Mercoledì, 22 Novembre 2023 17:53

Lega Pro, Torres e Olbia: i giovani del futuro al “Vanni Sanna” In evidenza

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Sassari, Da sinistra, Daniele Arrigoni, Gianfranco Zola e Stefano Udassi, nominato capo delegazioni delle rappresentative nazionali Lega Pro Sassari, Da sinistra, Daniele Arrigoni, Gianfranco Zola e Stefano Udassi, nominato capo delegazioni delle rappresentative nazionali Lega Pro

 

Nuova cultura e formazione adeguata: obiettivo centrato dallo stage curato dallo staff del presidente nazionale Matteo Marani. Dopo le sfide miste l’incontro con il ct Daniele Arrigoni, il numero uno della Torres, Stefano Udassi e Gianfranco Zola: “Qui a Sassari sono diventato calciatore. La serie C può dare tanto al pallone italiano. Auguro agli Under 16 e 17 un grande avvenire”

Mario Frongia

Onesti, seri, appassionati. Al centro, le nuove generazioni. E che sappiano giocare a calcio è fondamentale ma viene un attimo dopo. I tre aggettivi sono cornice e colonna sonora dell’universo Lega Pro. In scena a Sassari con il presidente della Torres, Stefano Udassi, a fare gli onori di casa. Con il vice presidente vicario e il commissario tecnico della categoria, Gianfranco Zola e Daniele Arrigoni, testimonial perfetti. Il pallone, dunque. Quello del futuro, mai abbastanza lontano per poter perdere altro tempo. Ci si deve sbrigare, con lucidità e visione. I campionati e le big, soprattutto, soffrono. Il business sempre e comunque non paga. I migliori giovani provengono dall’estero. “Le squadra di serie A hanno la pancia piena di profili stranieri. Proviamo a invertire la rotta, la C può dare tanto. Parliamo di sessanta club in altrettante città, con storia, tradizioni e impegno: da qui dobbiamo trarre nuova linfa” ha detto il già capitano di Chelsea e Parma. A Sassari piove. Ma lo stage di selezione area Isole Rappresentative Lega Pro coglie nel segno. Attenzione al territorio, ai tecnici, ai formatori in un mosaico che non deve lasciare nessuno indietro. Al “Vanni Sanna”, lo stadio dove Zola ha giocato, vinto un campionato di C1 ed è arrivato a 4 punti dalla promozione in B, ha ospitato gli incontri fra team misti Primi Calci, Rappresentative under 15, under 16 e under 17 under 15. Volti puliti provenienti dai vivai di Torres e Olbia. “Questo è il serbatoio delle risorse del pallone locale, isolano e nazionale”. Daniele Arrigoni, già alla guida del Cagliari con in campo proprio Zola, i collaboratori tecnici Luigi Corino e Oriano Renzi, l’allenatore dei portieri Alberto Pomini e il team manager, Paolo Pastore, hanno dato il via all’appuntamento alle 15.45. A bordo campo lo staff tecnico della Torres - il responsabile tecnico Luca Raineri con Pastore hanno dato forma e impulso allo stage - Magic box che ha dat il calcio d’inizio all’ultima gara. Un pomeriggio di condivisione, divertimento e gioco. Con una buona dose di fisicità, agonismo e tecnica. Un percorso in crescita, da un match all’altro. Per i cinquantasette under una sgambata indimenticabile. Con la soddisfazione della società del gruppo Abinsula.  “La cura del vivaio è una nostra priorità. L’idea di base che condividiamo con la proprietà Abinsula, gruppo che con determinazione ha voluto acquisire la Torres, è il lavoro in maniera onesta, seria e appassionata. C’è un grande senso di responsabilità verso la città, siamo sassaresi e amiamo, da uomini e imprenditori, la nostra città. Grande entusiasmo attorno a noi” sottolinea Udassi. Sul fresco 2-1 di Pesaro degli uomini di Alfonso Greco, nuovamente in vetta alla classifica con 33 punti alla pari del Cesena, il presidente (200 gare, 51 reti e decine di assist con la maglia della Torres) non cede alle tentazioni: “Proseguiamo con serietà, lavoro e umiltà”. Modestia e piedi per terra come abc di un percorso di pregio.  

La tavola rotonda, il nuovo capo delegazione, l’esperienza. All’incontro dibattito tenutosi nel cuore di Sassari al padiglione Tavolara, Daniele Arrigoni l’ha spiegata così: “L’elemento più importante è la passione, motore di tutto, dello sport come della vita. Si parla di regole, ma nella cultura del calcio quel che manca è il pensarlo diversamente. Il ragazzo va messo davanti a tutto e si deve lavorare sempre per loro. Questo è quel sta mancando. Ma noi proviamo a ribaltare la questione: sono in pensione da dodici anni ma questa partita voglio provare a vincerla”. Matteo Marani, che ha innestato la marcia su regole, sostenibilità, relazioni trasparenti e professionali, più uno sguardo preciso alla comunicazione e ai social per connettere e avvicinare un universo prezioso e prolifico, può dirsi soddisfatto. Dal nord Sardegna arrivano sensazioni con il segno più. Poi, a sorpresa, Gianfranco Zola ha consegnato la maglia 9 a Stefano udassi e lo nomina capo delegazione delle rappresentative nazionali della Lega Pro. Evidente l’emozione dell’ex bomber che diventa l’omologo di Gigi Buffon per gli azzurri di Spalletti. Il vice presidente della Lega Pro taglia corto: “Abbiamo bisogno di persone serie, che fanno bene il loro mestiere e fanno al meglio la loro parte. Serve passione, servono persone che trasmettono passione. Stefano è una di queste”.

Settori giovanili, supporto e visione. “Vogliamo spingere più possibile sull’obiettivo: mettere enfasi e attenzione su quel che le società fanno per i Settori giovanili e per i giovani in genere. Puntiamo a dare importanza al lavoro fatto dalle squadre sul loro territorio, anche sulle Isole, aiutandole anche a livello logistico, quando di mezzo c’è il mare. Percorsi - rimarca Zola - da vivere con intensità, pazienza e forza. Non è una linea dritta che viaggi verso l’alto: sono saliscendi che una volta fai bene, altre volte no. Fai degli errori, ma ogni errore è una opportunità per fare qualcosa di meglio e diventare più bravo”. Cadere, rialzarsi, riflettere sul come evitare gli errori. Un mantra che Zola sostiene da sempre. “Sì, è vero al Cagliari lo sostituivo ma solo per gestirlo al meglio visto che non era un ragazzino. E comunque, lui, a 37 anni, era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andar via da Asseminello. Qualcuno che ricordi Gianfranco tra questi giovani? Per ora no, lui è salito cento volte più in alto” spiega Arrigoni. “Non prendetemi per esempio, alla vostra età ero un disastro, volevo tre palloni solo per me!” l’icona dei tifosi del Chelsea. Che aggiunge: “Al mister devo chiedere scusa: rosicavo quando mi chiamava fuori ma più che altro ce l’avevo con me stesso. Non sopportavo di poter giocare di meno”. Quel Cagliari arriva decimo e manda quattro giocatori in nazionale. Zola chiude con una doppietta alla Juve - all’andata punita da quel fantastico gol di testa a Buffon, in mezzo ai giganti Zebinà e Thuram - marcato da Zambrotta, campione del mondo diretto al Barcellona. “Era il momento giusto per smettere”. La sala esplode in un boato. I compagni della Torres con in prima fila il bomber Roberto Ennas, l’ex Cagliari Marco Sanna, cronisti che l’hanno seguito in nazionale, come il capo redattore centrale della Nuova Sardegna, Francesco Pinna, applaudono. Gli Under pure.    

Ultima modifica il Mercoledì, 22 Novembre 2023 18:25