Antonio Farinola

Antonio Farinola

I risultati della 20/a giornata sorridono ai rossoblù che, dopo la vittoria sul Bologna, hanno avvicinato diverse squadre alzando la soglia salvezza. La zona rossa è sempre a un punto, ma ora lo spauracchio retrocessione spaventa molte più squadre

 

Con la vittoria della Juventus sul Sassuolo si è chiusa la 20/a giornata di serie A, la prima di ritorno. E si è chiusa come meglio non poteva per il Cagliari. La vittoria di domenica scorsa sul Bologna va oltre i tre punti, perché con quel successo i rossoblù non solo hanno acquisito morale e certezze, ma ancora più importante, hanno guadagnato tre punti d'oro su Salernitana, Empoli, Frosinone, Sassuolo e Lecce, oltre ai due su Udinese e Genoa. Punti fondamentali in ottica salvezza che allargano la corsa per non retrocedere a squadre che fino a poche giornate fa sembravano ben distanti da queste preoccupazioni.

 

Ora il Frosinone allo Stirpe

Una vittoria, quella sul Bologna, che potrebbe portare con sé note positive nonostante la carestia in attacco alla quale Ranieri è costretto a sottostare. Luvumbo in coppa d'Africa, Oristanio, Shomurodov, Mancosu e Lapadula out per infortunio. Restano Petagna che, dopo aver segnato il suo primo gol in rossoblù, chiede continuità e Pavoletti che, come ben sappiamo, va centellinato per evitare affaticamenti o le solite noie muscolari che lo hanno attanagliato nell'ultimo anno. Prossimo avversario il Frosinone. Dopo 20 giornate un solo punto separa i ciociari dai sardi e la super rimonta dell'andata (da 0-3 a 4-3, ndr) è ancora fresca negli occhi e nel cuore di tutti noi per essere dimenticata.

 

Stato di forma e numeri dei ciociari

Ma come sta la squadra di Di Francesco? Dei 9 punti di vantaggio prima di quel rocambolesco Cagliari-Frosinone, ne è rimasto solo uno. Quando era arrivata alla Domus, quella ciociara era una squadra col vento in poppa, spinta da un avvio di stagione incredibile per una neo promossa, capace di fermare Atalanta e Juventus e rifilare 4 gol al Sassuolo che da lì a 10 giorni sarebbe stata l’unica a battere in 20 partite Juventus e Inter. Oggi il Frosinone non è quello dell'andata. Tra campionato e coppa Italia ha incassato 17 gol nelle ultime cinque uscite, segnandone solo 4. L'ultimo exploit della squadra di Di Francesco è il sonoro 4-0 rifilato al Napoli in coppa Italia, non una robetta insomma. In campionato, invece, l'ultimo successo risale al 26 novembre scorso in casa contro il Genoa. Già, in casa, perché così come il Cagliari, Mazzitelli e compagni danno il loro meglio tra le mura amiche. Allo Stirpe, infatti, sono arrivati 17 dei 19 punti totali. Un po' come gli uomini di Ranieri che hanno raccolto alla Domus 15 dei 18 punti attuali. Non sarà, quindi, una trasferta semplice. E' vero che i padroni di casa non vedono un successo da due mesi, ma è anche vero che il Cagliari deve ancora sfatare il tabù trasferta in questa stagione.

Vittoria fondamentale in chiave salvezza. Il tecnico: “Se giochiamo come i primi 20’ rischiamo di retrocedere. Se, invece, scendiamo in campo come dopo l'1-1 allora possiamo dire la nostra”

 

Il sorriso è quello dei giorni migliori. Claudio Ranieri è raggiante dopo la fondamentale vittoria sul Bologna che ha permesso al Cagliari di scavalcare nuovamente il Verona e uscire dalla zona retrocessione. Un successo in rimonta contro una delle squadre più in forma di questa serie A, il Bologna di Thiago Motta. "Era una partita difficile contro un Bologna forte e che Thiago Motta sta facendo giocare davvero bene. I primi venti minuti sono stati un incubo e faticavo dalla panchina ad aiutare i miei giocatori. Il gol ci ha dato fiducia e abbiamo iniziato a giocare come deve fare una squadra che lotta per la salvezza. Non abbiamo la qualità di altre squadre, ma noi dobbiamo sempre mettere tutto sul campo per la nostra gente".

 

“Felice per Petagna e Wieteska”

"Sono orgoglioso per il coro che i tifosi mi hanno dedicato. Ho una grande responsabilità e me ne rendo conto – ammette il tecnico -. Tutti hanno fatto grandi cose e sono contento per Petagna, che ha fatto un gran gol, e anche per Wieteska. Petagna è entrato in uno spogliatoio magnifico. Ogni allenamento i giocatori esperti vanno a mille allora: anche Petagna ora si sta adeguando al ritmo che io chiedo. Io lo so che lui è un giovane diesel che ha bisogno di giocare, però deve spingere anche in allenamento. Sta diventando un punto di riferimento importante per la squadra".

 

"Gara di oggi emblematica"

E’ la prima vittoria contro una big del nostro campionato: “Fino adesso eravamo riusciti a fare buone cose con la parte destra della classifica – sottolinea Ranieri -, oggi come prima partita del nuovo anno siamo riusciti a portare a casa anche i tre punti con una che si trova a sinistra della classifica. Tre punti importanti non tanto per puntellare la classifica visto che siamo tutte lì, quanto per la fiducia. Ci sarà da soffrire e questo l'ho detto dall'inizio della stagione. Siamo a solo un punto dalla zona retrocessione, ma il campionato è lungo e dobbiamo continuare a lavorare e ad essere umili. Sarà un bellissimo campionato per la lotta alla salvezza. La gara di oggi  è emblematica. Se giochiamo come i primi 20’ rischiamo di retrocedere. Se, invece, giochiamo come dopo il pareggio allora possiamo dire la nostra”. Chiusura su Viola: “Doveva essere un punto di riferimento per Petagna. Lo ha fatto benissimo, ma ha fatto anche un grande lavoro in fase difensiva dove aveva il compito di non far giocare il Bologna per vie centrali”.

 

Petagna: “Avevo voglia di dimostrare il mio valore”

Man of the match, Andrea Petagna, finalmente in gol con la maglia del Cagliari: “Sono contento e devo ringraziare il mister Ranieri che ha sempre creduto in me, sin dal primo momento in cui sono arrivato. Avevo tanta voglia di dimostrare a lui e a tutta la gente che sto bene. Mi è mancata continuità fino ad ora e questo aspetto per me è importante. Come ho dimostrato nei miei anni migliori alla Spal e all'Atalanta, io ho bisogno di continuità. Alla fine, dovunque sono stato ho sempre giocato e dimostrato il mio valore. Ci eravamo prefissati di chiudere il girone d'andata con 18 punti, ma va bene anche arrivarci con la partita di oggi. Abbiamo vinto contro una squadra forte, soffrendo fino alla fine. Come squadra ci siamo e lottiamo fino alla fine per la salvezza. Devo continuare a lavorare e prendere spunto da Pavoletti e Lapadula. Sono felicissimo anche per la nascita di mio figlio: dedico questo gol a lui, alla mia compagna e ai miei genitori”.

 

Prati: “Dato un segnale forte al campionato”

Tra i protagonisti di questo Cagliari c’è Matteo Prati che, partita dopo partita, ha preso in mano le redini del centrocampo. “Sono arrivato qui da pochi mesi, sto migliorando, ma non sono uno che si accontenta. I primi 20’ non abbiamo approcciato bene, eravamo troppo bassi e concedevamo troppo possesso palla a un Bologna in fiducia. Poi il gol di Petagna  ha cambiato la nostra partita”. Sesto risultato utile consecutivo alla Domus: “In casa riusciamo a tirare fuori quel qualcosa in più anche quando andiamo sotto”. Non è tempo di rimpianti, ma i due punti conquistati tra Verona, Empoli e Lecce si son fatti sentire: “Quelle tre partite erano importanti, ma sappiamo che c’è tutto un girone di ritorno da giocare e la vittoria di oggi è fondamentale.  Abbiamo dato un segnale forte alla serie A. Siamo lì e siamo pronti. Andremo a Frosinone con la voglia di vincere e di portare a casa i tre punti”.

Cagliari costretto a vincere dopo il successo del Verona sull'Empoli, ma contro la squadra di Thiago Motta, quinta a un solo punto dalla zona Champions, sarà difficilissimo. Attacco spuntato per Ranieri

 

 

La vittoria del Verona contro l'Empoli ha fatto scivolare nuovamente il Cagliari in piena zona retrocessione con gli scaligeri avanti ora di due lunghezze. I rossoblù, però, avranno alle 15 di oggi all'Unipol Domus l'opportunità di tornare fuori dalla zona rossa battendo il Bologna di Thiago Motta. Una vittoria permetterebbe non solo di scavalcare nuovamente il Verona, ma di allungare in maniera importante su Empoli e Salernitana.

