Lunedì, 22 Gennaio 2024 20:28

Gigi Riva non ce l'ha fatta. Addio alla leggenda rossoblù In evidenza

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Rombo di Tuono è morto all'età di 79 anni 24 ore dopo il ricovero al Brotzu per un infarto

 

Mondo del calcio in lutto. Gigi Riva non c'è più. Rombo di Tuono è morto a 79 anni dopo due giorni di ricovero nel reparto di Cardiologia dell'ospedale Brotzu di Cagliari. La leggenda del Cagliari e della Nazionale aveva accusato un malore durante il weekend, mentre si trovava nella sua casa nel capoluogo sardo. Nel pomeriggio di oggi la direzione dell'Arnas Brotzu aveva diramato una nota, dove oltre a confermare il ricovero nel proprio ospedale segnalava come fosse sereno e con delle condizioni generali stabili. Riva, in questi due giorni, è rimasto sotto la sorveglianza del personale sanitario dell'ospedale, con la presenza di diversi componenti della sua famiglia con i quali aveva parlato tranquillamente prima del peggioramento delle sue condizioni. Nei prossimi giorni era prevista la possibilità che si potesse sottoporre a un intervento chirurgico al cuore.

 

Prima l'Europeo poi lo scudetto col Cagliari

Classe 1944, nativo di Leggiuno, comune del varesotto con meno di quattromila anime, "Rombo di tuono", come lo soprannominò Gianni Brera, ha sempre preferito i fatti alle chiacchiere, trascinando a suon di reti (21) il Cagliari di Scopigno allo storico scudetto della stagione 1969-1970 e contribuendo in maniera decisiva alla vittoria degli Europei 1968 la Nazionale, con la cui maglia detiene ancora oggi il record, difficilmente battibile nei tempi moderni, di 35 reti in 42 partite ufficiali (ad una media realizzativa di 0,83). Centottanta centimetri per 78 chilogrammi, potenza unita alla classe per una miscela unica nel suo genere, Riva occupava la 74esima posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo stilata dalla rivista "World Soccer" e doveva molto della sua fama proprio ai colori rossoblù, ai quali era così legato da aver assunto anche la presidenza del club per pochi mesi, nella stagione 1986-1987, per poi essere nominato presidente onorario a fine 2019.

 

Il mondiale del 2006 da Team Manager

L'amore per la Nazionale, poi, lo porterà poi a ricoprire il ruolo di team manager dai primi anni Novanta fino al 2013, accompagnando gli azzurri fra trionfi - il Mondiale del 2006 vinto a Berlino - e delusioni, come le due finali perse agli Europei (2000 e 2012) prima di decidere di farsi da parte, dopo essere stato un punto di riferimento per generazioni di campioni. Lo stadio di Cagliari porterà un giorno il suo nome: un modo per rendere immortale chi l'immortalità se l'era però già guadagnata in campo e fuori.

Ultima modifica il Martedì, 23 Gennaio 2024 07:32