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La Regione è protagonista nel processo di valorizzazione dell’antica civiltà nuragica, testimoniata dalla presenza di circa 7mila nuraghi, con l’obiettivo di sostenere concretamente i Comuni e rendere accessibili e fruibili i siti sparsi in tutto il territorio regionale.

“Gli Enti locali sono al centro di una rivoluzione culturale che la Regione sostiene con decisione perché non c’è comune in Sardegna che non annoveri nel proprio territorio un nuraghe e questo è un elemento importantissimo”, ha spiegato l’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, nel corso del convegno “Sardegna Isola dei nuraghi. Sviluppo territoriale partecipato”, promosso dall’Associazione ‘La Sardegna verso l’Unesco’ in collaborazione con l’Anci.

L’Assessore Salaris che ha ricordato le risorse stanziate con l’ultima Finanziaria per la valorizzazione, accessibilità e piena fruizione dei siti nuragici sardi, pari a circa 35 milioni di euro. “La valorizzazione del patrimonio nuragico sardo – ha proseguito l’esponente della Giunta Solinas - rappresenta per la Sardegna la migliore occasione per sostenere nuove forme di sviluppo sostenibile. In questo contesto i Comuni e gli Enti locali in genere saranno i più importanti protagonisti di questo processo che – ha evidenziato l’Assessore - auspichiamo avrà ricadute importanti non solo in termini di tutela dell’ambiente e di valorizzazione dei territori ma anche in termini di ricadute occupazionali. La Regione, sostenendo finanziariamente il progetto di valorizzazione dei siti, ha intravisto in questo piano di sviluppo la chiave per creare nuove opportunità in favore della Sardegna e dei sardi”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas

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È stato costituito il Comitato scientifico dell’associazione La Sardegna verso l’Unesco: si parte dalla valorizzazione dei nuraghi, patrimonio di ricchezza più grande della Sardegna.  Il comitato è formato dalle massime autorità degli studi e della ricerca specifica ed è stato formato dopo l’istanza inoltrata alla Commissione Nazionale UNESCO e al MIBACT per il riconoscimento dei monumenti della Civiltà Nuragica come Patrimonio dell’Umanità. 

L’obiettivo è  trovare nuove forme di sviluppo sostenibili per la Sardegna, attraverso gli studi e le ricerche degli specialisti che daranno il loro contributo al progetto, che è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa online dal presidente dell’associazione La Sardegna verso l’Unesco, Michele Cossa, e dal coordinatore del comitato, il professor Giovanni Ugas. 

“Accanto agli aspetti scientifici, che sono di straordinaria importanza, la valorizzazione dei monumenti nuragici e pre-nuragici ci auguriamo che questo possa rappresentare per la Sardegna un vero punto di svolta dal punto di vista economico, per realizzare quel sogno di una Sardegna attrattiva 12 mesi l’anno”, afferma Cossa,  “Anche per valorizzare il turismo culturale che attualmente sfiora soltanto la Sardegna in maniera marginale. Il comitato promotore che è rappresentato dall’associazione si è posto da subito il problema di dare solide gambe scientifiche al progetto. Per questo si è affidato ad un’autorità incontestata in materia: il professor Giovanni Ugas che è il coordinatore del Comitato scientifico”.

Il comitato presentato oggi ha un carattere ancora provvisorio. “Abbuiamo avuto l’adesione dell’Università di Cagliari, ma stiamo aspettando quella dell’Ateneo di Sassari che è stata interessata recentemente dalle elezioni. Il rettore si è appena insediato, non è ancora entrato nel pieno delle sue funzioni. Stiamo aspettando anche le due decisioni delle Soprintendenze oltre che quelle del Segretariato regionale del ministero per i Beni Culturali”, continua Cossa.  

“C’è una grande attesa verso questa iniziativa, anche da parte delle associazioni dei sardi emigrati all’estero”, dice il professor Giovanni Ugas. “Il Comitato scientifico è formato da esperti di varie materie. Il progetto è volto verso una direzione che guarda al futuro nella sostanza. Tutta l’indagine conoscitiva preliminare è volta a definire un quadro preciso del patrimonio monumentale della civiltà nuragica”, continua l’esperto.   “Partendo dalle specificità dei singoli monumenti nuragici, dovrà essere realizzato per gradi in modo da essere esteso a tutto il territorio regionale”. 

I componenti del comitato - La prima lista di partecipanti ai lavori è stata completata ed è formata da eccellenze autorevoli in diverse discipline specialistiche. Dall’archeologia, alla storia, passando per le scienze umanistiche, antropologiche, geologiche, naturalistiche, nonché tecniche e museali. 

Il Comitato scientifico avrà al suo interno un proprio Direttivo e ha già avviato i lavori per il sostegno dell’impegnativa attività legata alla partecipazione nella “Tentative List” dell’UNESCO. 