 

Rivelazione della serie A

Il successo, però, non è affatto scontato nonostante alla Domus il Cagliari abbia inanellato cinque risultati utili di fila nelle ultime cinque uscite. Di fronte ci sarà la vera rivelazione di questo campionato: 32 punti, a una sola lunghezza dalla zona Champions, 8 vittorie, 8 pareggi e appena 3 sconfitte. Solo l'Inter capolista e la Juventus, seconda, hanno fatto meglio del Bologna con una sola sconfitta in 19 gare. Il beffardo ko dell'andata subito all'89' dopo l'erroraccio di Radunovic grida ancora vendetta, ma da quella partita i felsinei hanno fatto meglio di squadre più blasonate come Napoli, Atalanta, Lazio e Roma. Merito di Thiago Motta e di un'idea di gioco sempre più definita. Oggi mancherà il gioiellino Zirkzee, squalificato, ma occhio a pensare che sia più semplice.

 

Attacco dimezzato

Sta messo peggio Ranieri in quanto ad assenze. Il tecnico non solo non potrà contare su Luvumbo che da domani, lunedì 15, inizierà ufficialmente la sua avventura in coppa d'Africa, ma dovrà fare i conti anche con gli infortuni di Lapadula, Mancosu, Oristanio e Shomurodov potendo contare in attacco solo su Pavoletti e Petagna, con Viola costretto ancora agli straordinari. Non la migliore delle situazioni per una squadra che già fatica a trovare la via del gol. Il mercato è lì pronto a soccorrere il tecnico, ma le parole di Ranieri sono state chiare sin da subito: "se non si vende, non si compra". E allora la sensazione è che da qui alla fine la squadra possa rimanere la stessa che ha iniziato la serie A. Se sarà un bene o un male sarà solo il tempo a dirlo.

Il tecnico guarda il bicchiere mezzo pieno dopo l'1-1 del Via del Mare: "Volevamo il risultato e ci siamo riusciti. Anche nelle difficoltà la squadra non molla mai e questo mi piace. Ci sarà da lottare fino all'ultima giornata, sperando di riuscire a salvare il Cagliari"

 

Ranieri torna a casa soddisfatto. Sotto la pioggia di Lecce il suo Cagliari ha strappato un punticino che serve a poco, ma serve comunque a muovere la classifica e uscire momentaneamente dalla zona retrocessione. La squadra ha sofferto molto nel primo tempo, uscendo nella ripresa. "Questo è un punto buono - ammette il tecnico al termine del match -. La squadra stava andando anche bene. Abbiamo preso un gol e soffrivamo sui calci di punizione, calci d'angolo e sulle loro ripartenze. Però è stata una buona gara nel secondo tempo abbiamo fatto davvero una gran bella partita".

 

"Ci sarà da soffrire fino all'ultimo"

"Volevamo il risultato e ci siamo riusciti - ribadisce il mister rossoblù -, i ragazzi si sono impegnati tanto. Sono soddisfatto. Oggi abbiamo fatto un'altra buona prestazione, lottando. Il campionato è duro per tutti e ci sarà da lottare fino all'ultima giornata, sperando di riuscire a salvare il Cagliari. Noi siamo gli ultimi arrivati in Serie A però ci vogliamo stare perché ci rappresentiamo tutta l'Isola, dei tifosi meravigliosi che oggi ci hanno fatto sentire in loro calore e possiamo soltanto ringraziarli con queste prestazioni e dando tutto noi stessi. Poi non sempre si può far bene. Però anche nelle difficoltà la squadra non molla mai e questo mi piace".

 

"Non aveva senso fare cambi"

Tra i migliori in campo, soprattutto nella ripresa, Oristanio, autore del gol del pareggio. "Oristanio stava tra due energumeni, doveva lottare e ha fatto tanto lavoro sporco riuscendo ad avere la meglio fra due grossi difensori". Poi Ranieri spiega la scelta di lasciare Pavoletti in panchina così come quella di fare i cambi solo negli ultimi dieci minuti. "Pavoletti era al 100% però, avendo pareggiato, mi sono tenuto tutte le carte in mano perché la squadra stava andando bene. Cambiare per cambiare non serve a niente, si cambia quando serve fare qualcosa di diverso e ho visto che i ragazzi stavano facendo ciò che dovevano fare".

L'ex portiere del Bari para tutto, compreso un calcio di rigore a Viola nella ripresa. E dove non arriva lui ci pensa il var a negare i tre punti ai rossoblù

 

Si chiude a reti bianche il 2023 del Cagliari che contro l'Empoli non va oltre lo 0-0 restando così in piena zona retrocessione. La squadra di Ranieri dopo aver "regalato" il primo tempo decidendo di non giocare, nella ripresa cambia volto e sbatte addosso a un muro di nome Caprile. Resta l'amarezza per due punti persi contro una diretta concorrente che avrebbe permesso a Pavoletti e compagni di arrivare all'Epifania, altra sfida decisiva contro il Lecce, con un umore decisamente diverso.

 

Ranieri con Azzi e Deiola dal 1'

Ranieri deve rinunciare ad Augello, attacco febbrile nella notte, al suo posto Azzi. A destra c'è Zappa e non Nandez, infortunato. In mediana Sulemana al posto dello squalificato Makoumbou con Deiola titolare  al fianco di Prati. Davanti Pavoletti e Lapadula supportati da Viola. Nell'Empoli out Ismaijli e Baldanzi, dentro Kovalenko e Maldini.

 

Il var salva Zappa

Primo tempo mediocre alla Domus con le due squadre che si annullano in mezzo al campo sbagliando sempre il passaggio decisivo. Tanto che l'unica emozione nella prima parte di gara la regala il var quando salva Zappa da un rosso per fallo da ultimo uomo. L'esterno rossobblù atterra Caputo lanciato a rete ai 30 metri, Maresca dà giallo e punizione prima di essere richiamato da Paterna allo schermo a bordo campo. Il fallo è da ultimo uomo, ma a salvare il numero 28 di casa è una precedente spinta su Pavoletti che di fatto annulla l'azione e il cartellino.

 

Un muro di nome Caprile

Nella ripresa Ranieri butta subito nella mischia Luvumbo al posto di Lapadula e la velocità di Zito diventa una vera e propria spina nel fianco nella difesa empolese che inizia a subire a oltranza. E' Caprile, che solo pochi mesi fa si era visto sbattere in faccia la porta della serie A proprio dai rossoblù, a prendersi sulle spalle la squadra ospite. Al 56' colpo di testa ravvicinato di Pavoletti su cross di Viola e grande intervento dell’ex Bari. Nemmeno dieci minuti più tardi il Cagliari va in gol con una punizione diretta di Viola, ma Maresca, richiamato dal var, annulla per presunto fallo di Pavoletti su Caprile in uscita. Il tocco di spalla del 30 rossoblù c'è, ma la sensazione è che il numero 25 ospite legga male la traiettoria e venga salvato dalla tecnologia. La pressione sarda è sempre più lampante. Luvumbo continua a seminare il panico nella trequarti ospite. All'81' clamorosa ingenuità di Walukiewicz che rifila una gomitata in area a Pavoletti. Maresca indica subito il dischetto, ma dagli 11 metri Viola si lascia ipnotizzare da Caprile calciando malissimo alla destra del portiere.

 Allo scadere Ranieri getta nella mischia Mancosu, Petagna e Oristanio (cambi tardivi?) e l'ex Monza in pieno recupero ha la palla dell'1-0, ma è ancora un Caprile super a tenere a galla l'Empoli che alla fine si accontenta di un pari che di fatto non serve a nessuna delle due.

 

CAGLIARI-EMPOLI 0-0

CAGLIARI (4-3-1-2): Scuffet; Zappa, Goldaniga, Dossena, Azzi (93' Jankto); Deiola, Sulemana (89' Oristanio), Prati; Viola (89' Mancosu); Lapadula (46' Luvumbo), Pavoletti (89' Petagna).

EMPOLI (4-3-1-2): Caprile; Ebuehi, Walukiewicz, Luperto, Cacace; Kovalenko (84' Ismajli), Grassi, Maleh (46' Bastoni, 60' Ranocchia); Maldini (60' Gyasi); Cambiaghi, Caputo (73' Cancellieri).

ARBITRO: Maresca

NOTE - Recupero: 7', 9'. Ammoniti: Maleh, Lapadula, Cacace, Walukiewicz. All'83' Viola sbaglia un calcio di rigore. Spettatori: 16.125.

 La squadra di Ranieri, in dieci contro undici per tutta la ripresa, crollano sotto i gol di Ngonge e Djuric scivolando nuovamente in zona retrocessione, scavalcati dagli scaligeri

 

Il Bentegodi resta tabù per il Cagliari che qui ha vinto solo una volta, nel 1972. La squadra di Ranieri, in dieci contro undici per tutto il secondo tempo per l’espulsione di Makoumbou, perde 2-0 giocando una ripresa decisamente sotto tono dopo un primo tempo in cui non ha saputo sfruttare le molteplici occasioni create. Un ko che fa scivolare Pavoletti e compagni nuovamente in zona retrocessione, scavalcati proprio dagli scaligeri. E ora, la prossima partita, quella contro l’Empoli diventa ancora più importante.

 

Difesa a tre per Ranieri

Claudio Ranieri torna alla difesa a tre concedendo una nuova chance ad Hatzidiakos dopo la disastrosa apparizione dell'Olimpico contro la Lazio. Nandez a destra nel centrocampo a quattro con Augello a sinistra, Makoumbou e Prati al centro. Viola alle spalle di Pavoletti e Oristanio.

 

Il palo ferma Prati, il guardalinee Goldaniga

Primo tempo a ritmi bassissimi. Meglio il Cagliari che, però, non sfrutta le occasioni create. Sono di Nandez le prime due palle gol del primo quarto d'ora, ma prima il diagonale da posizione angolata, poi il pallonetto a tu per tu con Montipò terminano sul fondo. Nel mezzo il palo, l'ennesimo di questa stagione, di Prati su un tiro dai 20 metri. La squadra di Ranieri insiste, ci prova con Oristanio prima e con Dossena poi, ma il tiro a giro dell'ex Inter è abbondantemente a lato, mentre la deviazione sotto porta del numero 4 esce di un soffio. Alla mezz'ora c'è gloria per Scuffet, attento nel deviare in angolo l'unica conclusione in porta degli scaligeri firmata Suslov. Nel finale di tempo Goldaniga va in rete sugli sviluppi di una punizione laterale, ma il gol viene subito annullato. Offside millimetrico confermato anche dal var.

 

Solo Verona nel secondo tempo

Nella ripresa Baroni rivede il suo Verona, dentro Doig e Djuric per Terraciano e anche l'atteggiamento è diverso. Il Cagliari, invece, entra remissivo e nei primi dieci minuti accade l'imponderabile. Makoumbou, già ammonito nel primo tempo, si fa espellere. Un minuto più tardi Ngonge buca la difesa rossoblù e col sinistro batte Scuffett sul secondo palo. Un gol pesantissimo che non suona la sveglia in casa Cagliari. Ranieri prova a rimodellare la sua squadra senza successo. Il Verona non alza il ritmo, si limita a gestire e nella ripresa le occasioni da gol dei sardi sono pari a zero. Nel finale Scuffett prova evitare il peggio su un colpo di testa ravvicinato di Djuric e su una conclusione di Mboula a tu per tu col portiere, ma al 90' non può nulla sul destro di Djuric che chiude il match.   

 

HELLAS VERONA-CAGLIARI 2-0 (0-0)

HELLAS VERONA (4-2-3-1): Montipò; Tchatchoua, Hien, Dawidowicz, Terracciano (46' Doig); Hongla, Duda; Ngonge (77' Mboula), Suslov, Saponara (68' Lazovic); Henry (46' Djuric). All. Baroni.

CAGLIARI (3-4-1-2): Scuffet; Hatzidiakos (77' Zappa), Goldaniga (87' Lapadula), Dossena; Nandez, Prati, Mokoumbou, Augello (59' Luvumbo); Viola (59' Sulemana); Oristanio (77' Azzi), Pavoletti. All. Ranieri.

ARBITRO: Orsato di Schio.

MARCATORI: 53' Ngonge, 90' Djuric.

NOTE - Recupero: 1', 5'. Ammoniti: Duda, Viola Suslov, Ngonge, Sulemana. Espulso: Makoumbou.

