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Addio Gigi Riva. Occhi colmi di lacrime, striscioni, bandiere, cuscini di fiori. Sono stati circa 30mila coloro che si sono presentati alla Basilica di Bonaria per l’ultimo straziante saluto a Gigi Riva, l’eroe di tutti i tempi, il mito assoluto che rimarrà immortale per tutti i sardi. Autorità a parte, erano presenti anche Buffon, Zola, Copparoni, Selvaggi, Cannavaro, Reginato, Amelia, Peruzzi, Greatti, Tomasini e Perrotta, pezzi di Cagliari e di storia del calcio.

Ai lati della bara nella Basilica di Bonaria, una decina di sedie. A sinistra i Campioni d'Italia: Greatti, Tomasini, Brugnera, Reginato, con Arrica junior e Camba, il tutor di Nené e uomo di fiducia del gruppo.

La famiglia. La compagna Gianna Tofanari, i figli Nicola e Mauro e Sergio, il primo figlio di Gianna. Nell'ala destra della chiesa, in prima fila la famiglia, a sinistra le autorità, il mondo dello sport e la famiglia Cagliari. Al primo banco il ministro Abodi, il presidente Solinas, il presidente del Consiglio regionale Pais, il sindaco Truzzu e il prefetto De Matteis. Alle loro spalle, i vertici del calcio (Gravina, con Abete e Uva), del Coni (Malagò), l'ex presidente Carraro, il presidente Giulini e l'allenatore Ranieri, il ct della Nazionale Spalletti, Buffon, Amelia, Peruzzi, Perrotta, Albertini, il capo della C Marani e il suo vice Zola, l'ex capo della comunicazione Figc Valentini. Ci sono due ex azzurri come Tardelli e De Sisti e decine di giovanissimi calciatori con le loro tute rosse e blu.

Le parole dei figli sono strazianti. 

Il più grande ringraziamento va a tutti coloro che sono venuti in camera ardente. Io e mio fratello abbiamo cercato di stringere la mano a tutti. E spesso ci veniva da fare le condoglianze, noi a loro: nostro padre era un familiare di tutti i sardi».

Il ringraziamento è arrivato anche da parte del fratello Mauro. «Ci dicevano: era un grande uomo, non un grande calciatore. Questo era bello. Lui ha sempre ricambiato questo affetto». E ancora: "Grazie a tutti. Grazie a tutte le persone che hanno partecipato alla camera ardente e che sono state in coda, al freddo, fino alle 11 di sera. Bambini, anziani, gente che magari non lo aveva mai conosciuto. Abbiamo cercato di stringere le mani a tutti. E tutti ci dicevano: “È stato un grande uomo e non solo è stato un grande calciatore”. Se n’è andato un pezzo di Sardegna. Tutti ci hanno fatto le condoglianze, ma quasi veniva a noi da fare le condoglianze a tutti loro visto il dolore che provavano. Perché mio padre era una persona familiare per i cagliaritani e ha sempre ricambiato il loro affetto, così come quello di tutti i sardi e di tutti gli italiani. Dopo aver ricevuto il collare d’oro del Coni – ha concluso Nicola Riva – negli ultimi anni mio padre si è chiuso in casa. E ce lo siamo potuti godere solo noi figli, i parenti e le sue nipoti. Se n’è andato come voleva lui. Ora spero con il cuore che possa rivedere in cielo la sua mamma, la persona che ha amato di più». 

Dopo la scomparsa del Mito Gigi Riva e i funerali che hanno raccolto migliaia di persone da tutta la Sardegna ai piedi della Basilica di Bonaria per dare un ultimo saluto al Bomber, la partita di campionato che verrà ospitata dalla Domus contro il Torino, oltre al minuto di raccoglimento che verrà celebrato prima di qualunque manifestazione sportiva del fine settimana, la societàha fatto richiesta alla Lega di poter giocare con il lutto al braccio e una maglia speciale.

 

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L'arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi, nella sua omelia pronunciata durante la celebrazione delle esequie di Gigi Riva, ha ricordato diversi aspetti della sua storia umana e professionale.

Dopo un riferimento allo sport che porta a dare il meglio di sé nell’educazione della mente e del corpo, nella perseveranza, nella lealtà e nel coraggio, nella collaborazione con gli altri e nell’amicizia, ha sottolineato che "in questi giorni abbiamo celebrato tutto questo in Gigi Riva, ma anche, e forse soprattutto, altro. Abbiamo ricordato i meriti dello sportivo e ammirato la grandezza dell’uomo, la sua generosità e riservatezza, quella profondità di amore e dolore, di passione e malinconia, mai gridata, che si lasciava leggere con schiettezza ma mai possedere, che non si poteva né vendere né comprare".

Ha ricordato la sua famiglia, i figli Mauro e Nicola, e il cuore di Cagliari che ora lo saluta e prega per lui.

"La liturgia che stiamo celebrando - afferma - è la memoria viva della morte e risurrezione di Gesù Cristo. Per i credenti la morte è il passaggio necessario per la consegna totale al Dio della vita, nel cui abbraccio ogni fame e ogni sete, secondo le parole di Gesù nel Vangelo, vengono soddisfatti in eterno, nella gioia di quel bene che non sappiamo definire in modo appropriato ma che sappiamo essere vero, che inseguiamo indomiti, con passione, sempre inquieti e mai sazi".

E infine ha ricordato le sue gesta sul campo.

"Che nulla, o Signore, vada perduto - prosegue. Molte sono le immagini di questi giorni, la maggior parte delle quali fissano l’eleganza della corsa, la bellezza e la potenza del gesto. E poi, dopo la rovesciata di Vicenza o il sinistro di Città del Messico, quella esultanza spontanea, come tutti noi da bambini, a braccia alzate, guardando il cielo e correndo incontro all’abbraccio dei compagni. Corri di nuovo, caro Gigi, e tendi ancora quelle tue lunghe braccia al cielo, corri e guarda in alto. Noi oggi preghiamo perché il Signore ti venga incontro e ti abbracci in quella dimora dove potrai conoscere la Verità e vivere l’Amore senza ombra e senza fine".

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Martedì, 23 Gennaio 2024 10:52

Lutto in Sardegna, l’ultimo saluto a Gigi Riva

Allo stadio del Cagliari la camera ardente i funerali nella basilica di Bonaria. Questi gli appuntamenti per l’ultimo saluto a Gigi Riva. L’intera Isola vuole continuare a omaggiare il campione dei campioni. Per questo motivo è stato deciso di allestire oggi allo stadio del Cagliari la camera ardente. I funerali invece si terranno domani nella Basilica di Bonaria. Si attendono migliaia di persone e le ordinanze del sindaco di Cagliari.

Rombo di Tuono è deceduto ieri alle 19.10 all’ospedale Brotzu di Cagliari. Era arrivato per un malore nel reparto di Cardiologia. Poi l’annuncio dei medici: solo un intervento chirurgico gli avrebbe potuto salvare la vita. Ma il campione si è rifiutato. Quel rifiuto gli è stato fatale. La situazione è precipitata, fino alla morte.

Il vuoto che lascia il campione di sempre è incolmabile. In Sardegna è lutto regionale, ma il lutto sembra che invada anche i social dove fioccano i ricordi del mondo dello sport e dello spettacolo per l'uomo che era il campione di tutti. 

Un mito, una leggenda. “I suoi successi sportivi, il suo carattere di grande serietà, la dignità del suo comportamento in ogni circostanza gli hanno procurato l'affetto di milioni di italiani anche tra coloro che non seguivano il calcio”. Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che esprime ai familiari il cordoglio e la vicinanza, “Tanti italiani, e io tra questi, apprendono l'improvvisa notizia della morte di Gigi Riva con autentico dolore”. Anche la politica celebra il mito ricordando il campione in campo e l'immenso uomo. «Ci lascia un grande sportivo che ha segnato la storia del calcio e della nostra Nazionale. Che la terra ti sia lieve, campione», scrive invece la premier Giorgia Meloni. Non è da meno il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Se ne va un gigante del calcio. Con il suo ineguagliabile talento e la sua passione, Gigi Riva ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi del Cagliari, guadagnandosi al contempo il rispetto e la stima di milioni di italiani. Un simbolo, una bandiera, un grande uomo”. Anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana si associa: “È stato un grande campione. Con la sua grinta e il suo talento, ha regalato emozioni indimenticabili in Italia e nel mondo”. I messaggi, sui social non si possono contare. Dedicano un minuto del loro tempo per il mito Gigi Riva anche Matteo Salvini, Enrico Letta, Antonio Tajani, Andrea Abodi, Matteo Renzi.

In Sardegna è lutto regionale. Infatti il presidente della Regione, Christian Solinas ha disposto il lutto regionale sino al giorno delle esequie. Tutti gli edifici regionali, pertanto, dovranno esporre la bandiera della Sardegna, all’esterno, a mezz’asta, mentre quelle poste all’interno degli stabili, dovranno essere listate a lutto. E lo stesso presidente esprime il suo cordoglio. “Con profonda commozione, mi unisco al cordoglio di tutti i sardi, dell’Italia e del mondo intero per la perdita di un grande campione dello sport e della vita. La Sardegna perde una sua grande bandiera, un uomo che ha profondamente amato la nostra terra, sacrificando nel nome di questo grande amore tante legittime aspirazioni personali. Era sardo tra i sardi, orgoglio della nostra Isola. A Gigi Riva, a nome di tutti i Sardi, dico un grande, immenso e imperituro “grazie”.

E anche il Comune di Cagliari, attraverso un comunicato, vuole cercare di esprimere ciò che Riva ha dedicato alla città “In questo momento sento un dolore profondo. Non riesco a trattenere le lacrime, faccio fatica a esprimere pensieri e parole.

Gigi Riva è stato un esempio, un modo di essere, un punto di riferimento. 

Un uomo vero, unico e inimitabile.

Alla famiglia va l'abbraccio infinito di Cagliari e della nostra Isola. 

Addio Rombo di tuono e grazie di cuore per tutto. 
Sarà indetto il lutto cittadino per stringerci tutti intorno alla nostra leggenda, ai figli Nicola e Mauro, alle nipoti e a tutta la sua famiglia. 

Rimarrai immortale".

Cita l’eredità anche il presidente del Consiglio Comunale Edoardo Tocco: “Con profonda tristezza - ha commentato il Presidente del Consiglio Comunale, Edoardo Tocco quando ha appreso la notizia della scomparsa di Gigi Riva - dedico queste parole a Gigi Riva, un campione immortale.

La sua eredità vivrà nei cuori dei cagliaritani e di tutti coloro che hanno amato il calcio.

Ciao Gigi, grazie per l'indimenticabile contributo al mondo dello sport”.

 

Il cordoglio di mister Ranieri

È la notizia che non avrei mai voluto apprendere: mi ha colto alla sprovvista, sconvolto, sono senza parole. La scomparsa di Gigi lascia in tutti noi un vuoto incolmabile. Il calciatore lo hanno conosciuto tutti, io ho avuto il privilegio di apprezzare anche la persona: un uomo tutto d’un pezzo, serio e leale come pochi. Quando arrivai a Cagliari la prima volta 36 anni fa, fu tra le persone che da subito mi furono più vicine, con la sua discrezione e riservatezza. Il legame è sempre rimasto. Quando ho avuto la possibilità di ritornare qui, sentire quelle parole “Claudio è uno di noi” mi hanno commosso, fatto sentire speciale. Penso ora allo scorso giugno. Pochi minuti prima della finale di Bari, quando eravamo negli spogliatoi, mi chiamò per chiedermi di portare il suo messaggio di incoraggiamento alla squadra: “Ricorda ai ragazzi che dietro di loro c’è tutta la Sardegna”. Non ci sentivamo spesso: gli auguri per il suo compleanno, l’ultima volta a Natale. Lo rispettavo tanto, sapevo che per noi lui ci sarebbe sempre stato. Oggi è un giorno tristissimo. Mando un grande abbraccio a tutta la sua famiglia. Ciao Gigi

 

Il presidente Tommaso Giulini:

Oggi se ne va l’uomo ma nasce la leggenda. Gigi Riva è il Cagliari, e per sempre lo sarà, da oggi più che mai. Sembrava impossibile che ci lasciasse, presenza discreta ma rassicurante, monumento e simbolo, in giro per la città come al fianco di ognuno di noi nel consigliarci e chiederci novità del suo amato Cagliari. Per quasi dieci anni averlo accanto, discreto e prezioso, silenzioso ma decisivo in ogni suo gesto, mi ha dato forza e consapevolezza, un privilegio enorme potermi avvalere del rispetto e della benevolenza del più grande di tutti. Presenza costante per un popolo intero, totem inarrivabile che non verrà mai meno, oggi che ci ha lasciati solo fisicamente. Ti dobbiamo tanto, Gigi, e ti dovremo rispettare nel tuo ricordo, nel tuo esempio, e perdonaci se non saremo alla tua altezza. 

A Gigi dedicheremo lo stadio, ma soprattutto lo sforzo costante di ognuno di noi per rendere ancora più gloriosa la maglia del Cagliari, come ha fatto lui da giocatore, da dirigente, da bandiera che non si ammainerà mai. Vola in cielo Gigi e con la tua stella guidaci, sempre.

 

L'ex campione Gianfranco Zola:

 

Simbolo della nostra Sardegna.

Lui ci ha scelto.

Noi lo abbiamo ammirato, amato, respirato.

Continueremo a farlo: per sempre, di generazione in generazione.

 

Simona Ventura:

 

Per noi della generazione ‘anni 80‘, per mio padre e la sua generazione, Gigi Riva è stato un mito, una VERA bandiera del bel calcio e della sua amatissima terra di Sardegna. Con lui se ne va un ‘altra storia importante e se vogliamo anche ROMANTICA. Addio ‘rombo di tuono‘ il calcio

e quelli che come noi, hanno sognato attraverso la tue gesta, da oggi saremo più poveri

 

Cristiano De André:

 

Oggi 22 gennaio 2024, ci ha lasciato una leggenda del calcio e una bellissima persona: Gigi Riva.

Mi ricordo ancora quando venne a trovare mio padre a Genova, era un suo grande fan.

C’ero anche io presente quel giorno nel salotto di casa.

Gli regalò la sua maglia n. 11 del Cagliari che poi finì a me per un lungo periodo e con la quale me ne andavo orgoglioso a giocare a pallone con i miei compagni di scuola. Purtroppo, negli spogliatoi, qualche anno dopo me la rubarono.

Sono onorato di aver recitato nel 2022 a l’Agnata, una piccola parte nel film di Riccardo Milani: “ Nel nostro cielo un rombo di tuono”. In quel film interpreto mio padre mentre gli regala la sua chitarra.

Arrivederci Gigi, rimarrai nei nostri cuori per sempre.

Che il viaggio ti sia lieve

 

Un abbraccio ai figli Nicola e Mauro e a tutta la famiglia.

C

 

Vittorio Sgarbi:

 

Onore a Gigi Riva. Onore alla sua forza.

 

Enrico Mentana:

 

Io quel pomeriggio di gennaio del 1970 me lo ricordo come fosse oggi. A Tutto il calcio minuto per minuto Sandro Ciotti interrompe il collega che stava parlando per dire che a Vicenza il Cagliari era passato in vantaggio "con un favoloso gol di Gigi Riva". Tutti noi appassionati di calcio attendemmo fino alle 10 di sera di vederlo quel gol, perché allora bisognava aspettare la Domenica Sportiva. Ne valse la pena. Addio Gigi

Massimo Troisi:

 

"Se avessi fatto il calciatore mi sarei travestito da Gigi Riva".(MT)

Sei stato il mito calcistico dell'infanzia di Massimo e di milioni di italiani. Ciao Gigi

 

Il Coni:

 

Lo sport italiano piange la scomparsa di Gigi Riva

"Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di un uomo straordinario, incredibile campione in campo e fuoriclasse di eccezionale carisma nelle vesti di dirigente, un esempio di classe e capacità che ha dato voce al senso di appartenenza per il suo Paese. -  il pensiero del presidente del CONI Giovanni Malagò - Rimaniamo orfani di un Mito che ci ha reso orgogliosi di essere italiani"

Nel febbraio del 2017 “Rombo di Tuono” aveva ricevuto sul prato del Sant’Elia, davanti alla sua gente, il Collare d’Oro.

 

 

 

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Rombo di Tuono è morto all'età di 79 anni 24 ore dopo il ricovero al Brotzu per un infarto

 

Mondo del calcio in lutto. Gigi Riva non c'è più. Rombo di Tuono è morto a 79 anni dopo due giorni di ricovero nel reparto di Cardiologia dell'ospedale Brotzu di Cagliari. La leggenda del Cagliari e della Nazionale aveva accusato un malore durante il weekend, mentre si trovava nella sua casa nel capoluogo sardo. Nel pomeriggio di oggi la direzione dell'Arnas Brotzu aveva diramato una nota, dove oltre a confermare il ricovero nel proprio ospedale segnalava come fosse sereno e con delle condizioni generali stabili. Riva, in questi due giorni, è rimasto sotto la sorveglianza del personale sanitario dell'ospedale, con la presenza di diversi componenti della sua famiglia con i quali aveva parlato tranquillamente prima del peggioramento delle sue condizioni. Nei prossimi giorni era prevista la possibilità che si potesse sottoporre a un intervento chirurgico al cuore.

 

Prima l'Europeo poi lo scudetto col Cagliari

Classe 1944, nativo di Leggiuno, comune del varesotto con meno di quattromila anime, "Rombo di tuono", come lo soprannominò Gianni Brera, ha sempre preferito i fatti alle chiacchiere, trascinando a suon di reti (21) il Cagliari di Scopigno allo storico scudetto della stagione 1969-1970 e contribuendo in maniera decisiva alla vittoria degli Europei 1968 la Nazionale, con la cui maglia detiene ancora oggi il record, difficilmente battibile nei tempi moderni, di 35 reti in 42 partite ufficiali (ad una media realizzativa di 0,83). Centottanta centimetri per 78 chilogrammi, potenza unita alla classe per una miscela unica nel suo genere, Riva occupava la 74esima posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo stilata dalla rivista "World Soccer" e doveva molto della sua fama proprio ai colori rossoblù, ai quali era così legato da aver assunto anche la presidenza del club per pochi mesi, nella stagione 1986-1987, per poi essere nominato presidente onorario a fine 2019.

 

Il mondiale del 2006 da Team Manager

L'amore per la Nazionale, poi, lo porterà poi a ricoprire il ruolo di team manager dai primi anni Novanta fino al 2013, accompagnando gli azzurri fra trionfi - il Mondiale del 2006 vinto a Berlino - e delusioni, come le due finali perse agli Europei (2000 e 2012) prima di decidere di farsi da parte, dopo essere stato un punto di riferimento per generazioni di campioni. Lo stadio di Cagliari porterà un giorno il suo nome: un modo per rendere immortale chi l'immortalità se l'era però già guadagnata in campo e fuori.

Pubblicato in Gol Rossoblu
Giovedì, 19 Gennaio 2023 17:24

Arriva a La Spezia il film su Gigi Riva

Il 26 gennaio "Nel nostro cielo un rombo di tuono" sarà finalmente a La Spezia.

Il film è molto atteso dai sardi de su disterru, perché si riconoscono nella vicenda umana e sportiva di Gigi Riva. La storia di uno dei più amati campioni del calcio italiano, ricostruita magistralmente da Riccardo Milani, rafforza negli emigrati l'indissolubile legame con la propria terra e ne accresce l'orgoglioso senso di appartenenza.

Negli anni '70 tutta un'isola si è identificata  con quest'uomo, fiero, schivo, tenace, di poche parole trovando nelle sue avventure sportive e soprattutto nelle sue scelte di vita motivi di orgoglio e riscatto.

Le immagini e le parole del documentario oggi stimolano sogni e ricordi e rappresentano  il  passato di una Sardegna viva e desiderosa di crescere e svilupparsi. Le gesta di Riva appartengono ormai alla memoria di un popolo.

 Rombo di tuono è stato la bandiera del Cagliari, l'indiscusso leader e il carismatico trascinatore . Nella stagione 1969-70 ha contribuito alla conquista dellunico scudetto della storia rossoblù, laureandosi nell’occasione per la terza volta capocannoniere del campionato. Detiene, peraltro,  il record di marcature con la nazionale con 35 gol. A partire dal 2005 la Società Cagliari Calcio in segno di onore e riconoscenza ha ritirato la sua maglia n. 11. Nessuno la può indossare. È entrato nella leggenda.

Riva è rimasto legato alla compagine sarda e alla Sardegna  anche dopo il ritiro. Nella stagione 1986-87 ha assunto brevemente la carica di presidente del Cagliari; dal 2019 ne ricopre quella di presidente onorario. Dal 1990 al 2013 è stato team manager della nazionale italiana.

Il film di Milani non si limita a ritrarre Gigi Riva sportivamente, ma si addentra anche nella sua vita personale per rendere omaggio  a un grande campione e a un grande uomo.

I più anziani che l'hanno visto giocare e i giovani che sono cresciuti nel suo mito si son dati appuntamento al Cinema Nuovo, giovedì 26 gennaio alle ore 18.00. Si prevede il tutto esaurito.

 

Pubblicato in Culture
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