Martedì, 02 Maggio 2023 10:06

Cagliari, a Perugia cerca di mettere la freccia In evidenza

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Claudio Ranieri nel 1998/99 ha allenato Cristiano Lucarelli al Valencia. Il centravanti mette a segno 3 reti in 19 gare. L’annata del livornese è costellata di infortuni. Di quel gruppo fa parte anche un brasiliano, un certo Romario. Ma questa è un’altra storia. Ventiquattro anni dopo il maestro ha dato una spazzolata all’allievo. La storia aiuta ma Cagliari-Ternana non è stata una gita. Anzi. Gli spunti - tutti con la pancia piena visto il 2-1 e il sesto posto con 51 punti - sono diversi.

Con il segno più la capacità di non mollare e quell’aver trovato nella mezza rivoluzione tra primo e secondo tempo una decisiva risposta tattica, umorale e di approccio. Sir Claudio ci ha riso su: “Cambiare quattro uomini dal 1’ significa aver sbagliato la formazione iniziale? L’ho fatto anche alla Samp anni fa (con il Toro, 2-2, ndr)”. Il tecnico nel dopogara ha glissato così. Ma dietro il sorriso ha mostrato la certezza di aver preso il gruppo per i capelli. “Abbiamo mezzo piede nei play off” ha aggiunto. Un piede e mezzo, a tre turni dalla fine, se si guarda ai risultati della giornata. Condita dai pareggi di SudTirol e Genoa, dal Bari bloccato in casa dal Cittadella, dal Parma ripreso a Benevento, del Palermo bloccato dal Como. Ma soprattutto dalla sconfitta del Pisa ad Ascoli. Mentre il Frosinone di Fabio Grosso vola matematicamente in A battendo la Reggina, il Cagliari affila i denti per la trasferta di Perugia, anticipo di venerdì. Partita non semplice, anche per le assenze di Rog e Dossena (squalificati), Mancosu e Falco acciaccati e Pavoletti, rientrato per un tempo con la Ternana, che accusa fastidi alla caviglia. Il quadro induce a cautela. Ma dal match con la formazione di Lucarelli va annotato la presenza in tabellino di Deiola e Zappa: “Perché non si dicesse che siamo Lapadula-dipendenti ho detto a Gianluca di non segnare. E ci hanno pensato gli altri” ha scherzato Ranieri. Di fatto, il duo tra i più bistrattati della rosa, ha confezionato la vittoria. Meritata e combattuta. E siamo ai fattori in ombra. Dopo l’1-0 ad appena 4’ dal via, la squadra ha pian piano ceduto campo e determinazione agli ospiti. Un vecchio vizietto. Nei play off, e ancora prima in queste tre ultime gare, sarà indispensabile tenere l’acceleratore pigiato e provare a chiudere la partita, costi anche qualche rischio,. Altrimenti si soffre.

La Ternana l’ha pareggiata dopo aver messo le mani con carattere su manovra, profondità e organizzazione. Ranieri ha dovuto mettere Deiola dietro, una sorta di libero anni ’60: “Mi servivano centimetri per contrastare Favilli e Partipilo”. La mossa complessiva, un 4-4-2 molto concreto e solido, ha dato frutti interessanti. Con Zappa tornato sulla fascia preferita, la destra, ha trovato in Nandez e Luvumbo, assieme al subentrato Rog, la miscela utile per lo sprint finale. Un passo indietro è d’obbligo. Senza un trequartista di qualità, Mancosu, l’attacco Lapa-Pavo ha sofferto. La gestione della palla, specie da dietro, ha rimesso in luce i fantasmi del girone d’andata. Inoltre, sono mancate giocate fuori schema, inserimenti senza palla, cross. Poi, nell’intervallo c’è stato il ribaltone dell’allenatore di San Saba. Decisivo nel ritrovare ampiezza, con Barreca in buone condizioni, e il lavoro, anche di pressing e improvvisazione di Nandez e Luvumbo. Insomma, un secondo tempo di aria fresca e aggressività dopo una prima frazione che è stata la peggiore dell’era Ranieri. Da queste frequenze è nato il successo interno. Fondamentale per stare nel pool delle migliori otto e annusare con umiltà e sacrificio il quarto posto. Citazione obbligata per Lapadula: il bomber della B, raggiunto dal poker di Pohjampalo del Venezia a quota 17, è stato fenomenale nel tenere alta la squadra, gestire i palloni sporchi, costruire sponde e fare il primo filtro alla ripartenza di Palumbo e compagnia. Infine, cornice speciale per Radunovic: la parata ai titoli di coda su una sassata di Falletti che si sarebbe infilata all’incrocio, vale almeno mezza vittoria. Ma adesso, occhio al Perugia di Castori: per sfruttare i pareggi di SudTirol e Parma si deve provare a mettere la freccia in Umbria.

 

Mario Frongia