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Dal Vinitaly 2024 arrivano conferme importanti per i settori dell'agroalimentare italiano e sardo. Se la giornata dedicata al Made in Italy aveva detto che il cibo rappresenta la prima ricchezza del Paese e della regione, grazie a un valore della filiera agroalimentare allargata che ha superato i 600 miliardi di euro su base nazionale, (analisi Coldiretti su dati centro studi ‘Divulga’), dall’altra è emerso che le tipicità regionali rappresentano una spinta propulsiva e la Sardegna non è da meno grazie alle sue peculiarità di eccellenza. Produzioni Dop e Igp, ma anche filiere e settori di eccellenza come il vitivinicolo che proprio a Verona ha gli occhi puntati da tutto il mondo. Dal Cannonau al Vermentino, passando per le tipicità storiche, autoctone e senza dimenticare una importante new entry: la Birra artigianale.

IL SETTORE. La folta partecipazione delle aziende del settore vitivinicolo e brassicolo di Coldiretti Sardegna sta confermando il grande fermento dei due comparti isolani che riescono a produrre grande qualità. Si tratta di settori sempre più a tinte giovani grazie alla spinta propulsiva delle aziende guidate dagli under 40 come hanno dimostrato a Casa Coldiretti alcune delle realtà più vitali dell’isola tra cui l’azienda "Fratelli Pusceddu” di Bosa con i suoi vitigni autoctoni e la malvasia o la Cantina sociale del Mandrolisai grazie ai suoi vini biologici. Fermento dimostrato dai numeri che vedono la crescita delle coltivazioni a 27.579 ettari (nel 2022) di cui il 43% destinata a uve Dop e Igp (rilevamento Coldiretti Sardegna su ultimo report Laore) e 546 mila ettolitri di produzione di vino (di cui 284 mila bianchi e 262 mila rossi con 403 mila di vini Dop (74%) e 86 mila di Igp(16%)) su 733 mila quintali di uve prodotte, tornati a livelli simili alle annate storicamente più produttive dai primi anni duemila a oggi. Un export che premia ancora l'Europa (57%), seguita dall’America (31%), poi Asia (10%) e il restante 2% in Oceania.
 
"Il vino sardo si è dimostrato ancora una volta un autentico messaggero della Sardegna nel mondo, trasmettendo la sua reputazione in maniera positiva, fresca e dinamica pur rimanendo fedele alle radici della nostra identità, celebrando le tradizioni e la storia millenaria dell’isola - sottolinea Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna - questo settore non solo produce eccellenze enologiche ma si distingue per la sua capacità di chiudere il ciclo produttivo e conquistare i mercati esteri con successo. L'impulso innovativo è evidente nel boom delle cantine, molte delle quali sono gestite con passione da giovani imprenditori e donne - conclude - dimostrando che stiamo abbracciando una nuova cultura agricola che merita di essere supportata e seguita come modello di successo”.

BIRRE ARTIGIANALI. Ma nell’edizione 2024 uno spazio importante lo hanno rivestito anche le birre artigianali, grazie alla presenza del Consorzio Birra Italiana e alle aziende aderenti, anche targate Sardegna. Dal birrificio Marduk di Irgoli a quello Bam di Mogoro, passando per il 4Mori di Guspini, ancora una volta il comparto ha dimostrato fermento come emerso dall’incontro tenuto al padiglione uno per la presentazione su scala nazionale del progetto di filiera portato avanti da Coldiretti Sardegna con il sostegno del Consorzio Birra Italiana, dall’alto della sua esperienza a livello nazionale e non solo, la cooperativa Isola Sarda che riunisce 23 cerealicoltori isolani, ma anche i birrifici artigianali, i produttori di malto e quelli di luppolo dell’isola.
 
“Crediamo molto in questo progetto che in breve tempo ha permesso di coltivare circa 70 ettari di orzo che saranno trasformati da un maltificio partner per una birra 100% sarda - sottolinea Luca Saba, direttore Coldiretti Sardegna, intervenuto alla presentazione del progetto - Coldiretti sta portando avanti da tempo questo percorso grazie anche a un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro della Regione Sardegna che è stato messo a disposizione e che speriamo possa arrivare sia ai produttori di orzo che ai birrifici - conclude - per poter chiudere la filiera e avere una birra totalmente quattro mori”.

Un progetto che si basa su solidi numeri come dimostra la produzione isolana, arrivata a generare circa 4 milioni di litri grazie ai circa 60 produttori (sui 1.182 birrifici artigianali in Italia) fra birrifici artigianali e “beer firm” (aziende che non dispinendo di un impianto di produzione realizzano le proprie birre presso altre aziende). Numeri di eccellenza anche per le 21 realtà che fanno parte del Consorzio di Promozione e Tutela della Birra Artigianale Italiana da Filiera Agricola (18 birrifici più 3 aziende agricole che coltivano orzo e luppolo) che nel 2022 hanno contribuito a produrre 10 mila ettolitri di birra anche grazie al malto usato per circa 3 mila quintali (Da un quintale di orzo si ottengono circa 75 chili di malto con una resa dello 0,75%).
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Lunedì, 15 Aprile 2024 13:36

Vinitaly, regna la famiglia Argiolas

Si è distinta per il prezioso contributo alla promozione all'estero del vino made in Italy e "l'incrollabile dedizione all'eccellenza, all'innovazione e alla sostenibilità", nonché per la sua "capacità visionaria" nel valicare i "diversi confini fino a elevare i vini sardi al livello del palcoscenico globale". La protagonista è la cantina Argiolas di Serdiana, orgoglio sardo  che ha fatto valere il nome dell’Isola alla 56esima edizione del Vinitaly.

Valentina Argiolas e Francesca Argiolas, titolari della cantina Argiolas di Serdiana, insieme al giornalista Bruce Sanderson, senior editor di "Wine Spectator", sono i vincitori 2024 del premio "Vinitaly International”.E il prestigioso riconoscimento viene assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte nel contesto vitivinicolo nazionale e internazionale.

La cantina Argiolas tra le altre cose è stata selezionata per il prezioso contributo alla promozione all'estero del vino made in Italy

Mentre il giornalista Sanderson ha ricevuto il riconoscimento nella categoria "estero" per il suo "contributo fondamentale nella conduzione di OperaWine", vetrina esclusiva sul meglio del prodotto enologico tricolore, e perché nel corso della sua carriera "ha dedicato con incrollabile dedizione" più di 30 anni alla promozione dei vini italiani, contribuendone in modo significativo al riconoscimento internazionale.

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Volge al termine l’edizione 2023 del Vinitaly, la 55esima, che ha registrato un grande successo per le produzioni isolane. “Siamo estremamente orgogliosi dei risultati riportati dalla Sardegna a questa edizione di Vinitaly, vetrina internazionale di prestigio grazie alla quale i nostri produttori si fanno apprezzare dalle migliaia di visitatori e buyers che arrivano da ogni parte del mondo” afferma il Presidente della Regione, Christian Solinas. “Il vino sardo conquista infatti sempre più amatori, grazie alla sua unicità dettata dalle peculiari caratteristiche ambientali dei nostri territori. La Sardegna merita tutta l’attenzione che in questo momento riceve dai mercati europei ed extraeuropei, anche quelli emergenti di Cina e Giappone. Siamo molto fieri dei nostri produttori, che in occasioni come questa trovano il giusto riconoscimento per gli sforzi e la fatica del loro lavoro. Sappiamo bene – sottolinea il Presidente – quante criticità possano esserci nella gestione di un’attività imprenditoriale del settore. La tenacia e l’amore per la propria terra, tipica dei sardi, si ritrovano nei sapori nelle nostre produzioni”.     

Tanti i visitatori negli oltre 1.700 metri quadri dello stand della Regione Sardegna, che ha ospitato 72 cantine, delle 110 arrivate dall’Isola a Verona. 79 sono stati i vini sardi premiati e segnalati nella guida 5Stars Wine – the book 2024 e Wine Without Walls di Vinitaly, tra questi il Vermentino di Gallura Docg. Particolare attenzione merita anche la nascita del Consorzio della Vernaccia di Oristano Doc. Si sono distinti anche i vini del Mandrolisai, area che potrebbe presto vedere l’istituzione di un altro consorzio per i vitigni dei suoi territori, in prevalenza Bovale, Cannonau e Monica.

