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 “Le rivendicazioni presentate alla Regione da Confagricoltura Sardegna per una revisione della normativa riguardante le prescrizioni antincendio, aggiornata per la stagione 2022, che rischiavano di bloccare le attività di trebbiatura e di imballatura dei foraggi è stata accolta dalla Giunta che ha votato una delibera di modifica”. Lo ha detto con una certa soddisfazione per il rapido risultato raggiunto il presidente regionale di Confagricoltura, Paolo Mele, che con la sua organizzazione aveva raccolto in questi giorni numerose lamentele che giungevano dagli imprenditori agricoli.

Le modifiche alla normativa. Il nuovo testo licenziato dalla Regione, e pubblicato ieri, prevede che durante le situazioni di allerta meteo per ondate di calore “nelle giornate in cui il livello di pericolosità è pari al codice arancione (pericolosità alta) e sino al 20 luglio 2022, fatte salve successive proroghe, sono consentite le operazioni di trebbiatura o i lavori di urgente necessità per la prevenzione degli incendi mediante l’uso di falciatrici, decespugliatori e trinciatrici. Durante le operazioni dovrà essere garantita la presenza in loco di una adeguata riserva idrica, di almeno 200 litri, ferma restando la necessità della presenza di un estintore come previsto all’art. 11, comma 3, da mantenere entrambi nelle immediate vicinanze della macchina operatrice.” Tali prescrizioni di sicurezza sono state pensate per evitare che qualche scintilla innescata dai mezzi meccanici possa causare fiamme che, se non subito governate, potrebbero generare situazioni di pericolo per persone, animali e cose. “Grazie a questa deroga fino al 20 luglio – ha concluso Mele – gli agricoltori sardi potranno portare a termine le attività di raccolta nei campi evitando di perdere il frutto di mesi e mesi di lavoro”. 

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ll presidente della Regione Christian Solinas ha firmato, nella serata di ieri, due importanti ordinanze in materia di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19 in Sardegna. Le misure contenute in entrambi i provvedimenti saranno effettive da lunedì 8 marzo.

Così come anticipato dallo stesso Presidente, a partire dalla prossima settimana e fino al 24 marzo, saranno in vigore nuove regole per chi arriva in Sardegna al fine di impedire una nuova crescita dei contagi nell'Isola, oggi unica regione in Italia a essere classificata a 'rischio basso'. Ai viaggiatori in arrivo, via mare o via aerea, sarà richiesta la registrazione tramite la sezione dedicata nel portale istituzionale della Regione o dall'app 'Sardegna Sicura' disponibile per i dispositivi mobili. All'atto della registrazione, che dovrà essere verificata agli imbarchi, i viaggiatori potranno certificare di essere stati immunizzati tramite vaccinazione (cioè di aver ricevuto entrambe le dosi previste) o di essersi sottoposti a test diagnostico con tampone antigenico o molecolare con esito negativo "eseguito – si legge nel provvedimento – non oltre le 48 ore dalla partenza.

Le persone non vaccinate o che non avessero fatto il test prima dell'arrivo in Sardegna, avranno tre opzioni per adempiere alle prescrizioni indicate nell'ordinanza: sottoporsi al tampone antigenico all'arrivo, presso gli appositi spazi dedicati all'interno di porti e aeroporti, con l'obbligo, in caso di esito negativo, di ripetere il test dopo cinque giorni; sottoporsi a tampone molecolare in una struttura autorizzata (pubblica o privata) entro 48 ore dall'ingresso nell'Isola; mettersi in isolamento al proprio domicilio per dieci giorni, avendo cura di darne comunicazione al proprio medico di famiglia, al pediatra di libera scelta, o per i non residenti all'Azienda sanitaria territorialmente competente per il tramite del numero verde.

La seconda ordinanza, in vigore fino al 15 marzo salvo eventuali proroghe determinate dall'andamento epidemiologico, stabilisce il limite di riempimento su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale che, a esclusione del trasporto scolastico dedicato, non potranno trasportare più del 50% dei passeggeri consentiti. Il Presidente ha inoltre definito le modalità della didattica per le scuole secondarie di secondo grado in modo che "almeno al 50% e fino a un massimo del 75% della popolazione studentesca – è riportato nell'Ordinanza – sia garantita l'attività didattica in presenza, comunque in misura non superiore a quella consolidata alla data odierna". Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'utilizzo di laboratori e per "mantenere una relazione educativa – si legge – che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali", secondo quanto previsto dalle disposizioni nazionali. Continua a svolgersi integralmente in presenza l'attività didattica per i servizi educativi per l'infanzia, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione, mentre è prevista per le università, così come le istituzioni di altra formazione artistica musicale e coreutica, la predisposizione di piani per lo svolgimento delle attività in presenza e a distanza che tengano conto dell'evoluzione del quadro pandemico.

"La Sardegna, prima e attualmente unica regione a essere stata classifica in zona bianca – dichiara il Presidente Solinas – ha il diritto di tornare alla normalità attraverso un percorso graduale che difenda gli importanti risultati raggiunti con grande sacrificio. Il virus è ancora una minaccia e servirà mantenere tutte le precauzioni possibili per uscire dall'emergenza nei tempi più brevi. Continua incessantemente il nostro impegno contro il Covid-19, per i sardi, per i tanti studenti del nostro territorio e per tutte quelle persone che troneranno in Sardegna e che potranno farlo in sicurezza".

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