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L’assessora del lavoro, Desirè Manca, ha avviato una serie di incontri rivolti alle imprese che intendono investire in Sardegna in un’ottica di esplorazione delle possibilità di interazione tra potenziali datori di lavoro e professionalità inoccupate presenti sul territorio regionale.

Nell’ambito di tale iniziativa, volta alla riduzione del bacino dei disoccupati sardi e alla loro tutela, ieri si è tenuto un importante incontro tra l’assessora Manca e l’amministratore delegato di Aeroitalia S.r.l., Gaetano Intrieri, al quale hanno preso parte anche l’assessora dei trasporti, Barbara Manca, il direttore del personale della società e i responsabili dei settori maintenance e compliance.

Una riunione proficua, durata circa due ore, in cui l’esponente della giunta Todde ha illustrato nel dettaglio ai vertici della compagnia aerea le due misure innovative promosse dall’assessorato del lavoro, e approvate all’unanimità con deliberazioni di giunta, i bonus assunzionali e il progetto Filo Sardegna.

“Entro il mese di settembre – ha ricordato l’assessora del lavoro – pubblicheremo gli avvisi relativi alle due nuove misure rivolte alle aziende che intendono investire con progetti concreti e di lunga durata nella nostra isola e che prevedono diversi incentivi finalizzati alla sottoscrizione di contratti a tempo indeterminato. Abbiamo previsto importanti sgravi fiscali per la ricollocazione dei disoccupati over 50, un grave problema della nostra società, e per i soggetti più svantaggiati, ovvero coloro che sono in disoccupazione da 12 mesi o da 24 mesi, ma anche agevolazioni economiche per l’organizzazione di corsi di formazione necessari a consentire la riqualificazione dei lavoratori. Allo stesso tempo pubblicheremo a breve l’avviso relativo al progetto Filo Sardegna, studiato per agevolare l’incontro tra lavoratori, necessità delle imprese e agenzie formative. Stiamo procedendo spediti e su due livelli: a livello legislativo, a seguito dell’approvazione delle delibere relative ai bonus e al progetto Filo Sardegna, siamo in attesa della pubblicazione degli avvisi, a livello più pratico e dettato da un approccio estremamente pragmatico, invece, stiamo presentando e proponendo queste grandi opportunità alle aziende interessate con l’obiettivo di rinnovare ed espandere il ventaglio di possibilità per quanto riguarda i corsi formativi e tutelare con le massime garanzie i disoccupati della Sardegna”.

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Martedì, 10 Settembre 2024 18:41

La ministra del Lavoro a Cagliari per il G7

La ministra del Lavoro, Marina Calderone, è arrivata questa mattina a Cagliari per partecipare al convegno organizzato dall'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Cagliari dal titolo "Innovazione e Lavoro: verso il G7 e oltre”, riflessioni su economia e lavoro a margine del G7 Lavoro 2024.

La ministra ha sottolineato l'importanza del G7 Lavoro che si terrà in Sardegna, evidenziando due temi chiave: l'intelligenza artificiale e l'invecchiamento della popolazione, con particolare attenzione all'invecchiamento attivo. La Sardegna, una delle cinque zone blu del mondo, è nota per l'alta concentrazione di centenari, e questo rende la regione particolarmente rilevante per il dibattito.

Calderone ha anche menzionato l'importanza di collocare la Sardegna al centro delle riflessioni sul suo futuro, sottolineando l'impegno del governo per lo sviluppo dell'isola e facendo riferimento al progetto del telescopio Einstein, che si spera possa essere realizzato lì.

 
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Venerdì, 06 Settembre 2024 13:08

Cagliari: Adiconsum Sardegna su odissea volo Ryanair

Ancora un grave disservizio sul fronte del trasporto aereo in Sardegna che ha causato pesantissimi disagi ai cittadini. Lo afferma Adiconsum Sardegna, intervenendo sul caso dei 176 passeggeri rimasti bloccati nella notte all’aeroporto di Cagliari a causa della cancellazione del volo Ryanair FR1009 delle 23.35 per Palermo.

“I viaggiatori coinvolti nell’episodio hanno diritto ad essere risarciti per tutti i danni morali e materiali subiti – spiega il presidente Giorgio Vargiu – In tal senso è prevista la possibilità, qualora il vettore aereo non riconosca in modo automatico un adeguamento indennizzo, di avviare la conciliazione paritetica dinanzi l’Autorità dei Trasporti. Come Adiconsum Sardegna ci mettiamo a disposizione di tutti i passeggeri interessati per le informazioni e l’assistenza legale del caso volta a far valere i diritti degli utenti che hanno subito la cancellazione del volo”.

Adiconsum Sardegna ricorda inoltre che, in base al Regolamento comunitario 261/2004, sono previste specifiche tutele per i passeggeri in caso di cancellazione del volo. Nello specifico ai viaggiatori deve essere garantita l’assistenza (pasti e bevande, sistemazione in albergo, trasferimenti, telefonate, mail ecc.) e la scelta tra il rimborso del biglietto, imbarco su un volo alternativo quanto prima possibile, imbarco su un volo alternativo in una data successiva più conveniente per il passeggero. Si ha diritto inoltre ad un risarcimento monetario automatico da 250 a 600 euro, a seconda della tratta percorsa, qualora la cancellazione del volo non sia stata causata da circostanze eccezionali”.

 

 

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Prosegue il trend positivo dell’Aeroporto di Cagliari. Il mese di agosto si chiude con 648.876 passeggeri tra arrivi e partenze, è il miglior risultato di

sempre: + 9,3% rispetto allo stesso mese del 2023 e superiore anche al precedente record stabilito lo scorso mese.

Il picco dei passeggeri è stato registrato il 25 agosto con circa 26 mila viaggiatori. La Summer ’24, che si chiuderà nell’ultimo fine settimana di ottobre, ha evidenziato la performance positiva del principale aeroporto sardo: da aprile ad agosto i passeggeri transitati sono stati circa 2.760.000 tra arrivi e partenze, per un incremento del 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Segno che il network estivo dell’Aeroporto di Cagliari con 81 rotte, suddivise tra 33 nazionali e 48 internazionali, operate da 20 compagnie aeree verso 68 destinazioni e 19 Paesi ha incontrato il gradimento dei viaggiatori.

Buoni anche i risultati di traffico ottenuti nel periodo gennaio-agosto 2024: i dati riportano quasi 3.550.000 passeggeri totali per una crescita del 7,4%.

Nei primi otto mesi dell’anno, le direttrici nazionali registrano un + 6,5% di transiti anno su anno e quelle internazionali il +10%.

Fabio Mereu, amministratore delegato SOGAER, società di gestione dell’Aeroporto di Cagliari, ha commentato: “Ciò che auspichiamo per la conclusione della stagione estiva in termini di tenuta dei volumi di traffico è confortato dai dati: a settembre e ottobre resteranno attive rispettivamente il 94% e l’80% delle destinazioni operative durante la peak season estiva, con una programmazione di oltre 6.800 voli complessivi nei due mesi. Per noi questo è un segnale inequivocabile del fatto che il Sud Sardegna ha un forte appeal come destinazione anche al di fuori dei mesi tradizionalmente più intensi dal punto di vista turistico”.

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Adiconsum Sardegna interviene sul caso dei 177 pellegrini sardi che ieri sera, di ritorno da Medjugorje, non hanno trovato l'aereo che li avrebbe dovuti riportare a Cagliari per un disservizio causato dalla società di noleggio charter internazionale.

“Si tratta di un episodio molto grave perché vede coinvolti anche cittadini malati, anziani e bambini – afferma il presidente Giorgio Vargiu – Tutti i passeggeri coinvolti nella vicenda hanno diritto non solo al rimborso del biglietto, ma anche ad una compensazione economica sulla base della normativa vigente, e possono riservarsi di agire nei confronti della società di noleggio charter che avrebbe causato i disagi”.

“Ricordiamo infatti che, in base al Regolamento comunitario 261/2004, sono previste specifiche tutele per i passeggeri in caso di cancellazione del volo, che si applicano anche ai voli charter – prosegue Vargiu – Nello specifico ai viaggiatori deve essere garantita l’assistenza (pasti e bevande, sistemazione in albergo, trasferimenti, telefonate, mail ecc.) e la scelta tra il rimborso del biglietto, imbarco su un volo alternativo quanto prima possibile, imbarco su un volo alternativo in una data successiva più conveniente per il passeggero. Si ha diritto inoltre ad un risarcimento monetario da 250 a 600 euro, a seconda della tratta percorsa, qualora la cancellazione del volo non sia stata causata da circostanze eccezionali”.

