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Martedì 16 gennaio sono state aperte al pubblico due aree verdi in via Gherardo delle Notti, nel quartiere di Mulinu Becciu, per un’estensione complessiva di circa 7.650 metri quadrati, in seguito alla riqualificazione degli spazi fortemente degradati.

Per la prima area, che è di circa 5mila metri quadri, è stata realizzata un’ampia area a prato, sono state installate un’area fitness con un attrezzo multi-sport e un’area giochi per bambini, entrambe con pavimentazione anti-trauma.

Nella seconda area ha trovato spazio un’area cani recintata con doppio ingresso e fontanella a doppio uso (umano e animale).

In entrambe le aree sono stati messi a dimora esemplari arborei adulti e arbusti della macchia mediterranea, servizi da fornitura idrica.

Gli interventi sono ricompresi nei lavori di recupero e potenziamento di aree verdi degradate che hanno interessato 27 aree verdi cittadine, finanziati con fondi PON Metro React-EU.

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Sono stati approvati ieri dalla Giunta, su proposta dell’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, i criteri per le assegnazioni del Fondo per la montagna, destinato a Comunità Montane e Unioni di Comuni. Le risorse assegnate alla Regione Sardegna per l’annualità 2023 sono complessivamente pari a 13 milioni di euro (la Regione è già stata beneficiaria dell’importo di oltre 11 milioni di euro per l’annualità 2022, per le quali sono in corso le assegnazioni alle amministrazioni locali sarde). 
“La Regione, anche con questa misura, interviene a sostegno dei nostri territori montani, parte importante e caratterizzante dell’identità paesaggistica sarda. Si tratta di risorse destinate a sostenere, a realizzare e a promuovere interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della montagna e misure di sostegno in favore dei comuni totalmente e parzialmente montani”, ha spiegato l’Assessore Salaris ricordando il percorso  che nel corso dell’anno lo ha visto protagonista di una serie di incontri territoriali. Incontri nel corso dei quali, ha detto, “siamo andati direttamente sui territori per dare un importante segnale di vicinanza e attenzione e per aiutare i Comuni a cogliere le opportunità legate all’Avviso, entrando così nello specifico della misura che grazie alle risorse disponibili finanzierà gli interventi di salvaguardia della montagna”.
Alimentato da trasferimenti statali (derivanti appunto dal fondo nazionale per la montagna) e da risorse regionali, il fondo ha come finalità quella di sostenere gli investimenti per la realizzazione di interventi localizzati nelle zone oggetto del bando. 
La Sardegna è la regione d’Italia che ha avuto maggiori risorse come contributo al Fondo regionale per la montagna. 
L’importo di 13 milioni è suddiviso in due capitoli. Per la prima linea di intervento (11.210.177 di euro) le risorse sono destinate a misure di prevenzione del rischio del dissesto idrogeologico nei territori montani; azioni di tutela, promozione e valorizzazione delle risorse ambientali dei territori montani, anche attraverso la realizzazione delle Green Community;
interventi volti alla creazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabile, compresi quelli idroelettrici; progetti finalizzati alla salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità e allo sviluppo delle attività agro-silvo-pastorali, anche con riferimento alla filiera del legno; misure di incentivazione per la crescita sostenibile e lo sviluppo economico e sociale dei territori montani, compresi interventi di mobilità sostenibile; interventi per l’accessibilità alle infrastrutture digitali e per il rafforzamento dei servizi essenziali, con particolare riguardo a quelli socio-sanitari e dell’istruzione; iniziative volte a contrastare lo spopolamento dei territori.
Per la seconda linea di intervento (1.864.545 euro) le risorse sono destinate a interventi di rigenerazione urbana; di efficientamento energetico di edifici adibiti ad uffici pubblici; di manutenzione della viabilità; infine sono previsti interventi volti a conseguire risparmi energetici relativi all’illuminazione pubblica e iniziative volte a contrastare lo spopolamento dei territori, anche in relazione al sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali.
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Un progetto pilota interamente dedicato agli spazi verdi urbani del territorio metropolitano, che parte dalla mappatura delle aree già piantumate e di quelle potenzialmente piantumabili. L’iniziativa è stata presentata in anteprima nel corso dell’incontro formativo dal titolo ‘L’Osservatorio e il progetto pilota del verde urbano’ promosso da Labmet, il Laboratorio Metropolitano di Innovazione della Città Metropolitana di Cagliari, e tenuto questa mattina in videoconferenza con la partecipazione di tecnici, associazioni e cittadini.

“Con enorme soddisfazione vedo la crescita del Laboratorio, anche attraverso il suo Osservatorio, che rende concreta l’azione prima pensata e poi sostenuta nell’ambito del Piano strategico metropolitano e della sua attuazione”, ha detto il consigliere metropolitano delegato alla Pianificazione Umberto Ticca in apertura dell’incontro. “Il progetto si inserisce nel nostro approccio ormai noto di governance coesa con i territori, che ambisce a rispondere all’adattamento al cambiamento climatico con la realizzazione di infrastrutture green, interventi di forestazione, ma soprattutto attraverso l’evolversi dell’approccio alla trasformazione delle nostre città”.

L’Osservatorio di Labmet ha il compito di ideare, promuovere e gestire le attività di raccolta, selezione, organizzazione e divulgazione di dati e informazioni riguardanti il territorio metropolitano, con l’obiettivo di costruire un know-how condiviso che possa supportare le scelte pubbliche.

A questo primo incontro seguirà un workshop dedicato alla mappatura del verde, in programma giovedì 30 novembre alle ore 11 nel Parco di Monte Claro (incontro in prossimità dell’ingresso di via Cadello). Una passeggiata tra i sentieri del parco, guidata dal team di Labmet, che sarà un’occasione per mappare gli alberi presenti, non attraverso sistemi di rilievo complessi ma in maniera semplice e veloce mediante l’uso del proprio smartphone e dell’applicazione Ofield.

Il sistema consentirà di archiviare nel programma dell’Osservatorio tutti i dati raccolti, che al termine dei rilievi permetteranno di realizzare la mappatura delle aree verdi del territorio metropolitano.

L’evento è rivolto a tecnici e progettisti, ma anche ai cittadini non addetti ai lavori, e mira a creare una cultura del verde pubblico quale base per la progettazione e costruzione delle infrastrutture green del futuro.

Per partecipare è necessario iscriversi su Eventbrite al link https://www.eventbrite.com/e/biglietti-labmet-la-mappatura-degli-alberi-a-monte-claro-764483589997?aff=erelexpmlt

Per maggiori informazioni visitare la pagina e il blog di Labmet https://laboratoriometropolitanocagliari.it/

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“La Sardegna si candida come punto di riferimento nel Mediterraneo nel campo della gestione dei rifiuti. Grazie ad un lavoro ormai ventennale portato avanti dall’Amministrazione regionale, in particolare nell’implementazione del sistema nell’intero territorio e nella raccolta differenziata, abbiamo raggiunto obiettivi importanti anche in ambito nazionale. La Sardegna, infatti, è la seconda Regione italiana per il livello della differenziata. Un risultato possibile grazie soprattutto a due fattori: le Amministrazioni comunali hanno fatto un grande lavoro per spiegare ai cittadini l’importanza della raccolta differenziata e la Regione ha creato una diffusa rete di impianti che consente la gestione del rifiuto nel luogo più prossimo alla sua produzione, anche riducendo fortemente l’impatto ambientale”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, nel suo intervento all’apertura dell’evento finale del progetto internazionale “Med4Waste” (“Mediterranean dialogue for Waste management governance”), che si svolgerà a Cagliari dal 24 al 26 ottobre. All’evento partecipano, oltre i rappresentanti italiani, quelli di Giordania, Grecia, Libano, Spagna e Tunisia.

L’obiettivo del Progetto è quello di mettere a punto nuovi modelli di governance per politiche integrate ed efficienti di gestione dei rifiuti urbani nella regione mediterranea: “Sei municipalità di Tunisia, Libano e Giordania – ha evidenziato l’assessore Porcu – sono state accompagnate nel migliorare i propri piani di gestione dei rifiuti, integrando anche buone pratiche sperimentate in altre municipalità del Mediterraneo”. 

Med4Waste è uno degli 80 progetti finanziati dal programma di cooperazione transnazionale “Eni Cbc Med”, la più grande iniziativa di cooperazione multilaterale in termini finanziari (209 milioni di euro) e per numero di paesi coinvolti, promossa dell’Unione europea all’interno della ‘politica di vicinato’. 

“Ovviamente, la Sardegna non deve abbassare la guardia. Abbiamo raggiunto grandi risultati anche a livello europeo, con l’apprezzamento della nostra strategia per lo sviluppo sostenibile, ma per continuare in questo percorso virtuoso e migliorarlo dobbiamo trovare nuove e adeguate politiche che consentano di raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Unione europea per il 2030 e per il 2050. Perfezioneremo anche il lavoro culturale, grazie alla collaborazione coi Comuni, da realizzare nei confronti dei cittadini per chiarire quanto sia fondamentale non solo differenziare i rifiuti, ma anche la qualità della differenziata. Così da far capire gli inevitabili vantaggi, anche economici, per le nostre comunità”, ha concluso l’Assessore dell’Ambiente.

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Gode di ottima salute la città di Cagliari. E a confermarlo sono i numeri dell'edizione numero 30 di “Ecosistema urbano”, l'indagine di Legambiente e Ambiente Italia sullo stato di salute dei 105 capoluoghi di provincia italiani sottoposti allo studio. 

Cagliari scala la classifica e, così come confermato nella presentazione del rapporto sulle performance ambientali delle città per il 2023, ospitato oggi, lunedì 23 ottobre 2023 a Roma presso lo Spazio sette libreria di via dei Barbieri n.7, si è piazzata ad un più che lusinghiero 16° posto generale. Ma soprattutto, appena alle spalle di Cosenza, come la seconda miglior città del centro-sud.

“Abbiamo fatto un enorme salto in avanti rispetto allo scorso anno – le parole di soddisfazione dell'Assessore all'Innovazione Tecnologica, Ambiente e Politiche del mare, Alessandro Guarracino – ma soprattutto rispetto al 2019 quando eravamo addirittura al 45° posto”. 

Tanta strada è stata fatta ma ancora molto altro resta da compiere nel tentativo di guadagnare qualche altra posizione che significherebbe dare ai cagliaritani e a tutti quelli che vivono il capoluogo sardo per motivi di lavoro o turistici, una condizione di sempre maggiore benessere.

“Grazie al lavoro intenso fatto dall'Amministrazione in questi ultimi anni – il commento dell'Assessore Guarracino – si è riusciti a trasformare la città non solo dal punto di vista dell'innovazione tecnologica, che ci conferma come prima città del Meridione, ma anche dal punto di vista ambientale. In quest'ultima chiave, sono preziose varie attività svolte: dalle modifiche nell'appalto della raccolta dei rifiuti alla efficienza energetica passando per la mobilità urbana. Elementi questi che ci hanno garantito di superare tutte le città del centro-sud”.

Le città più verdi restano Trento, Mantova e Pordenone ma anche il capoluogo sardo può ritenersi soddisfatto perché proseguendo di questo passo non sarà difficile entrare nella top 10.

 “Come migliorare? Abbiamo già provveduto con qualche aggiustamento nella gestione dei rifiuti,  che continuerà nella sua evoluzione superando le criticità del progetto originario della precedente giunta. Una maggiore efficienza dell'impianto di distribuzione dell'acqua ci darebbe ulteriore slancio, ma non dipende solo dalla nostra Amministrazione. Questo, però, è uno degli elementi che blocca una ulteriore crescita verso posizioni più alte della classifica generale”.

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“In questi mesi, grazie ad un lavoro, coordinato dall’Assessorato della Difesa dell’ambiente, coi parchi, nazionali e regionali, e le aree marine protette, è stato aggiornato il protocollo, già approvato nel 2018, alle nuove esigenze di sviluppo delle aree interessate da strumenti di tutela”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, dopo la firma del nuovo documento.
“È un passo importante – ha aggiunto l’assessore Porcu – per consentire la diffusione, tra le aree protette, delle buone pratiche, aiutando le strutture più giovani a raggiungere obiettivi rilevanti di tutela della biodiversità, in rapporto armonico con la presenza umana. Le aree protette costituiscono un’importante occasione di sviluppo dei territori interessati, con il richiamo di un flusso turistico sostenibile. Obiettivo che può essere meglio raggiunto con la presentazione unitaria delle aree presenti nel territorio regionale, anche attraverso lo sviluppo di politiche coordinate dalla Regione”.
“Stiamo lavorando anche per modificare il sistema nazionale di finanziamento dei parchi, con l’inclusione anche di quelli regionali tra le realtà finanziabili dallo Stato, oltre che dall'Amministrazione regionale, nonché per l’adeguamento degli stanziamenti previsti per le aree marine protette”, ha concluso l’Assessore dell’Ambiente.

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Politiche di sviluppo e sostenibilità ambientale. Negli ultimi provvedimenti proposti dall’assessore regionale dei Lavori pubblici, Pierluigi Saiu, e approvati dalla Giunta, sono state previste nuove risorse e nuovi programmi di intervento in materia di efficientamento energetico degli edifici pubblici e difesa dell’ambiente nell’ambito della portualità turistica.

Più nello specifico, nel Piano di interventi sui porti, sul quale sono stati destinati complessivamente 33 milioni di euro, una parte dei finanziamenti sono stati dedicati alla difesa delle coste. Il provvedimento mette infatti a disposizione una dotazione di 1,5 milioni di euro destinati a un programma per il miglioramento della qualità delle acque all’interno dei bacini portuali attraverso la dotazione di sistemi in grado di trattenere plastiche, microfibre e altri rifiuti sospesi, nonché oli e idrocarburi. “Un programma – spiega l’assessore Saiu – da inquadrare in un processo più ampio di sviluppo sostenibile della portualità turistica, in grado di mettere insieme le esigenze del turismo e la salvaguardia ambientale. Per raggiungere questo obiettivo è già stata avviata un’azione di coinvolgimento dei Comuni nei quali ricadono i porti in cui questa esigenza è più forte, per l’avvio di un progetto pilota”.

Rientra sempre nel quadro delle misure ‘green’ il contenuto di un’altra delibera, tra le ultime approvate dalla Giunta, che definisce i criteri per l’erogazione di 1,8 milioni di euro a favore dei Comuni per le spese di diagnosi e attestazione energetica sugli edifici pubblici di loro proprietà, per cui la Regione ha recentemente emanato l’avviso per raccogliere dalle amministrazioni civiche interessate le richieste di finanziamento. “In vista della direttiva comunitaria ‘Case Green’, tutt’ora in fase di negoziazione, che prevede la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, il finanziamento regionale rappresenta una prima misura di sostegno ai Comuni. Abbiamo strutturato il bando in modo da agevolare la partecipazione e ampliare al massimo la platea dei beneficiari. La certificazione degli edifici, inoltre, darà la possibilità ai Comuni di accedere alle risorse della prossima programmazione POR-FESR 2021-2027, che per gli interventi di riqualificazione prevede risorse importanti. Nell’ultima legge di stabilità sono state programmate risorse per circa quaranta milioni di euro a favore di interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici”, conclude l’assessore Saiu. 