Ancora a secco di vittorie lontano dalla Domus, i rossoblù giocheranno anche contro la cabala: una sola vittoria (nel 1972) nei 17 precedenti disputati in serie A in Veneto

 

Verona non è terra di conquista per il Cagliari. In serie A i sardi al Bentegodi sono passati una sola volta nella loro storia, il 30 gennaio del lontanissimo 1972 quando un autogol del numero uno scaligero Colombo e una rete di Gigi Riva regalano al Cagliari l'unica gioia nella patria di Romeo e Giulietta. Negli altri 16 precedenti, infatti, i gialloblù si sono imposti in ben 9 occasioni, pareggiando gli altri 7 incontri. I sardi, infatti, sono la squadra contro cui i veneti hanno perso meno volte in casa nel massimo campionato.

 

Sfatare il tabù Bentegodi

I ragazzi di Claudio Ranieri, quindi, hanno il compito di sfatare il tabù Bentegodi per mettere un tassello fondamentale nella corsa verso la salvezza. Cagliari 13 punti, Verona 11 e penultimo in classifica. Entrambe le squadre hanno affrontato momenti difficili in questa stagione. Gli scaligeri sono partiti benissimo con due vittorie nei primi due turni per poi affievolirsi col passare delle giornate, i sardi hanno faticato parecchio ad adattarsi alla massima serie dopo la promozione per poi trovare la quadra. Pavoletti e compagni, però, hanno fin qui costruito la risalita in classifica all'Unipol Domus dove hanno conquistato 11 dei 13 punti in classifica, di conseguenza sono solo due i punti ottenuti fuori casa, figli dei pareggi di Torino nella gara d'esordio e di Salerno. E' ora di invertire la rotta anche lontano dalla Sardegna.

 

In campo conoscendo i risultati delle altre

Occhio, però, a non sottovalutare il percorso di una diretta concorrente per la salvezza come l'Hellas, squadra esperta e più abituata dei sardi a navigare nel fango della zona retrocessione. E' vero che gli uomini di Baroni non vincono una gare in A dal 26 agosto scorso, ma è anche vero che in casa si è arresa solo ad Atalanta, Napoli e Monza. Vincere significherebbe fare un bel balzo avanti verso l'obiettivo stagionale col vantaggio di conoscere già i risultati di tutte le dirette avversarie: Salernitana (2-2 col Milan), Empoli (0-2 con la Lazio), Sassuolo e Genoa (1-2 nello scontro diretto). E quando inizierà il match del Bentegodi, Pavo e compagni conosceranno già gli esiti delle sfide di Frosinone (impegnato in casa con la Juve), Udinese (a Torino) e Lecce (a San Siro con l'Inter).

Natale, capodanno ed Epifania con i rossoblù. Un trittico di scontri diretti da vincere a ogni costo: Verona, Empoli e Lecce

 

Siamo quasi al giro di boa di un campionato che, per come era iniziato, sembrava nero e funesto per il Cagliari di Claudio Ranieri. Appena due punti nelle prime otto giornate e ultimo posto in classifica con l'entusiasmo della promozione in A che lasciava il posto alla cruda realtà.

 

In crescendo

Le parole di Ranieri dopo l'1-4 incassato alla Domus dalla "sua" Roma all’ottava giornata sono un misto tra consapevolezza e speranza, quella che di lì a poco il campionato del Cagliari possa cambiare. E così è. La gara della svolta è quella col Frosinone quando la squadra ribalta lo 0-3 iniziare nei minuti finali. Vittoria di forza anche in coppa Italia a Udinese e in campionato col Genoa. Poi le sconfitte con Juventus, Lazio e Napoli intervallate dal pareggio col Monza e da un'altra vittoria al cardiopalma col Sassuolo. Le sconfitte con le big, però, lasciano l'amaro in bocca per tre partite in cui la squadra gioca alla pari (all’Olimpico anche in 10 contro 11 per più di un’ora) e viene condannata da episodi.

 

Feste in campo

Ora arriva il trittico delle festività, tre scontri diretti che se non sono di vitale importanza poco ci manca. Verona al Bentegodi sotto Natale, Empoli alla Domus sotto capodanno e il Lecce al Via del Mare all'Epifania. Nel mezzo la sfida di San Siro contro il Milan del 2 gennaio valida per gli ottavi di coppa Italia. Verona, Empoli e Lecce. Tutte da vincere. E se col Lecce ci si può permettere anche un passo falso, vista la classifica con i salentini più vicini alle posizioni che portano in Europa che non a quelle che portano in B, quelle con scaligeri e toscani non ammettono passi falsi, perché sono lì, entrambe sotto i sardi, rispettivamente a 2 e 1 punto.

