Lunedì, 20 Luglio 2020 16:26

Guarracino: "Discariche in strada a Cagliari? Brutta abitudine consolidata in due anni"

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“Migliaia di cagliaritani si sono abituati in due anni e più a buttare la spazzatura in strada”. Così l’assessore ai Servizi tecnologici del comune di Cagliari Alessandro Guarracino, fa il punto sulla Tari, la tassa sui rifiuti, e sulle problematiche nate in città da quando è attivo il servizio di raccolta differenziata. Si creano così grandi discariche a Cagliari, il quartiere più colpito è Sant’Elia, poi San Michele. E quello di San Giuseppe a Pirri non è da meno. Per questo il Comune deve scendere in campo ogni 15 giorni con un mezzo che ha una presa meccanica che consente di portare via tutta la spazzatura accumulata. Un'operazione che  incide non poco sulle casse pubbliche: qualche centinaio di migliaia di euro all’anno.

L’assessore Guarracino punta il dito contro la precedente amministrazione. “Tutto nasce da un avvio fatto dalla precedente giunta, un po’ precipitoso e poco curato”. Secondo il numero uno dei Servizi tecnologici in Comune “risulta che molti cittadini non avessero preso in consegna il kit di raccolta. Quindi si è partiti nel 2017 senza che la popolazione fosse messa in grado di differenziare e conferire correttamente. La bomba è scoppiata da subito, nel 2017. Si è andati avanti senza affrontare il problema”.

Così gli uffici di Palazzo Bacaredda hanno deciso di rimboccarsi le maniche. “Stiamo cercando di affrontare questo problema, migliaia di persone si sono abituate in due anni e più a buttare la spazzatura in strada, la cattiva abitudine si è consolidata”, aggiunge l’assessore.

Intanto proseguono i controlli da parte dell’ufficio tributi e della Polizia Municipale di Cagliari. I titolari delle “utenze fantasma” hanno vita breve. Gli agenti della polizia locale girano casa per casa. Suonano i campanelli e richiedono l’iscrizione Tari. Secondo i calcoli del Palazzo Civico si tratta di circa 12mila utenze. Arrivano anche gli aspetti positivi del sistema di raccolta differenziata. “Quest’anno la città supererà il 65 per cento”, dice Guarracino, “quindi nel 2021 non solo non si dovrà pagare una penale alla Regione, come accaduto lo scorso anno, ma si andrà anche a chiedere meno ai cagliaritani, grazie anche alla minore produzione del secco che ha un costo in discarica”.

Tra gli altri progetti c’è anche quello di andare incontro alle tasche dei cagliaritani con l’introduzione della tariffa puntuale. Sarà direttamente proporzionale al numero di sacchetti che si usano per l’indifferenziata. “A causa del covid si partirà ormai dall’anno prossimo”, spiega l’assessore, “dobbiamo ancora definire le modalità, ma consentiremo di nuovo l’esposizione del mastello, e verranno contati i sacchetti per ogni famiglia nell’arco di un anno. Se ad esempio il comune ne dovesse imporre massimo 26, chi supererà il numero pagherà di più. Mediamente, chi fa una buona raccolta differenziata, dovrebbe buttare un sacchetto ogni 15 giorni”.

Gli incontri pubblici sulla tariffa puntuale sono già partiti. Da febbraio ad oggi i tecnici incaricati dall’Igiene del suolo ne hanno organizzato una trentina. E considerato che ogni famiglia paga circa 490 euro all’anno, e nel 2018 ne pagava 514, con il nuovo sistema le cifre dovrebbero diminuire.