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Il pranzo di Ferragosto in Sardegna sarà quest’anno particolarmente salato. Lo afferma Adiconsum Sardegna che, sulla base degli ultimi dati sui prezzi diffusi dall’Istat, calcola le ripercussioni per le famiglie isolane.

“Rispetto allo scorso anno i prodotti alimentari costano in media in regione l’11,5% in più, mentre e bevande sono rincarate del 12,2% - spiega il Presidente Giorgio Vargiu – Ipotizzando un pranzo di Ferragosto per 8 persone realizzato in casa, la maggiore spesa sarà di circa +18/+20 euro a famiglia rispetto a quanto speso nel 2022. Non andrà meglio a chi deciderà di trascorrere il 15 agosto al ristorante: i menu rincarano infatti in media del +5,3%, con punte del +8,5% a Olbia”.

“Sarà più costoso anche utilizzare l’automobile per gli spostamenti – avvisa Vargiu – In base agli ultimi dati forniti dai distributori di carburanti al Mimit aggiornati alla data del 12 agosto, la benzina in modalità servito raggiunge il prezzo massimo di 2,369 euro al litro a Cagliari, 2,339 euro il gasolio. Prezzi altissimi anche a Olbia (2,349 euro la verde, 2,249 euro il diesel) e Arbus (2,222 euro/litro la benzina, 2,122 euro/litro il gasolio)”.

“I rincari estivi si susseguono senza sosta in Sardegna, e renderanno le vacanze sull’isola un vero e proprio salasso, allontanando i turisti che opteranno verso mete più economiche – aggiunge Giorgio Vargiu – Una situazione aggravata dal fenomeno del caro-voli, con le tariffe aeree per la Sardegna che sono oramai del tutto fuori controllo”.

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Resteranno aperti anche a Ferragosto i Musei Civici di Cagliari, con l Galleria Comunale d’Arte, il Palazzo di Città e il Museo “Cardu” che saranno pronti ad accogliere i visitatori con orario continuato dalle 10 alle 20.

 Apertura straordinaria per i Musei comunali che saranno visitabili anche lunedì 14 agosto 2023.

 Ricca e diversificata l’offerta culturale comunale. A partire dal Palazzo di città che ospita la personale dedicata alla fotografa Inge Morath. Un’occasione imperdibile per conoscere l’opera di questa straordinaria artista a cent’anni dalla nascita, prima donna a far parte della mitica Agenzia Magnum dove fu assistente

di Henri Cartier-Bresson, attraverso oltre 150 immagini e altri documenti. La mostra, dopo essere stata inaugurata a Monaco di Baviera ed essere stata poi allestita a Venezia, è approdata a Cagliari e rappresenta un evento fotografico di grande interesse e importanza. Esposti in mostra gli scatti realizzati nel corso dei tanti reportage in giro per il mondo, così come foto di scena e i celebri ritratti di importanti personalità del Novecento come Henri Moore, Pablo Picasso, André Malraux, Doris Lessing, Marilyn Monroe, Gloria Vanderbilt e Fidel Castro. (info 070.6776482 infoeprenotazioni@museicivicicagliari.it).

 Da Castello ai Giardini Pubblici dove si trova la Galleria Comunale che ospita due collezioni permanenti di  arte italiana del Novecento: la Collezione Ingrao e la Collezione sarda con le sculture di Francesco Ciusa. Fino al 1° ottobre è possibile, inoltre, visitare

la mostra dedicata a Mirella Mibelli “Segno, Colore, Superficie”, curata da Gianni Murtas e organizzata dall’Assessorato alla Cultura e Spettacolo – Musei Civici di Cagliari, in collaborazione con l’Archivio Mirella Mibelli. (info 070.6776454 infoeprenotazioni@museicivicicagliari.it).

 Infine il Museo d’arte siamese “Stefano Cardu” dove è possibile ammirare una straordinaria e originale Collezione d'Arte orientale, costituita da un ingente numero di manufatti provenienti dal Siam, l'attuale Thailandia, databili perlopiù al XIX secolo, donati alla città di Cagliari dal collezionista Stefano Cardu,  avventuroso viaggiatore che visse per tanti anni in Oriente. (info 070.6776543 infoeprenotazioni@museicivicicagliari.it).

 Tutti aperti anche i Beni culturali comunali: Grotta della Vipera,  Passeggiata Coperta e Galleria dello Sperone, Anfiteatro Romano e Cripta di Santa Restituta che osserveranno i seguenti orari:

dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

 Apertura con orario spezzato 9/13 e 16/20 anche per il Centro comunale d’arte Exmà dove sono appena state inaugurate le mostre “Nero notte”, personale del pluripremiato illustratore Daniele Serra, e “1993| 2023, 30 anni con l’Exmà” mostra fotografica che ripercorre la storia passata e recente dell’ex mattatoio cittadino diventato il primo centro comunale d’arte e cultura della città. (info: 070666399).

 
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Giovedì, 10 Agosto 2023 19:49

Inflazione: Cagliari è tra i comuni virtuosi

L'Istat ha reso noti oggi i dati territoriali dell'inflazione di luglio, in base ai quali l'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa di tutte le città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti.

 In testa alla graduatoria, Genova dove l'inflazione tendenziale più alta d'Italia, pari a +8,2%, si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 1787 euro per una famiglia media.

Medaglia d'argento per Varese, +6,5% su luglio 2022, e un incremento di spesa pari a 1714 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Milano che, pur avendo un'inflazione poco più alta di quella media italiana, +6,3%, ha una spesa supplementare pari a 1710 euro annui per una famiglia tipo.

Al quarto posto Grosseto, che con la terza inflazione annua più elevata d'Italia, +7,5%, ha una stangata pari a 1691 euro.

Seguono Lodi (+6,5%, +1650 euro), Perugia (+6,9%, +1585 euro), al settimo posto Siena con 1578 euro (al quinto posto per inflazione con +7%), poi Bologna (+6,3%, +1572 euro). Chiudono la top ten Alessandria (+6,9%, +1533 euro), ex aequo con Lucca (+6,8%, +1533 euro).

 Sull'altro fronte della classifica, la città più virtuosa d'Italia in termini di spesa aggiuntiva più bassa è ancora una volta Potenza, con l'inflazione più bassa del Paese (+3,5%) e dove in media si spendono "solo" 691 euro in più all'anno. Al 2° posto Catanzaro, seconda per inflazione (+4,3%, +803 euro). Medaglia di bronzo Reggio Calabria (+4,7%, +878 euro). Bene anche Caserta (4° posto), Ancona (7°), Bari (8°) e Cagliari (10° posto, con +5,5% e 1033 euro).

 In testa alla classifica delle regioni più "costose" (Tabella n. 2), con un'inflazione annua a +7,9%, abbondantemente la più alta d'Italia, la Liguria che registra a famiglia un aggravio medio pari a 1630 euro su base annua. Segue l'Umbria, dove la crescita dei prezzi del 6,7% implica un'impennata del costo della vita pari a 1513 euro, terza la Lombardia, dove nonostante l'inflazione sia inferiore a quella nazionale, +5,8%, il rincaro annuo è di 1507 euro.

 La regione più risparmiosa è ancora una volta la Basilicata, +3,6%, pari a 697 euro, seguita dal Molise (+5,1%, +934 euro). Medaglia di Bronzo per la Calabria (+5,2%, +951 euro).

 

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In Sardegna business da 117 milioni di euro. Nell’Isola 225 gelaterie di cui 149 sono laboratori artigiani. MariaAmelia Lai (Presidente Confartigianato Sardegna): “Ai piccoli piaceri estivi non si rinuncia neanche nei momenti di difficoltà e sono gli ingredienti a fare differenza anche se quelli naturali sono diventati carissimi: zucchero, latte e frutta”.

Semplice, ricercato, elaborato o di gourmet, al cioccolato o alla panna, alla frutta o con ingredienti sardi come pompìa, fichi neri, corbezzolo, menta sarda o torrone di Tonara. Al gelato, soprattutto
d’estate, in Sardegna, come nel resto d’Italia, non ci rinuncia quasi nessuno. Quello artigianale, inoltre, fa parte del bagaglio della tradizione italiana e, anche a detta dei medici, è uno degli alimenti più adeguati specie per i bambini, in quanto fornisce il giusto apporto calorico oltre a elementi importanti per la crescita come proteine, calcio, fosforo, ferro e vitamine A, B1 e B12. 
Dalla classifica più “fresca” dell’anno, tratta dal dossier “Gelaterie: le imprese artigiane e la spese delle famiglie per i gelati”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte ISTAT 2022, si scopre come nella nostra regione le gelaterie artigianali siano ben 149, su un totale di 225 laboratori di gelateria, impiegano circa 400 persone (quasi 900 addetti in totale), con una media di 1 impresa ogni 7mila abitanti e un giro d’affari di oltre 117 milioni di euro. In pratica ogni nucleo familiare ogni anno spende 160 euro per coni, coppette, granite, ghiaccioli e sorbetti. “Ai piccoli piaceri della vita, non si rinuncia, neppure in tempo di crisi – afferma la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai - anzi, a fronte delle difficoltà che la popolazione sta affrontando, statistiche alla mano, si indulge più spesso ai propri capricci. Infatti il nostro invito per questa estate è di consumare i salutari e buoni gelati artigiani sardi anche perché i prezzi sono sostanzialmente invariati rispetto all’anno scorso, anche se l’aumento delle materie prime è stato sensibile”. “Nessuno ha intenzione di imporre aumenti esponenziali ai propri clienti –aggiunge la Presidente – soprattutto in un momento in cui siamo già così preoccupati dall'inflazione, di tutto c'è bisogno fuorché dell'aumento del costo di un prodotto così amato e così popolare”.

Analizzando meglio i dati nazionali e regionali, scopriamo come la nostra regione sia al 15esimo posto come percentuale di aziende artigiane (66,1%) contro l’81,9% dell’Alto Adige, che occupa il primo posto, e una media nazionale 75,5%. Quanto al giro d’affari, i dati dicono come la spesa della Lombardia superi i 328 milioni di euro mentre in Italia si sfonda la quota di 1miliardo e 788 milioni.