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"La Sardegna ospita con orgoglio la diciannovesima edizione del più importante incontro internazionale in materia di ambiente, gestione sostenibile dei rifiuti ed economia circolare. Intense giornate di lavoro e di confronto tra esperti, che portano lustro e prestigio alla nostra Isola, proiettandola tra le protagoniste nel mondo della ricerca e dell’innovazione". Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, che questa mattina a Villa Devoto ha presentato, insieme a Raffaello Cossu, professore emerito di Ingegneria ambientale all’Università di Padova, il Simposio internazionale biennale “Sardinia” dedicato alla gestione circolare dei rifiuti, recupero di risorse e discarica sostenibile, che si svolgerà dal 9 al 13 ottobre, al centro congressi del Forte Village a Santa Margherita di Pula.
Il Simposio, al quale parteciperanno circa 600 delegati provenienti da 54 paesi, è organizzato dall’associazione scientifica internazionale Iwwg (International waste working group), dal Tavolo di Roma e da importanti atenei italiani e stranieri (Università Boku di Vienna, Università di Lulea-Svezia, Università di Padova, Università Tecnica di Amburgo, Università Tongji di Shanghai), patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dal Ministero per l’Ambiente austriaco, dalla Regione Sardegna e promosso dall’Agenzia per la protezione dell’Ambiente degli Stati Uniti (US-Epa) e da altre organizzazioni mondiali.
"Da alcuni decenni, in Sardegna si è sviluppata una coscienza ambientale e si registra una costante attenzione per la tutela e la salvaguardia dell'ambiente, diventando un punto di riferimento internazionale sul tema – ha aggiunto il presidente Solinas – Il tema della sostenibilità ambientale è diventato centrale anche nelle politiche dell'Amministrazione regionale, a riprova dell'impegno verso quel tesoro rappresentato dal patrimonio ambientale isolano. La Sardegna è all'avanguardia in tutti i processi relativi alla raccolta e al trattamento dei rifiuti, sempre ai vertici delle statistiche nazionali”.
Nel corso dell’evento verrà assegnato il Premio internazionale “Sardinia - A life for waste”, che dal 1999 corona la carriera di scienziati che hanno dedicato la loro vita professionale allo sviluppo tecnico-scientifico della gestione dei rifiuti: “Un riconoscimento, quest’anno assegnato ex-aequo a due studiosi giapponesi, che arricchisce l’evento e rappresenta il più importante premio al mondo in tema di rifiuti. La Sardegna offre l’immagine di una terra pronta ad ospitare, come nel caso della candidatura per l’Einstein Telescope, importanti insediamenti scientifici, indispensabili per sperimentare un nuovo modello di sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale con conseguenti possibilità di produrre crescita e benessere”, ha concluso il presidente Solinas.

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Un passo significativo verso la realizzazione del Parco urbano attrezzato di via San Paolo a Cagliari è stato compiuto. Il progetto, volto a trasformare l'area in uno spazio polifunzionale sportivo-educativo, è ora più vicino al suo completamento grazie all'acquisizione di aree precedentemente escluse dal piano originario.

Un ruolo chiave nel garantire il progresso senza intoppi di questo ambizioso intervento l'ha svolto il Consiglio comunale che con propria deliberazione n. 133/2022 ha imposto il vincolo espropriativo sugli spazi aggiuntivi. Con deliberazione n. 177/2023 la Giunta comunale ha poi sancito il loro ruolo di pubblica utilità.

“L'inclusione di queste nuove aree nel progetto globale rappresenta un passo importante verso la creazione di uno spazio urbano inclusivo e multifunzionale, fruibile da cittadini, visitatori e turisti”, ha commentato il sindaco Paolo Truzzu.

Le previsioni dei tecnici comunali indicano che i lavori di "Rifunzionalizzazione dell'area San Paolo - Demolizione e bonifica" riprenderanno verosimilmente entro il mese di novembre 2023: questi lavori erano stati temporaneamente sospesi a causa di una disputa legale relativa all'appalto. Nel frattempo, le procedure espropriative per i fabbricati ubicati in via San Paolo n. 32 e via Mincio n. 2 sono avanzate notevolmente, consentendo l'eliminazione dei fabbricati residuali.