“Al di là delle disposizioni specifiche sul trasporto aereo, è evidente che tutti i cittadini coinvolti in questa odissea possono agire in separata sede, a partire dalla conciliazione paritetica presso l’Autorità dei trasporti, per chiedere un adeguato indennizzo alla società charter responsabile del disservizio, in relazione ai maggiori danni subiti. In tal senso Adiconsum Sardegna si mette a disposizione degli interessati per valutare le azioni del caso” – conclude Vargiu.

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Si chiude positivamente, seppur in affanno, il secondo trimestre 2024 delle imprese artigiane della Sardegna. Il comparto delle piccole e medie imprese sarde cresce dello 0,02% con un saldo positivo di 7 attività, risultante dalle 577 aperture e 570 cessazioni, per un totale di 34.192 attività registrate, di cui 33.964 attive.

Nell’omologo periodo dell’anno scorso, le aziende registrate furono 34.245, quelle attive 34.017, con 585 aperture e 414 chiusure e un saldo positivo di 171.

 

L’analisi sulla demografia artigiana sarda è stata realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Infocamere-Movimprese tra il 1° aprile e il 30 giugno di quest’anno. Il report sardo, per questo, dice che se l’apertura delle imprese ricalca il trend dell’anno scorso, quello delle chiusure registra una sensibile impennata. La crescita nazionale registrata è stata del +0,38% con un saldo positivo di + 4.714 imprese.

 

Lo sguardo al dettaglio delle vecchie province, pone Cagliari al comando della classifica con 12.810 imprese artigiane registrate, con 12.704 attive; con 209 iscrizioni e 320 cessazioni, con un saldo di -111 imprese mentre nel 2023 si registrò un +33. Segue Sassari con 12.284 imprese artigiane registrate, 12.218 attive, date dalle 241 iscrizioni e 146 cessazioni per un saldo positivo di 95 che nel 2023 fu di +78. Poi Nuoro con 6.740 registrate, 6.695 attive, 93 aperte e 50 chiuse per un saldo di +43 che nel 2023 fu di +46. Chiude Oristano con 2.358 registrate, 2.347 attive, 34 aperture e 54 chiusure con un

saldo di -20 che l’anno scorso fu di +14.

 

“Nonostante il trend sia rallentato ma ancora positivo, la nostra attenzione per il settore è alta perché veniamo da 3 anni di crescita sostanziosa che ha spinto il comparto sardo al secondo posto in Italia per incremento percentuale delle imprese - commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - nonostante questi dati siano riferibili a una frazione dell’anno, sono indicativi di come il tessuto produttivo sia vivo e abbia voglia di crescere e dell’impegno quotidiano degli artigiani contro la burocrazia, la mancanza di personale qualificato, la concorrenza sleale e anche della necessità costante del sostegno regionale, elemento vitale per il comparto”.

 

Dell’importanza degli incentivi ne è la riprova la Legge 949, la Legge Artigiana, che nell’ultimo bando ha messo a disposizione risorse per 22milioni e 400mila euro; le domande arrivate dagli artigiani sono state 918 per un ammontare di 24milioni e mezzo di euro. Grazie al fondo perduto fino al 40% e all’abbattimento dei costi di interesse, la Legge Artigiana è sinonimo di crescita delle micro, piccole e medie imprese isolane. La norma, infatti, è stata studiata per finanziare la costruzione o la ristrutturazione di fabbricati esistenti e l’acquisto di macchinari nuovi e di seconda mano, veicoli commerciali, terreni destinati all’ampliamento e la costruzione dei fabbricati produttivi, macchinari, attrezzature e autoveicoli nuovi e imbarcazioni, software, brevetti e licenze che avrebbero sostenuto le attività per i nuovi cicli di produzione, progettazione e promozione dell’immagine.

 

Per questo la richiesta di Confartigianato Sardegna è quella di rendere strutturale la norma, di rifinanziarla con almeno 25milioni ad annualità, per consentire alle aziende una pianificazione strategica, e di renderla snella eliminando burocrazia e impedimenti, tenendo il fondo perduto al 40%.

 

“Anche se le dinamiche delle imprese sono positive, le nostre realtà sono costantemente in prima linea per contribuire allo sviluppo dell’Isola – fa eco Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna – le aziende artigiane rimangono realtà fragili; per questo chiedono garanzie, certezze e zero burocrazia per la Legge Artigiana. C’è necessità di metterla in sicurezza e quindi bisogna che diventi strutturale e torni a essere agile e rapida come in passato. Lo strumento, in 4 anni, ha erogato oltre 80milioni di euro di sostegni alle imprese sarde del settore”. “L’impresa che dovremo affrontare nei prossimi mesi e anni – conclude Serra - sarà quella di consentire sia alle imprese che aprono, sia a quelle che resistono, di poter stare sul mercato, creare reddito e di poter competere con il resto del mondo. Gli incentivi per le imprese e tutti gli altri processi di sostegno all’imprenditoria per i quali la nostra Associazione ha lavorato con la Regione, rappresentano punti fermi dai quali ripartire e sui quali bisogna puntare sempre più”.

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Il campionato italiano di tennis di seconda categoria ha scelto i suoi magnifici quattro: approdano alle semifinali in programma domani al circolo di Monte Urpinu di Cagliari i due favoriti Alessandro Ingarao, Match ball Siracusa, e Stefano Baldoni, Giotto Arezzo. Dovranno affrontare rispettivamente la sorpresa sarda, Niccolò Dessì, Tc Cagliari e Tommaso Gabrieli, Tennis Bassano. Una curiosità: la Sardegna era arrivata in semifinale per la prima volta due edizioni fa con Marco Dessì che poi aveva bissato il traguardo anche l’anno scorso. Oggi Marco è stato eliminato da uno scatenato Baldoni (1-6, 1-6) e ha passato il testimone al fratellino Niccolò, bravo a superare in due set (6-2, 6-3) sul centrale l’altro cagliaritano Nicola Porcu nel derby del circolo. La svolta della gara nel sesto gioco del secondo set: Porcu ha avuto la palla del tre pari. Ma Dessì ha capito l’importanza di quel punto. E poi ha ribaltato la situazione aggiudicandosi il game: 4-2 e partita indirizzata verso la vittoria. Dessì avanti. Con la semifinale che passa dalla racchetta di Marco a quella di Niccolò, tutto in famiglia. Ora il giocatore del Tc Cagliari dovrà affrontare forse l’incontro più difficile della sua carriera. Sulla sua strada c’è Ingarao, il re dei campionati da due edizioni a questa parte. Il siracusano è arrivato in Sardegna per vincere: a posto fisicamente e concentrato mentalmente anche negli ultimi punti delle partite già vinte. Oggi nei quarti, contro il maestro del circolo Palladio Nicola Ghedin, Ingarao ha ribadito il suo repertorio di attacchi da fondo campo e di difesa stile muro. Concedendosi comunque anche belle smorzate e qualche discesa a rete: sempre lucidissimo in ogni giocata. Contro Ghedin non c’è stata storia: 6-2 nel primo set. Poi nella seconda frazione due break consecutivi del siciliano hanno di fatto chiuso ogni ragionamento: 6-1.  L’altra semifinale vedrà di fronte Baldoni e Gabrieli, reduce dalla vittoria contro Edoardo Monti sul centrale (6-1, 6-1). Un segnale di avvertimento per Baldoni che oggi contro Dessì, dopo due doppi 6-0 nei primi due turni, ha dovuto lasciare per la prima volta qualcosa all’avversario, un game per set. Domani al Tennis club Cagliari le due semifinali. Tutto sul campo 14 a partire dalle 9.30: si comincia con Baldoni-Gabrieli, poi Ingarao-Dessì. Nel pomeriggio, sempre domani, in programma la finale del doppio.

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Da Nord a Sud della Sardegna dalla costa occidentale a quella orientale: dilaga la Lingua blu in Sardegna. Sono ormai centinaia i casi conclamati e tanti altri sono in fase di accertamento. I focolai sono estesi in tutta la regione e dai pochi casi di qualche settimana fa, denunciati da Coldiretti, a oggi la lingua blu in Sardegna sta raggiungendo proporzioni devastanti per gli allevamenti che scontano gravi perdite di animali e ingenti danni ai fatturati. 
 
“Non sono serviti gli appelli che avevamo fatto già a inizio anno alla Regione per attivare tempestivamente un piano in vista di questa estate per la somministrazione dei vaccini e per sostenere gli allevatori per l’acquisto degli antiparassitari. Invece l’immobilismo degli assessorati dell’Agricoltura e della Sanità, in particolare, hanno portato a una situazione insostenibile per i nostri allevamenti, con gravi responsabilità”, sottolineano il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba. 
 
SITUAZIONE DRAMMATICA. Secondo un rilevamento Coldiretti Sardegna sul territorio regionale, ormai è tutta l’isola e con tutte le province, a essere interessata dall’espandere della malattia degli ovini con casi in forte aumento, giorno dopo giorno. Tra le situazioni più gravi quelle registrate nel cagliaritano dove la blu tongue non risparmia né la costa orientale né quella occidentale. Dal Sulcis, dove erano stati registrati i primi focolai, ormai sono colpiti gravemente gli allevamenti di iglesiente, dell'area di Guspini e di Arbus, per passare alla fascia del Campidano e arrivare sino al Sarrabus-Gerrei. Focolai in forte espansione anche nell’Oristanese colpito in particolare nelle zone da Ghilarza a Cuglieri, da Sedilo a Bonarcado, passando per Paulilatino, San Nicolò Gerrei, Uras e Marrubiu. Non è indenne nemmeno la provincia di Nuoro con una situazione in forte divenire con molti casi in via di accertamento anche nel Nuorese ma con casi già ampiamente conclamati in Baronia e in Ogliastra. Nel Nord Sardegna resta la Gallura la zona con più focolai che hanno messo in crisi anche il settore bovino da carne per via del blocco alle movimentazioni e anche qui più volte Coldiretti ha chiesto che venisse fornito il vaccino per evitare quello che puntualmete è avvenuto. Nonostante queste sollecitazioni ancora tutto è fermo. Ma sono tanti gli allevamenti ovini in grande difficoltà con forti preoccupazioni anche nel Sassarese dove si segnala più di un caso sospetto.
 
COLDIRETTI. Una situazione “inaccettabile considerati gli appelli e le richieste che avevamo fatto alla Regione quest’anno, a partire da febbraio evidenziando, già allora, come le alte temperature e la siccità ormai imminente stavano facendo crescere la preoccupazione per quanto si prospettava in estate - ricordano ancora presidente e direttore Coldiretti Sardegna - invece di avere pronto un piano efficace e un fondo apposito per queste situazioni, visto che da oltre vent’anni si ripete questa piaga, tutto resta irrisolto. Cambiano i colori politici al governo ma nulla cambia: questa situazione è imbarazzante - rilancia Coldiretti - bisognava consentire agli allevatori, oltre alle vaccinazioni, anche di poter avere gli aiuti per l’acquisto dei repellenti. Si è perso tempo e già oggi stiamo constatando le grandi perdite economiche delle aziende con riflessi attesi anche in previsione delle prossime campagne degli agnelli e del latte - concludono Cualbu e Saba - continuiamo a chiedere un intervento urgente alla Regione e auspichiamo che si attivi un dialogo costante tra gli assessorati di Agricoltura, Sanità e Ambiente affinché possano coordinarsi per risolvere questa situazione drammatica con un sostegno immediato alle imprese e ponendo in campo tutte le azioni che finora non sono state attivate per arginare una epidemia ormai di scala regionale“.
 
APPELLI. Da Coldiretti, quest’anno, sono stati lanciati numerosi appelli e comunicati per sensibilizzare le istituzioni sul problema a partire dal primo incontro alla Fiera di Cagliari con i candidati alla presidenza della Regione (lo scorso 9 febbraio). Da allora è stato un susseguirsi di moniti e richieste dal Nord Sardegna (comunicato stampa dell’11 febbraio) al quadro regionale sulla lingua blu (comunicato stampa del 6 aprile), passando per gli ultimi allarmi e richieste di intervento rilanciati, questa estate (comunicati stampa del 2 e 9 agosto da Sulcis e Gallura con i primi casi conclamati; comunicato del 13 agosto sulla richiesta di forniture antiparassitari e comunicato stampa del 24 agosto sui danni al settore bovino in Gallura).
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Sono state più di 22mila le presenze turistiche, italiane e straniere, che nel 2023 hanno scelto la montagna sarda come meta per le loro vacanze. Il 55% di queste, più di 12mila persone, è costituito da sardi mentre il restante 45%, 10mila presenze, ha raggiunto uno dei 34 comuni montani isolani dal resto d’Italia e del Mondo. Numeri in crescita rispetto al 2022 quando le presenze registrate furono poco più di 20mila.

Sono questi alcuni dei dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, attraverso il Rapporto “Economia e imprese della montagna della Sardegna: perimetri e tendenze”, che ha analizzato la struttura e la dinamica delle imprese artigiane nei comuni montani e nelle aree interne dell’isola, attraverso l’elaborazione dei dati ISTAT 2023.

Le presenze registrate in montagna rappresentano lo 0,2% di quelle censite nell’Isola, con un tasso di turisticità (rapporto tra numero di notti trascorse dai turisti ovvero le presenze, negli esercizi ricettivi come alberghieri o complementari, e i residenti) dell’1,1% mentre quello del resto della Sardegna è stato del 12,7%.

“Il turismo montano in Sardegna è un turismo di serie A e consente di ravvivare quell’economia legata alla montagna troppo spesso sottovalutata e relegata ad attività di rincalzo – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegna - se gestito in modo sostenibile, ha il potenziale per aumentare i redditi delle comunità locali e aiutare a preservare le loro risorse naturali e culturali.

Soprattutto ha dimostrato di essere un’ancora di salvezza per molte comunità in difficoltà”. “I numeri delle presenze e delle imprese di quei territori – prosegue Meloni - ci dicono come si siano tante opportunità per ripensare questo tipo di turismo di montagna ma anche di gestirlo meglio e di sfruttare il suo contributo verso un ambiente più resiliente, inclusivo, e futuro sostenibile”. “Nel cuore delle nostre montagne – aggiunge - i piccoli borghi rappresentano un tesoro inestimabile di cultura, tradizione e bellezza naturale. Valorizzare il turismo in questi luoghi non significa solo promuovere una destinazione, ma anche preservare e celebrare un patrimonio unico che merita di essere scoperto e apprezzato”.

Allargando il perimetro anche alle zone collinari, secondo il rapporto di Confartigianato Sardegna, si scopre come siano ben 318 i comuni montani, e parzialmente montani, della Sardegna, i cui abitanti superano le 835mila unità, che ospitano oltre 104mila imprese, di cui quasi 26mila artigiane, con oltre 61mila addetti. Più di 11mila aziende sono situate in territori parzialmente pianeggianti, 13mila in collina e solo 1.200 in montagna. Il valore aggiunto delle produzioni supera gli 11miliardi, con un valore aggiunto per addetto di 34mila euro.

Attorno alle località montane o collinari di tutta l’Isola, infatti, vi è un elevato numero di piccole imprese artigiane, con altrettante figure professionali, che operano nei più svariati settori. Tantissime sono, infatti, quelle che, oltre all’alloggio e alla ristorazione, svolgono attività nei trasporti, nei servizi culturali e nello svago, nell’attività di manutenzione dei mezzi e degli immobili, nella vendita di abbigliamento e attrezzature, nella realizzazione e commercializzazione dell’artigianato tradizionale locale e dei prodotti dell’enogastronomia tradizionale senza contare il numeroso indotto di supporto e, non per ultimo, l’importante gettito economico che affluisce nelle sempre più asfittiche casse delle Amministrazioni Comunali.

Per Confartigianato Sardegna, anche l’arrivo dei turisti può aiutare i piccoli centri a fermare la lenta emorragia che sta portando le famiglie a trasferirsi verso centri più attrattivi. Il legame con la terra d’origine merita di essere preservato; il territorio ha tradizioni, cultura, storia e tipicità produttive che devono essere tutelate e valorizzate. Questo può avvenire le imprese artigiane con tutto il loro enorme potenziale di produzione e servizi.

“Sicuramente dobbiamo conoscere ancora meglio il flusso dei visitatori che si reca li per quel tipo di vacanze – aggiunge Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna – abbiamo necessità di dati ancora più approfonditi per controllare meglio l’impatto dei visitatori, sostenere un’adeguata pianificazione, migliorare la conoscenza dei modelli di turisti, costruire prodotti sostenibili in linea con le esigenze dei consumatori e creare politiche adeguate che promuovano lo sviluppo sostenibile e assicurino che le attività turistiche vadano a beneficio delle comunità locali. Un’efficace pianificazione e gestione del turismo di montagna richiede una migliore comprensione delle sue dimensioni e dei suoi impatti economici, sociali e ambientali.”

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Il turismo straniero porta nelle casse della Sardegna più di un miliardo e mezzo di euro: è record. E il 2024 si prospetta ancora migliore. Il 48% dei viaggiatori viene da fuori.
Meloni e Serra (Confartigianato Sardegna): “Appeal della nostra Isola ancora fortissimo: lavoriamo ancora di più su promozione e servizi”.

I viaggiatori stranieri si confermano fondamentali per far crescere il turismo della Sardegna. Nella “cassaforte” del sistema sardo dell’accoglienza e dello svago, grazie a queste presenze, nel 2023 è entrato 1milardo e 667milioni di euro, in crescita di 432 milioni di euro (+35%, secondo incremento in Italia) rispetto al 2022 quando i visitatori d’oltralpe portarono nell’Isola 1miliardo e 235 milioni di euro. La spesa degli stranieri che hanno visitato la nostra regione è cresciuta del 3,2% rispetto al 2022.

E’ questo, in estrema sintesi, ciò che emerge dal dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, dal titolo “Verso l’estate  2024”, che ha rielaborato i numeri dell’Istat della passata stagione turistica.

“Con questi dati possiamo dire come lo scorso anno sia stato il migliore in assoluto per quanto riguarda l’arrivo degli stranieri e siamo certi che in questo 2024 raggiungeremo il record assoluto di spesa – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - dopo tre anni lunghissimi, il turismo estero è tornato finalmente a splendere recuperando arrivi, presenze e capacità di spesa”.

Il 48% delle presenze turistiche in Sardegna, infatti, è rappresentato da stranieri. L’Isola si posiziona al 9° posto Italia in una classifica nazionale che vede in testa la P.A. di Bolzano con il
70,5%, seguita dal Veneto con il 69,3% e il Lazio con il 63,7%, contro una media nazionale del 52,4%.

Nell’anno passato 810 milioni sono stati spesi dagli stranieri per l’alloggio, 353 per la ristorazione, 200 per lo shopping, 152 per il trasporto passeggeri e 150 per altri servizi.

Le previsioni per questo 2024 parlano di una ulteriore crescita di 9milioni sull’anno passato, che dovrebbe portare il totale a 1miliardo e 676milioni di euro, con una incidenza sul PIL regionale del 4,46%.
L’analisi dice anche come nel 2021 entrarono 813 milioni di euro, nel 2020 i milioni furono 590 mentre nel 2019 arrivò 1 miliardo e 108milioni. In totale il turismo straniero porta in Italia quasi 52miliardi di euro.

“E’ la dimostrazione che l’appeal della nostra terra è sempre fortissimo e che la promozione sui mercati esteri è fondamentale – prosegue Meloni - il turismo nostrano dimostra ancora una volta la sua resilienza e capacità di essere settore trainante per gran parte dell’economia ma bisogna continuare a sostenerlo anche offerendo servizi sempre più adeguati alle richieste”. “Non dimentichiamoci mai che il recupero delle presenze rispetto al pre-pandemia – sottolinea il Presidente – sta continuando ad avvenire in un contesto mutato e comunque difficile per le imprese, a partire dall’aumento del costo del denaro e dalle incertezze della domanda interna generate dall’erosione del potere d’acquisto”.

“Il successo del turismo sardo potrà continuare a esserci – aggiunge Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Sardegna – ma dobbiamo puntare su chi arriva da oltreconfine, soprattutto nei mesi di spalla. I flussi stranieri non amano solo il mare: vogliono la cultura e la conoscenza del territorio e dell’enogastronomia. La digitalizzazione e l’evoluzione delle nostre strutture permetterà di avere turismo tutto l’anno”.

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