La prima lista dei partecipanti al Comitato scientifico

  • Gli Archeologi delle Università di Cagliari e Sassari: Anna Depalmas, Riccardo Cicilloni, Rossana Martorelli, Maria Grazia Melis, Raimondo Zucca, Alberto Moravetti. 

  • I docenti del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura di Cagliari: Giorgio Massacci, Marco Cadinu.

  • Gli Studiosi di Scienze umanistiche: Attilio Mastino, Giulio Paulis, Mauro Mascia, Anna Lecca, GianneRa Murru, Susanna Paulis.

  • Gli Studiosi di Geoarcheologia e Geologia Ambientale: Rita Melis, Felice Di Gregorio.

  • Gli studiosi e Docenti di Scienze Naturali – Faunistiche, Antropologiche e Genetiche: Gianluigi Bacchetta, Simonetta Bagella, Ignazio Camarda, Carlo Spano, Susanna Salvadori, Giovanni Floris, Anna Maria Deiana, Paolo Francalacci; 

  • I Direttori e Tecnici in ambito Museale e della Legislazione dei Beni Culturali: - Stefania Bagella, Paolo Melis, Giorgio Murru, Franco Sardi.

  • Gli Archeologi, già funzionari delle Soprintendenze: Angela Antona, Paola Basòli, Maria Ausilia Fadda, Maria Rosaria Manunza, Emerenziana Usai. 

“Altre professionalità e rappresentanze delle Università, Istituzioni di Tutela e Valorizzazione, si aggiungeranno presto per ottenere la più completa partecipazione e condivisione del quadro d’insieme di questo tema identitario, ramificato su moltissimi altri fronti e materie, come l’economia, il turismo, lo sviluppo sostenibile”, si legge sul comunicato diffuso dall’associazione La Sardegna verso l’Unesco. 

 

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Si è tenuta stamani in modalità “virtuale” la conferenza stampa di presentazione del protocollo d’intesa tra il Centro di ricerca regionale CRS4 e l’associazione La Sardegna verso l’Unesco. Alla conferenza erano presenti: Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4 e Michele Cossa, presidente dell’Associazione La Sardegna verso l’Unesco. (qui la mappa virtuale del nuraghi in Sardegna)

L’associazione La Sardegna verso l’Unesco, nata con l’intento di sviluppare la conoscenza del patrimonio culturale della Sardegna, ha recentemente sottoposto istanza di inclusione dei monumenti della civiltà nuragica alla Commissione italiana Unesco, nella lista del patrimonio dell’umanità. Gli oltre 6000 siti archeologici inseriti in questa lista sono quelli mappati nel geoportale Nurnet realizzato nel 2013 dal CRS4. Il 31 marzo 2021 si conoscerà l’esito dell’istanza.

Michele Cossa, presidente dell’associazione interviene dicendo: “Finalmente l’unicità della nostra archeologia diventa centrale nella nostra identità ed economia. Grazie a questa collaborazione la Sardegna potrà contare su una mappatura uniforme, precisa, dettagliata del patrimonio nuragico sardo. Oggi la tecnologia va a supporto della cultura per sostenere un progetto che attraverso l’Unesco permetterà alla Sardegna di trovare una nuova dimensione, con evidenti ricadute di carattere non solo culturale ma anche e soprattutto economico. Comincia un’avventura straordinaria, profonda e dalle ampie prospettive, avendo ben chiari e scolpiti nel cuore gli insegnamenti atavici che, chi ha popolato questa terra migliaia di anni fa ci ha lasciato attraverso i suoi manufatti più rappresentativi, i nuraghi. Avremo quindi due comitati scientifici, uno umanistico, archeologico/paesaggistico; l’altro tecnologico informatico e aerospaziale che coniugheranno le loro competenze a favore del bene comune”.

“Il CRS4 – commenta Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4 – aderisce all’iniziativa portata avanti dall’associazione per dare un concreto apporto tecnologico alla mappatura dei siti attraverso l’uso delle tecnologie GIS – sistemi informativi geografici. Il geoportale è solo un punto di partenza, il supporto dei nostri ricercatori, Roberto Demontis, Eva Lorrai e Laura Muscas, sarà fondamentale per la creazione di una piattaforma web GIS che gestirà i dati relativi alle informazioni di tutto il patrimonio culturale nuragico e prenuragico della Sardegna”. Conclude Cao: “L’iniziativa, accolta all’unanimità dal Consiglio Regionale, consente al CRS4, e più in generale al Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, coordinato da Sardegna Ricerche, di contribuire, ci auguriamo in modo significativo, al raggiungimento di un importante obiettivo in chiave storica e turistica per la nostra Isola, mettendo a frutto alcune tecnologie anche innovative sviluppate all’interno del Centro”.

 

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