Giovedì, 25 Gennaio 2024 08:46

In 30mila alla Basilica di Bonaria per salutare l’eroe di tutti i tempi

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Addio Gigi Riva. Occhi colmi di lacrime, striscioni, bandiere, cuscini di fiori. Sono stati circa 30mila coloro che si sono presentati alla Basilica di Bonaria per l’ultimo straziante saluto a Gigi Riva, l’eroe di tutti i tempi, il mito assoluto che rimarrà immortale per tutti i sardi. Autorità a parte, erano presenti anche Buffon, Zola, Copparoni, Selvaggi, Cannavaro, Reginato, Amelia, Peruzzi, Greatti, Tomasini e Perrotta, pezzi di Cagliari e di storia del calcio.

Ai lati della bara nella Basilica di Bonaria, una decina di sedie. A sinistra i Campioni d'Italia: Greatti, Tomasini, Brugnera, Reginato, con Arrica junior e Camba, il tutor di Nené e uomo di fiducia del gruppo.

La famiglia. La compagna Gianna Tofanari, i figli Nicola e Mauro e Sergio, il primo figlio di Gianna. Nell'ala destra della chiesa, in prima fila la famiglia, a sinistra le autorità, il mondo dello sport e la famiglia Cagliari. Al primo banco il ministro Abodi, il presidente Solinas, il presidente del Consiglio regionale Pais, il sindaco Truzzu e il prefetto De Matteis. Alle loro spalle, i vertici del calcio (Gravina, con Abete e Uva), del Coni (Malagò), l'ex presidente Carraro, il presidente Giulini e l'allenatore Ranieri, il ct della Nazionale Spalletti, Buffon, Amelia, Peruzzi, Perrotta, Albertini, il capo della C Marani e il suo vice Zola, l'ex capo della comunicazione Figc Valentini. Ci sono due ex azzurri come Tardelli e De Sisti e decine di giovanissimi calciatori con le loro tute rosse e blu.

Le parole dei figli sono strazianti. 

Il più grande ringraziamento va a tutti coloro che sono venuti in camera ardente. Io e mio fratello abbiamo cercato di stringere la mano a tutti. E spesso ci veniva da fare le condoglianze, noi a loro: nostro padre era un familiare di tutti i sardi».

Il ringraziamento è arrivato anche da parte del fratello Mauro. «Ci dicevano: era un grande uomo, non un grande calciatore. Questo era bello. Lui ha sempre ricambiato questo affetto». E ancora: "Grazie a tutti. Grazie a tutte le persone che hanno partecipato alla camera ardente e che sono state in coda, al freddo, fino alle 11 di sera. Bambini, anziani, gente che magari non lo aveva mai conosciuto. Abbiamo cercato di stringere le mani a tutti. E tutti ci dicevano: “È stato un grande uomo e non solo è stato un grande calciatore”. Se n’è andato un pezzo di Sardegna. Tutti ci hanno fatto le condoglianze, ma quasi veniva a noi da fare le condoglianze a tutti loro visto il dolore che provavano. Perché mio padre era una persona familiare per i cagliaritani e ha sempre ricambiato il loro affetto, così come quello di tutti i sardi e di tutti gli italiani. Dopo aver ricevuto il collare d’oro del Coni – ha concluso Nicola Riva – negli ultimi anni mio padre si è chiuso in casa. E ce lo siamo potuti godere solo noi figli, i parenti e le sue nipoti. Se n’è andato come voleva lui. Ora spero con il cuore che possa rivedere in cielo la sua mamma, la persona che ha amato di più». 

Dopo la scomparsa del Mito Gigi Riva e i funerali che hanno raccolto migliaia di persone da tutta la Sardegna ai piedi della Basilica di Bonaria per dare un ultimo saluto al Bomber, la partita di campionato che verrà ospitata dalla Domus contro il Torino, oltre al minuto di raccoglimento che verrà celebrato prima di qualunque manifestazione sportiva del fine settimana, la societàha fatto richiesta alla Lega di poter giocare con il lutto al braccio e una maglia speciale.

 

Ultima modifica il Venerdì, 26 Gennaio 2024 08:13