Lunedì, 06 Marzo 2023 18:45

Pareggio opaco, ennesimo flop in trasferta In evidenza

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Due squadre, per ragioni diverse, alla ricerca di se stesse. Brescia-Cagliari e un pari opaco che sintetizza fragilità, modestia tecnica e scarsa leadership. I padroni di casa, penultimi in classifica, prima dell’1-1 non segnavano da 684 minuti e hanno perso le ultime sei di fila. La vittoria? Ai lombardi manca da dodici turni. Il Cagliari, ottavo, non vince in trasferta da undici partite. E ha addosso le scelte societarie scellerate che l’hanno sprofondato in B e sono proseguite al girone d’andata. Le Rondinelle di Massimo Cellino sono al quarto allenatore in panchina e vivono una feroce contestazione. I rossoblù, riassestati dietro dal carisma e dal mestiere di Claudio Ranieri - abile anche nel ridare tono e solidità anche ai più giovani - sono ancora deficitari per temperamento e maturità. Il gioco in mezzo e la finalizzazione sono una chimera. Per di più, propulsione, azioni offensive e tiri scarseggiano. E dietro basta una ripartenza normale per prendere il gol, firmato, guarda caso da Dimitri Bisoli, nato a Cagliari ai tempi del papà Pierpaolo. medianaccio in campo con Mazzone in panca. Altri tempi. Ed è dura dare la colpa alle assenze - Rog e Pavoletti attualmente non schiumano sangue - ed è altrettanto difficile inchiodare il tecnico che ha una sola colpa: aver digerito senza fiatare i soli acquisti di Azzi e Prelec, già finiti in panca. Serviva un’altra mezzala, un attaccante esperto e, soprattutto un regista. Il convento gli passa questo. Lui, Sir Claudio, con la solita bonomia, incassa. Ha lanciato definitivamente Dossena, Kourfalidis e Luvumbo, meglio da centrale, e mostrato qualche tentennamento ai cambi. La predica è nota: “Se non si può vincere, è meglio non perdere”. Vero. Però, a dieci partite dalla fine, far bene solo in casa con ritmi da promozione diretta, non basta più.

In trasferta il Cagliari è tra le peggiori quattro della B con Perugia, Brescia e Cosenza. Male, molto male. Adesso, il tempo stringe. E con l’Ascoli alle porte, e la Reggina in Calabria a seguire, serve un passo diverso. Solo una scossa può dare garanzie e ottimismo. Al di là delle facili utopie per la rincorsa al secondo posto che vale la promozione diretta, c’è da concentrarsi sui play off. E sul piazzamento da cogliere, meglio da terzi o quarti per una serie di ragioni per nulla secondarie. Battere l’Ascoli nella notturna di venerdì è d’obbligo. Anche perché se ai quattro pareggi di fila le dirette antagoniste hanno aspettato Nandez e soci, d’ora in avanti si mette a rischio il trenino delle migliori otto. Ranieri ha chiesto alla tifoseria fiducia e supporto. La risposta è stata precisa e puntuale. Ma adesso, c’è da quagliare.

 

Mario Frongia