Lunedì, 05 Febbraio 2024 22:50

Roma-Cagliari, poker imbarazzante

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L'1-0 delIa Roma, inizio e fine di una partita non giocata de L'1-0 delIa Roma, inizio e fine di una partita non giocata de

I Ranieri boys affondano malamente all’Olimpico. Male approccio, personalità, gioco e spirito di sacrificio. Dybala, doppietta, e soci dilagano. Bene Mina. Sabato la Lazio alla Domus

Mario Frongia

Terza sconfitta di fila con un passivo da incubo. La Roma che inchioda 4-0 il Cagliari all’Olimpico è una foto da brivido. E non si tratta di modulo o posizione dei singoli. E neanche di tempismo con i cambi da parte di Claudio Ranieri. A rincuorare il tecnico non può bastare lo striscione d'affetto esposto dalla curva Sud. Primo e secondo tempo registrano i gol dei padroni di casa appena si parte. Altra velocità, verticalizzazioni, presenza negli spazi senza palla. Le reti prese subito, più che un’attenuante pare un’aggravante. La squadra paga qualità tecniche ed esperienze inferiori alle attese. Una programmazione fallimentare, oltre a criticità di vecchia data. Inutile girarci attorno, all’Olimpico sfida quasi impari. Con Dossena e soci molli, poco reattivi, mai in partita. Tre vittorie di fila per Daniele De Rossi con vista sulla zona Champions, altrettante sconfitte per i rossoblù, piantati tra le peggiori tre del torneo. E sabato arriva la Lazio alla Domus. Ranieri parte con Scuffet; Dossena, Mina, Obert; Zappa, Makoumbou, Prati, Nandez, Azzi; Petagna e Lapadula. La sorpresa? Forse, il neoacquisto Gaetano e Viola in panca. La sfida ai giallorossi si mette subito in salita, zampata di Pellegrini a pochi passi da Scuffet con la difesa che dorme. A seguire, palo di Cristante su palla lunga di Angelino. Quindi il 2-0 di Dybala, velo di Lukaku. Ci provano ancora Pellegrini, Dybala ed El Sharawy. Il Cagliari si fa vivo con una mezza girata di testa di Petagna, molto impreciso nel tenere alta la squadra e cercare i compagni. Si registra un tiro insidioso di Lapadula, Rui Patricio para. C’è poco altro. L’arbitro Marcenaro assegna il rigore ai rossoblù per fallo di Llorente su Lapadula. Il Var lo chiama e annulla giustamente il penalty: il pestone è del centravanti sul difensore. Il 2-0 nei primi 45’ conduce a un’analisi è impietosa: la Roma domina e sovrasta. Ha il pallino, mostra un passo diverso, trova troppo facilmente sponde e palleggio, inquadra la trequarti e quando accelera si soffre. Una questione di qualità e temperamento. L’approccio è modesto. E qui, pur con l’attenuante del gol a freddo dopo una manciata di secondi, c’è da capire in che modo la squadra sappia capire come e in che modo piazzarsi. Se brilla Mina, Zappa e Azzi sono sovrastati sulle fasce da El Sharawy e Karsdorp. Anche i piedi, le sgommate e la velocità di Nandez sbattono su una manovra che è sempre a metà, intermittente e prevedibile. Il Cagliari mostra poche idee di gioco e finisce per perdersi nel fraseggio avversario. Mancano all’appello, oltre agli esterni, Petagna, Obert e Prati, insolitamente poco preciso. Un filo meglio Makoumbou, ma non può bastare. La buona nuova? Mina. Il centrale colombiano mostra personalità e imbavaglia Lukaku. La speranza dei tifosi è che sia sufficiente per stare in A.

Tracollo rossoblù. Il Cagliari prova a partire spedito, Nandez mette sul secondo palo ma Dossena arriva tardi. La Roma risponde con una sassata di Cristante, dopo un numero di Dybala. Poi, su corner, Cristante gira di testa e centra la mano di Petagna. Dybala dal dischetto non sbaglia: 3-0 e otto reti in campionato dopo 2’. Neanche un’ora e la squadra di Daniele De Rossi, cala il poker con il 2005 Huijsen. Il neo entrato segna di testa dal centro area, dove praticamente salta da solo. Sir Claudio inserisce  Viola, Gaetano e Luvumbo (rientrato dalla Coppa  d’Africa con i capelli biondi) per Azzi, Dossena e Prati. Scelte offensive per provarci ed evitare l’imbarcata. La sensazione è che sia troppo tardi. La partita si scalda, cartellini per Nandez e Paredes.  Esce Mina, debutto individuale positivo un po’ meno l’intesa di reparto, per Wieteska. Con Hatzidiakos, Jankto, Shomurodov, gli stessi Petagna e Augello, gli acquisti della scorsa estate che dopo 23 gare paiono poco riusciti. Intanto, Luvumbo impegna Rui Patricio.  Ci prova Viola da 30 metri, pretenzioso. Mentre Zalewsky ubriaca mezza difesa e Lukaku gira al volo, alto. La partita vive di rapidi capovolgimenti di fronte. La Roma è sazia, il Cagliari vorrebbe accorciare. Esce Nandez per Di Pardo. Il match diventa confuso, i giallorossi macinano calcio. La reazione di Scuffet (che si oppone bene al sinistro di Lukaku) e compagni è blanda e insipida. Marcenaro annulla la cinquina a Bove per offside. Si chiude con 20 tiri a 10 per la Roma. Uno strapotere da capogiro. Mala tempora.

Ultima modifica il Lunedì, 05 Febbraio 2024 23:11
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi