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Questa mattina, gli assessori regionali del Personale, Valeria Satta, e della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, hanno partecipato (in videoconferenza) al primo tavolo di contrattazione separata con le sigle sindacali per esporre gli indirizzi da approvare in Giunta regionale prima degli incontri per il nuovo contratto regionale del Corpo forestale davanti al Coran, dando così completa attuazione alla Legge regionale, approvata lo scorso anno, che ha introdotto un comparto separato di contrattazione.

“Vogliamo consentire al Corpo forestale di disporre di una disciplina contrattuale adeguata al rilievo del ruolo ed alla delicatezza del lavoro svolto nel territorio, perciò era importante dare immediato avvio alla trattativa – ha detto l’assessore Satta – Tra i temi, si dovrà dare priorità all’adeguamento dell’indennità di funzione. Altri punti importanti sono quelli dell’orario di lavoro, di un nuovo regolamento disciplinare, della formazione e del trattamento retributivo. Argomenti che andranno definiti tenendo conto delle esigenze del Corpo forestale e, per quanto possibile, degli istituti dettati per il corpo di polizia”.

“Dopo 30 anni di attesa – ha aggiunto l’assessore Lampis – la Giunta regionale ha disposto di inserire in legge l’assegnazione dell’indennità di funzione, consentendo la risoluzione di una battaglia che le donne e gli uomini del Corpo forestale portavano avanti da allora. Oggi, abbiamo provato a dare indirizzi precisi rispetto alle priorità che la Giunta intende dare al Coran, anche sulla base del nuovo contratto collettivo regionale, e vogliamo arrivare preparati prima della nuova campagna antincendio”.

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È partita oggi nel Nuorese la seconda tappa della campagna di screening ‘Sardi e sicuri’, il progetto della Regione, condotto da Ares-Ats, con la collaborazione del professor Andrea Crisanti, microbiologo e ordinario dell'Università degli studi di Padova. La ‘macchina’ dei test per la rilevazione del virus Sars-cov-2 è stata messa in moto alle 8.30 nelle aree designate all'interno dei 52 Comuni della provincia. I punti allestiti sono almeno uno per Comune, sette per la sola Nuoro.

I test si svolgeranno in quattro giornate, due turni suddivisi in altrettanti weekend. Una sola giornata per ciascun turno nei centri più piccoli: per i Comuni di Loculi, Noragugume e Osidda il primo turno si svolgerà solo oggi, mentre a Lei, Onanì e Onifai nella giornata di domani.

I test antigenici rapidi saranno ripetuti nel prossimo weekend su tutte le persone risultate negative al virus. In entrambi i turni i soggetti che dovessero risultare positivi saranno immediatamente testati con il tampone molecolare per confermare l'eventuale infezione e consentire il tracciamento dei contatti stretti.

Il target: la popolazione a esclusione dei minori di 10 anni, per un numero di test stimato tra i 70mila e i 100mila tamponi.

“Prosegue un progetto in cui crediamo con forza. L’obiettivo – dichiara il presidente della Regione Christian Solinas – è l’abbattimento della circolazione virale, che ci consentirà di portare l’Isola fuori dall’emergenza il più rapidamente possibile. Oggi che la Sardegna vede un generale miglioramento dei dati riferibili alla pandemia è fondamentale consolidare i risultati raggiunti per poter successivamente invertire l’andamento della curva dei contagi”.

Una grande opportunità per la Sardegna: “Puntiamo a un risultato importante che può essere raggiunto solo con il contributo di tutte le istituzioni e dei cittadini”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. "Abbiamo avviato un’azione sinergica di tutti gli attori in campo - prosegue l'assessore - e la collaborazione del territorio sarà, anche in questa fase, un elemento chiave. Inoltre la città di Nuoro sarà il banco di prova per testare il nostro modello su un grande centro urbano. Ribadiamo la nostra attenzione per la sanità nuorese, non solo in ragione dell’emergenza Covid. La salute dei cittadini è la nostra priorità".

Si rafforza il modello inaugurato in Ogliastra. Test anche per gli studenti delle scuole, che potranno sottoporsi al tampone volontariamente e gratuitamente negli spazi organizzati presso gli istituti. Si punta a un maggiore coinvolgimento della fascia d’età 14-18 anni: 2.700 gli studenti già iscritti agli elenchi per l’esecuzione dei test, ma si stima potranno essere il doppio (anche chi non ha effettuato la prenotazione potrà richiedere l'esecuzione del test).

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L'epidemia di coronavirus rallenta in Sardegna. Lo certificano i dati riportati nel dossier della Fondazione Gimbe. Nella settimana tra il 27 gennaio e il 2 febbraio,  prosegue un vistoso calo nella saturazione dei posti letto nelle terapie intensive, dal 22% al 17%, occupati da pazienti Covid-19. Meno pressione anche in area medica, dal 28% al 27%.  E, secondo gli ultimi dati di Agenas, riferiti alla giornata del 3 gennaio, nelle intensive si arriva al 14% (-3% in 24 ore) mentre nei reparti non critici si scende al 26%.

Bene anche il numero dei casi attualmente positivi, 927 (1.025 nel periodo 20-26 gennaio), con un incremento del 3,6%, inferiore di un punto percentiuale rispetto al dato precedente.

Risultano in peggioramento, rispetto alla settimana precedente, solo due indicatori: i casi testati per 100.000 abitanti arrivano ad essere 1.013 (1.166 test effettuati nello scorso periodo) con un rapporto positivi/casi testati che sale dal 7,2% all'8%.

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Nell'ambito del progetto ‘PagoPA Sardegna’, che dallo scorso settembre consente ai cittadini di effettuare pagamenti elettronici verso gli enti aderenti, sono stati organizzate tre sessioni di eventi formativi on line per illustrare i servizi di intermediazione offerti dalla Regione e le funzionalità del sistema informativo messo a disposizione degli enti isolani.

“Grazie a questo progetto - ha sottolineato l'assessore regionale degli Affari generali, Valeria Satta – i cittadini possono pagare direttamente, in maniera semplice, standardizzata ed affidabile, tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli e qualsiasi altro tipo di pagamento verso le pubbliche amministrazioni. Attualmente sono già attivi sul sistema 177 enti e prevediamo un incremento a breve, anche in vista dell'obbligo di utilizzo esclusivo del sistema ‘PagoPA’ a partire dal 28 febbraio, come disposto dalla Legge nazionale su semplificazione e innovazione digitale, che detta nuove regole e strumenti per la digitalizzazione dei servizi pubblici".

"Il ruolo di intermediario tecnologico della Regione consente di ridurre i costi ed i tempi rispetto a quelli che si avrebbero con più intermediari. Un ulteriore passo per promuovere una Sardegna digitale sempre più vicina al cittadino”, ha aggiunto l’assessore Satta.

Per avere informazioni è possibile contattare il servizio di assistenza ‘PagoPA Sardegna’ via mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) oppure per telefono al numero 0706064444. 

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Il Tribunale amministrativo della Sardegna deciderà oggi se la Sardegna debba restare in zona arancione oppure se potranno essere applicate le minori restrizioni della zona gialla. Entro le 15 il ministero della Salute dovrà fornire al tar una relazione che deve spiegare quali sono state le ragioni che hanno portato alla classificazione che ha imposto la chiusura di bar e ristoranti e il divieto di circolazione tra i comuni: lo ha chiesto il presidente del Tar che ha analizzato il ricorso presentato dagli avvocati dello studio legale della Regione, su impulso del presidente Christian Solinas. 

Il tribunale di piazza del Carmine chiede di sapere tutto "sulle ragioni che hanno determinato la permanenza della Regione Sardegna per un’altra settimana in zona arancione, anche nel confronto con i dati riguardanti le altre Regioni". Poi il ministero deve informare "sui criteri automatici, o con margini di discrezionalità, seguiti per l’assegnazione alle Regioni di una colorazione, anche in sede di aggiornamento (come quello che è stato fatto il 29 gennaio), nonché sulla valutazione (automatica o discrezionale) sul numero dei giorni minimi di valutazione favorevole necessari per il passaggio in una colorazione meno restrittiva" e dare chiarimento  "sulle valutazioni eventualmente fatte sui dati trasmessi dalla Regione Sardegna ai fini di ottenere il reinserimento in zona gialla, anche con riferimento all’attivazione". 

In serata il provvedimento che decide il destino dei sardi per i prossimi giorni. 

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Ricorso della Regione Sardegna al Tar contro l'ordinanza del ministro della Salute Speranza che conferma l'isola in zona arancione. L'ha annunciato il governatore Christian Solinas. L'atto è stato depositato in piazza del Carmine  nel capoluogo sardo, e non nel Lazio. E si attende la fissazione dell'udienza. Che, per essere utile, dovrebbe arrivare nei primi giorni della settimana prossima. 

"Difendiamo i legittimi interessi e i diritti della Sardegna contro un provvedimento immotivato, che danneggia gravemente il nostro tessuto economico e produttivo affliggendo la Sardegna con un nuovo insopportabile atto di prevaricazione. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo di continuare il proprio lavoro", ha spiegato Solinas. 

"Tuteliamo dunque le ragioni e i diritti della Sardegna. La collocazione in arancione - prosegue Solinas - appare immotivata, e nemmeno è possibile individuare con certezza a quali dati si sia fatto riferimento per adottarla. I dati da noi trasmessi dopo essere stati tardivamente avvisati dal Ministero, quelli pubblicati da Agenas e il confronto con gli indicatori di altre regioni in zona gialla, confermano l'ingiustizia del provvedimento adottato, tanto più che sono stati attivati numerosi nuovi posti in terapia intensiva e l'indicatore RT non è mai stato tale da giustificare la collocazione in arancione. Non vi è alcun sovraccarico dei servizi assistenziali. L'ultimo rapporto Gimbe, pubblicato ieri - dichiara ancora il presidente della Regione Sardegna - conferma una situazione pienamente sotto controllo e in continuo miglioramento. Il Ministro della Salute, con l'ordinanza impugnata, ha quindi stabilito sussistesse la necessità e l'urgenza di collocare la Sardegna in zona "arancione" e vi ha dato corso senza che in merito l'Amministrazione abbia potuto concretamente esprimersi o apportare i propri elementi di valutazione (che certo avrebbero consentito di pervenire a conclusioni differenti), applicando un Dpcm pubblicato il venerdì della stessa settimana cui si riferivano i dati presi in considerazione. La Regione, ritenendo tale decisione ingiusta e ingiustificata, ha chiesto, con spirito di leale collaborazione, che il provvedimento venisse modificato, in ragione delle non corrette modalità di adozione del provvedimento e dell'insussistenza dei presupposti per l'applicazione delle misure in esso previste, ma senza esito. Ciò sebbene l'art. 2, comma 3 del Dpcm del 14.1.2021 attribuisca al Ministro della Salute il compito di aggiornare l'ordinanza adottata, a seguito di verifica settimanale del permanere dei presupposti che ne hanno giustificato l'adozione".

"Il Ministro non ha ritenuto di provvedere in tal senso e dopo ore di discussione con gli organi tecnici sulle misure da adottare oggi ha deciso di tenere la Sardegna in zona arancione. La Regione Sardegna - conclude Solinas - si vede quindi costretta a chiedere l'annullamento dell'ordinanza impugnata all'intestato Tar, con richiesta di urgenza e di intervento immediato inaudita altera parte".

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"Grazie al proficuo lavoro svolto dagli Uffici, siamo riusciti ad anticipare la pubblicazione dell’avviso a sportello per la concessione di sovvenzioni a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi, perfezionando il bando che consente la partecipazione ad una più ampia platea di destinatari”. Così, l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, annuncia l’anticipazione della pubblicazione del bando (R)esisto, rispetto ai termini prefissati del giorno 27 gennaio 2021. Tra le modifiche apportate viene evidenziato il contributo parametrato al costo del lavoro annuo, fino ad un massimo del 30 per cento, a condizione che sia mantenuto alla data del 30 giugno 2020, almeno il 40 per cento, e non più il 50 per cento, degli addetti e degli effettivi in servizio rispetto al medesimo periodo dell'anno 2019.

Obiettivo specifico, favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi attraverso l’erogazione di sovvenzioni a Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), Grandi imprese, Lavoratori e lavoratrici titolari di Partita IVA residenti in Sardegna senza dipendenti, particolarmente colpiti dalla pandemia. La presentazione delle domande dovrà essere effettuata esclusivamente utilizzando l’apposito applicativo reso disponibile dalla Regione all’interno del Sistema Informativo del Lavoro e della formazione Professionale (SIL) al seguente indirizzo: www.sardegnalavoro.it. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 2 febbraio 2021 e fino alle ore 23:59 del 12 febbraio 2021. Farà fede la data di invio telematico certificata dal SIL. Sarà inoltre possibile consultare le FAQ presentate dagli aventi diritto. 

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Il consiglio regionale ha approvato la legge sul piano  casa: il dibattito è iniziato il 23 dicembre ed è andato avanti tra le tensioni per tredici sedute. Ma alla fine, nonostante fibrillazioni in maggioranza, la legge 108 ha ricevuto il via libera dell'aula con 31 voti a favore.  Resta intangibile la fascia dei trecento metri dalla costa, dove le strutture ricettive possono abbattere e ricostruire ma senza alcun aumento delle volumetrie. mentre si dà il via libera alle costruzioni nell'agro: entro i mille metri dalla costa - oltre i 300 --ì per gli agricoltori professionisti, ma anche oltre per gli hobbisti. 

Nella seduta di oggi il consigliere del M5S, Roberto Li Gioi, ha annunciato il suo voto contrario definendo il testo “una legge fuorilegge”, criticando gli interventi legati ai seminterrati e interrati. «E’ una legge che rende abitabili i piani interrati senza finestre e inventa la compravendita dei crediti volumetrici. Un abominio giuridico che grida vendetta». Li Gioi ha anche criticato l’assessore dell’Urbanistica, Quirico Sanna, per come ha gestito un argomento così delicato, l’assenza del presidente della Regione, Christian Solinas, e il gruppo della Lega. E’ quindi intervenuto il capogruppo della Lega, Dario Giagoni, che ha chiesto rispetto per il suo partito e il suo gruppo

Ha annunciato il voto contrario anche Maria Laura Orrù (Progressisti). La consigliera ha affermato che si sta approvando una legge che sarebbe dovuta essere una proroga del Piano Casa e che si è invece trasformata in una legge urbanistica, che segue ben altri percorsi, con tutti i problemi che ne deriveranno sia per chi la dovrà applicare sia per i cittadini. Per Orrù è una legge che svilisce il territorio e disincentiva la pianificazione territoriale.

Per Laura Caddeo (Progressisti) «questa legge dimostra la mancanza di visione del futuro della nostra Isola». La Sardegna, ha detto, merita di sopravvivere al cemento. Caddeo, annunciando il voto “assolutamente contrario”, si è detta dispiaciuta per come si è svolto il dibattito in aula, “che non ci fa onore” e che ha rappresentato “un confronto insufficiente”.

Valter Piscedda (Pd), anticipando il suo voto contrario, ha ricordato alla maggioranza che esisteva già la Legge 8 e che sarebbe bastato prorogarla fino a giugno, così da avere il tempo di elaborare un testo organico. «Questo testo - ha detto - sarà difficilmente utilizzabile”.

Antonio Piu (Progressisti) ha annunciato il voto contrario e ha ricordato che l’Aula è stata impegnata per 13 sedute, con totale di 140 ore, per approvare un testo che sarà di difficile comprensione. Il consigliere di opposizione ha fortemente criticato il disegno di legge, in particolare, per quanto riguarda gli interventi nell’agro (“case che spunteranno dei deserti non serviranno a niente”), i problemi che dovranno affrontare le amministrazioni comunali, e per gli alberghi e le strutture alberghiere che, da questa legge, saranno penalizzate «perché spunteranno le seconde case vicino alle coste in maniera  quantitativamente maggiori rispetto a quelli che abbiamo oggi e, purtroppo, ci sarà da parte dei proprietari delle seconde case vicino alle coste una concorrenza sleale nei confronti delle strutture alberghiere, che invece producono, assumono e fanno sì che nel nostro territorio ci sia e si produca ricchezza». Piu ha evidenziato la necessità che la Sardegna si doti di una legge urbanistica.

Alessandro Solinas (M5S) ha affermato che quello svolto in aula è stato un dibattito poco edificante nei modi e nei contenuti. Il consigliere ha annunciato il voto negativo evidenziando che la legge va a vantaggio di pochi e non creerà né sviluppo, né progresso. Una legge che indebolirà, ha aggiunto, la Sardegna e che crea false aspettative, visto che sarà sicuramente impugnata.

Voto contrario anche da parte  di Eugenio Lai (Leu) che ha elencato i motivi del suo giudizio negativo sul testo. Il consigliere ha sottolineato, in particolare, che si tratta di una legge che va a vantaggio di pochi, che vuole trasformare le stalle in seconde case, che consentirà agli imprenditori più ricchi di speculare, che va a vantaggio dei furbi, che svilisce la pianificazione comunale, che è “un’accozzaglia di norme particolari pensate ad hoc e anche mal scritte”, che ha una visione di sviluppo turistico che si basa solo sull’aumento delle camere degli alberghi, che amplia il divario tra i cittadini più ricchi e quelli più poveri e che punta al consumo del suolo e a un modello di sviluppo già fallito in passato. «Dico sì invece a una politica coraggiosa e visionaria nell’interesse di tutti i sardi», ha concluso Lai.

Per Massimo Zedda (Progressisti) è stata un’occasione persa perché il Consiglio avrebbe potuto parlare di sviluppo e impostare una nuova legge urbanistica. Il consigliere ha ribadito che la legge sarà sicuramente impugnata dal Governo, che potrebbe anche chiedere alla Corte Costituzionale di bloccarne gli effetti, visto che si tratta, ha continuato, di una legge che “potrebbe produrre drammatiche conseguenze per l'ambiente, per le tante cittadine e cittadini e per le imprese” che, in buona fede, potrebbero utilizzare la testo che sarà approvato. Zedda ha annunciato il voto contrario.

Per Desiré Manca (M5S) è una legge a cui mancano soltanto “nomi, cognomi e indirizzi”. Una legge che, con la scusa di creare lavoro e di rilanciare l'edilizia, ha detto, di fatto autorizza l'abitabilità dei seminterrati e, “cosa molto più grave degli interrati”. Per Manca la maggioranza ha creato il mercato delle volumetrie che aumenterà il divario tra ricchi e poveri. E ha evidenziato, annunciando il voto contrario, che la maggioranza non ha una visione strategica né per quanto riguarda il settore urbanistico, né per quello turistico.

Il presidente della Quarta commissione, Giuseppe Talanas (FI), ha ringraziato tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, che compongono la commissione, per l’importante lavoro svolto. E ha aggiunto che non ritiene il testo una legge frettolosa, perché da quando è stata assegnata alla sua commissione “una squadra di legislatori ha lavorato ininterrottamente”. Per Talanas si tratta di una legge difficile e tecnica, in cui è stato complicato, a volte, tradurre l’esatta visione politica su determinati argomenti. Per questo, ha detto, il lavoro fatto in commissione e in aula è stato importante per migliorare il testo. Secondo il presidente non è una legge che ha “nomi o indirizzi”, ma è generale e astratta, ricordando che era attesa da tanti cittadini. Il presidente del parlamentino ha anche sottolineato che questa legge non risolve tutti i problemi e che potrà anche essere integrata con altri provvedimenti.

Per Francesco Mura (capogruppo FdI) questa legge viene approvata “dopo 25 giorni in cui l’opposizione ha tenuto in ostaggio quest’Aula”. E citando il collega Li Gioi, ha affermato che il Piano casa delle Libertà, come lo ha chiamato il collega, spiega bene l’importanza di questa legge: “La Sardegna ha bisogno di libertà e con questa legge un po’ gliela stiamo restituendo”. Mura ha sottolineato che questo testo non risolve tutto, ma è “un tassello che sarà fondamentale per lo sviluppo di questa terra”. Ha, poi, ricordato che è una legge che aspettano tanti cittadini e professionisti e ha sottolineato l’importanza dell’attenzione che è stata riservata ai cavalieri della Sartiglia. Mura ha annunciato il voto a favore.

 Giorgio Oppi (Udc Cambiamo) è intervenuto a titolo personale e, pur annunciato il voto favorevole, ha evidenziato che non gli è piaciuto il metodo utilizzato per arrivare a questa legge. Ha evidenziato che il suo gruppo si è sempre battuto perché venissero tutelati gli interessi generali, mentre in questo testo ci sono interessi particolari. Oppi ha anche aggiunto che nel testo vede luci e ombre e che, seppur la legge è stata migliorata, non sarà una legge eccellente.

Voto favorevole è stato annunciato anche da Roberto Caredda (capogruppo Misto). Si tratta, ha detto, di un disegno di legge per il riuso, la riqualificazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Il nuovo piano casa dalla Sardegna – ha detto - porterà benefici ai cittadini e nuove importanti possibilità di sviluppo nel campo edilizio, soprattutto, in questo delicato momento storico. Caredda ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato alla stesura del testo, dall’assessore Sanna e il suo staff al presidente Solinas, ma anche i componenti della commissione Urbanistica, dirigenti e funzionari. “La prima importante legge del 2021 ci proietta verso una riforma complessiva della legge urbanistica – ha detto - che dovrà essere innovativa e rispondente alle nuove reali esigenze della nostra società”.

Per Aldo Salaris (capogruppo Riformatori) si tratta di un provvedimento generale che ha avuto la necessità di un confronto ampio e minuzioso. Un testo improntato alla riqualificazione dell'esistente, comune denominatore di questo testo. Per Salaris è stato così chiarito che la maggioranza ha la volontà di tutelare l'ambiente della Sardegna, creando anche opportunità di sviluppo per l’Isola. Il consigliere ha dichiarato il suo voto favorevole.

Voto contrario è stato annunciato, invece, dal capogruppo del M5S, Michele Ciusa, il quale ha ricordato che il suo gruppo è sempre stato contrario a questo testo. Un disegno di legge, ha detto, che guarda al passato e non al futuro e che ancora premia le coste e non le zone interne, creando sempre più l’effetto “ciambella”. Ciusa ha ricordato che il suo gruppo è favorevole a uno sviluppo sostenibile e non all’idea di sviluppo presente in questo testo.

 Voto favorevole è stato dichiarato da Emanuele Cera (FI), che ha ringraziato l’assessore Sanna e la commissione per il lavoro svolto e ha evidenziato che questa legge chiarisce una volta per tutte che non è vero che la maggioranza è a favore della cementificazione e non tutela l’ambiente. “La paventata cementificazione – ha detto – non c’è stata”. Per Cera questo testo creerà importanti opportunità di sviluppo per il lavoro degli artigiani, per il settore turistico e per il comparto edilizio. Cera ha anche sottolineato l’importanza dell’intervento a favore dei cavalieri della Sartiglia (“costruzione dei box”) e ha affermato che questa legge non è punto di arrivo, ma un punto di partenza.

Voto favorevole anche da Antonello Peru (Udc Cambiamo): al coro unanime di no dell’opposizione opponiamo un sì rivolto alle famiglie e non agli speculatori. Per Peru la legge, abbinata anche ad altri incentivi (“110%) offrirà opportunità di sviluppo. E per quanto riguarda l’agro ha chiesto: “Perché non dobbiamo consentire ai sardi di vivere in campagna?”. Per il consigliere, che si è detto d’accordo con il collega Oppi sulla necessità di dotarsi di uno strumento organico, né il Ppr né la legge 8 hanno portato benefici allo sviluppo della Sardegna.

Fausto Piga (FdI) ha affermato che l’approvazione della legge arriva dopo un confronto lungo, in cui non sono mancate le tensioni e in cui sono arrivati anche spunti positivi da parte dell’opposizione. Dalla minoranza, però, ha continuato, non sono mancati i no ideologici e gli inutili allarmismi. La verità, ha continuato Piga, è che non ci sarà alcuna devastazione con cemento e mattoni. Il consigliere, annunciando il voto favorevole, ha affermato che con questa legge sono stati mantenuti gli impegni presi con chi ha votato la maggioranza.  (Eln)

Per l’on. Ganau (Pd) «questa legge è nata male e finita peggio, mette in campo milioni di metri cubi con un disordine che non si è mai visto in Sardegna nell’urbanistica. Una legge che risponde a interessi particolari ed esautora i comuni dalla possibilità di programmare lo sviluppo dei propri territori. In più mettete a rischio la vita dei cittadini con le residenze dei seminterrati e violentate l’agro con le costruzioni nelle campagne. Sarà una legge foriera di infiniti contenziosi e cassata dal governo. Per questo votiamo convintamente no e per questo abbiamo fatto una battaglia che non ha prodotto i frutti sperati per la vostra chiusura sin dalla proposizione della legge in commissione che qui in aula».

Di parere opposto il capogruppo della Lega Sardegna, Dario Giagoni: «Il nostro gruppo ha contribuito a dare migliorie a questa legge, frutto dell’ascolto prolungato delle parti sociali. A dispetto di quanto ho letto su alcuni giornali, la maggioranza è salda e unita nel solo bene dei sardi e le nostre divergenze sono assolutamente sanabili in un contesto dove non vige il pensiero unico. Queste norme erano richieste, le avevamo promesse e le abbiamo mantenute. Siamo all’avvio della nuova legge urbanistica, sarà questo il prossimo passo. Alla sinistra dico che noi, a differenza loro, non siamo contrari allo sviluppo e all’economia».

Per l’on. Giovanni Satta (Psd’Az) «questa legge è comunque una risposta alle domande degli elettori ma invito l’assessore e la Giunta perché da domani mattina si apra il confronto con il governo sul Ppr, per rivederlo in senso più favorevole per la Sardegna. E poi chiedo che si scriva la legge urbanistica, anche coinvolgendo la minoranza. In 25 anni la politica sarda non c’è riuscita ma credo sia il momento».

Per l’on. Mula, capogruppo del Psd’Az,  «bisogna sottoscrivere le parole dell’amico Satta perché il vero obiettivo del Consiglio regionale non poteva essere questa legge ma una legge urbanistica nuova. Assessore, ci dovete lavorare per arrivare a questo obiettivo. Siamo consapevoli che il testo che stiamo licenziando non cambierà le sorti di questa terra ma almeno è un primo passo avanti».

Per l’on. Agus, capogruppo dei Progressisti, «la maggioranza sta per approvare una pessima legge e non è un caso che non sia presente in Aula il presidente della Regione, che si riserva il diritto di disconoscere questo testo, in tutto o in parte. Questa è una legge che farà lavorare gli avvocati e le imprese di demolizioni. Noi siamo contro  al peggio di quanto già accadde negli anni ’70 e ’80. Bisognava fare altro, salvare il piano casa e adattare la norma al contesto sardo evitando così il rischio di un giudizio di illegittimità costituzionale. Il nostro è un convinto no».

 

 

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"Con un nuovo impegno economico, confermiamo il nostro massimo sforzo a favore delle persone più fragili e delle famiglie, mettendo in campo nuove misure di sostegno del reddito e gli strumenti utili per garantire continuità a servizi fondamentali per le comunità del nostro territorio. L’emergenza Covid ha avuto un impatto importante sulla salute dei cittadini, ma le conseguenze sul tessuto sociale non sono meno rilevanti. La nostra azione a contrasto della pandemia non si esaurisce con la lotta al virus. La Regione è al fianco di tutti i cittadini sardi”. Lo dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas, presentando due bandi pubblicati dall’assessorato regionale dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale a favore delle categorie e dei servizi colpiti dall’emergenza Covid.

Il primo avviso, denominato ‘Primi passi’, a cui è stata attribuita una dotazione di 11 milioni di euro dal Fondo per lo sviluppo e coesione, è rivolto ai Comuni e alle Unioni dei Comuni in cui sono presenti strutture per l’infanzia da 0 a 3 anni e si articola su due linee di intervento: supporto alle famiglie tramite la riformulazione dei servizi; sostegno economico per il mantenimento delle strutture per l’infanzia nei Comuni in cui i servizi sono stati danneggiati dall’emergenza. Le domande dovranno essere presentate entro il 26 marzo tramite il sistema regionale Sipes.

“L’emergenza sanitaria – spiega il presidente Solinas – ha costretto nidi e micronidi, pubblici e privati, a rimodulare i servizi erogati con un conseguente aggravio sui propri conti. I contributi regionali – spiega ancora il Presidente – consentiranno sia di finanziare l'adeguamento dell’offerta educativa a beneficio dei bambini e delle loro famiglie, sia di coprire i costi di mantenimento delle strutture, sostenuti dal 1 febbraio 2020 e per un periodo di 11 mesi, con l’obiettivo di garantirne la sopravvivenza nei diversi territori”.

Il secondo avviso, denominato ‘Sine limes’, finanziato con risorse del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo per 3milioni di euro, è rivolto alle persone con limitazione nell’autonomia, e prevede l’erogazione di buoni, sotto forma di contributo a fondo perduto, per il rimborso delle spese sostenute per servizi di assistenza domiciliare e aiuto alla persona e servizi di cura, assistenza sanitaria e socio-sanitaria. “L’emergenza Covid – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – ha avuto un forte impatto sulle categorie fragili e le loro famiglie, perché ha reso più difficile la fruizione dei servizi per le persone con disabilità, che in Sardegna sono il 7% della popolazione, e ha inciso sul reddito delle loro famiglie. L’obiettivo del contributo è continuare a garantire l’accesso ai servizi a chi oggi si trova in difficoltà”.

Ammessi al contributo, i soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 104 del 1992, persone in carico dei Centri di salute mentale o delle Unità operative di neuropsichiatria infantile e anziani di età superiore agli 84 anni.  Gli importi massimi del bonus variano a seconda del reddito e sono parametrati su tre scaglioni di Isee: 6mila euro (per Isee fino 15mila euro), 5.700 (per la fascia fino a 25mila euro) e 5.400 (per Isee fino a 35mila euro). Le domande dovranno essere presentate per via telematica attraverso il portale www.sardegnalavoro.it dal 29 gennaio 2021.

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 “Non abbiamo mai fatto mancare il sostegno agli agricoltori sardi nell’anno che si è appena concluso, caratterizzato oltre che da un’emergenza sanitaria senza precedenti da una serie di eventi meteorologici avversi, e in alcuni casi tragici, che hanno causato pesanti danni nelle nostre campagne. E siamo pronti a intervenire anche adesso con risorse concrete per aiutare le aziende messe in ginocchio dagli allagamenti dovuti alle ultime abbondanti piogge”. Lo dichiara l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che fa il bilancio delle misure messe in campo a favore delle aziende del comparto rispondendo ad alcune sollecitazioni di organizzazioni di categoria ed esponenti politici.

