Mercoledì, 13 Dicembre 2023 17:48

Giangiacomo Ibba e un’eccellenza nazionale chiamata Crai-Abbi group In evidenza

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Roma. Camera dei deputati, da sinistra Giangiacomo Ibba, Calogero Pisano, Roberto Comolli, Martina Semenzato e Anita Pili Roma. Camera dei deputati, da sinistra Giangiacomo Ibba, Calogero Pisano, Roberto Comolli, Martina Semenzato e Anita Pili

 

Leader della distribuzione con ventimila addetti, oltre mille partner coinvolti, millecinquecento punti vendita e 750 milioni di euro di fatturato. “Il segreto? Condivisione, valori e vicinanza”

Mario Frongia

Sì, Giacomo e Beatrice Ibba sarebbero contenti. Il loro ultimogenito alla Camera dei deputati. Per parlare di economie della distribuzione e degli alimenti. Per spiegare come si possa partire dal poco e arrivare in cima. Sapendo che giorno dopo giorno devi meritarti successo e azioni che lo consolidino. Giangiacomo Ibba, passo spedito, eloquio che va oltre le posture obbligate di politica e management, sorriso misurato di modestia e consapevolezza a condire il tutto. L’occasione nasce dall’incontro che ieri ha avuto per focus “Crai futura. Il cibo al centro”. Ma anche dalla presentazione del libro “Il mio Cibo. Storie di un manager del gusto (Giunti Editore) firmato da Roberto Comolli, direttore generale di Food 5.0. A sostenere e dare il plauso all’iniziativa i padroni di casa, i deputati Martina Semenzato, presidente Commissione dei disturbi alimentari, e Calogero Pisano, segretario XIV Commissione politiche Unione Europea. Testimonial di pregio e sostanza, l’assessore regionale all’Industria, Anita Pili: “Da oristanese sono orgogliosa di come giangiacomo veicoli la nostra identità fuori dall’isola. Da assessore sono onorata di poter vantare nel territorio regionale una realtà che è un valore aggiunto a livello nazionale”. Insomma, Sardegna che sa di buono. Vitale, energica, produttiva. Con le filiere del gusto di Crai e di Food 5.0 a rafforzare identitarietà e obiettivi.

Occasione proficua. Le modalità sono nate e si sono  affinate nella zona industriale di Oristano. Tempi e contesto da lupi: il dopoguerra, la crisi, la ripresa, la ricostruzione, le incertezze, un sistema bancario ingessato. Eppure, il percorso imprenditoriale griffato Ibba ne ha invertito la rotta con idee, ingegno, intuito. “Siamo impegnati nell'essere non solo attori chiave del presente, ma anche partecipi e attivi nel condividere la nostra visione di qualità nel panorama economico e sociale dell'Italia” scandisce Giangiacomo Ibba. Un manifesto che parla. Poi, che chiave in sardo si dica “crai” è più di un dettaglio. Specie se si è davvero “chiave” di progresso e innovazione con un occhio all’ambiente. Nella sala della Camera dei deputati, Roberto Comolli, direttore generale di Food 5.0, coglie l’attimo: “Le formule più innovative vengono sviluppate per garantirne la conservazione e gli effetti benefici. In questo contesto, è fondamentale discutere di processi e filiere, evidenziando un approccio che pone l'enfasi sulla qualità del prodotto”. Per l’assessore Anita Pili “la nostra regione ha dalla sua anche quel genere di efficienza imprenditoriale che il gruppo Crai e Abbi ha promosso e rilanciato nel tempo con successo”. Poker servito in un pomeriggio che aiuta a costruire e accomunare progetti e intese. Ma anche a regalare sensazioni indispensabili per qualsiasi percorso di crescita. Una sistemata all’orologio, la giacca tasmanian che tira da dietro, Giangiacomo Ibba c’è. Solare e attento. Piccolo grande calvinista acciaio-cachemire, forse a suo agio anche con jeans e polo. In piedi, nel palazzo dei poteri legislativi tricolore, per esaltare visioni nuove, coraggiose, intriganti. Ma sia chiaro, poco spazio per chiacchiere e  sermoni.

Big del mercato. Il presidente e Ad di un gruppo che l’anno scorso ha fatturato oltre settecentocinquanta milioni di euro, con millecinquecento punti vendita un migliaio di imprenditori del settore coinvolti, circa ventimila addetti, mantiene semplicità e aplomb. Potrebbe mettere in fila successi, progetti ambiziosi e innovativi, capaci di rivoluzionare e indicare altre strade ai mercati nazionali della distribuzione. Ma non lo fa. Preferisce virare su concetti di vicinanza alle esigenze dei cittadini, su un Paese che ha cambiato pelle e continua a farlo. Anche nel privilegiare le relazioni umane nelle esigenze primarie della quotidianità: il cibo, le bevande, gli alimenti da mettere in tavola. Sia che si risieda ai Navigli o dalle parti di via Veneto, sia che si abbia un camino con un fuoco scoppiettante nel centro di Simaxis o a Sestu. Sì, Giangiacomo Ibba, 47 anni di sardità internazionale, emana e trascende esperienze. Un mix di metodiche e linguaggi che ha visto svilupparsi giorno dopo giorno nel centro distribuzione messo su dalla famiglia a pochi minuti da piazza Eleonora d’Arborea. La Fratelli lbba s.r.l., nata nel 1950, è la prima pietra di quattro fratelli. A seguire, il Consorzio Crai Sardegna, l’acquisizione, tra le tante, del Gieffe market. Quindi, l’Abbi group. Un convoglio che cresce. E salta il Tirreno. Nel 2003, alla scomparsa di papà Giacomo, i cugini Stefano, Mariagiovanna, Giacomina, Giuseppina, Gianmario, Antonio e Maria Francesca chiamano da Oristano. Giangiacomo, il più giovane della nidiata, trascorre notti insonni a Parma sui manuali di Economia aziendale. La domanda di famiglia contiene anche la risposta: viene designato presidente del gruppo. Non ci sono alternative. La laurea arriva a 26 anni. Nel 2009 viene nominato presidente di Crai Coop Nazionale e di Crai Tirreno spa (Roma). Nel 2012 è il numero uno di Crai Fidi Coop. E se c’è da ballare si balla. Determinazione e competenza, sono nell’abc del manager che non sa tanto di calcio ma è appena entrato nel cda del Cagliari e vede il suo brand scorrere sui banner della Domus. Giangiacomo è apostolo di dinamiche che contemplano una ritrovata voglia di contatto relazionale con la clientela.

Un nuovo orizzonte. Forza di gambe e di mente. Che vanno rapide al punto. Con le ricadute operative e logistiche che da Catanzaro a Desenzano sul Garda, creano un network solido, accreditato e funzionale. Un canovaccio da manager e persona per bene, capace di pensare positivo. E Jovanotti c’entra poco o nulla. Economia vera, quella dei piccoli centri, dei paesi dell’interno, spesso dimenticati e trascurati. Economie di prossimità per un mondo che non può costruire la quotidianità sui social, nell’indifferenza, nel plastificato. Crai e Abbi vanno oltre. Promuovono valori, sostenibilità ambientale, qualità e cura dei patrimoni esperenziali sui territori. E i conti tornano. Il gruppo marcia spedito. Una sorta di portaerei che macina utili e viene visto con la giusta reputazione da competitor nazionali ed esteri. “Crai ha una sua storicità come distributore, caratterizzato in maniera forte nei comuni, nei piccoli centri, in quel tessuto territoriale dove si pensava che i piccoli dovessero chiudere. Ma - sottolinea Giangiacomo Ibba - sta andando diversamente. I cambiamenti sociali, le abitudini, la vita media che sale e gli acquisti più responsabili stanno determinando un nuovo risveglio di quella che veniva battezzata piccola distribuzione. Attualmente, le politiche e le strategie del nostro percorso sono di pressante interesse per i gruppi del settore in Italia e all’estero”. È l’addio al totem ipermercato imperante. Con il balzo in cattedra dell’ottica green, dell’intelligenza che porta a diminuire le scorte ed evitare gli sprechi, del voler fare due passi a piedi per comprare pelati, pane e carne. In più c’è il sorriso e il garbo delle cassiere e degli addetti. Una miscela vincente. Ma il rewind è obbligato. Dove, come e perché nasce la best practice? “Con i miei cugini sapevamo che non sarebbe stato facile ma ci siamo buttati sapendo che i progetti imprenditoriali possono essere di lunga durata ma non eterni. Così come non può esserlo l’idea alla base di ogni azienda. Ecco perché - ripete spesso il manager - abbiamo deciso di provare a garantire la continuità dell’azienda portandola a rigenerarsi, cambiare, diversificare, essere veloce e condividere, innanzitutto con i collaboratori e i dipendenti”. Strike!