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“Ascoltare. Trovare punti di incontro. Confrontarsi sui temi. Lavorare per trovare soluzioni. Questo sarà il modus operandi che, in linea con l'agire della Giunta della presidente Todde, porterò avanti in questo primo scorcio di legislatura. In quest’ottica, ho incontrato stamane le federazioni dei lavoratori di agricoltura e pesca della CGIL, CISL e UIL. Un momento positivo, che apre ad un confronto produttivo e funzionale al raggiungimento di obiettivi comuni: il benessere dei lavoratori e la crescita dei comparti”. Lo sostiene l’assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta.

Tra i temi affrontati e condivisi l’importanza di istituire tavoli specifici su tematiche quali caporalato, modifiche da apportare alle norme sui consorzi di bonifica, condizioni di sicurezza per i lavoratori impiegati in agricoltura e nella pesca.

A questo proposito Satta si è impegnato a portare all’attenzione della Giunta regionale la necessità di emanare in tempi brevi una ordinanza che tuteli i lavoratori del settore durante il lavoro nelle ore più calde del giorno.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati anche alcune questioni trattate, dallo stesso assessore, durante una riunione della Commissione Nazionale delle Politiche Agricole, tenutasi in prima mattina.

Due gli argomenti sul tavolo di livello nazionale. Il primo concerne la richiesta al Ministero - da parte dell’assessore Satta - perché si interfacci con la Commissione Europea per ottenere una deroga sulla scadenza dei pagamenti su PSR e CSR 2023, relativamente alle domande a superficie e a capo non validate a causa di anomalie dovute al sistema integrato di gestione e di controllo nazionale.

"Avevo già segnalato questa problematica nelle scorse settimane, ne comprendo la complessità ma sollecito un intervento nazionale affinché le risorse non vengano decurtate secondo le previsioni del Regolamento comunitario - spiega Satta -. La mia proposta è stata accolta dalla Commissione PA ed è stata supportata dalle altre regioni del centro meridione".

Il secondo argomento riguarda la possibilità di iscrizione alla Rete del Lavoro Agricolo di qualità da parte di tutte le aziende virtuose in termini di gestione dei lavoratori agricoli, quelle cioè che applicano correttamente i contratti collettivi di lavoro, che sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali e assicurativi, che non sono destinatarie di sanzioni amministrative in materia di lavoro e che non abbiano riportato condanne penali nelle materie che riguardano la gestione del lavoro.

 

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 Presentata ieri mattina a Cagliari, all’Auditorioum del Banco di Sardegna in viale Bonaria, la nona edizione dei “Sardinia Food Awards 2024”, gli oscar dei produttori agroalimentari sardi. Una manifestazione di grande importanza che accende i riflettori su vino, olio, pasta, miele, pane carasau, formaggi, salumi, birra artigianale, bottarga, dolci e conserve alimentari dell’isola e la proietta verso un orizzonte di promozione, radicato nella tradizione e improntato nell’innovazione. All’incontro odierno, oltre a numerosi e qualificati relatori in rappresentanza di alcune delle più rinomate realtà dell’agroalimentare made in Sardegna, ha partecipato l’assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta. “Le nostre produzioni agroalimentari - ha sottolineato l’esponete dell’Esecutivo - sono eccellenze di riconosciuto valore e i nostri produttori non sono secondi a nessuno su scala nazionale e internazionale. Abbiamo peculiarità di cui andare orgogliosi. Possiamo contare su produzioni sempre più sostenibili e quindi – ha precisato Satta - molto competitive sul mercato e rispettose dell’ambiente. Utilizziamo, inoltre, tecniche produttive che rappresentano modelli efficaci e aprono ad un modo di produrre innovativo funzionale che punta deciso alla qualità”.

La nona edizione del “Sardinia Food Awards 2024” - patrocinata dall’assessorato dell’agricoltura della Regione Sardegna – offre alle imprese del settore agroalimentare dell’isola la possibilità di mostrare i propri prodotti a livello locale, nazionale e internazionale, ma è anche l’occasione per confrontarsi con le altre realtà. Una apposita giuria composta da esperti enogastronomici di fama nazionale e internazionale è chiamata a giudicare le aziende partecipanti durante il Galà di premiazione, che si svolgerà il 6 luglio, al Ros’e Mari di Oristano.

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Dopo la preventiva valutazione da parte di una commissione tecnica dell’assessorato dell’agricoltura e dell’assessorato del lavoro, le Autorità di Gestione del CSR (Complemento regionale per lo sviluppo rurale) Sardegna 2023-2027 e del PR FSE+ 2021-27  (Fondo sociale europeo plus) hanno approvato la graduatoria dei 17 Gruppi di azione locale (GAL) con diritto di accesso ai fondi per la realizzazione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo. In riferimento al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), si tratta complessivamente di 50 milioni di euro destinati allo sviluppo delle aree rurali, integrati da risorse del Fondo Sociale Europeo per migliorare l'accesso all'occupazione e la qualità del “capitale umano” nelle suddette aree.

Sono stati ammessi al finanziamento i seguenti GAL individuati nell'ambito del Piano Strategico della Politica agricola comune (PAC) 2023/2027, già operanti nella programmazione 2014-2022: Gal Anglona Coros, Gal Barbagia, Gal Barigadu Guilcer, Gal Campidano, Gal Distretto Rurale Bmg, Gal Gallura, Gal Linas Campidano, Gal Logudoro Goceano, Gal Marghine, Gal Marmilla, Gal Nuorese Baronia, Gal Ogliastra, Gal Sarcidano  Barbagia Di Seulo, Gal Sarrabus Gerrei Trexenta, Gal Sinis, Gal Sulcis Iglesiente e Gal Terras De Olia.

“I Gal – ha sottolineato l’assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale Gian Franco Satta – recitano un ruolo strategico e fondamentale, reso ancora più determinante dall’importante risultato raggiunto in quanto, a differenza della gran parte dei bandi europei, il finanziamento delle strategie LEADER scaturisce dall’utilizzo di una metodologia partecipativa che, a part i “dal basso”, individua e implementa strategie di sviluppo locale su scala sub-regionale elaborate dagli attori pubblici e privati dei territori rurali interessati. L’obiettivo raggiunto è la risposta alle esigenze di sviluppo: si punta a favorire la vitalità e la crescita delle zone rurali in contrasto al fenomeno dello spopolamento e del divario esistente tra zone rurali e urbane, con particolare riguardo a servizi di base, infrastrutture, disoccupazione, povertà, inclusione sociale, parità di genere e gruppi vulnerabili”.

 

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L’assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro pastorale, Gian Franco Satta, ha incontrato questa mattina a Cagliari i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto agricolo. Si tratta di un primo appuntamento di ascolto e confronto tra l’assessorato e le associazioni per trovare soluzioni alle criticità, cercare le opportunità per valorizzare le eccellenze e creare interazioni positive e propositive. "Il futuro dell'agricoltura - ha sottolineato l’assessore - non può essere costruito su emergenze affrontate in apnea. Serve una visione concreta, condivisa e lungimirante. E’ necessaria una legge quadro che abbia l'agricoltura e i suoi attori al centro". La semplificazione burocratica, l’intervento sui ritardi nei pagamenti e la riforma delle agenzie regionali sono punti all'ordine del giorno in agenda.

“Il settore agricolo - ha precisato l’esponente dell’Esecutivo - è uno dei fondamentali pilastri dell'economia sarda, ma fa i conti in maniera ormai cronica con il problema, sistemico, del ritardo nei pagamenti, direttamente impattante sulle economie agricole al presente e in prospettiva futura, investimenti e innovazione. Senza liquidità non si cresce: serve garantire tempestività nelle liquidazioni, serve dare seguito ad un diritto in capo agli imprenditori agricoli, serve agire in maniera decisa per alimentare lo sviluppo del settore e preservarne la salute. Senza dimenticare le difficoltà di accesso al credito - in primis per le aziende agricole di piccola dimensione - che comporta una ulteriore drastica riduzione della capacità di investire. L’Amministrazione deve affrontare la questione con approccio strategico e coordinato, confrontandosi con tutte le parti del sistema agricolo e burocratico”.