 

Fuori casa è un altro Cagliari

Occhio, però, a un dato allarmante. Verona e Lecce fuori, Empoli in casa. Lontano dalla Domus i rossoblù sono i peggiori della serie A con appena 2 punti conquistati in otto gare giocate. In casa va meglio con 11 punti frutto di 3 vittorie, due pareggi e tre sconfitte con Inter, Milan e Roma, ma è ora di cambiare marcia anche fuori.

Rammarico nelle parole del tecnico dopo il ko del Maradona: "Il loro vantaggio iniziale è arrivato proprio nel nostro momento migliore. Pavoletti ancora in gol? Ho diversi capitani in questa squadra"

  

Claudio Ranieri esce dal Diego Armando Maradona, dove il suo Cagliari si è arreso 2-1 ai padroni di casa del Napoli, con una certezza: "I ragazzi vogliono rimanere in Serie A e il mio lavoro sarà completato quando avrò salvato questa squadra. Nelle prime partite di campionato molti giocatori erano in ritardo di condizione. Ora viene fuori la nostra abnegazione e forza di volontà".

 

"I loro gol nel nostro momento migliore"

Sul match il tecnico non ha dubbi: "Quando ci sono dei campioni come Kvara e Osimhen è normale che ti risolvano la partita. I miei ragazzi sono stati bravi a soffrire nel primo tempo e poi nel secondo a crescere. Probabilmente il gol del Napoli è arrivato proprio nel nostro momento migliore". Ranieri ha poi spiegato il motivo del cambio modulo nella ripresa col passaggio alla difesa a tre. "Soffrivamo gli inserimenti della loro mezz'ala alle spalle di Augello. Nel secondo tempo siamo andati molto meglio e i campioni del Napoli sono entrati in partita nel nostro miglior momento".

 

"Una squadra di leader"

Ancora una volta in gol Pavoletti, ma questa volta la rete dell'attaccante non è stata sufficiente a evitare il ko, ma il centravanti si è comunque ancora confermato uno dei trascinatori della squadra. "Ho diversi capitani, vedi anche Lapadula, Viola e Mancosu. Tutti i giocatori esperti sono leader positivi e per un allenatore questa è una grande fortuna. Nel momento della necessità questi leader sono positivi e trascinano tutti i compagni - spiega Ranieri -. Luvumbo? Meglio da subentrato, perché mi permette di accendere la miccia. Lui e Oristano sono ragazzi davvero in gamba e ci stanno dando molte soddisfazioni".

Il tecnico azzurro dopo il licenziamento in rossoblù proverà a vendicarsi. Il Sir torna là dove nei primi anni '90 conquisto l'accesso alla coppa Uefa

 

Il passato si intreccia al Diego Armando Maradona dove Walter Mazzarri, tornato a sedersi sulla panchina del Napoli dopo l'addio di Rudy Garci, affronta il suo recente passato, quel Cagliari che dopo averlo accolto a settembre nel 2021 come "salvatore della patria" in seguito all'esonero di Leonardo Semplici, lo mandò via nemmeno, licenziandolo, otto mesi dopo con la squadra quartultima in serie A e che di lì a poco sarebbe retrocessa. Avrà qualche sassolino da togliersi dalla scarpa il buon vecchio Walter. Sa di avere la squadra più forte, sa che può vincerla in qualsiasi momento, sa anche di avere di fronte un "vecchio marpione" come Claudio Ranieri che farà di tutto per imbrigliare il gioco azzurro.

 

E proprio Claudio Ranieri è un altro che farà un piccolo tuffo nel passato quando metterà piede nel Diego Armando Maradona. Perché se è vero che Mazzarri dopo il Cagliari ha allenato il Napoli, per il Sir è vero il contrario. Dopo i tre anni meravigliosi in Sardegna dal 1988 al 1991 con le due promozioni di fila e la salvezza in A, passò al Napoli dove ottenne la qualificazione in coppa Uefa grazie al quarto posto in campionato. Anche per lui poi ci fu l'esonero, il primo della sua lunga e straordinaria carriera. E se Mazzarri non ha ancora dimenticato il brusco addio al Cagliari e tutti gli strascichi che il licenziamento si è portato dietro, Ranieri del suo esonero ha solo un lontano ricordo. Sarà, quindi, Napoli contro Cagliari, sarà Mazzarri contro Ranieri, ma sarà anche il passato che torna prepotentemente in auge, perché Napoli-Cagliari non è mai banale.

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