Lunedì, 31 Luglio 2023 11:54

Cagliari, tra infortuni e strategie In evidenza

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Dopo Marko Rog e Gianluca Lapadula, Marco Mancosu. Tre delle pedine chiave di Claudio Ranieri sono out. Dai circa sette mesi del croato ai quattro dell'italoperuviano fino ad almeno 45 giorni del made in Sardinia. I referti? Lesione al crociato, intervento alla caviglia e artroscopia al ginocchio. Una piccola grande strage. Senza scordare il forfait iniziale di Jacopo Desogus e del nuovo arrivato Jakub Jankto, bloccatosi dopo neanche un quarto d'ora di partitella. Insomma, al Cagliari si comincia in salita. E si complica quella che sarebbe dovuta essere la mission del club: completare il roster con un difensore centrale esperto e due attaccanti. Nessuna sorpresa, sono state queste le richieste del tecnico di Testaccio. Desiderata che adesso non possono essere disattesi, nel numero e nella qualità. Perché Sir Claudio ha precisato che gli attaccanti "devono avere almeno dieci reti in canna" e il difensore centrale "deve conoscere la categoria: in B una sbavatura possono perdonartela. In A appena sbagli ti puniscono". In definitiva, c'è poco da girarci attorno: la società è chiamata con rapidità a interventi concreti. Perché se è vero che il mercato chiude alle 20 del 31 agosto, nel frattempo si gioca sabato 12 agosto alle 21.15 alla Domus per i trentaduesimi di Coppa Italia contro il Palermo. E anche il campionato è dietro l'angolo: i rossoblù affrontano in trasferta il Torino lunedì 22 agosto alle 12.30. Match piuttosto importanti.

Con in ballo il passaggio del turno in Coppa e i 3 punti in campionato. Ma soprattutto, ne va della credibilità del gruppo e dell'allenatore romano specie con un calendario per nulla benevolo. Dunque, l'analisi conduce al portafoglio della proprietà. Dopo la miracolosa risalita, gli introiti determinati da Vicario, Bellanova, Marin pari a circa sedici milioni di euro, e le giuste esigenze di Ranieri, la presidenza è chiamata a dare risposte, e risorse, precise e puntuali. Vagheggiata la possibilità della cessione del club, rientrata dopo l'inaspettata riconquista della A e dai passi avanti per il nuovo stadio - ma adesso si parla dell'assegnazione degli Europei 2032 a Italia e Turchia in tandem, Cagliari rischia di uscire dalla lista delle città ospitanti - la società è spalle al muro. E non solo per dover colmare i posti vacanti in rosa causa infortunio. Nel calcio capita. Quel che occorre oggi e sempre è una visione e una progettazione d'insieme, cruciale e infelice lacuna degli ultimi anni.

Un insieme che deve far capo a Claudio Ranieri. Il solo capace di modellare il gruppo, rivitalizzare i top player, dare un'identità al gioco e alla squadra. Specie dopo aver detto che la sua carriera avrebbe piacere di chiuderla nel luogo e con i colori che nel triennio '89/90 ha portato dalla C alla A con gli Orrù, il tecnico merita rispetto. E alle parole devono seguire i fatti. Anche quelli più immediati: la questione Nandez, che ha detto di no alla Juve ma non intende dimezzarsi lo stipendio come vorrebbe il club, va risolta senza tentennamenti. Il contratto è quello, e pazienza se il procuratore Betancour ha fatto, carte alla mano, il bello e cattivo tempo. L'uruguaiano, peraltro, andrà via a fine anno a costo zero. E sarebbe un altro flop per le casse e per l'astuzia societaria. Altro compito da risolvere a breve riguarda il futuro di Pereiro e Viola. Ingaggi pensantissimi, minime possibilità di impiego e un futuro tutto da scrivere. Non sarà facile. Ma quel che importa per i sardi, tifosi o meno, è che Ranieri non venga beffato.      

 

 

Mario Frongia