Parola d’ordine, riorganizzazione.

“Dal 2006, anno in cui la Regione ha istituito le Agenzie AGRIS, LAORE e ARGEA, il comparto ha subito trasformazioni profonde a livello globale e locale. Cambiamenti climatici, avanzamenti tecnologici, nuove normative nazionali ed europee, evoluzione delle esigenze del mercato - ha spiegato Satta - sono fattori che hanno radicalmente modificato il mondo agricolo. Le evidenze mostrano che le agenzie, come attualmente strutturate, faticano ad affrontare le problematiche generate dalle nuove dinamiche. È indispensabile che le Istituzioni siano capaci di gestire questa crescente complessità, affrontandole in maniera più integrata e coordinata, attraverso - auspicabile e necessaria - la riorganizzazione complessiva e ben pianificata delle strutture, a partire dalla valorizzazione di professionalità e competenze”.

Riapertura tavolo PAC (Politica Agricola Comune)

“2023-2027: l'Europa ha deciso di offrire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni consentendo agli Stati membri maggiore flessibilità nell'adattare le misure alle condizioni locali. In Sardegna il sistema produttivo agro-pastorale - ha proseguito l’assessore - è allineato agli standard europei, per qualità dei prodotti e rispetto dell'ambiente. Ma l’entrata in vigore della nuova PAC ci ha pesantemente penalizzato. C’è stata una forte perdita di risorse disponibili rispetto al passato - in termini assoluti e relativi - con il passaggio dal quarto al settimo posto tra le regioni d’Italia. Senza dimenticare l’esclusione dell’allevamento ovicaprino dall’eco-schema 1 a livello 2. Tale esclusione comporta discriminazioni e penalizzazioni rilevanti per le nostre aziende e per l’economia sarda. Diverse quindi le questioni aperte e - ha concluso Satta - occorre istituire tempestivamente un tavolo nazionale per ridiscutere le tante criticità registrate”.

 

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L’assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro pastorale, Gian Franco Satta, incontrerà oggi a Cagliari i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto agricolo. L’appuntamento è fissato alle 10.30 nei locali di via Pessagno. 

Si tratta, precisa Satta nella lettera di convocazione, “di un primo tavolo di ascolto e confronto tra l’assessorato e le associazioni”, cui seguiranno prossimamente analoghi confronti con le rappresentanze di tutti i settori convolti nelle diverse linee di attività dell’assessorato.

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Il Pecorino Romano DOP è stato inserito tra i formaggi a pasta dura nell’elenco nazionale dei prodotti alimentari da destinare alle organizzazioni caritative per il sostentamento delle persone indigenti. L'Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, ha determinato i criteri per l'effettuazione di una gara pubblica finalizzata alla fornitura di una quota di Pecorino Romano per un valore di circa 3,3 milioni di euro.

“È una iniziativa di grande importanza per il comparto caseario sardo perché aiuta a stabilizzare i prezzi sul mercato e di conseguenza anche quelli del latte ovino – spiega Gianni Maoddi, presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP – Questo è un risultato che abbiamo ottenuto anche grazie al sostegno della Regione e, in particolare, dell'assessore dell'Agricoltura Valeria Satta, che ringrazio per il fondamentale supporto nel raggiungimento di un risultato che da qualcuno è stato messo in dubbio, strumentalmente e con inutile malafede”. 

La fornitura sarà assegnata sulla base dell'offerta economicamente più vantaggiosa nel rapporto qualità-prezzo partendo della valutazione di mercato del Pecorino Romano DOP pari a 14,28 euro al chilo più IVA.

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Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida ha incontrato i vertici dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura per fare il punto su diverse importanti questioni considerate strategiche come alcuni punti sulla PAC, la politica agricola comune, con la richiesta di inserimento degli ovini e caprini nel livello 2 dell'eco-schema 1 e della richiesta di fondi integrativi nazionali.

Scelte scellerate, hanno detto dall’Assessorato regionale, prese negli anni passati dal Governo che hanno penalizzato fortemente la Sardegna.

Il Ministro Lollobrigida ha così preannunciato la riapertura del tavolo a Roma, per trovare soluzioni che vadano nella giusta direzione, a vantaggio del comparto agricolo sardo

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Siglato a Cagliari, nella sede dell’Accademia del Buon Gusto, il Protocollo d’intesa che sancisce un’importante collaborazione tra Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale, e l’Unione Regionale Cuochi Sardegna (URCSA). Scopo principale la promozione e la tutela della cultura enogastronomica isolana, considerata un biglietto da visita per la Regione Sardegna, in Italia e nel resto del mondo. La ricchezza agroalimentare dell’isola dei Nuraghi viene considerata da tutti un patrimonio straordinario di unicità e questo è ritenuto fondamentale. Da questo nasce l’accordo, che porterà i protagonisti ad una collaborazione per garantire non solo la promozione ma anche una vera e propria tutela dell’agroalimentare sardo e degli stessi consumatori. L’Assessorato dell’Agricoltura e l’URCSA, attraverso l’agenzia Laore, organo di attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale, si impegnano a tal fine a organizzare e promuovere attività che mirino alla tutela del territorio, a migliorare e garantire la qualità della produzione primaria e della cultura gastronomica intesa come patrimonio storico e culturale.

Le parti ritengono che una mirata sinergia possa stimolare importanti occasioni di confronto e approfondimento su tematiche concernenti il patrimonio agricolo, pastorale ed enogastronomico sardo, il sostegno e la diffusione di modelli alimentari sostenibili legati a forme di produzione territoriale nonché valorizzare la conoscenza di prodotti tipici e della filiera agroalimentare, oltre alla promozione di una sana alimentazione fondata su queste risorse e sulle loro adeguate trasformazioni.

L’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale e l’URCSA manifestano così l’interesse a programmare, promuovere e intraprendere, tra le altre, attività comuni tese a collaborare per l’attuazione di finalità condivise nei campi d’azione specifici. Si impegnano a diffondere l’informazione, l’identificazione, l’origine e la conoscenza dei prodotti agroalimentari favorendo la loro classificazione e valorizzazione lungo la filiera, per consentire la rintracciabilità e la trasparenza nel mercato di riferimento nonché la loro diffusione con particolare riguardo all’offerta di quelli tipici o locali, anche attraverso la rete delle attività o delle strutture ristorative. Si tratta - hanno sottolineato dall’Assessorato dell’Agricoltura - di un momento importante in linea con quanto già fatto per la valorizzazione della nostra enogastronomia, che passa anche attraverso i cuochi, che sono gli ambasciatori del Made in Sardegna nel mondo. Iniziare un percorso di iniziative comuni per far conoscere a cittadini italiani e stranieri la grande qualità dei nostri prodotti, attraverso i cuochi sardi.

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L’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta, ha inviato oggi al Ministero delle politiche agricole un'ulteriore nota con la quale chiede il concreto intervento su diverse importanti questioni considerate strategiche per il rilancio dell’economia della Sardegna.

In particolare, l'assessore Satta ha sollecitato con forza che il Ministero si faccia parte diligente per compensare concretamente le penalizzazioni, “vere e proprie ingiustizie”, subite dalla Sardegna all’interno della nuova PAC, la politica agricola comune.

"Mi preme ricordare le battaglie che i pastori hanno fatto in questi anni per rivendicare le ingiustizie che la Sardegna ha subito nella nuova PAC. Battaglie per l'esclusione dell'ovicaprino dall’ecoschema 1 livello 2, la mancata convergenza dei valori dei titoli al valore della media nazionale e la riduzione di 115 milioni paragonando un quinquennio tra vecchia e nuova programmazione sul totale della spesa pubblica del CSR.

Non ultimo la manifestazione che fecero il 20 ottobre 2022 in Consiglio Regionale per portare avanti quelle istanze”.

Dal momento del mio insediamento - tiene a sottolineare l'assessore Satta - dopo un lavoro congiunto e di collaborazione tra le parti, stante l'urgenza in cui il comparto agricolo versava, si è deciso di mettere in Finanziaria i 115 milioni mancanti direttamente dal Bilancio Regionale, ad integrazione della dotazione CSR 2023-2027 destinata al benessere animale, all'indennità compensativa e agli investimenti, pari a 23 milioni per ogni annualità 2023-2027.

Comunico - aggiunge - che in data 21/11/2023 è stata trasmessa al Ministero dell’Agricoltura la proposta di ripartizione di queste risorse.

Tale intervento si è reso necessario - spiega l'esponente della giunta - per garantire nella nuova programmazione le risorse utili all’indennità compensativa, al fine di evitare la riduzione prevista del 30%. Inoltre, con questa integrazione si garantisce il sostegno per la misura SRA30 “Benessere animale” per tutte e 5 annualità considerato che le risorse attualmente disponibili sarebbero state sufficienti a finanziarne solo 4.

Specifico che sempre per la misura SRA30 "Benessere Animale" per la quale era prevista una riduzione sul valore degli UBA oggetto di finanziamento, si è intervenuti con l'aggiunta di 20 euro/UBA a premio per tutte le specie, cercando così di mantenere invariati gli importi come riconosciuti nella precedente programmazione.

Infine è presente un'integrazione di risorse finanziarie sulla parte degli investimenti.

Continuerò a sollecitare il Ministero dell'Agricoltura - rassicura l'assessore Satta - affinché possa riconoscere le giuste compensazioni alla nostra regione e ringrazio ancora i pastori per aver portato avanti le giuste battaglie contro le ingiustizie subite".

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Confermato l'accordo tra le due tonnare sarde. Tonnare Sulcitane e Carloforte Tonnare riprenderanno a collaborare riaprendo un nuovo capitolo che le vedrà lavorare ancora insieme e unite come un tempo per rappresentare la nostra Regione al meglio sul settore del tonno. Lo ha detto l’Assessore dell’Agricoltura e Pesca, Valeria Satta, al termine di un vertice svoltosi a Roma, al Ministero dell’Agricoltura.

“ Sono particolarmente felice - ha sottolineato la Satta - per questo accordo che mi ha visto da tempo  impegnata in prima persona per riavvicinare i due imprenditori e ricreare così il clima di unione e cooperazione, che da troppo tempo mancava. Un lungo e complesso lavoro che ha visto alla fine la giusta conclusione. Adesso inizia un nuovo capitolo per la valorizzazione del tonno rosso sardo in tutto il mondo. Per questo ringrazio anche il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per l'attenzione e l'impegno prestato. Le nostre tonnare sarde, Carloforte e Portoscuso, uniche due realtà di tonnara fissa in Italia e in tutto il mediterraneo finalmente unite. Qualità ed eccellenza tutta Sarda.”

In Sardegna si trovano le ultime tonnare attive del Mediterraneo, nell’Isola di San Pietro e a Portoscuso. Qui sopravvive un rito e una tradizione unica in Italia e in tutto il Mediterraneo. Sono le uniche attive e proprietarie di licenza di pesca di tutto il Mare Nostrum. Ne esistono di attive solo in Andalusia, nel Marocco Atlantico e nell’Algarve portoghese mentre le altre restanti in Italia non sono più attive. Per tonnara si intende sia l’insieme delle reti utilizzate per la pesca del tonno rosso, sia il luogo in cui si pratica la mattanza ancora in uso in Sardegna che viene considerata da molti esperti internazionali di pesca, una pratica molto più sostenibile di altre dal punto di vista ambientale. Oggi quelle dell’Isola tabarchina e del Sulcis sono le uniche tonnare attive di tutto il Mediterraneo.

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