Il gelato artigianale, quindi, rappresenta insomma uno dei simboli del food made in Italy la cui produzione merita di essere sostenuta e valorizzata. Confartigianato infatti ribadisce come le produzioni di generi alimentari debbano essere realizzate in piena conformità alle norme di igiene, sicurezza e qualità degli alimenti in funzione della tutela del consumatore ed è, pertanto, assolutamente necessario garantire una professionalità adeguata e una piena conoscenza delle complesse tecniche produttive e delle metodologie di autocontrollo del ciclo di produzione.

“Specie nel gelato sono sempre gli ingredienti a fare differenza – continua la Presidente - infatti l’impegno delle gelaterie artigiane è quello di garantire ai consumatori una grande attenzione alle materie prime. Alcuni ingredienti, infatti, sono diventati carissimi: zucchero, latte, frutta ma anche il packaging. I nostri maestri gelatieri hanno cercato di contenere gli aumenti per poter assicurare ai consumatori, in questa estate così calda, un buon gelato artigianale, realizzato a regola d’arte”. “Da qualche anno registriamo un aumento costante delle gelaterie artigiane e non – conclude la Presidente Lai – a conferma di come i sardi continuino a preferire la qualità e la genuinità del prodotto delle nostre imprese e che non esiste limite alla fantasia dei gelatieri artigiani che sono riusciti a inventare centinaia di gusti. Quindi, non si rinuncia alla qualità e genuinità dei prodotti realizzati con materie prime, rigorosamente fresche, senza conservanti e additivi artificiali, e lavorati secondo le tecniche tradizionali. Inoltre, i gelatieri artigiani sono sempre più attenti a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela”.

Anche in questo 2023, nelle gelaterie stravincono i sapori decisamente classici, a fronte dei 600 a disposizione: primeggiano “fragola”, “cioccolato” seguiti da “nocciola”, “limone”, “crema”, “pistacchio” e “stracciatella” anche se non perdono colpi neanche i sempreverdi “tropicana”, “limoncello”, “tè verde”, “arcobaleno” o addirittura “loacker”. Per chi ha problemi di dieta
(uno su dieci), ecco il gelato alla soia. Nella nostra isola, invece, crescono anche i gusti sardi come “sebadas”, “mirto” e “pardula” o persino i gusti al formaggio.

Tra i gusti di tendenza per l'estate spiccano il gelato all’Aperol Spritz, il gelato al gusto di salmone con zeste di lime ed erba cipollina e altri sapori gastronomici come il gelato al gusto cacio e pepe, oppure l'inconsueto gelato alla nduja calabrese, da servire su una mini-bruschetta. Tra i trend dell’estate non può mancare anche un riferimento al film del momento, quello con protagonista la bambola più famosa del mondo. Infatti la sorpresa è il gusto Barbie, tutto rosa con variegatura di cioccolato alla rosa, macarons meringhe e marshmallow.

Il prezzo medio del cono due gusti si aggira sui 3,50 euro. Alcune delle gelaterie più famose hanno rincarato il cono due gusti a 4 euro, ma i punti vendita dei quartieri si tengono sotto i 3 euro. Al
chilo la forbice va da 20 a 28 euro. Spesso a fare la differenza sono i costi generali dell’attività, per esempio le spese per l’affitto dei locali e ovviamente la posizione: se in centro il prezzo può addirittura raddoppiare e, di conseguenza, lievita anche lo scontrino. Nelle strade più centrali, o turistiche, molti artigiani per ammortizzare spiegano che è inevitabile aumentare il prezzo della pallina e l’eventuale servizio al tavolo.

Secondo i dati dell'Istituto del Gelato Italiano e Bva-Doxa, il gelato è amato dal 93% degli italiani, i quali vanno pazzi soprattutto per il pistacchio, seguito da cioccolato e nocciola. Per essere certi di avere sul cono o nella coppa un gelato davvero di qualità, ecco i consigli per riconoscere quello davvero artigianale. Nell'ultimo anno, sulla base di dati dell'Osservatorio Sigep (Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e del caffè) il consumo pro-capite in Italia è di quasi 3 kg a testa per un giro d'affari che nel 2022 ha raggiunto i 2,7 miliardi (+16%), mentre in Europa ha sfiorato i 10 miliardi (+13%). Se si analizzano i dati a livello mondiale, invece, il Paese più “goloso” in assoluto è risultato, a sorpresa, la Nuova Zelanda con oltre 28 kg a testa di gelato consumato all'anno. Seguono gli Stati Uniti, con oltre 20 kg pro capite e Australia a quota 18 kg. In tutto il mondo sono state censite circa 100.000 gelaterie artigianali.

Se l’offerta di gelato è massiccia e pressoché onnipresente, non sempre coni e coppe sono davvero artigianali. Per un palato allenato non è difficile cogliere la differenza e individuare quelli industriali e semi-industriali, ma chi non è così esperto potrebbe lasciarsi trarre in inganno.

Ecco come riconoscere il prodotto davvero di qualità. - Innanzitutto il colore: se il nostro cono o la nostra coppa ha “palline” dal colore troppo intenso e vivace, ad esempio nel caso di menta e pistacchio, è possibile che il gelato sia stato preparato con semi-lavorati. In questo caso, anche il sapore potrebbe risultare troppo marcato a livello gustativo proprio a causa degli aromi aggiunti.
- Occhio al “neutro”- La tradizione vuole che il gelato venga preparato in laboratorio, dosando gli ingredienti secondo specifiche ricette, che ovviamente comprendono emulsionanti e addensanti. Tutto questo richiede maestria e conoscenza degli ingredienti e delle tecniche: un gelato preparato in questo modo è delizioso, ma ha una struttura non molto forte, ragion per cui va consumato a distanza di poche ore dalla produzione. Molti gelatieri, però, ormai adoperano un preparato chiamato “neutro”, che fornisce una base di additivi con addensanti naturali come farina di semi di carrube, di guar, di tara e pectine. Questo preparato riesce a dare la giusta struttura al gelato e per questo viene adoperato nella maggior parte dei gelati che si trovano in commercio. Ma al netto di questo, sono poi gli ingredienti a fare la differenza: per scoprire se sono davvero di qualità occorre leggere l’apposita tabella che ogni gelateria deve obbligatoriamente esporre.
- Meglio i prodotti di stagione. È sempre meglio utilizzare materia prima fresca laddove possibile. Anche quando utilizziamo frutta secca, come nocciole e pistacchio, andiamo ad aggiungere alla base del nostro gelato solo ed esclusivamente un’alta percentuale di pasta di nocciole IGP Trilobata pura e pasta di pistacchio di Bronte IGP. Il risultato finale sarà molto diverso dall’utilizzo di puree industriali al cui interno ci sono sempre aggiunte di aromi.


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Dopo siccità, ondate di pioggia e grandine della primavera, seguite dal grande caldo delle scorse settimane, si abbatte sull’agricoltura e l'allevamento sardo la piaga degli incendi. Non c’è pace per il mondo agropastorale isolano che continua a fare la conta dei danni nelle aziende colpite dagli eventi calamitosi susseguiti negli ultimi mesi e settimane. L’ultimo, solo in ordine cronologico, è proprio il problema dei roghi che, in particolare domenica, hanno devastato ettari di vegetazione e colpito numerose aziende e coltivazioni. 

DANNI. In attesa dei numeri ufficiali, dalle prime stime Coldiretti Sardegna, i problemi maggiori sul fronte ambientale stanno emergendo nell’area tra Posada, Siniscola, La Caletta e Gairo, per i territori della Baronia e nel Sarrabus tra Muravera e Villaputzu, nel Sud Sardegna, ma sono andati in fumo centinaia di ettari di vegetazione con foraggere e agrumeti e si registrano i primi danni su infrastrutture, recinzioni, macchine agricole e impianti di irrigazione, pompaggio ed elettrici. Nel vasto rogo che ha imperversato sulla Baronia grande paura per aziende e famiglie che in queste ore stanno facendo la conta dei danni, mentre restano gravi i danni al patrimonio boschivo e ambientale.
 
TERRITORI. Sono centinaia, dunque, gli ettari di territorio andati persi a causa del fuoco conte piante da frutto in particolare che avranno bisogno di anni prima che possano tornare a produrre senza dimenticare danni ambientali ed economici per le aziende che hanno visto spazzato via un ingente patrimonio. Nell’area del Sarrabus, al momento, sono circa una decina quelle coinvolte. “Abbiamo vissuto momenti di paura e adesso possiamo davvero dire che siamo stati fortunati - commenta Giorgio Demurtas, allevatore e presidente di Coldiretti Cagliari - le fiamme e soprattutto il forte fumo stavano mettendo a rischio la vita degli animali e siamo andati a soccorrerli a rischio della nostra stessa incolumità. Alla fine ci è andata bene e per questo ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutato, dall’amministrazione comunale alle forze dell'ordine e i tanti amici e volontari che ci anno sostenuto per limitare i danni e salvare per miracolo gli animali”. Per l’agrumicoltore Manuele Meloni “l’evento che ci ha colpito è molto grave con tantissimi danni alla nostra azienda se pensiamo al mancato reddito per le produzioni perse e i costi per ricostruire e sostituire i macchinari colpiti - dice - abbiamo già danni per molte migliaia di euro con tre filari di piante bruciate in tutto il perimetro che non recupereremo più, oltre a recinzioni, tubazioni, motori e cavi che stiamo sostituendo - conclude - sembrava un’apocalisse, ma ci siamo già rimboccati le maniche e stiamo ripartendo". 
 
COLDIRETTI SARDEGNA. “Quella di ieri è stata una giornata drammatica sul fronte incendi in Sardegna e anche le aziende agricole e di allevamento hanno dovuto fare i conti ancora una volta con questa piaga che da troppi anni si abbatte sull’isola ogni estate - sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu - ci si aspettava refrigerio dopo le giornate afose che avevano creato anche danni alle colture, soprattutto in pieno campo, ieri invece abbiamo registrato incendi che hanno mandato in fumo ettari di terreni e proprietà, bruciato e danneggiato infrastrutture e attrezzature agricole senza contare gli animali morti e le centinaia di persone sfollate - conclude - non è possibile che ogni anno si ripresenti lo stesso scenario e non si esca da questa piaga che ci affligge da troppo tempo". Per il direttore Coldiretti Sardegna, Luca Saba, inoltre “bisogna tenere sempre alta l’attenzione su questo fronte perché gli incendi oltre a danneggiare il nostro immenso patrimonio paesaggistico e naturalistico, creano grossi danni economici alle nostre aziende che devono già fronteggiare gli effetti sui cambiamenti climatici e gli eventi atmosferici imprevedibili - sottolinea - questo rappresenta un altro importante freno all’economia agropastorale sarda”.
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Sono stati ufficialmente annunciati i dettagli dell'edizione 2023 di Filming Cagliari, il bando rivolto alle produzioni italiane, europee ed extraeuropee che presentino progetti di Fiction televisiva, Lungometraggio cineteleaudiovisivo e Documentari/Docufiction. E dal 15 al 30 settembre, la città si trasformerà nella capitale sarda del cinema con 15 titoli in calendario, per offrire all'ex Manifattura tabacchi di viale Regina Margherita, un'esperienza unica di arte, cultura e spettacolo per cittadini e visitatori.

“Un gradito ritorno”, ha annunciato con entusiasmo il sindaco Paolo Truzzu incontrando stamani i giornalisti alla MEM. Frutto di un accordo fra il Comune di Cagliari e Sardegna Film Commission, “per Filming Cagliari 2023 il Comune ha già messo a disposizione per questa prima fase 50mila euro in modo da favorire la presenza e la realizzazione di opere cinematografiche in città”. Risorse, queste, da considerare però, ha puntualizzato il primo cittadino, “un investimento e non un costo, che punta a creare un ritorno economico, promuovere Cagliari e creare opportunità di lavoro per i giovani in particolare”.

Così anche l'assessora alla Cultura, Sport e Spettacolo, Maria Dolores Picciau, che ha aggiunto: “Filming Cagliari offre alla nostra città la possibilità di essere raccontata attraverso la creatività degli operatori cinematografici ed è una grande occasione per migliorare la nostra capacità attrattiva nei confronti delle grandi produzioni nazionali e internazionali. L’obiettivo non è però solo quello di valorizzare le bellezze artistiche e paesaggistiche del capoluogo, ma di fare impresa e creare reali occasioni di crescita economica e occupazionale. Si tratta di uno strumento importante anche per la formazione dei nostri giovani, che possono trovare nell'industria cinematografica un'importante occasione di lavoro”.

Il finanziamento diretto è inteso per coprire i costi e le spese, relativi ai progetti ammissibili, sostenuti direttamente dal produttore beneficiario esclusivamente all’interno del territorio del Comune di Cagliari.

È questo il patto che lega l’Amministrazione del capoluogo isolano alla Film Commission della Regione Sardegna, per cui le parti si sono impegnate a svolgere congiuntamente azioni volte ad attrarre investimenti nel settore dell'audiovisivo nel territorio cagliaritano, garantendo generalizzate ricadute d’investimento, occasione di formazione e prodotti di ricerca trasversale e dinamica.

Ne è convinta anche Enrica Anedda Endrich, presidente Commissione Cultura ve Spettacolo. “L'accordo con Sardegna Film Commission, con conseguente stanziamento di somme, per la pubblicazione dei bandi e l'organizzazione di una serie di iniziative finalizzate a promuovere i film ambientati a Cagliari – ha detto - conferma l'interesse dell'Amministrazione comunale per la cultura, sia come forma di espressione creativa che come strumento di promozione e di sviluppo economico. Dobbiamo continuare su questa strada affidandoci alla competenza della Fondazione per premiare con criteri obiettivi e trasparenti la qualità dei progetti”.

All'incontro con gli organi di stampa di questa mattina di martedì 8 agosto 2023 alla Mediateca del Mediterraneo di via Mameli 164 a Cagliari, anche Giorgio Ariu e Nevina Satta, rispettivamente consigliere di amministrazione e direttrice di Sardegna Film Comnmnission, che hanno parlato di “gioco di squadra” definendo Filming Cagliari 2023 anche come “straordinario aggregatore di professionalità” e “vetrina internazionale per la città e l'Isola”.

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Il Gruppo SOGAER impiega oltre 600 unità a cui si aggiungono fino a circa 3.700 lavoratori dell’indotto attivi in aeroporto, tra subconcessionari, Forze dell’Ordine, Enti, Autorità, operatori aeroportuali e del turismo, aziende appaltatrici e prestatori d’opera a vario titolo. Tutti sono impegnati quotidianamente per assistere attualmente circa 20.000 passeggeri ogni giorno. Per dare un’idea, è come se in tre giorni tutti gli abitanti di Quartu Sant’Elena utilizzassero l’aeroporto.


Il primo semestre 2023 si è chiuso con 2.087.819 passeggeri tra arrivi e partenze. I 614.674 passeggeri di luglio portano il totale di viaggiatori di questo inizio estate a quota 1.584.147 (maggio-luglio). Da gennaio a luglio 2023 abbiamo registrato 2.702.493 passeggeri, dato che evidenzia una crescita del 13,9% nel raffronto con lo stesso periodo del 2022 e del 3,9% rispetto a gennaio-
luglio 2019.

Secondo le stime, il traffico passeggeri a fine 2023 supererà quota 4,5 milioni tra arrivi e partenze.


I posti auto disponibili sono in totale 1.560, di cui 1.110 per la sosta lunga e 450 per la sosta breve. Dei parcheggi per la sosta breve, 150 sono gratuiti per un massimo di 2 ore; 260 stalli sono gratuiti per 20 minuti e al costo di un euro per la prima ora. Su tutto il territorio nazionale nessun altro aeroporto offre un tempo di sosta gratuito così lungo. A queste aree di sosta, vanno aggiunti
circa 400 stalli per gli operatori.
L’aerostazione ha una superficie totale di circa 47.600 mq di cui 24.000 mq dedicati a imbarchi e riconsegna bagagli. Le dimensioni totali del sedime aeroportuale sono pari a circa 290 ettari. In area sono presenti circa 700 sedute.

I negozi, i bar e i ristoranti in aeroporto sono 30 ben distribuiti nelle varie aree del terminal.


Nel periodo gennaio – giugno 2023 il 90% dei passeggeri ha atteso al check-in meno di 8 minuti; il tempo medio di attesa è stato pari a 2’28”.
L’attesa per i controlli di sicurezza per il 90% dei viaggiatori è stata inferiore a 6 minuti; il tempo medio di attesa è stato pari a circa 2 minuti. Le attese in security di lunghezza tra 10 e 20 minuti hanno riguardato meno dell’1% dei passeggeri.
Con riferimento alla puntualità dei voli in partenza, nel primo semestre del 2023, osserviamo che su un totale di 6.821 decolli, i ritardi hanno riguardato 1.443 movimenti, di cui 14 imputabili all’Aeroporto di Cagliari, alle sue strutture e ai suoi servizi.
Prendendo in considerazione gli arrivi, nei primi sei mesi dell’anno, l’attesa per lo sbarco del primo passeggero per il 90% dei voli è stata inferiore a 4 minuti; il valore medio del tempo di attesa nello stesso periodo è pari a circa 2 minuti.
Le attese ai nastri bagagli sono state in media di 9 minuti per il primo bagaglio e di 13 minuti per l’ultimo.
Il numero di PRM (Passeggeri a Ridotta Mobilità) assistiti nel periodo gennaio – giugno 2023 è pari a circa13.500 unità.
Piccoli ma importanti elementi come la biblioteca con i suoi servizi di prestito e booksharing, il pianoforte a disposizione del pubblico, la riqualificazione del verde, la spinta al miglioramento dell’housekeeping in termini di pulizia e manutenzione, l’ampliamento dell’organico dei Terminal Agents dedicati all’assistenza passeggeri, il raddoppio del personale sanitario e paramedico presso il primo soccorso, l’installazione di distributori automatici di snack e bevande e altri interventi minori che contribuiscono a rendere sicura e gradevole la permanenza in aeroporto.

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Al via il secondo fine settimana di grandi partenze per l’esodo estivo con spostamenti di breve e lunga percorrenza lungo la rete stradale di competenza Anas (Società del Polo infrastrutture del Gruppo FS Italiane).  

Viabilità Italia prevede bollino nero (traffico critico) nella mattinata di domani, sabato 5 agosto, e bollino rosso (traffico intenso con possibili criticità) nel pomeriggio di domani e per l’intera giornata di domenica 6 agosto. 

Sui circa 3000 km della rete di competenza in Sardegna è previsto l’incremento del flusso veicolare che interesserà le principali arterie dell’isola e, in particolare, le statali 131 “Carlo Felice” e 131 “Diramazione Centrale Nuorese”, la 130 “Iglesiente”, la 729 e “Sassari Olbia”, la 291 Var “della Nurra”.  

Per gli spostamenti di breve percorrenza saranno maggiormente interessate, per quanto riguarda il sud Sardegna, le strade statali 125 Var “Nuova Orientale Sarda” e la 195 “Sulcitana” soprattutto per l’intensificarsi del traffico di rientro verso Cagliari dalle località costiere, nella sera di domenica. Per quanto riguarda il nord dell’isola la statale 200 “dell’Anglona” sarà interessata dal medesimo fenomeno per il traffico di rientro a Sassari. Sempre al nord, un incremento del traffico è previsto tra Olbia e Palau nei tratti interessati delle statali 125 “Orientale Sarda” e 133 “di Palau”.  

Ricordiamo che è in vigore anche il divieto di transito dei mezzi pesanti, già da oggi nella fascia oraria 16:00-22:00, sabato 5 agosto dalle 8.00 alle 22.00 e domenica 6 agosto dalle 7.00 alle 22.00.  

Un viaggio informato 

Per un viaggio informato le notizie su esodo estivo e viabilità sono disponibili ai link https://www.stradeanas.it/it/esodoestivo e  www.stradeanas.it/infotraffico e attraverso i canali social corporate (Facebook.com/stradeanas e gli account Twitter @stradeanas, @VAIstradeanas @clientiAnas) seguendo l’hashtag #esodoestivo2023

Le informazioni sul traffico sono inoltre disponibili sui seguenti canali: 

- VAI (Viabilità Anas Integrata) all’indirizzo www.stradeanas.it/info-viabilità/vai

- APP "VAI" di Anas, scaricabile gratuitamente in "App store" e in "Play store"; 

- CCISS Viaggiare Informati del Ministero delle Infrastrutture al quale Anas partecipa attivamente con risorse dedicate e dati sul traffico; 

- Numero verde Pronto Anas 800.841.148 del Servizio Clienti Anas per parlare con un operatore h24 e avere informazioni sulla viabilità in tempo reale. Inoltre, digitando il tasto 5 si può avere una panoramica sullo stato del traffico sulla rete con la posizione dei cantieri, con il tasto 0 è disponibile la situazione previsionale del fine settimana. 

