di Ozieri nei conti correnti della cooperativa Spes.

Secondo gli atti della Procura, la somma complessiva ammonterebbe a oltre 2 milioni di euro arrivati nella disponibilità della Spes tra gennaio 2013 e febbraio 2023.

Le indagini sono state avviate dopo un esposto della diocesi di Ozieri e hanno portato all'acquisizione di documentazione bancaria e contabile, nonché all'interrogatorio di persone informate sui fatti.

I prossimi passi saranno la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura e l'eventuale processo. Il caso ha avuto un'ampia eco mediatica anche per il coinvolgimento del fratello del cardinale Becciu, già in passato al centro di vicende giudiziarie. La diocesi di Ozieri ha ribadito la sua estraneità ai fatti contestati e ha espresso fiducia nella magistratura. La cooperativa Spes ha invece sostenuto di aver utilizzato i fondi in modo corretto e trasparente. La vicenda è ancora in corso e saranno le indagini a stabilire se vi siano state effettivamente irregolarità e a chi siano imputabili.

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Martedì, 12 Marzo 2024 10:37

Lavoro, domani tappa in Ogliastra per il Job Day

Il Job Day Sardegna 2024 arriva a Tortolì mercoledì 13 marzo con la quinta tappa dell'edizione 2024, dopo gli appuntamenti, promossi dall’assessorato regionale del Lavoro e dall’Aspal nella formula territoriale, svoltisi a Sassari, Olbia, Nuoro e, la scorsa settimana, a Oristano. Dopo il successo di queste prime tappe, c'è ora grande attesa per l’appuntamento in Ogliastra, che sarà ospitato nei locali dell’Istituto Professionale Ianas di Tortolì, in Viale Santa Chiara. Previsti tantissimi incontri e colloqui, in presenza e on line, fra le imprese e i candidati, iscritti e selezionati, ma anche colloqui con coloro che si presenteranno direttamente mercoledì, durante la giornata, e dei giovani delle IV e V Classi degli Istituti superiori del territorio che fanno capo ai Centri per l’impiego di Lanusei e Tortolì.

Protagonista quindi l'Ogliastra, con le sue straordinarie peculiarità legate ad un ambiente unico e ad attività imprenditoriali ed economiche "connesse" fra entroterra e mare.

I Job Day sono anche occasione preziosa per avere e acquisire conoscenze sul mondo del lavoro, nella sua complessità e articolazione, e della formazione. Ruolo fondamentale viene svolto dalle Agenzie formative, presenti con i propri stand, così come sarà possibile visitare gli stand degli Istituti tecnici superiori, delle Istituzioni e delle Forze armate. Nel corso della giornata, dopo l'inaugurazione con la direttrice generale ASPAL Maika Aversano, alle 10:30, sono in programma convegni, seminari e laboratori utili a chi vorrà comprendere l’evoluzione del mondo del lavoro nell’era 4.0. Sono previsti anche alcuni convegni durante i quali si parlerà di orientamento, di esperienze all’estero e si potranno ascoltare le testimonianze di chi, con i percorsi professionalizzanti del sistema ITS Academy Sardegna, ha trovato la sua strada.

L’ospite d’eccezione a Tortolì sarà Matteo Flora, imprenditore, docente universitario, comunicatore, che parlerà dei temi a lui cari come lo storytelling, la cyber sicurezza il data driven, di come usare i dati in modo efficiente, di limiti e etica delle intelligenze artificiali.

Anche durante il Job Day di Tortolì si potrà utilizzare un servizio gratuito che l’Aspal mette a disposizione per realizzare foto professionali da utilizzare nel curriculum vitae e nelle varie piattaforme dedicate al lavoro.

L'Aspal ha inoltre offerto un supporto telefonico: www.aspalsardegna.it/novita/supporto-telefonico-job-day-sardegna-2024/

Maggiori informazioni sul sito:  www.jobdaysardegna.it .

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Fiorella Mannoia raddoppia il suo appuntamento a Tharros, unica tappa in Sardegna del suo tour estivo Fiorella Sinfonica – Live con orchestra: esauriti in breve tempo i biglietti per il 21 luglio, la Fondazione Mont'e Prama, organizzatrice dell'evento nell'ambito del festival "L'Isola dei Giganti", e il festival Dromos, annunciano un secondo concerto per la sera dopo (lunedì 22 lugli0), sempre nell'esclusivo scenario dell'Anfiteatro allestito nell'area archeologica nel territorio del Comune di Cabras (in provincia di Oristano) con inizio alle 21.30.
 