Il Premio “Angelo Betti”, che viene assegnato su indicazione degli Assessori dell’Agricoltura delle varie Regioni, è stato assegnato in questa edizione alla Cantina di Santadi di Antonio Pilloni: l’Assessore Valeria Satta ha voluto premiare l’impegno e la tenacia dell’imprenditore sulcitano, attivo dal 1974.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati del Vinitaly 2023 – dichiara l’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta - Le nostre aziende, sia quelle presenti in collettiva che quelle esterne, hanno visto ripagato l'impegno di un anno di lavoro in questo importante contesto. L'incredibile affluenza agli stand della Sardegna e il plauso ai nostri prodotti testimoniano la crescita del settore nell’isola. Abbiamo in programma di migliorare ed aumentare gli spazi espositivi, ma parliamo di forma, perché la sostanza delle nostre qualità c'è già tutta ed è in continuo crescendo”.

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Martedì, 04 Aprile 2023 10:54

Vinitaly, successo per la Sardegna

“Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti quest'anno, abbiamo rilevato una grande affluenza in tutti gli stand ed un altissimo gradimento da parte dei nostri produttori. Le mie considerazioni sono molto positive, lavoreremo per il prossimo Vinitaly affinché possa essere sempre di più una vetrina per le nostre eccellenze”. Lo afferma l’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta, impegnata in questi giorni al Vinitaly di Verona nelle attività di promozione del settore vitivinicolo isolano.

Oltre alle 72 cantine iscritte alla manifestazione, altre 38 aziende del settore sono presenti agli eventi correlati, per un totale di 110 piccole e medie imprese del vino e dei prodotti tipici sardi: un numero in crescita edizione dopo edizione, a testimoniare la florida realtà del patrimonio sardo.

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Sono 72 le aziende del settore vitivinicolo che prenderanno parte, quest’anno, alla 55esima edizione del Vinitaly, la prestigiosa manifestazione fieristica del vino e dei distillati in programma a Verona dal 2 al 5 aprile.

“In Sardegna – afferma il Presidente della Regione, Christian Solinas – la vite e il vino sono presenti da circa 5.000 anni. Il nostro territorio, caratterizzato dal gioco delle altitudini, dalla varietà di terreni e climi, e dal grande patrimonio di vitigni autoctoni, unitamente al fatto che la Sardegna non ha subito, se non in minima parte, l’invasione dei vitigni internazionali, ha conferito alla nostra Isola una caratteristica di biodiversità che è la principale risorsa della vitivinicoltura sarda. Il nostro territorio consente produzioni enologiche peculiari, spesso di nicchia, che conquistano i mercati internazionali. Sono sempre più numerose – sottolinea il Presidente – le cantine che si affacciano sul mercato, riscontrando grande apprezzamento. Il Vinitaly rappresenta così un’eccezionale vetrina per le nostre produzioni, che si fanno emblema dei forti valori identitari della Sardegna nel mondo”.

 La collettiva delle 72 imprese vitivinicole troverà spazio in un’area di oltre 1700 metri quadrati all’interno del Padiglione 8 di Veronafiere, all’interno della quale vi sarà anche uno spazio istituzionale dove, come già avvenuto nelle precedenti edizioni, saranno organizzati momenti di degustazione delle eccellenze vitivinicole dell'Isola in abbinamento ai prodotti agroalimentari tipici. Sono stati organizzati in particolare sette eventi, concepiti come momenti seminariali, in cui l’enologia, la gastronomia e le tradizioni si incontrano per raccontare il territorio.

 Quasi il 40% del vino prodotto in Sardegna va oltre mare e di questo, il 50% va all’estero (di questo, il 60% in Europa, il 30 % in America, e il 10 % in Asia). La superficie vitata in Sardegna è pari a poco più di 27.000 ettari, e circa 300 sono le aziende che hanno almeno un’etichetta. La Sardegna vanta attualmente 19 Denominazioni di origine DOC e una Denominazione d’Origine Controllata DOCG relativa al Vermentino di Gallura.

 “Anche quest’anno la Sardegna partecipa al Vinitaly con l’eccellenza delle proprie produzioni – afferma l’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta – La Sardegna è una terra che presenta caratteristiche ottimali alla produzione del vino e che vanta numerose esclusività anche nel settore dei distillati. Si tratta di una realtà in forte espansione: per questo – conclude l’assessore dell’Agricoltura, in riferimento alla delibera di Giunta approvata di recente - ci auguriamo che il numero delle aziende da portare al Vinitaly sia sempre crescente e già dal 2024 confidiamo di incrementare la partecipazione e di giungere ad una collettiva di almeno 80 aziende dalle 72 attuali”.

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