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Tornano a salire i prezzi delle abitazioni in Sardegna, con fortissime differenze territoriali e listini addirittura proibitivi in alcune zone dell’isola. Lo afferma Adiconsum Sardegna, che ha condotto uno studio sui prezzi delle case in regione.

A febbraio 2023 il prezzo medio delle abitazioni in vendita in Sardegna si è attestato a quota 2.288 euro al metro quadro, con un aumento del +4,28% su base annua – spiega l’associazione, che ha preso in esame i dati del portale specializzato Immobiliare.it – A livello provinciale i costi più alti sono quelli delle case ubicate nella provincia di Sassari (2.807 al metro quadro, + 6,65% rispetto a febbraio 2022) mentre ad Oristano si spendono in media 1.031 al metro quadro (+6,27% su anno). Nella provincia di Cagliari la media è di 2.010 al metro quadro, con un aumento del 6,80% rispetto a febbraio 2022 e punte di 2.681 euro nel comune di Pula contro i 1.240 euro della più economica Uta.

A Nuoro il prezzo medio è di 1.410 euro al metro quadro (+0,14% sul 2022) mentre nella provincia Sud Sardegna si registrano listini in calo dello 0,4% su base annua, con una media di 1.491 euro al metro quadro – analizza Adiconsum – Listini più elevati a Olbia con 3.127 euro di media al metro quadro (+7,2%) e punte di 4.972 euro a San Pantaleo, mentre ad Alghero “bastano” 2.554 euro al metro quadro.

“Se però si prendono in esame le località più prestigiose della Sardegna, si scopre che i listini si impennano e di parecchio – denuncia il presidente Giorgio Vargiu – Il record del caro-casa spetta a Porto Cervo, dove i prezzi raggiungono una media di 7.311 euro per metro quadro, il 220% in più rispetto la media regionale. Carissime sono anche Baja Sardinia (4.638 euro al metro quadro, con un aumento del 16% rispetto a febbraio 2022), Porto Rotondo (4.612 euro), Golfo Aranci (4.306 euro), San Teodoro (3.507 euro) e Villasimius (3.402 euro)”.

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Si chiude un 2022 molto positivo per il mercato immobiliare sardo, con i prezzi delle compravendite che crescono del 6,2% rispetto al 2021, e quelli delle locazioni che nello stesso periodo arrivano al +18,6%. Comprare casa in Sardegna costa oggi, in media, 2.129 euro al metro quadro, mentre per affittarla bastano 12,3 euro/mq. Questo è quanto riscontrato dall’Osservatorio annuale sul mercato residenziale sardo di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, a cura di Immobiliare.it Insights.

Si osserva una brusca frenata del mercato degli affitti per quanto riguarda l’ultimo trimestre del 2022, con i prezzi delle locazioni che sfiorano il -4%. Rallentamento che viene recepito in modo meno netto dalle compravendite, che restano con il segno più nello stesso periodo (+2,0%).

Andamento simile, quello mostrato dalle variazioni della domanda di immobili in vendita e in locazione. La prima sfiora il +15% nell’ultimo anno, per poi contrarsi (-9,4%) nell’ultimo trimestre, la seconda arriva addirittura al +40,5% rispetto al 2021, subendo però un decremento del 20% negli ultimi tre mesi.

Trend molto più omogeneo per gli stock, che nel 2022 decrescono con percentuali simili sia per gli immobili non venduti (-19,1%) sia per quelli in attesa di locazione (-25,6%). Da segnalare però che nell’ultimo trimestre questi continuano a scendere con un ritmo simile per le compravendite (-16%), mentre rallentano per il mercato degli affitti (-4,1%).

I trend delle compravendite per città e province

Il territorio con il mattone più caro in regione è la provincia di Sassari, con 2.664 euro al metro quadro e la crescita dei prezzi più importante su base annua, +7,0%. Per arrivare alla città con i prezzi più alti, dobbiamo trovare Cagliari al secondo posto, che sfiora i 2.400 euro/mq. Anche il capoluogo cresce rispetto al 2021, con un +6,4%. In generale, soltanto il comune di Sassari è stabile (-0,6%) in una regione che cresce in modo molto uniforme. Discorso molto meno omogeneo, invece, per le variazioni trimestrali anche se prevalgono ancora i segni più.

Segnali positivi generalizzati anche dalla crescita della domanda a 12 mesi, trainata dal comune di Sassari vicino al +40%, e con soltanto due territori a mostrare il segno meno: il comune di Carbonia e quello di Oristano, entrambi vicini al -5%. Situazione opposta nell’ultimo trimestre, con solo il comune di Oristano (+21%) e quello di Sassari (+5%) in controtendenza.

Il territorio di Nuoro è invece l’unico che non segue il buon andamento di riduzione degli stock mostrato in regione, con il comune che mostra un +32,2% e la provincia al +11,3%. Gli immobili invenduti continuano a decrescere in tutti i territori anche nel quarto trimestre, con l’unica eccezione del comune di Cagliari (+14,4%).

I trend nel comparto delle locazioni

Sul fronte delle locazioni, restano i territori più cari la provincia di Sassari con 15,3 euro al metro quadro e il comune di Cagliari, con 11,1 euro/mq. La provincia di Sassari è anche quella dove i canoni crescono di più nel 2022, sfiorando il +30%. Questi sono cresciuti quasi ovunque in regione, ma anche qui ci sono delle eccezioni. Si tratta nel dettaglio della città e della provincia di Nuoro (rispettivamente -17,6% e -4,2%).

Decrescita generalizzata degli stock su base annua, mentre il comune di Sassari è l’unico in controtendenza al buon dato trimestrale, con un +52%. Guardando quindi alla domanda, torna ad essere Nuoro un mercato meno virtuoso degli altri di quest’anno con il -16% rispetto al 2021. Frenata nell’interesse verso l’affitto che coinvolge tutti i territori nell’ultimo trimestre.

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Abbandonati e per troppo tempo dimenticati, 13 edifici di proprietà regionale saranno rimessi a nuovo e valorizzati. Ex caserme e ville storiche, da Cagliari a La Maddalena, saranno restaurate e inserite in un circuito storico-turistico. È questo quanto prevede il piano di valorizzazione degli immobili del patrimonio regionale, approvato con delibera della giunta regionale proposta  dall’assessore agli Enti Locali Quirico Sanna.

Nell’elenco delle priorità spiccano edifici di grande prestigio come Villa Laura a Cagliari, realizzata nei primi anni del Novecento non lontano dalla grotta della Vipera, con vista sulla necropoli punica di Tuvixeddu. Vista mozzafiato anche per l’ex palazzina ufficiali di Calamosca composto da 10 unità residenziali che si affacciano sulla scogliera.

Sullo splendido mare de La Maddalena insiste invece l’ex ospedale militare, dalla storia travagliata. Realizzato agli inizia della Seconda guerra mondiale, successivamente usato come centro di assistenza medica per i dipendenti della Difesa, nel 2008 è stato restaurato e riconvertito in vista del famigerato G8 del 2009. L’evento che aveva trasformato l’isola in un cantiere, era poi stato spostato frettolosamente a L’Aquila distrutta dal terribile terremoto. Da allora la struttura ha conosciuto solo abbandono e polemiche.

Sono invece immerse nel verde l’Hotel Villafiorita di Sorgono (Nuoro) - costruito nel 1955 e circondato da un parco-giardino di quasi 6mila metri quadrati – l’ex seminario pontificio di Cuglieri (Oristano) - un complesso immenso realizzato negli anni Venti e circondato da un’area verde di oltre 16mila metri quadrati – e l’ex compendio immobiliare di Foresta di Burgos (Sassari) con i suoi 19 ettari di estensione complessiva nella zona degli altipiani del Goceano, comprende anche un maneggio. 

Di grande valore storico è l’ex carcere di Castiadas (Sud Sardegna) proprio al centro del paese e costituito da diversi edifici, così come l’ex villa del direttore depositi penitenziali di Arborea (Oristano) inaugurata nel 1928 e inizialmente destinata al direttore della Società bonifiche sarde. Nell’elenco figurano anche la caserma Trieste di Cagliari realizzata nei primi anni Quaranta; l’ex batteria capitana di Quartu Sant’Elena (Sud Sardegna); l’ex cantina di Castiadas; l’ex vivaio forestale di Gran Torre a Oristano e i fabbricati dell’ex aeronautica di Bari Sardo (Nuoro) che ricadono in un’area di pregio.

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