La platea accoglierà il pubblico in quattro settori con un migliaio di posti a sedere numerati per altrettante fasce di prezzo dei biglietti che si potranno acquistare da oggi pomeriggio (martedì 12 marzo) a partire dalle 16 sul sito di Dromos www.dromosfestival.it: poltronissima a 69 euro, poltrona a 57.50, primo settore a 51.75, secondo settore a 46 euro. Tutti i prezzi comprendono i diritti di prevendita; attivo il bonus cultura 18app e Carta del docente. Il biglietto per il concerto darà anche diritto all'accesso al sito di Tharros nel periodo compreso dal 14 al 28 luglio.
 
«La collaborazione con Dromos porta un valore aggiunto alle celebrazioni per i cinquant'anni dal ritrovamento delle statue di Mont'e Prama» spiega Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont'e Prama«valorizzando con produzioni di eccellenza un luogo magico come Tharros, epicentro del Parco archeologico naturale del Sinis».
 
Il tour Fiorella Sinfonica – Live con orchestra debutterà il prossimo 3 giugno, tra le mura delle Terme di Caracalla, a Roma. Una tournée speciale che celebra i settant'anni della Mannoia (li compirà il prossimo 4 aprile) con un fitto calendario di date: una nuova, emozionante avventura per la cantante romana, reduce dal ritorno in concorso al festival di Sanremo con il brano "Mariposa", dopo l'ultima partecipazione e il secondo posto sul podio, nel 2017, con "Che sia benedetta". "Mariposa" è un vero e proprio manifesto dedicato alle donne: Fiorella Mannoia canta le voci di ognuna di loro, nel tempo, nella storia, nel sentimento e nel mistero, raccontandole nella loro libertà, forza, dolore, gioia, amore. E c'è da immaginare che "Mariposa", vincitrice del premio "Sergio Bardotti" per il miglior testo in gara all'ultimo festival di Sanremo, sarà tra le canzoni nella scaletta dei suoi concerti del 21 e del 22 luglio a Tharros.
 

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Martedì, 12 Marzo 2024 10:31

Plastic free, sette i comuni sardi premiati

Sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Comune di Milano si terrà sabato 9 marzo, presso il Teatro Carcano nel capoluogo lombardo, la premiazione nazionale dei “Comuni Plastic Free 2024”. Ad ottenere l’ambito riconoscimento a forma di tartaruga, ideato dall’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plasticasaranno ben 111 amministrazioni locali che hanno superato la valutazione del comitato interno in merito a 5 pilastri: lotta contro gli abbandoni illeciti, sensibilizzazione del territorio, gestione dei rifiuti urbani, attività virtuose dell’ente e collaborazione con la onlus. Gli sforzi che quotidianamente i Comuni compiono per tutelare i propri territori saranno premiati in funzione del livello di virtuosità con 1, 2 o 3 tartarughe, simbolo di plastic free Onlus. L’evento, giunto alla terza edizione, vedrà la partecipazione del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin (con un videomessaggio), della vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, e del Sindaco di Milano, Beppe Sala

“In appena un biennio, i Comuni Plastic Free sono raddoppiati – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – Un successo che testimonia come l’attenzione per l’ambiente e le future generazioni si diffonda sempre più tra le realtà locali, che presidiano il territorio. Attivando sinergie e dando concretezza alle collaborazioni con le Istituzioni possiamo velocizzare il cambiamento in positivo del nostro splendido Paese. Ringrazio le Amministrazioni comunali per l’importanza del loro impegno per l’ambiente che abbiamo certificato dopo attenta analisi e il Comune di Milano per averci ospitato. Plastic Free – conclude il presidente De Gaetano – sarà al loro fianco nel percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale”.

Sette i Comuni sardi premiati: Aglientu, Badesi, Castelsardo, Olbia, Stintino (Sassari); Teulada (Sud Sardegna); Elmas (Cagliari).

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Secondo l’analisi di Facile.it, a parità di consumi, nel 2023 le famiglie residenti in Sardegna con un contratto di fornitura nel mercato tutelato hanno speso, in media, 914 euro per la bolletta della luce, vale a dire il 34% in meno rispetto all’anno precedente.

Il conto fa guadagnare alla Sardegna il primo posto nella classifica delle regioni dove si è speso di più per l’elettricità; è bene ricordare che in molte parti della regione non è attivo il riscaldamento con gas di città, situazione che spesso viene compensata utilizzando dispositivi elettrici con forti impatti sui consumi.

Guardando i consumi a livello provinciale emerge che, per l’energia elettrica, si è speso in media di più a Cagliari (947 euro), Sud Sardegna (920 euro) ed Oristano (883 euro); chiudono la graduatoria Sassari (879 euro) e Nuoro (877 euro).

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