Domenica, 05 Novembre 2023 17:11

Cagliari, la scia positiva prosegue: Genoa ko alla Domus

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Terza vittoria in otto giorni per il Cagliari di Claudio Ranieri: la luce alla fine del tunnel. Ma ci sarà da soffrire Terza vittoria in otto giorni per il Cagliari di Claudio Ranieri: la luce alla fine del tunnel. Ma ci sarà da soffrire

Sofferta e combattuta, vittoria da squadra. Claudio Ranieri imbriglia con i cambi i liguri di Alberto Gilardino. Ci sarà da soffrire ma la risalita prosegue. Sabato la Juve in trasferta

Mario Frongia

Il Cagliari mette la freccia. Nel turno, l'undicesimo, che vede l'exploit dell'Udinese a San Siro con il Milan, il successo per 2-1 sul Genoa. Un colpaccio, sia per la consistenza dell'avversario, sia per il match, incanalatosi da subito su duelli fisici e di reparto. Battere il Grifone vale 3 punti d'oro. Per il morale  e per la classifica. Claudio Ranieri la gira sa subito al meglio. Motiva i suoi allo spasimo, inaridisce le fonti del gioco ospite, presidia le fasce, da mandato a Luvumbo di inserirsi senza dare riferimenti a De Winter e soci. Andrà così. In attesa degli altri risultati, i rossoblù volano a quota 9, superano il Verona a 8 e sono fuori dal terzetto di coda. E sabato (alle 18) possono andare a Torino, in casa Juve, con lo spirito giusto. La caccia alla terza vittoria in otto giorni, tutte last minute, si chiude al meglio. Con i rientranti Luvumbo e Mancosu. Piedi e scatto caldo per infilzare il Genoa. Gilardino risponde con un solido 3-5-2. Out Retegui e Messias, ci sono l'ex Strootman, Malinovskyi e Gudmundsson: "Segna sempre, dovremo avere mille occhi!" il monito di Sir Claudio. Ha predetto bene: l'attaccante metterà le cose in pari. Poi, Cagliari a quattro dietro con la sorpresa Goldaniga quarto di destra, mediana affidata a Prati, Mancosu dietro Luvumbo e Oristanio. Un mix di velocità e imprevedibilità. Contro i liguri, quattordicesimi con 11 punti, senza Nandez. Un'assenza importante. Arbitra Guida, fischietto del match che a Bari è valso la serie A. Al Var c'è Mazzoleni.  

Prima frazione. Il Cagliari parte con il ritmo giusto. Il primo tiro, a lato, dopo 6' è di Luvumbo. Il Genoa riprende il pallino e mostra più fisicità sulle seconde palle. Si combatte, nessuno va al tiro nello specchio nei primi 25': match nervoso e sentito con marcature quasi a uomo, anche a centrocampo: Mancosu su Strootman, ad esempio. Alla mezz'ora proprio il cagliaritano si ricorda dell'eurogol da 50 metri e ci prova dalla propria metà campo: out. Sempre Mancosu innesca Oristanio, Martinez para a terra in uscita. La prima vera occasione è ligure: traversa di Vasquez da pochi passi. La replica è affidata a Luvumbo, gol annullato per offside. La partita si accende ma il gioco è spezzettato. Il  Cagliari chiude in attacco, Guida non fa battere il corner, minuto di recupero scaduto.

Le mosse vincenti. Ranieri riparte con Zappa e Viola, per Hatzidiakos e Mancosu: verrà ricambiato con una rete a testa. Il gol arriva dopo 3': Viola risponde alla fiducia del tecnico, rasoterra a battere Martinez con il Genoa ancora negli spogliatoi. Tre minuti e un cross innocuo dei liguri viene trasformato in assist da Goldaniga: Gudmundsson non perdona, 1-1. La reazione del Cagliari è veemente: Luvumbo impegna da distanza ravvicinata Martinez. escono i registi Badelj e Strotmaan, Gilardino inserisce Puscas e Thorsby: una punta e un centrocampista. Luvumbo scappa via e non vede Viola e Oristanio ben smarcati, peccato. Ecco Petagna, fuori proprio Oristanio. Ma è Zappa, al 24' dopo un batti e ribatti ai limiti dell'area, a chiudere di destro alle spalle del portiere del Genoa: 2-1. L'undici di Gilardino accusa il colpo, aumentano i palloni sparacchiati in avanti, scade la precisione nella manovra. Il Cagliari chiude bene. Ranieri dà respiro a Jankto e inserisce Azzi. Si soffre. E si riparte in contropiede. Luvumbo prende botte ma non molla. La sorpresa? Petagna che recupera palla e rifinisce in scioltezza. L'ex Atalanta, Napoli e Monza viene cinturato in area, ma è in fuorigioco Azzi che lo serve. Sempre Azzi scappa, destro rasoterra a fil di palo. Il Genoa attacca in massa ma difende lasciando ampi varchi. I liguri sfiorano il pari con una girata alta di Dragusin. Guida dà 6' di recupero. Poi, Scuffet compi il miracolo su Puscas che calcia da pochi passi a colpo sicuro. Si gioca a una porta. Ma il più è fatto. La squadra che gioca e vince da squadra vale doppio. Esalta l'intero gruppo, dà adrenalina preziosa. Il cammino è ancora lungo, difficile ipotizzare scogli e curve a gomito. Altre otto partite da tripla, come quasi sempre in A, sono dietro l'angolo. Ma Ranieri c'è E i suoi, pure.      

Notarelle

Rombo di tuono. Dopodomani, martedì 6 novembre, Gigi Riva compie 79 anni. Cinquantatré anni dallo scudetto, mezzo secolo dall'ultima sua rete in nazionale, con il record dei 35 gol in 42 gare che tiene. Auguri e suerte, grande uomo!

Tutti in piedi. Minuto di raccoglimento in avvio per le sette vittime del disastro idrogeologico in corso in Toscana. I 16.412 spettatori, incasso di oltre 325mila euro, mostrano rispetto per i morti e per una regione in ginocchio.

Infarto. Al ventesimo del primo tempo i circa 600 genoani smettono di tifare e ammainano le bandiere: un loro tifoso è vittima di un attacco cardiaco. Viene ricoverato al Brotzu, le condizioni non sono critiche. Dal secondo tempo la tifoseria ospite viene avvertita e riprende a tifare e sventolare.

Ultima modifica il Domenica, 05 Novembre 2023 19:42
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi