Giovedì, 21 Dicembre 2023 15:02

Verona-Cagliari, match insidioso

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Claudio Ranieri, fiducia e pragmatismo Claudio Ranieri, fiducia e pragmatismo

 

Claudio Ranieri: “Partita delicata per noi e per loro. Con Vanoli hanno cambiato modulo e ritrovato gioco e risultati. Ma siamo pronti”

Mario Frongia

Ci sarebbe l’arbitro degli arbitri, l’internazionale Orsato, la Guardia di finanza negli uffici del presidente Setti, patron del Verona, ci sarebbe una partita da non sbagliare. Verona-Cagliari è la prima del trittico che potremo definire a “portata di mano”. Dopo i veneti, i rossoblù giocano in casa con l’Empoli quindi, il giorno della Befana, volano a Lecce. Nove punti in palio, pesantissimi.  Si parte dalla sfida di sabato al Bentegodi: “La gara vale molto per noi e per loro, sì, è una partita diversa, entrambe stiamo bene. Ma sia chiaro, faremo del nostro meglio”. Claudio Ranieri la prende larga. E precisa: “Il Verona da quando ha cambiato sistema di gioco sta facendo ottime cose. Le insidie? Juric. È un riferimento molto importante, quando sono pressati cercano lui, le ali e il trequartista si inseriscono. È una squadra che corre, da cinque partite sta crescendo. Vanoli ha scelto di giocare a quattro, sappiamo che sarà una gara difficile”. Il passaggio all’attualità con l’inchiesta della Gdf è scontato: “Dai problemi societari il gruppo squadra non verrà intaccato. Quando mi è capitato abbiamo creato una bolla impermeabile. Loro giocheranno come sanno”. E il Cagliari? Sir Claudio sfodera la battuta: “Ci sarebbe da piangere ma mi viene da ridere: dietro, come cambio cambio, e prendiamo sempre gol. La squadra sa giocare a tre e a quattro dietro. Prendiamo dei gol per demerito nostro ma altre volte, come con il Napoli, ci sono i campioni che fanno la giocata”.

I singoli, il caso Petagna. “No, non ho parlato con Andrea. Parlo sempre o quasi a tutta la squadra. Petagna si impegna, è un professionista, è smaliziato, sa che quando non si gioca bene le critiche arrivano. Ha giocato ovunque, conosce le regole: quando non si rende per quanto gli riconoscono, si deve reagire in modo positivo”. L’allenatore di Testaccio gestisce e ammorbidisce. “ Pavoletti? Non ho toccato nessun tasto. Quando subentra fa gol e a Napoli mi ha dato la risposta segnando anche quando parte dal via. È un professionista stupendo, anima di un gruppo che tira e si impegna. Gioca. Vi do una notizia: gioca  Scuffet!”. In sala stampa alla Domus si sorride. Si passa per Nandez, con le sirene che lo darebbero all’Inter da gennaio per rimpiazzare Cuadrado. Ranieri glissa: “Nahitan deve arrivare ancora al cento per cento, fino a un certo punto ti da tutto. A Napoli si è messo a terra e mi ha detto “mister, non ne ho più più!”. Luvumbo? Non scordate che è giovane. Due anni fa giocava nella Primavera e all’inizio con noi dribblava molto ed era inconcludente. Gli ho detto che quando è in area o lì vicino deve decidere in fretta ed essere più pratico”. L’attaccante partirà a gennaio per la coppa d’Africa. “La partenza di Zito per la coppa mi toglie una pedina importante. Ma la rosa è a posto”.

Il campionato e i 18 punti all’andata. “Il Frosinone che batte 4-0 il Napoli? Capita. Con le grandi a noi è mancato il gol e qualcuno di troppo l'abbiamo subito. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e penso: ci sono riusciti loro, deve riuscirci anche a noi”. Si ripassa dal “Maradona” e dal 2-1 per la formazione di Mazzarri. "Con il Napoli ho schierato due centravanti pesanti. Dovevamo stare compatti e non far giocare Lobotka. Poi, quando si saliva, Petagna avrebbe dovuto tenere palla. Abbiamo avuto diverse occasioni ma i gol non sono arrivati. Sentiamo la pressione di dover togliere il tappo? No, abbiamo la volontà e la consapevolezza di sapere che giocando e allenandoci così, il tappo salta. L’umore? Ottimo. Non stiamo a guardare cosa è successo a Napoli, lo vediamo per migliorarci e analizzare pro e contro. Ma pensarci e recriminare non serve. Dagli inglesi ho imparato che cosa fatta e capo ha: non ci si piange addosso, si reagisce e si pensa alla gara successiva”. Sulla tabella di marcia, poche storie: “Ai ragazzi ho detto: cerchiamo di girare a 18, ne facciamo altrettanti al ritorno e con 36 ci si potrebbe salvare. Peccato che le grandi stiano perdendo punti con le seconde linee. Vedremo”.

Il calcio moderno. Sui cinque cambi Claudio Ranieri avverte: “Le squadre top hanno campioni anche in panchina. Dobbiamo sperare che il campione che subentra sia amareggiato e non renda al massimo. Ma noi dobbiamo esserci sempre. Con i cinque cambi hai un margine di manovra molto ampio, ad esempio, se hai un ammonito. Il calcio è cambiato, è più pratico e veloce, anche gli arbitri fanno correre di più. Tutti cambiano in corsa e sfruttano la panchina. Hai più libertà di movimenti. Io ho ragazzi d'oro, chi entra si adatta. E quando cambio non lo faccio perché l'interessato stia facendo male. In genere, spesso date meriti a me ma vanno ai ragazzi che si fanno trovare pronti”.

Dall’arbitro alla SuperLega. “Stimo molto Orsato. Anni fa gli dissi che non ero d'accordo con alcune decisioni che aveva preso. Poi, riguardando la partita in tv mi ritrovai d'accordo con lui. È un grande arbitro, Rocchi ha capito l'importanza della gara e ha mandato il migliore”. Infine, la SuperLega. Il tecnico rossoblù spiega: “Chi cavalca quell'onda farà di tutto per metterla in pratico. Ma saranno i tifosi a decidere se sarà la strada giusta. Però, non sarà più il calcio che conosciamo e non so se sarà meglio o no, anche per lo spettacolo. Immagino tante belle partite ma poi se non c'è classifica e non conta vincere o perdere, non so cosa diranno i tifosi”.

Ultima modifica il Giovedì, 21 Dicembre 2023 15:12
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi