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Sabato, 11 Novembre 2023 22:47

Rammarico Ranieri: "Ingenui sui gol"

Il tecnico non nasconde il rammarico per una sconfitta che si poteva evitare: "Bisogna fare attenzioni sui particolari, perché sono quelli che ti fanno perdere le partite. Ho rimproverato i ragazzi e mi è dispiaciuto farlo perché hanno fatto una grande partita contro una squadra che lotterà per lo scudetto"

 

Claudio Ranieri vede il bicchiere mezzo vuoto dopo la sconfitta di misura in casa della Juventus. Il tecnico a fine gara non nasconde il rammarico per una sconfitta che, per quanto visto in campo, si poteva evitare. "Stavamo giocando bene, facendo girare la palla e chiudendo le fasce. Avevamo lavorato tutta la settimana sulle ripartenze e le palle inattive della Juventus. Il primo quarto d'ora del secondo tempo non mi è piaciuto. I gol sono figli del rinnovato entusiasmo che abbiamo dato loro. Ai giocatori avevo detto di giocare a padel i primi minuti e ributtargli la palla nella loro metà campo. Non l’abbiamo fatto e la Juve così è cresciuta in fiducia e sicurezza. Sono stato voraci, noi siamo stati troppo agnellini in quel momento".

La squadra, però, gli è piaciuta: "Abbiamo fatto una buona partita, piano piano stiamo crescendo e dobbiamo fare un passo alla volta. Dovevamo stare attenti a ripartenze e piazzati. Le ripartenze ci è andata bene in un paio di occasioni, ma non è possibile che in un piazzato un giocatore avversario incorni con due metri di spazio. Bisogna fare attenzioni sui particolari, perché sono quelli che ti fanno perdere le partite. Ho rimproverato i ragazzi e mi è dispiaciuto farlo perché hanno fatto una grande partita contro una squadra che lotterà per lo scudetto. Allegri dice giustamente che lottano per il quarto posto, ma questo fa parte di noi allenatori che siamo i più grandi bugiardi al mondo".

Sul cambio Petagna-Lapadula a inizio ripresa aggiunge: "A Petagna ho fatto i complimenti perché ha fatto un’ottima partita, però poi quando balla troppo sugli esterni mi manca qualcuno in area di rigore. E quindi ho detto a Lapadula di stare là in mezzo. Poi all’ultimo abbiamo tentato il tutto per tutto, ci siamo andati vicini, ma non ci siamo riusciti".

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Sabato, 11 Novembre 2023 12:46

Juventus-Cagliari, la vignetta di Frédéric Art

Dopo tre vittorie consecutive tra campionato e coppa Italia, il Cagliari affronta una delle squadre più in palla del momento, la Juventus dell'ex Massimiliano Allegri che insegue lo scudetto. I bianconeri sono secondi in classifica, ad appena due punti dall'Inter e non perdono da ben sei giornate. I padroni di casa allo Stadium, in questa stagione, non hanno mai ceduto i tre punti e per il Cagliari, che solo una settimana fa, è uscito dalla zona rossa della classifica, il match è davvero in salita. Noi abbiamo provato a leggere il match fra le righe come sempre con la vignetta dell'artista sardo Frédéric Art e come non giocarsela in questo modo col "re" del "Corto Muso", Massimiliano Allegri? 

Appuntamento allo Stadium di Torino alle ore 18 con Juventus-Cagliari. 

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Finalmente si riparte. Si ricomincia con un torneo che non avrà soluzione di continuità e che celebrerà in campo le festività natalizie e di inizio anno nuovo. Un torneo ancora connotato dalla presenza massiccia di calciatori stranieri, valutati in misura pari ai due terzi del totale complessivo e ritenuti da più parti (per ultimo il Ministro Abodi qualche giorno fa) motivo di riflessione in ottica di riorganizzazione del nostro movimento calcistico. Mai come questa estate l’attesa per la ripartenza della massima serie calcistica nazionale si è fatta sentire. E, se possibile, ancor più per chi ha vissuto e gioito la coda dei playoff per l’ammissione della ventesima squadra alla serie A.

 

Al via col mercato apertissimo

Si parte con ancora aperta la finestra mercato per altre due settimane, per tenere accese le speranze di chi ha ancora organici da completare e col disappunto degli allenatori ai quali piacerebbe partire per il ritiro di preparazione estiva con l’organico già definito. Sono lontani i tempi di San Marcello Pistoiese e di Asiago dove, oltre al calore di qualche tifoso in vacanza, al più, poteva presentarsi in albergo o a bordo campo qualche giornalista o qualche piccolo produttore di scarpette da gioco artigianali con l’aspirazione di vedere il proprio prodotto ai piedi di qualche campione. La nazione che ha portato ben tre squadre alle finali delle massime competizioni continentali ha quanto meno l’onere di fare il possibile per confermare la bontà delle proprie compagini, della loro mentalità agonistica e della maturità da loro acquisita, a dispetto delle sirene che suonano dall’Arabia e dal campionato inglese, che resta anche per quest’anno la massima vetrina europea. La prima giornata del campionato inglese, partito in anticipo di una settimana sul nostro, oltre alla finale di Supercoppa europea hanno già messo in evidenza la cifra tecnica e tattica del torneo d’oltre Manica.

 

Estate bollente

In Italia siamo riusciti a racchiudere questa estate tra due metaforiche parentesi a inizio e in chiusura: all’inizio, il caso Maldini - Massara che hanno pagato i trentacinque milioni del fallimento De Ketelaere oltre forse a qualche non affinità di vedute con la proprietà americana e la rinuncia di Spalletti alla panchina del Napoli neo scudettato, prima ancora che in piazza si celebrasse lo scudetto. Mentre è roba di questi ultimi giorni la rinuncia di Mancini alla panchina azzurra, a pochi giorni dai delicati incontri per la qualificazione all’europeo imminente, a cui si è aggiunto il caso Spalletti che, evidentemente, deve aver trovato in vacanza un anti stress formidabile se è riuscito a trasformare quell’uomo defilato, dimesso e affaticato dello scorso giugno, bisognoso di un anno sabbatico, nel condottiero di una nazionale che ha non poche posizioni da dover recuperare sul ranking europeo e mondiale.

 

Napoli e l’incognita Rudy Garcia

Il Napoli, da campione in carica, parte come la squadra da battere. Ha perso Kim che ha fruttato una plusvalenza formidabile (al pari di quella di Tonali per il Milan), ma ha conservato tutta la struttura che gli ha consentito l’impresa lo scorso campionato e, anche senza Giuntoli passato alla Juventus, il presidente De Laurentis ha tenuto dritta la barra confermando ancora una volta il suo peso e la sua caratura dirigenziale e imprenditoriale (nessuno dimentichi che, nel 2004, De Laurentis prese in mano un Napoli fallito e relegato all’oblio). Paradossalmente, l’incognita maggiore del Napoli può essere rappresentata dal nuovo allenatore Rudy Garcia. Se riuscirà a non volere a tutti i costi mettere del suo in quel motore rodato che è stato il Napoli di Spalletti sarebbe già una garanzia, anche se, le prime uscite hanno mostrato una certa attenzione alla fascia sinistra e al gioco di Kvaratskhelia che probabilmente resterebbe penalizzato e soffocato dalla ricerca di strane alchimie nella sua zona e nei suoi movimenti. Va pure non trascurato che durante l’estate diversi giocatori hanno patito muscolarmente così come non era successo nelle due precedenti stagioni.

 

Le big a confronto

Dietro il Napoli certamente le milanesi, il Milan meglio dell’Inter, la Juventus, l’Atalanta, la Lazio e la Roma. Se Pioli riesce a coagulare il gruppo dei nuovi che la proprietà gli ha messo a disposizione, il Milan sarà una macchina da guerra e, seppure al momento non dispone di una copia di Giroud magari con qualche anno in meno, non è certo un problema creare i presupposti tattici per mandare al tiro in porta più di un calciatore aumentando le difficoltà per chi ci dovrà giocare contro. L’Inter, che ha rinunciato a Dzēko, ha fatto pensare a una poderosa campagna di rafforzamento soffocata però dal caso Lukaku che ha scombinato tutta la strategia messa a punto dalla proprietà e dalla dirigenza. Inzaghi ha già fatto un miracolo l’anno scorso e i miracoli difficilmente si ripetono. Le romane hanno recuperato mercato negli ultimi giorni e certamente saranno protagoniste, così come l’Atalanta che si è confermata società solida e lungimirante.

Un caso a se e una sorpresa potrebbe rivelarsi la Fiorentina del presidente Rocco Commisso, al pari dell’Atalanta, società molto solida e concreta che ha maturato e fatto propria l’esperienza bruciante della finale di Conference persa un paio di mesi fa. Ogni riferimento a Italiano è puramente casuale, ma anche no.

 

La lotta per non retrocedere

Bologna, Sassuolo, Torino, Monza e Udinese dovrebbero giocare per quella fascia di anonimato tra la zona sinistra e quella destra della classifica e, se qualcosa dovesse far si che così non sia, si aprirebbero scenari esaltanti (per confermare i quali non bastano gli attuali equipaggiamenti societari di queste compagini) o catastrofici, con le caviglie e i polpacci che affondano nelle sabbie mobili della lotta per non retrocedere. Sabbie mobili in cui invece si cimenteranno le tre neo promosse Frosinone, Genoa e Cagliari e chi fino all’ultimo ha lottato per salvarsi lo scorso campionato: Hellas Verona, Salernitana, Empoli e Lecce. Ora il verdetto passa al campo e sarà fondamentale partire bene ed essere consapevoli della propria dimensione e del proprio obiettivo. Mai come quest’anno non ci sono molte possibilità di recupero per i muscoli e per la testa e, la cadenza degli incontri, soprattutto per le compagini che dovranno affrontare le coppe europee, è davvero impressionante. 

 

Ninni Pillai

 

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