Tuttavia, “al termine dell'appalto, rimarranno inalterati i fabbricati artigianali situati approssimativamente al civico 46 di via San Paolo – puntualizza il dirigente del servizio Lavori pubblici - quali non sono compresi nell'attuale appalto in corso”.

Attualmente, i lavori completati rappresentano circa il 70% dell'intero progetto e ci si aspetta di concludere la parte rimanente entro il mese di dicembre 2023. Utile però evidenziare, che potrebbero essere necessarie alcune revisioni o ulteriori implementazioni per garantire la realizzazione ottimale del Parco.

Questo progetto si configura come una significativa trasformazione per Cagliari, che vedrà via San Paolo diventare un punto di riferimento per la comunità.

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Un confronto a tutto tondo quello che si è svolto in videoconferenza, tra il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, gli Assessori Regionali competenti e Associazioni di pesca. L’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta ha fatto presente che servono strumenti finanziari dedicati per fronteggiare lo stato di calamità, dovuto proprio alla massiccia diffusione del granchio blu nelle nostre aree lagunari. “ Il settore della piccola pesca costiera - ha sottolineato l’Assessore Satta - con particolare riferimento alle Cooperative e ai Consorzi titolari di concessione demaniale marittima a fini di pesca nelle aree lagunari della Sardegna, sta subendo a causa della presenza massiccia di esemplari di granchio blu, notevoli danni economici legati al calo delle produzioni da pesca, nonché di quelle della molluschicoltura e al danneggiamento delle attrezzature di pesca. Questa specie aliena invasiva, originaria delle coste Atlantiche dell'America, è stata segnalata per la prima volta in Sardegna nel 2017 (a S'Ena Arrubia area lagunare dell'oristanese) dai ricercatori dell'agenzia regionale Agris che stanno  continuando a fare sopralluoghi e monitoraggi scientifici in numerose aree lagunari, a seguito delle segnalazioni ricevute dai pescatori, per valutare la diffusione della specie e fornire un primo supporto tecnico-scientifico agli operatori della pesca. Alla luce delle prime indagini, ha detto ancora la Satta, emerge una situazione allarmante. Negli ultimi due anni la specie si è diffusa in modo esponenziale e capillare nelle aree costiere, colonizzando in maniera elettiva quasi tutti gli ambienti lagunari gestiti da Consorzi e non. “

“Crediamo fortemente di essere una delle Regioni maggiormente toccate da questo problema che sta davvero danneggiando i nostri pescatori. Va bene il tavolo tecnico ma chiedo anche la presenza politica in quanto poi i pescatori, che chiedono risposte, li vediamo noi Assessori tutti i giorni. Dobbiamo dare spiegazioni agli operatori del mare. Abbiamo 27 compendi ittici distribuiti in tutte le coste della Sardegna.  Per fortuna ancora oggi dal punto di vista economico c’è un prezzo interessante offerto ai nostri pescatori ma questo tenderà a scendere velocemente finita l’estate. Il problema è l’autorizzazione all’utilizzo di attrezzi idonei alla cattura di questa specie e lo smaltimento degli esemplari non ritenuti utili alla vendita. “

Il granchio blu si sta diffondendo soprattutto nella costa orientale, tra San Teodoro e Orosei. Nelle lagune oristanesi e del Sulcis e ora, stanno dilagando anche nelle lagune del cagliaritano, attaccando specialmente gli allevamenti di ostriche e cozze. I danni che i pescatori stanno rilevando maggiormente sono quelli alle attrezzature. Questa specie distrugge infatti le reti e le nasse di piccole dimensioni.

Per il Ministro Lollobrigida ci possono essere utilizzi in termini commerciali dell’animale, dalla mangimistica al consumo umano. Il granchio blu potrebbe essere una grande risorsa. Trasformare una criticità in una opportunità.

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