Live Chat del Servizio Clienti all’indirizzo www.stradeanas.it per parlare con un operatore dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00 e avere anche informazioni sulla viabilità in tempo reale e sui cantieri inamovibili. 

Bollettini di viabilità sono trasmessi su Tgcom24 e sulle radio partner di Anas: Rai Isoradio, Radio Italia (nazionale). 

Strade e mare sicuri grazie all’intesa tra Anas e Guardia Costiera. Anche quest'anno la campagna di sicurezza rivolta a segnalare le emergenze in mare è condivisa da Anas attraverso i pannelli elettronici a messaggio variabile presenti sulla rete stradale italiana e sui canali social istituzionali dell'azienda.  Il claim che verrà diffuso è: “Per emergenze in mare chiama la Guardia Costiera”.   

Anas, società del Polo infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ricorda le campagna di prevenzione per la sicurezza stradale “Quando guidi, Guida e Basta”, per il rischio incendi “La strada non è un posacenere” e contro l’abbandono degli animali sulle strade #AmamieBasta 

 

 

 

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In Sardegna la stagione turistica la determinano i trasporti ed in particolare le compagnie navali applicando prezzi assurdi che spesso superano anche quelli della permanenza di una settimana in un campeggio. 

I prezzi navali di trasporto da e per la Sardegna continuano a rappresentare un grosso limite per il turismo nell’isola, non solo per i costi elevati, ma perché sottoposti a inspiegabili fluttuazioni che determinano la stagione turistica sarda e marchiano negativamente l’Isola. Lo afferma Faita Federcamping Sardegna denunciando che fino a una settimana fa un biglietto andata e ritorno per una famiglia media costava ben oltre 1.100 euro, ossia quanto una settimana tutto compreso in campeggio, con pernotto in una casetta mobile. 

“Prezzi che più volte abbiamo provato ad analizzare, per cercare di capire quale meccanismo possa averli generati, ma continua a rimanere per noi, operatori turistici, un mistero” commenta il rappresentante di Faita Federcamping Nicola Napolitano. “Un mistero che improvvisamente, in piena stagione, ha visto i prezzi dei trasporti scendere a circa la metà. Chissà, forse per salvare una stagione trasportistica che stava andando male? Ma fatta quando le scelte sono state già fatte dai turisti e e soprattutto dopo che i prezzi altissimi hanno marchiato la Sardegna come inaccessibile per tantissime famiglie italiane ed estere con un danno economico per l’Isola enorme e difficile da quantificabile. Aggiungo inoltre che queste tariffe distorcono il mercato non solo per quanto riguarda gli arrivi inferiori, ma deviano la domanda su altri mercati (Spagna, Croazia, Egitto) e non è più recuperabile. Per questo ogni anno perdiamo quote di mercato e di competitività”.

Per la tratta Olbia Civitavecchia, ossia 237 km di traversata, una famiglia media di 4 persone, due adulti e due bambini, che usufruiscono della cabina sia all’andata che al ritorno, spenderebbe oggi non meno di 500 euro. Prezzi in calo rispetto a neanche una settimana fa di oltre il 50 per cento, ma che incidono con una percentuale ancora troppo alta sul budget dei vacanzieri costretti a ripiegare su altre mete. Faita Sardegna, l’associazione che rappresenta oltre il 50 percento dei camping della Sardegna, rimarca il fatto che il prezzo della traversata non può costare quanto una settimana in campeggio. “Quali sono i fattori che determinano il costo dei biglietti? – si chiede Nicola Napolitano, presidente di Faita Sardegna -, perché hanno incrementi così alti, o decrementi come quello che abbiamo visto da meno di una settimana a questa parte? I prezzi delle traversate non possono essere un mero fattore aziendale per la fornitura di un bene o servizio, ma dal momento che ci sono anche soldi pubblici, è giusto che ci sia la massima trasparenza, perché veramente non si capisce cosa determini le tariffe ed il crollo dei prezzi di questi giorni che non fa che aumentare le perplessità ed allontanare anche quei turisti che hanno voluto investire nella Sardegna ma che oggi si sentono presi in giro due volte. Per questo sono qui a chiedere pubblicamente, a nome degli operatori turistici che rappresento, un confronto con chi gestisce il servizio di trasporto. Spiegateci questo fenomeno. Perché state decidendo delle sorti delle stagioni turistiche in Sardegna”. 

Sulla distanza tra Olbia e Civitavecchia infatti se percorsa in auto o in treno è facile fare i calcoli: mentre per fare 237 chilometri in andata e 237 al ritorno, con un’auto di media cilindrata, secondo le tariffe Aci costerebbe a una famiglia 208 euro in tutto (tariffe Aci a 0,44 euro/km), la stessa distanza, coprendola con il treno Frecciarossa, costerebbe 250 euro andata e ritorno. 

“Significa che paghiamo altissimo lo scotto di essere un’isola. Lo paghiamo come aziende operanti in Sardegna, che investono al pari delle altre del continente, ma devono soccombere davanti a tariffe che vengono applicate senza non si sa quale criterio. Se la Regione Sardegna imponesse dei criteri per le tariffe, una regolamentazione per garantire non solo la mobilità dei sardi, ma soprattutto il diritto al lavoro di centinaia di aziende che investono sul turismo, questo sarebbe davvero una rivoluzione”. 

Le prenotazioni per il mese di agosto e settembre vanno su numeri che possono confermare la stagione del 2019, ma non potranno eguagliare i numeri del 2022. “Occorre analizzare i numeri e studiare bene il fenomeno del freno che rappresentano i trasporti sulla nostra isola. Studiare soluzioni e metterle in atto per il 2024. E come operatori turistici siamo qua, a disposizione per un confronto”.

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Lunedì, 31 Luglio 2023 20:49

Sardegna ultima in Italia per furti nelle case

La Sardegna è all’ultimo posto in Italia per i furti in abitazione. Lo scorso anno, infatti, nella nostra Isola sono stati denunciati 2,6 furti ogni 1.000 famiglie, contro una media nazionale di 7,6 e un
massimo in Toscana di 10,8 e in Emilia Romagna di 10,6. Dopo l’Isola, la Valle D’Aosta (2,8) e la Calabria (3,0).

Sono questi gli esiti dell’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna per ANAP Sardegna, che ha rielaborato i dati forniti dall’Osservatorio BES, Benessere Equo e Solidale dell’ISTAT, sulla sicurezza dei cittadini sardi nel 2022. I numeri sono calcolati sulla base delle denunce presentate alla polizia e integrate dal dato dall'Indagine sulla sicurezza dei cittadini, attraverso un fattore di correzione specifico per ripartizione geografica.

“La nostra regione si conferma “Isola felice” per la sicurezza, anche per ciò che riguarda il bene per eccellenza degli italiani ovvero la casa – commenta  - Paola Montis, Presidente Regionale dell’ANAP Sardegna, l’Associazione dei Pensionati Artigiani di Confartigianato – ma non bisogna abbassare la guardia perché i ladri, soprattutto d’estate, non vanno in vacanza.

Secondo i dati del rapporto, in tutta Italia i reati predatori in diminuzione rispetto al passato. “Questo non vuol dire che vada tutto bene – continua la Montis – infatti, se il dato statistico evidenzia come i furti siano molto meno rispetto alla media italiana, resta il fatto che in ogni caso questi continuino a esistere e a esserci. Al di la del fatto che le persone che subiscono un rapina in casa ne soffrono tantissimo”.
 In ogni caso, i furti in casa sono reati che destano grande allarme sociale e i dati parlano chiaro: il 43,1% degli italiani non si sente sicuro nelle proprie abitazioni ed ha timore di subire furti, incendi, danneggiamenti. Due anni fa la quota era nettamente inferiore (il 33,9%).

Rendere la propria abitazione a prova di antifurto certo non è facile. In alcuni casi, ad aggravare la situazione, oltre al danno può esserci la beffa. E’ importante utilizzare prodotti di qualità elevata e tecnologicamente aggiornati, l’installazione però, deve essere fatta da personale qualificato, altrimenti, eventuali assicurazioni contratte, non daranno diritto al risarcimento.
 Ma come provare a difendersi?

Le incursioni nella propria casa da parte di tanti malintenzionati sono solitamente inevitabili, soprattutto nel caso in cui si abiti in zone lontane. Anche se è possibile e consigliabile adottare diversi
accorgimenti che potranno far dormire tranquillamente riducendo al minimo i danni.

“Prima di tutto evitiamo di far sapere a tutti dove siamo e cosa facciamo – prosegue la Presidente dell’ANAP Sardegna – infatti più del 78% dei ladri usa Facebook e Twitter per identificare gli appartamenti vuoti: è quindi altamente sconsigliato raccontare sui social dove si ha intenzione di passare le vacanze e condividere foto real time. E’ consigliabile, al contrario, chiedere ai vicini di ritirare la posta per evitare che si accumuli nella cassetta: meglio che la casa sembri abitata”.

Non attaccare targhette alle chiavi

Evitare di attaccare al portachiavi delle targhette aventi nome e indirizzo, perché in caso di smarrimento troveranno subito l’appartamento. Inoltre bisogna evitare anche di scrivere il cognome sia sul citofono sia sulla cassetta della posta.

Tenere la casa illuminata per evitare i furti in casa

È importante illuminare con molta attenzione la zona dell’ingresso e tutte le zone che sono più buie della casa.

Controllo periodico

Nel caso di assenza prolungata da casa, avvisare solo persone di fiducia in modo che possano passare a controllare di tanto in tanto, così da accendere le luci o da aprire le finestre, per fare in modo che la vostra casa sembri abitata.

Evitare di nascondere oggetti

In caso di intrusione, i primi posti esaminati dai ladri sono sempre gli armadi, i cassetti, così come i vestiti. Ma anche l’interno dei vasi, i quadri, i letti ed infine i tappeti. Quindi è meglio evitare
di nascondere oggetti di valore o soldi dentro uno di questi posti.

Chiamare i soccorsi in caso di furti in casa

Nel caso di furto avvenuto con serratura manomessa, o porta socchiusa, chiamare subito uno dei numeri di emergenza: 112, il 113 o il 117.

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