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Nasce a Las Vegas la Pizza Cacio&Pepe ed è subito boom fra gli americani che, al Fancy Food Winter di Las Vegas, hanno dimostrato tutta la loro passione per due prodotti che da sempre
amano: la pizza e il nostro Pecorino romano. La novità, voluta dal Consorzio di tutela che da Macomer, nel cuore della Sardegna, continua ad aprire la strada a nuove idee e sperimentazioni, è stata infatti l’inserimento, all’interno dello stand, di un angolo per la preparazione di pizze offerte in due semplici ricette, “Pizza Cacio & Pepe” e “Pizza Pomodoro & Pecorino Romano”. L’idea
nasce dal fatto che la pizza è e rimane uno dei prodotti più consumati negli Stati Uniti, con un decisivo richiamo alla tradizione della cucina italiana. Idea che trova riferimento anche nello slogan del progetto “Enjoy it’s from Europe” – “Pecorino Romano ON TOP to finish the dish”. Negli Stati Uniti viene esportato circa il 40% del Pecorino Romano
prodotto (33mila tonnellate nell’ultima campagna). La Sardegna è la zona prevalente di produzione del Pecorino Romano, con un fatturato annuo di 600 milioni (le altre zone di produzione sono Lazio e provincia  di Grossetto).

Il presidente del Consorzio, Gianni Maoddi - Gli americani amano la pizza: il 98% la consuma ogni settimana e il 74% afferma che la mangerebbe tutti i giorni. Questa passione si riflette nei dati di vendita, che confermano un aumento del 10.7% rispetto all’anno scorso. E gli americani amano moltissimo anche il Pecorino Romano: il connubio non poteva che essere
vincente. “Questa iniziativa ha trovato molto riscontro da parte dei visitatori che hanno potuto apprezzare il valore del nostro formaggio, amatissimo dagli americani, nella semplicità delle ricette proposte. Per noi si è trattato certamente di un test, mai prima d’ora era stata proposta la pizza come offerta di assaggio: un test che è andato benissimo e che sicuramente riproporremo alle prossime manifestazioni in programma a New York”, dice il presidente del Consorzio Pecorino Romano, Gianni Maoddi.
Il maxistand del Consorzio di tutela - Lo stand del Consorzio, inserito all’interno del tradizionale "Italian Pavilion"- 74 aziende e 87 stand concentrati in un'area arredata con immagini del BelPaese e un richiamo alla produzione alimentare tradizionale – è stato uno dei più visitati, e l’angolo pizza con la proposta del Pecorino Romano. In una veste completamente
nuova ha attirato tantissimi curiosi. Un’area organizzata dall'Istituto del Commercio estero ha proposto "l'aperitivo italiano"; dedicato ai visitatori con degustazioni di salumi, formaggi, caffè, vini e liquori. In questo contesto, proprio a lato di questa area dell’ICE, è stato posizionato lo stand del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP, posizione ottimale per il
flusso dei visitatori. Quest’anno è stato deciso di proporre un format diverso rispetto ai precedenti, utilizzando tre moduli invece di due, per una superficie
totale di circa 27 metri quadrati.
Gli scambi commerciali con gli Stati Uniti - L'andamento degli scambi Usa-Italia registra +5,3 per cento. L'Italia è salita al 12° posto tra i partner commerciali degli americani ed è passata dal 5° al 4° posto tra i partner europei. Nel periodo gennaio-settembre 2023 le esportazioni sono aumentate del 7 per cento, più della media europea (+6,8%).  L'Italia, nel frattempo, si è assestata all'11° posto tra i principali Paesi fornitori degli Stati Uniti, con una quota di mercato pari al 2,4%. Il Pecorino Romano viene esportato dalla Sardegna e dalle altre due zone di produzione, Lazio e provincia di Grosseto, per oltre il 50% della sua produzione.
Il direttore del Consorzio, Riccardo Pastore - “Siamo molto soddisfatti dei risultati del Fancy di Las Vegas e di come gli americani che sono venuti a trovarci nel nostro padiglione hanno accolto la proposta pizza. La sfida in cui il Consorzio è quotidianamente impegnato è quella di valorizzare il Pecorino Romano proponendolo con formule innovative ma nel pieno rispetto della tradizione. La novità pizza è piaciuta moltissimo, ha conquistato gli americani e ha aperto una strada che sicuramente vale la pena di continuare a esplorare e percorrere”, dice il direttore del Consorzio, Riccardo Pastore. Un salto nella storia del Consorzio - La manifestazione è stata anche occasione di incontri con un pezzo di storia del Consorzio di Tutela che ha sede a Macomer: ha fatto visita allo stand anche Angelo Ronconi, secondo presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano.

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Continua l’attività di promozione e informazione del Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano, che, a distanza di pochi giorni, apre una nuova gara per la selezione di un organismo esecutore di un progetto di informazione e promozione da 1.4 milioni di Euro per il mercato giapponese. Il progetto sarà presentato valere sul Reg. 1144/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio, sulla call 2023 per i programmi semplici per i Paesi Terzi.

Il programma di informazione e promozione avrà durata triennale (2024-2025-2026) e punterà a rafforzare ed ampliare la presenza del prodotto tutelato nel mercato giapponese. Per fare questo il Consorzio punta a rafforzare la competitività, la riconoscibilità e il consumo dei prodotti agroalimentari europei di qualità attraverso il prodotto testimonial Pecorino Romano DOP. Le attività che dovranno essere presenti all’interno delle proposte comprendono: pubbliche relazioni; sito web e social media; advertising; communication tools; eventi e fiere.

L’ente esecutore, che verrà selezionato con una procedura competitiva aperta, dovrà materialmente occuparsi di attuare il programma di informazione secondo gli obiettivi previsti dal citato regolamento UE 1144/2014.

La scadenza per la presentazione delle offerte è il 13 marzo 2023 alle ore 12.00.

Per accedere al Bando, la descrizione dettagliata e i requisiti di partecipazione alla Gara di selezione andare al link: https://www.pecorinoromano.com/bandi

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Oltre 1.100.000 kg di prodotto venduti, distribuito in 3.100 punti vendita, 35% della distribuzione ponderata. Sono i numeri dell’accordo di filiera Biraghi, Coldiretti Sardegna e Filiera Agricola Italiana che ha dato vita al pecorino etico solidale che paga il giusto prezzo ai pastori, che oggi a Torino ha festeggiato i suoi primi sei anni.

Un accordo allora (2017) definito storico, proprio perché in un momento di crisi per la pastorizia sarda, con il latte pagato ai pastori sotto i costi di produzione e il Pecorino romano, la Dop che determina il prezzo del latte ai pastori ai minimi storici, pagato a circa 4 euro al kg, con questo accordo di filiera che vede per la prima volta insieme pastori e trasformatori, si è dato vita ad un grattugiato al 70 per cento composto da pecorino 100 per cento sardo e per il restante 30 per cento con il gran Biraghi, vaccino prodotto con latte 100 per cento italiano, che paga il giusto prezzo ai pastori. Un accordo, infatti, che garantisce una equa remunerazione a chi produce il latte e comunque non va mai sotto i costi di produzione, un accordo che ha anticipato la legge sulle pratiche sleali. Accordo che si è dato vita coinvolgendo la cooperativa pastori Dorgali e la cooperativa l’Armentizia di Guspini.

Un accordo innovativo, come è stato ricordato questa mattina a Torino nella sede della Biraghi, dove si è festeggiato il sesto compleanno, a cui hanno preso parte oltre alla Biraghi rappresentata da Claudio Testa, consigliere d’amministrazione della Biraghi S.p.A, da Coldiretti Sardegna con il presidente Battista Cualbu e il direttore Luca Saba,  il vicepresidente della Cooperativa Pastori Dorgali Francesco Carta, al responsabile dei progetti di Filiera Agricola Italiana Adolfo Giannecchini. Era presente anche il gruppo a tenore su Cuntzertu Abbasantesu con il canto dei pastori riconosciuto patrimonio immateriale dell’umanità Unesco come espressione del Pastorilismo.  “Questo è un esempio concreto di un accordo che fa bene al Sistema Paese, nel quale ogni attore coinvolto ha saputo mettersi a disposizione per creare un prodotto di qualità e competitivo sul mercato”,  ha commentato Adolfo Giannecchini per Filiera agricola italiana.

“Il trend è positivo per tutta la filiera – ha aggiunto il presidente Battista Cualbu –. Dopo sei anni, l’accordo, che non a caso avevamo definito storico, si rivela sempre più vincente e come esempio da seguire non solo in questo settore agricolo. I benefici per i pastori e le cooperative che stanno collaborando al progetto sono evidenti: prezzo minimo garantito, stabilità e programmazione”. “Un accordo che cresce e si rafforza anche grazie ai nuovi progetti che stiamo mettendo in campo con la Biraghi – afferma il direttore Luca Saba –. Questo ci consentirà di allargare l’accordo anche ad altre realtà locali e crescere nei numeri”. “A distanza di sei anni dalla firma del nostro accordo, siamo felici di festeggiare la collaborazione insieme a tutti gli attori coinvolti nel progetto del Pecorino Etico Solidale – ha raccontato Claudio Testa, della Biraghi –. Siamo molto lieti che i consumatori apprezzino il nostro accordo di filiera, che ci permette di sostenere la tradizione casearia italiana insieme a Coldiretti Sardegna e con Filiera Agricola Italiana”. “Per la nostra Cooperativa è stata una svolta che ha rafforzato tutto il lavoro che avevamo fatto precedentemente – afferma il Vicepresidente della Cooperativa Pastori Dorgali, Francesco Carta –. Da inizio annata abbiamo la certezza che una parte del nostro formaggio verrà venduto ad un prezzo già stabilito”.

Nel 2020 la collaborazione tra Biraghi e Coldiretti Sardegna si è consolidata con il lancio di un nuovo prodotto da tavola: dopo il Grattugiato Etico solidale Biraghi, l’azienda cuneese, insieme a Filiera agricola italiana e all’Organizzazione agricola sarda hanno presentato lo Spicchio di Pecorino Etico Solidale, una fetta da 150 grammi senza crosta laterale, prodotta con 100% latte di pecora sardo, a lunga stagionatura, caratterizzata da un gusto dolce e delicato e acquistabile in una pratica confezione con un vassoio per tenerla in tavola, apertura facilitata e zip “apri e chiudi”. L’iniziativa è stata sviluppata con la Cooperativa Pastori Dorgali - che raggruppa 190 aziende - con l’obiettivo di ampliare le occasioni di consumo del Pecorino grazie al taglio in spicchio e al sapore delicato, allargando la gamma di prodotti a latte ovino del marchio Biraghi.

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