Domenica, 24 Settembre 2023 18:16

Ranieri amaro: "Timorosi e sbagliato troppo"

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I rossoblù a Bergamo durante il minuto di raccoglimento per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano I rossoblù a Bergamo durante il minuto di raccoglimento per la scomparsa del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano

“Siamo stati timorosi e sbagliamo troppo”

Claudio Ranieri commenta con onestà la terza sconfitta. “Atalanta nel momento top, noi meglio nel secondo tempo. Ora, testa al Milan”  

Mario Frongia

Onesto, com’è da sempre nel suo dna. Onesto e dispiaciuto. “Le idee i ragazzi le hanno ma la velocità di esecuzione è totalmente diversa dalla serie A alla B. Dobbiamo capire di essere in serie A: in B le giocate possono andare bene, in A le intuiscono e sbagliamo ancor troppo. Se poi hai paura il quadro è chiaro”. Claudio Ranieri non si nasconde. Il suo Cagliari è questo. Ci prova con l’abito sbarazzino di un 3-5-2 molto leggero sugli esterni e in marcatura nel primo tempo e torna all’antico nella ripresa. Il risultato però non cambia: la sua squadra non sa vincere, è molle nella tonnara di mezzo, fa una fatica tremenda non solo a segnare ma anche a costruire occasioni da gol. L’Atalanta, questa Atalanta, a tratti è parsa in giocabile. Ma non può essere un alibi. Il campionato non aspetta. La salvezza nemmeno. “La squadra nel primo tempo mi è sembrata timorosa, anche se l’Atalanta è partita davvero forte: un rullo compressore, De Ketelear e Loockman sono in gran forma. La squadra è in un momento d’oro. Però, nel secondo tempo - dice sir Claudio in tv - abbiamo perso il velo di tristezza e paura. E abbiamo preso le redini della gara andando vicino al gol. Sì, meritavamo qualcosa di più ma il 2-0 ci ha piegato”.

Carattere, qualità e sofferenza. “Sappiamo che dobbiamo soffrire e continueremo a lottare. Per ora ci teniamo stretti i 2 punti in classifica, dobbiamo prendere fiducia nei nostri mezzi e cercare una vittoria” dice l’allenatore rossoblù nel dopo gara. La sbornia negativa è pesante? “Mi auguro che questo avvio negativo non pesi. L’ho detto a tutti, anche ai tifosi, che saremo andati incontro a molte libecciate. In B la velocità di esecuzione va bene, in A gli avversari capiscono prima cosa vuoi fare. Ma troveremo la nostra matassa, pian piano e con meno timore. Io un aggiustatore? No, devo aiutare questi ragazzi a crescere, hanno fame, corrono come dei pazzi, forse anche troppo, e dovrebbero farlo meglio. Danno tutto, non posso rimproverare loro nulla”. Da esperto motivatore funzionale. Capace di sostenere e supportare, speie i più giovani. “Ai ragazzi dico proviamoci sempre. Abbiamo bisogno di una vittoria per far capire che ci siamo. Non possiamo dare un tempo all’avversario, leviamoci da subito la paura”.

Infortuni, assenze, vecchi vizi. “Preoccupato? No. Non ho avuto a disposizione Mancosu, Pavoletti e Lapadula, che sta guadagnando tempo. Pian piano lo rimetteremo con la squadra. Spero a fine ottobre ma non voglio mettergli fretta”. Tra gli assenti a Bergamo - oltre a Capradossi, Pereiro e Desogus e lo squalificato Wieteska - anche Jankto e Di Pardo. Un Cagliari con i cerotti. Out Rog e Mancosu (strano il suo rientro in panca con l’Udinese e la sua mancata convocazione a Bergamo, ndr), il tecnico ha rispolverato Obert e Viola. Intanto si volge lo sguardo al Milan. “Domani ci alleniamo e valuteremo. Bisogna mettere in campo chi ha la forza di correre per tutti i 90′ o che possa dare una mano dalla panchina”. Momentaccio. “Cosa ci serve? Lavorare dappertutto, nel recupero e nella testa. Sapevo che la prima parte del campionato sarebbe stata tremenda, non mi aspettavo nemmeno i 2 punti in questa fase del campionato. C’è da pagare dazio all’inizio e lo sapevamo”. Con l’Atalanta primo tempo con un 3-5-2, che si rivela troppo  leggero (tra Hatzidiakos e Obert, non si sa chi balla meno). Poi, si torna a quattro. La sensazione è nitida: la squadra soffre, ha difficoltà a creare occasioni da gol e, se puntata, cede campo, e corsie (il 2-0 di Pasalic con Zappa e Dossena inguardabili) agli avversari. E il testacoda riprende. La classifica dopo cinque turni - e un calendario impietoso - sarebbe stupido se mettesse paura. Ma il tema comincia a scaldarsi: questo Cagliari del miracolo Ranieri ha forze, qualità, organico e mentalità per difendere l’insperata risalita? Nonostante uno dei più quotati allenatori europei, per riuscirci serve anche altro. C’è tempo. La tifoseria deve pazientare e soffiare sul gruppo.

In attesa del Diavolo. “Mi aspetto un grande avversario, il Milan lotta per lo scudetto e vuole tornare in corsa. Sarà una grande battaglia”. Alla Domus andranno ribaltati i numeri. A Bergamo zero tiri in porta, sei nelle precedenti quattro partite, il dato peggiore di tutta la serie A. Il problema, almeno quello principale, del Cagliari è ancora l’attacco asfittico. Poi, ci sono state le sfasature dietro e in mezzo. Un insieme di criticità che sintetizzano il penultimo posto con 2 punti e una rete dei rossoblù. E neanche la traversa colpita da Oristanio incoraggia. Insomma, con l’Atalanta si è andati a sbattere. I bergamaschi hanno dominato nel primo tempo, poi la stanchezza di Coppa e il baricentro alto urlato da Claudio Ranieri hanno permesso al Cagliari di cercare il pari e di stare in campo con la testa giusta. La prova è stata incoraggiante dal punto di vista dell’approccio e della ricerca della giocata. Ma Claudio Ranieri porta a casa indicazioni da pesare con cura. Però, da qui a mercoledì notte, alla Domus con i rossoneri, ci sarà da sudare freddo. Claudio Ranieri incoraggia: “Servono punti per dare ai ragazzi consapevolezza e fiducia. Dobbiamo essere sereni e lottare. La sconfitta brucia, meno se hai dato il tuo meglio”.

Ultima modifica il Domenica, 24 Settembre 2023 18:27
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi