Sabato, 02 Settembre 2023 22:01

Cagliari, illuso e sconfitto

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La splendida immagine catturata dal fotografo Giuliano Veronesi al Dall'Ara: il diagonale di Luvumbo non è bastato al Cagliari per fare punti La splendida immagine catturata dal fotografo Giuliano Veronesi al Dall'Ara: il diagonale di Luvumbo non è bastato al Cagliari per fare punti

Cagliari, rimontato e battuto a Bologna

Svarione di Radunovic, presente su altre due palle gol dei padroni di casa. Male i cambi. Ranieri: "In serie A certi errori non te li puoi permettere"

Mario Frongia

Sarebbe ingiusto e sbagliato dare a Radunovic le colpe maggiori per la sconfitta al Dall'Ara. Il portiere serbo è stato autore di due mezzi miracoli nel primo tempo. Anche se la palla che gli sfugge arriva all'88', è la squadra ad aver condotto per quasi un tempo e non aver trovato e creato l'occasione per chiuderla. Difendere l'1-0 di Luvumbo non sarebbe stato semplice. Ma almeno, per atteggiamento e mentalità, avrebbero potuto provarci. Certo, l'uscita di Petagna, problemi muscolari ma neanche mezzo tiro in porta, ha creato disagi: "Senza Andrea abbiamo perso il riferimento" dice Ranieri. Forse, anche la condizione psicofisica per alcuni deve crescere. Ma non sono alibi né buoni né cattivi. E ci sarebbe da chiedersi del perché uno dei più tecnici, Nandez, sia sempre sotto tono. O perché Makoumbou abbia ripreso a girarsi su se stesso. Inoltre, la squadra fatica a trovare la porta e il tiro. E ha ancora una manovra prevedibile e poco incisiva. La sconfitta riguarda un po' tutti. C'è tempo ed entusiasmo per correggere la rotta. Adesso, c'è la sosta. Ottimo break per preparare l'accoglienza all'Udinese, ospite alla Domus domenica 17 alle 12.30.

Partenza strategica. Claudio Ranieri non ha dato tempo al tempo: subito in campo il polacco Wieteska e il triestino Petagna. Proprio sul difensore centrale, affiancato a Dossena, e su Petagna si sono appuntate le aspettative della tifoseria. Per stare ai nuovi, Augello, Sulemana e Jankto dal via con Luvumbo al fianco dell'ex Monza. Si parte con il 4-4-2: e ci si chiede come mai sia stato accantonato il 4-3-1-2 della risalita in A. Una questione di uomini, avversari e tempo, sarà la risposta. Intanto, la ferita è aperta. Fischia l'internazionale Daniele Orsato: a Bologna non scordano il rigore macroscopico non dato da Di Bello e dal Var (sospesi dall'Aia) a Torino contro la Juve: il mutismo di Thiago Motta ha fatto il giro del web.

In vantaggio con super Zito. Partenza forte dei padroni di casa. Il Cagliari sa aspettare, come da direttivo del tecnico di Testaccio. Il Bologna colpisce il palo dopo 6', botta di Karlsson. Ma manca nella finalizzazione, vizietto comune per la metà dei club della A. Tenere il gioco e il campo non basta. Poi, Luvumbo concretizza e gela il Dall'Ara: errore in anticipo di Beukema, spunto rabbioso e sinistro a fil di palo per la prima rete in A del classe 2002. Ranieri dopo 22' gode delle proprie scelte. Anche perché il lancio per Zito lo firma Wieteska.

Scelte azzeccate. Con Jankto e Nandez (comunque insufficiente) a soffrire, raddoppiare e levare campo sugli esterni agli emiliani, Ranieri vede giusto. La lettura preventiva di Sir Claudio si rivela quasi esatta anche nel chiedere pressione alta alle punte con la mediana che sale a sporcare manovra e possesso, sterile, del Bologna. La squadra di Thiago Motta accusa la botta. Ma tiene palla e mostra personalità. Sotto di un gol la reazione è così così. Tanto che Radunovic è miracoloso su Karlsson e Zirzkee in successione. Nei primi 45' ottimi Dossena e Sulemana, bene anche Augello. Per il resto, la sensazione è che si sappia stare in campo quando gli altri mostrano rabbia. Purtroppo, le partite durano due tempi.

Rigore fallito dal Bologna, papera e sconfitta. Si riparte con i cambi. Fuori Petagna (botta al polpaccio) e Nandez, dentro Shomurodov e Di Pardo. Il Bologna tiene il pallino ma è lento, lezioso, senza punte che sappiano muoversi in area e impensierire Radunovic. Il fraseggio esasperato e con pochi inserimenti senza palla di Moro e soci, aiuta il Cagliari. Ranieri imposta i suoi sulla modalità pazienza e attenzione. La mossa funziona a metà. Fino alla stoccata in area di Zirkzee, fino ad allora ininfluente, se non irritante per gli errori gratuiti, che fulmina rasoterra sul primo palo Radunovic con Dossena che manca all'appello. L'1-1 carica il Bologna e mette in crisi i rossoblù. Ci provano Ndoye, Lucumi e Aebischer. Intanto, Ranieri avverte puzza di bruciato: Zappa e Jankto out per Oristanio (l'euforia di Torino è scemata) e Deiola (possibile che sia il primo battitore delle punizioni?). I cambi arrivano, arroccarsi può essere pericoloso. Motta risponde con Orsolini per Ndoye e Urbanski per Moro. Il Bologna prende metri e mostra autorevolezza. Sì non si parla del Real Madrid ma è quel che accade. Orsolini ha la possibilità di portare avanti i suoi dal dischetto: traversa. Orsato fischia il penalty al 75' per fallo di mano da Di Pardo. I quattrocento tifosi sardi tirano un gran sospiro. Il vantaggio sarebbe stato un filo immeritato. Azzi subentra ad Augello, cambia poco. La partita è viva, con rapidi capovolgimenti di fronte e una caterva di errori da entrambe le parti. Poi, ci prova Sulemana su cross di Luvumbo, alto. La beffa nasce dalla pressione, intensa ma poco precisa, del Bologna: tiro morbido di Kristansen, Radunovic para con tranquillità ma perde la palla e Fabbian lo infilza. "Potevamo proteggere meglio il portiere. I dettagli fanno spesso la differenza" ammonisce Ranieri. Il 2-1 punisce eccessivamente il Cagliari. Ma è il risultato logico: la squadra di Thiago Motta ha cercato il gol con maggiore intensità e convinzione, i rossoblù sono scemati e il pari l'hanno quasi innescato. La lezione dell'Inter, club e ambizioni ben differenti, è servita a poco.

Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi