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Dalla riforma della sanità alla legge urbanistica fino ai provvedimenti per il Covid: il consigliere regionale all’opposizione, Piero Comandini, il più votato del Pd, si dice fortemente deluso dall’operato di quest’anno e mezzo circa della Giunta di Christian Solinas. “Sta facendo soltanto politica contro il governo nazionale. C’è una grande tensione. Non pensa ai problemi ma soltanto a svolgere questo ruolo politico contro il governo Conte”. La riforma sulla sanità invece per Comandini è solo un aumento di poltrone. “Non è stato fatto nulla per migliorare la qualità del servizio”, afferma. 

Quale è il suo giudizio su un anno e mezzo circa della Giunta Solinas?

“Estremamente negativo e deludente:  sono andati avanti con programmi e con fortissima contraddittorietà interna, senza portare a casa nessun risultato che in qualche modo era stato promesso ai sardi durante la campagna elettorale. Potrei fane tre di esempi: dal prezzo del latte a un euro sbandierato in piazza Palazzo dai leader della Lega, che i pastori stanno ancora aspettando, passando per riforme strutturali come quella degli enti locali, che ancora non vede la luce, fino alla legge sulla riforma sanitaria che non è altro che un aumento di poltrone che non risolve il problema delle liste di attesa e che non migliora la sanità dei territori.  Oltre alla delusione politica c’è anche la presa d’atto dell’incapacità amministrativa di questa Giunta. Si è vista impugnare dal governo  più leggi  per vizi di incostituzionalità. Il che dimostra un’improvvisazione nel fare i legislatori che non promette nulla di buono per i prossimi anni”. 

Come è la gestione dell'Aula da parte del presidente Michele Pais? 

“A me dispiace dirlo, essendo vicepresidente, ma avendo conosciuto altri presidenti non ne ho mai visto uno scendere, dall’alto della posizione dell’Aula che occupa, e dirigersi verso la sua maggioranza per cercare di mettere d’accordo i suoi componenti.  Questo significa che lui, più che un ruolo super partes da presidente del Consiglio regionale, sta cercando di mettere insieme i pezzi di maggioranza”.

Riforma della sanità: alla fine è passato il ritorno alle vecchie Asl... 

“La parola riforma è sempre legata a un cambiamento strutturale di un settore della società. Quindi si mettono le basi per cambiare strutturalmente qualcosa da migliorare.  Qui invece non cambia nulla. Sono state soltanto aumentate le Asl e i posti a disposizione per manager, sotto manager e pseudo manager. Quindi sono soltanto aumentate le poltrone.  Non c’è nulla sullo smaltimento delle liste d’attesa, non c’è nulla sulla sanità territoriale e sugli investimenti degli ospedali. Non c’è nulla per migliorare la qualità del servizio, c’è soltanto la voglia di un taglio netto col passato e quella di aumentare le poltrone”. 

Legge urbanistica, il governo ha impugnato l'interpretazione autentica del Ppr, cosa c'è da aspettarsi in questo settore da parte dell'Esecutivo? 

“Le leggi devono avere un percorso di coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, lo dice la Costituzione e lo Statuto della Sardegna.  Sulla legge urbanistica è stata fatta un’interpretazione che era una chiara violazione delle leggi nazionali del Piano paesaggistico regionale, che per poter essere modificato deve seguire un processo di coinvolgimento degli enti locali, delle associazioni. Questo invece non è stato fatto con quella ‘specie’ di norma di interpretazione inutile.  Perché poi abbiamo visto che il Governo è intervenuto per quanto riguarda i problemi della Sassari-Alghero, che doveva essere il cavallo di Troia per intervenire sul settore.  Però ripeto, questo è il modo di operare di questa Giunta sardo-leghista: improvvisazione a strappo e senza studiare, programmare e riformare veramente”. 

Parlando invece della gestione dell’emergenza Covid, ci può dire cosa pensa in merito all’ordinanza di Solinas, sui test obbligatori, impugnata dal Governo?

“Solinas sta svolgendo il ruolo di presidente della Regione ed è un dirigente della Lega in veste sardista che opera all’interno di una logica di aumento della tensione contro il governo nazionale, in piena campagna elettorale per le prossime elezioni politiche.  Quindi ogni occasione è buona - sia sul Covid, che sull’urbanistica che su altre materie -per dire che il Governo è incapace.  Solinas sta facendo soltanto politica contro il governo nazionale. C’è una grande tensione. Non pensa ai problemi ma soltanto a svolgere questo ruolo politico contro il governo Conte.  L’ultima ordinanza ne è la prova. Tutti hanno detto (costituzionalisti esperti) che era una ordinanza illegittima, lui l’ha fatta sapendo benissimo che il Governo l’avrebbe impugnata e quello era il suo vero obiettivo”.

I finanziamenti alle imprese invece sono arrivati? 

“Abbiamo dato un grosso contributo sulla legge 22 approvata in Consiglio regionale per dare i finanziamenti alle imprese. Come opposizione abbiamo anche permesso che i tempi fossero più brevi possibili proprio per agevolare la possibilità che i bandi fossero emanati e che i soldi arrivassero in fretta.  A oggi, purtroppo, ci risulta che è ancora tutto fermo per via della burocrazia”.

Come è il rapporto con i colleghi del M5s che a Roma sono alleati? 

“Buono. Ma  va costruito giorno per giorno perché c’è un’impostazione un po’ diversa dalla nostra che è più meditata e più organizzata e tiene conto di vari aspetti. Quella del M5s è un po’ più movimentistica, è più attenta alla notizia che a proporre soluzioni organiche. Tuttavia credo che ci siano tutte le condizioni per poter continuare a lavorare insieme e a migliorare. Governare insieme fa anche bene a noi (del Pd ndr) per essere più movimentisti e a loro per essere più riflessivi quando si fanno le cose”.

Solinas arriverà alla scadenza naturale del mandato? 

“Purtroppo sì. I sardi meritano di meglio però considerando il numero di consiglieri di maggioranza e la voglia di continuare a governare ce lo porteremo fino alla fine della legislatura”. 

 

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Non c’è solo l’emergenza Covid, l’assessorato regionale al Lavoro nell’ultimo periodo è impegnato con la gestione di due vertenze fondamentali per l’economia sarda: Air Italy e Porto Canale.  “Abbiamo notizie certe in entrambi i casi”, fa sapere l’assessore Alessandra Zedda.  “Per i lavoratori di Air Italy è stata approvata la cassa integrazione per dieci mesi, fino al 30 giugno 2021”. Slitta quindi il loro licenziamento, previsto per luglio 2021. “Siamo impegnati per riuscire a trovare una ricollocazione degli operatori, ma per questo è decisivo il ruolo del governo”.  Al Porto Canale di Cagliari, l’azienda ha detto no alla proroga della cassa integrazione. “Tuttavia ci sono due aspetti positivi”, spiega Zedda, "l’offerta presentata per rilevare Porto Canale da parte della compagnia inglese Pifim Group, guidata dal sardo Davide Pinna, e “inoltre l’assessorato sta lavorando per fare un progetto di integrazione della Naspi e di coinvolgimento formativo dei lavoratori”.

Nel frattempo sono diverse le iniziative che sta mettendo in atto l’assessorato regionale al Lavoro per affrontare l’emergenza Covid. Dalla legge salva-imprese al bando ‘Resisto’, passando per il finanziamento dei prestiti. Il settore più colpito dall’epidemia è quello delle discoteche, insieme agli ambulanti, ai giostrai, torronai ecc. “Saranno i più massacrati da questa pandemia perché non solo sono stati bloccati, ma fino a dicembre non si prevede una loro riapertura”.  Sono stati finanziati inoltre 15 milioni di euro con il bando di Destinazione lavoro (sovvenzioni dirette a chi assume personale nel settore del Turismo) ma le risorse non sono state sufficienti. “Siamo in overbooking di altri 22 milioni di euro circa”, afferma. 

Assessore, come si sta gestendo la vertenza Air Italy, che riguarda centinaia di dipendenti sardi?

“Si è chiusa la trattativa, per quanto riguarda la concessione dell’accordo sindacale, che prevederà purtroppo il licenziamento dei lavoratori dal primo luglio 2021.  Tuttavia abbiamo approvato la cassa integrazione per 10 mesi, quindi fino al 30 giugno 2021, con un programma di formazione di tutti i lavoratori di Air Italy. Ci sarà la quota spettante alla Sardegna e il programma per l’altra parte la farà la regione Lombardia. La formazione  sarà anche di qualità, dovrà confermare delle certificazioni o averne delle altre e delle licenze perché si sta parlando di lavoratori specializzati, come piloti,  o di chi gestisce le attività sofisticate di controllo delle apparecchiature e dei mezzi aerei.  Il presidente Christian Solinas ha seguito in prima persona la partita di Air Italy. Anche perché il progetto di sviluppo dovrà vedere un nuovo vettore per garantire il servizio di trasporto aereo che faceva Air Italy.  Siamo impegnati per la ricollocazione dei lavoratori, ma la Sardegna e la Lombardia da sole non possono garantire la riassunzione dei lavoratori. È decisivo il ruolo del governo”. 

E la vertenza di Porto Canale invece?

“Nonostante le condizioni favorevoli, compresa una norma che il governo e la Regione hanno voluto mettere in campo per garantire altri 6 mesi di cassa integrazione, il concessionario Contship ha detto no. Per questo dal 2 settembre i lavoratori sono in Naspi. Tuttavia ci sono due aspetti positivi. È finalmente arrivata l’offerta per il bando di gara internazionale per il nuovo servizio di transhipment: è una compagnia inglese che poggia sul porto di Amsterdam ed è guidata da un sardo. L’altra buona notizia è stiamo lavorando per fare un progetto di integrazione della Naspi e di coinvolgimento anche formativo dei lavoratori”.

Quali sono sono state, invece, le iniziative messe in campo dal suo assessorato per affrontare l'emergenza Coronavirus?

“Quando è scoppiata la pandemia c’è stata la massima emergenza iniziale e per quel periodo abbiamo messo in campo la legge Salva imprese. Abbiamo preso in considerazione tutti coloro che hanno avuto delle difficoltà, soprattutto in termini di occupazione.  La misura è andata a sostenere il reddito di coloro che sono stati espulsi o che non sono stati rioccupati nel corso dell’anno 2020: mi sto riferendo agli stagionali, a tutti quelli che hanno un lavoro ad intermittenza o  attività per brevi periodi.  Siamo andati a reintegrare le disposizioni statali con la stessa misura di 600 euro.  Abbiamo voluto coprire periodi non coperti dallo Stato. I mesi di giugno, luglio e agosto.  Successivamente, nel provvedimento abbiamo inserito anche le colf, le badanti, e abbiamo chiuso così l’accordo che avevamo fatto insieme ai sindacati nel primo periodo di aprile.   Adesso è in pubblicazione un bando per i piccoli editori, per gli ambulanti, i giostrai, i torronai, gli operatori che partecipano alle sagre, alle fiere e alle feste.  Loro, insieme ai lavoratori delle discoteche e a quelli dello spettacolo, saranno i più massacrati da questa pandemia perché non solo sono stati bloccati, ma fino a dicembre non si prevede una loro riapertura.  Per questo per loro c’è un duplice intervento: uno è quello imminente e l’altro in programma è il bando chiamato ‘Resisto’ e riguarda tante aziende, piccole e micro, lavoratori autonomi e anche le grandi imprese del settore turistico.  Anche questa è una norma contenuta nella legge 22 (del 23 luglio 2020) che va a sostenere il costo del lavoro.  Cerchiamo di intervenire sia per evitare i licenziamenti del settore turistico, sia per riconoscere una sovvenzione a coloro che stanno affrontando il Covid, che comunque sono ancora aperti e stanno lottando per continuare le loro attività nonostante questo momento di grande crisi.  In più abbiamo anche riprogrammato - e quindi rifinanziato - il bando relativo ai prestiti, che andranno dai 15mila ai 50mila euro. Questo è ancora in via di lavorazione. Pensiamo di pubblicarlo nei prossimi giorni”. 

Quali sono stati i flussi di domande per l'accesso ai contributi?

“Abbiamo finanziato il bando di sovvenzione lavoro, questo ha dato aiuti diretti per chi assumeva questa estate. A fronte di 15 milioni di euro stanziati siamo in overbooking di altri circa 22 milioni.  Quindi, l’impegno mio e della Giunta sarà quello di reperire altre risorse per riuscire davvero a dare una mano significativa per questo settore che ha voluto dimostrare di far partire e voler continuare la stagione turistica”. 

Quali numeri ha fatto l’assessorato al Lavoro?

“In agosto, a fronte di un meno 50 per cento dell’attività lavorativa, per quanto riguarda le assunzioni siamo arrivati a - 20 per cento rispetto al 2019. Nei mesi più caldi, invece, siamo partiti da meno 70%. Tuttavia i conti li faremo a fine ottobre”.

Quanto incide il Covid sui programmi ordinari?

“Abbiamo continuato a mettere in campo tutti i nostri programmi. Il danno più grande è stato causato dallo smart working - anche se di questo non voglio solo parlare in negativo -. Ha inciso in maniera negativa sulle pratiche del nostro assessorato e sull’attività ordinaria.  Stiamo cercando di eliminare i ritardi di quei 4 mesi. Stiamo andando in recupero, però finché ci sarà una prevalenza di smart working per noi sarà molto difficile.  Anche perché non abbiamo ancora le strumentazioni necessarie che ci permettono di correre. E noi abbiamo bisogno di volare, forse.  Nello specifico il Covid ha inciso sui tirocini, sulla formazione professionale, le agenzie formative stanno pagando un prezzo altissimo. È per questo che abbiamo voluto dedicare loro un finanziamento ad hoc, sempre nella legge 22.  La loro attività è stata ridotta del 90 per cento, per non dire del 100 per cento". 

Quali sono le iniziative extra Covid che si stanno portando avanti?

“C’è molto fermento nel settore della cooperazione.  La nuova legge è in attesa di programmazione, in Consiglio regionale (la Giunta l’ha già approvata).  Si sta lavorando anche per i programmi relativi ai nuovi progetti della emigrazione. Dovevamo avere la consulta il 25 settembre ma prevediamo di non farcela a causa del Covid.  Tuttavia, sicuramente dai primi di ottobre staremo lavorando per approvare e definire il programma per i prossimi tre anni.  Poi abbiamo dato corso al progetto Casa Sardegna. Sono partite le attività di valorizzazione della Casa nuragica. Tra queste ci sono stati tre eventi: uno al Nuraghe Sant’Efis di Orune, un altro a Trinità d’Agultu all’Isola Rossa, per la valorizzazione delle bellezze della civiltà nuragica. C’è stata - inoltre - un’attività collegata a queste per l’azienda di San Pantaleo a Dolianova”. 

 

 

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