“Nel corso di tutto l’anno ma con particolare gravità a partire dallo scorso marzo la Sardegna è stata colpita da eventi climatici avversi di intensità eccezionali – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – e le piogge abbondanti che tanti allagamenti e danni alle produzioni in campo hanno causato sono ancora in corso. Conosciamo la tragicità in particolare di quanto è accaduto a Bitti con il triste bilancio dei morti e i danni che il paese ha subito. Anche l’agricoltura ha pagato e sta pagando gli effetti di un clima particolarmente avverso, con danni alle strutture e alla produzione agricola”.

Per quanto riguarda gli eventi del 28 novembre scorso, con una delibera adottata il giorno stesso, la Giunta ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e di eccezionale avversità atmosferica e ha dato mandato alla Protezione civile regionale e all’assessorato dell’Agricoltura di procedere per le verifiche dei danni subiti e per i primi urgenti interventi. Oltre al territorio di Bitti sono stati registrati pesanti danni anche nell’Oristanese e nella Valle del Cedrino.

“Per far fronte alle prime urgenti necessità del comparto agricolo per quanto avvenuto lo scorso 28 novembre – precisa l’assessore Murgia – sono stati stanziati con la legge regionale 30 del 15 dicembre scorso 10 milioni di euro, già messi a disposizione dell’agenzia Laore che è stata subito incaricata di svolgere gli accertamenti e quantificare i danni subiti dalle aziende agricole. Siamo in attesa in questi giorni di conoscere gli esiti delle attività svolte dall’Agenzia anche a fianco della Protezione civile regionale”.

Le risorse individuate con la legge 30, aggiunge l’assessore, “non sono sufficienti a far fronte alla portata dei danni subiti dalle imprese agricole sarde e dovranno esserne quindi individuate delle altre in sede di definizione della legge di stabilità 2021. Tutto ciò in un quadro normativo comunitario, nazionale e regionale orientato ormai da tempo a superare gli aiuti di tipo compensativo ex post, che riescono a compensare solo in minima parte i danni subiti, sostenendo di quelli di tipo assicurativo ex ante per la gestione del rischio in agricoltura da avversità atmosferiche, fitopatie ed epizoozie”. Per queste ultime finalità è operativa un’apposita misura del Psr nazionale, la 17.1, che agevola la sottoscrizione di polizze assicurative per il raccolto, gli animali e le piante con contributo fino 70% della spesa ammessa.

L’assessorato dell’Agricoltura, che già sostiene il sistema delle assicurazioni anche con risorse del bilancio regionale, sta poi approfondendo l’ipotesi di costituire un apposito fondo rotativo che consenta di sostenere finanziariamente le imprese, che con il sistema previsto dalla Misura 17.1 sono costrette ad anticipare l’intero importo della polizza e recuperare il contributo previsto oltre un anno dopo. “Tuttavia – evidenzia Gabriella Murgia – le difficoltà per attivare un fondo rotativo di questo tipo non sono poche, a partire dalla base normativa regionale che dev’essere interamente definita, non esistendone al momento alcuna, e della dotazione finanziaria da prevedere che non potrà essere inferiore ad almeno 20 milioni per rendere lo strumento efficace, per arrivare poi alla individuazione del soggetto gestore del fondo stesso”.

Nei giorni seguenti si sono registrati altri eventi meteorologici di forte intensità. “Le forti precipitazioni hanno purtroppo proseguito la loro opera e ulteriori danni alle produzioni agricole sono stati segnalati nelle zone ricadenti soprattutto nei Comuni di Santa Maria Coghinas, Viddalba e Valledoria, nelle campagne di Alghero e Olmedo e nell’Oristanese, e in altre zone della Sardegna. Anche in quest’ultimo caso è stato dato subito incarico all’agenzia Laore che procederà alle verifiche non appena le ulteriori persistenti piogge cesseranno e sarà possibile svolgere gli accertamenti in condizioni di sicurezza. Per quest’ultimi danni si daranno le prime immediate risposte con le risorse disponibili – conclude l’assessore Murgia – per poi andare a integrare il fabbisogno con la legge di stabilità 2021 in corso di predisposizione da parte della Giunta”.

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