Sabato, 30 Settembre 2023 18:30

Trappola viola, Ranieri non molla

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Sir Claudio tiene duro e rilancia

A due giorni dalla trasferta di Firenze, il tecnico rossoblù difende i suoi e chiede l'aiuto della tifoseria

Mario Frongia

 Prima risposta ai mugugni dei tifosi: "Gioca Radunovic!". La seconda riguarda il calendario e le performance del gruppo: “Ogni partita è un esame. Li analizzo su quello che ho detto, hanno fatto e quello che non sono stati in grado di fare. Si dice che perdendo si impara. Noi, a questo punto, dovremmo essere scienziati!" Claudio Ranieri si concede un sorriso. Ma l'uomo sa che il passaggio è delicato. La trasferta a Firenze è doppiamente delicata. "Ho visto i due tempi della Fiorentina con il Frosinone: ottima squadra, gioca in verticale, ha buoni giocatoti e tanta determinazione. Andremo per fare la nostra partita, li rispettiamo ma vogliamo essere rispettati". In che modo? Sir Claudio taglia corto: "Dovremo giocare molto compatti, rispondere colpo su colpo, loro rubano e ripartono con le imbucate centrali verso la porta, noi dovremo fare altrettanto. Hanno costruito un bel giocattolo”. Insomma, ad armi pari. I 2 punti e l'ultimo posto in classifica, i 9 gol subiti e i due fatti, da Luvumbo, ("Zito è un po' affaticato, devo valutare" ha lasciato cadere il tecnico rossoblù), paiono riguardare un'altra squadra. E c'è spazio anche per l'amarcord: "Firenze? Fa sempre piacere tornare dove si è vinto. Ma alleno il Cagliari e farò il massimo per la mia squadra”.

 

Singoli, tra certezze e dubbi. Claudio Ranieri non si nasconde. "Shomurodov  è una seconda punta, sono contento di come sta crescendo. So che Pavoletti avrebbe potuto essere più utile, ma con la sua velocità sta  tornando quello di Genova e ci conto tanto. Makoumbou? A fine partita col Milan era stremato, mi ha chiesto di uscire: apprezzo i giocatori che danno tutto e chiedono il cambio: vuol dire che hanno a cuore la squadra. Sulemana? Sta facendo bene, recupera palloni, deve migliorare palla al piede”. Sir Claudio e la gestione degli uomini. A 48 ore dal posticipo del Franchi, le pagelle fioccano. "Augello sta entrando in forma, Azzi ha fatto buone gare. I tre dietro mi sono piaciuti. Quando eravamo a cinque eravamo troppo larghi. Ma la difesa mi dà sicurezze però non voglio amnesie, devono imparare il mestiere della Serie A. Zappa? Ha fatto una partita magnifica, ha sempre temporeggiato. Ma nell’occasione del gol è entrato, sbagliando. Sono attimi che si pagano. Deve fare lo step per la A”. I tifosi invocano Prati. Ranieri risponde: “Sta bene. Mentre non sono al top Jankto e Mancosu. Wieteska e Hatzidiakos? Sono nuovi, non hanno fatto il precampionato. Dietro questi equilibri c’è un po’ di tutto. Meglio pagare le cose ora che nel girone di ritorno. C'è tempo”. In conferenza c'è spazio anche per Pereiro. Il tecnico rilancia: "Deve mettermi in difficoltà". Che poi sia fuori per aver rifiutato di dimezzarsi lo stipendio, è un'altra possibile verità. Infine, Radunovic ("Non gli ho parlato, con la Fiorentina gioca lui. Scuffet deve tenersi pronto"), e il 3-1 subito dal Milan: "Ho chiesto di aspettarli, invece abbiamo abboccato e ci hanno preso in contropiede. Sul primo gol abbiamo sbagliato pressione, temporeggiamento e la palla non trattenuta tre di noi. Ma la squadra mi è piaciuta nel secondo tempo quando siamo andati a prenderli alti". Adesso, testa all'undici di Italiano.

Analisi, personale e collettiva. "Siamo ultimi, immagino ci siano le giuste critiche. ma qualcuna è di troppo. Una volta c’erano i giornalisti, oggi c’è una marea di gente. Vado avanti per la mia strada, so cosa può darmi la squadra, aspetto e li motivo. Chi motiva il motivatore? I ragazzi per come si allenano. Se non fosse così me ne andrei. Non vado via perché lottano, ogni allenamento è uno spettacolo. Ma dobbiamo dare di più”. Infine, il messaggio: "Parlo a quelli che amano il Cagliari. Nel gennaio scorso ho chiesto aiuto per riportarlo in A. L'ho avuto e siamo riusciti nel sogno, anche se dalla porta di servizio. Ora siamo ultimi a meno uno dalla salvezza con Empoli, Salernitana e Udinese a quota 3: una si salverebbe. Sì, non abbiamo mai vinto, come Udinese e Salernitana che stanno soffrendo. Abbiamo giocato contro le milanesi, prime in classifica, l’Atalanta quarta, il Torino decimo, il Bologna undicesimo e l’Udinese penultima. Ora ci sono Fiorentina, quinta, e la Roma". Ranieri è un fiume in piena. "Le neopromosse hanno spesso sofferto. L’anno scorso, dopo sei gare, erano cinque le squadre che non avevano ancora vinto, a parte Cremonese e Samp, poi retrocesse. C’era l’Empoli, salvatosi in anticipo, con quattro punti dopo sei gare che ha finito l’andata con 25 punti. Il Lecce, salvatosi alla penultima giornata, aveva tre punti dopo sei gare e al giro di boa ne aveva 20. Il Monza, ha fatto peggio di tutti con un punto, poi ha sfiorato l’Europa League e chiuso l'andata a 22 punti. Dunque, il tempo per recuperare c’è". Pausa. L'allenatore di San Saba prende fiato. E rilancia: "Non mi piacciono i disfattisti, dobbiamo spingere tutti. Ho riflettuto sul fatto che potessi fare da parafulmine ai giocatori. Se me ne accorgessi andrei via il giorno stesso. Questi ragazzi danno tutto, soffrono e vivono per far bene. Si allenano al meglio ma paghiamo in esperienza. La serie A è un bene di tutti, vogliamo restarci per costruire qualcosa di buono per il futuro. Stiamo recuperando gente importante, Pavoletti, Petagna e Shomurodov. Ma chiedo di stare tutti vicini a questa squadra. Criticateci, ne abbiamo bisogno e ci stimola. Gli errori che facciamo li analizziamo. Cercheremo di commetterne sempre meno”.  Per chi suona la campana ha scritto, più o meno, Ernst Hemingway.

 

Ultima modifica il Sabato, 30 Settembre 2023 18:46
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi