Martedì, 27 Febbraio 2024 13:47

Ranieri, ennesima mission impossibile In evidenza

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Sir Claudio, rammenda e cuce con buon senso per trovare una salvezza complicata Sir Claudio, rammenda e cuce con buon senso per trovare una salvezza complicata

Solo il tecnico, nonostante le divagazioni presidenziali, ha le chiavi per tenere a galla il Cagliari. Domenica a Empoli match da non toppare

Mario Frongia

“Se ho chiesto un giocatore A e poi mi hanno fatto scegliere tra B e C, sono io il responsabile del mercato?”. La domanda retorica, che anche al tifoso del Cagliari più distratto suona molto familiare, non è di Claudio Ranieri. No, sono le parole pronunciate da Maurizio Sarri. Il tecnico della Lazio chiarisce un aspetto che non necessita di disegnini esplicativi: il mercato va concordato tra proprietà, diesse e allenatore. Ma poi, chi chiude il cerchio è il patron. Sia che ti giochi la salvezza, sia che corri per un posto in Champions, con denari veri in palio. Adesso, in casa rossoblù c’è da stringere i denti come non mai. Il pareggino al penultimo minuto di recupero di san Luvumbo ha evitato l’ennesima sconfitta interna. E, a essere sinceri, il Cagliari non avrebbe meritato la sconfitta.  Che poi Politano e Simeone abbiano sciupato per egoismo e troppa disinvoltura il gol del 2-0 è un’altra storia. Con le altre che frenano - l’unica in salute pare l’Empoli di Nicola, prossima avversaria di Mina e soci, con una marcia da coppe europee - la congiuntura è incoraggiante. Nonostante una costruzione della rosa asfittica e piena di criticità, parzialmente rimediata a gennaio, sir Claudio ha preso la rincorsa. “Se le dimissioni le ho usate come l’elettrochoc, adesso devo dargli corrente pura!” ha scherzato nel post Napoli con un sorriso fiducioso. In questo genere di rincorse occorrono principalmente due cose: cercare di fare punti ovunque, con i migliori e più sani, se non basta con la qualità con un approccio feroce. E poi, avere quella cattiveria agonistica e una mentalità che unisca determinazione e spirito di squadra. Elementi che sono da decenni nello zaino del tecnico di Testaccio.

Un mese di fuoco. Ci sarebbe anche un altro fattore che può e deve fare la differenza nel computo finale: la totale mancanza di interferenze, dirette e indirette, della società. Dopo l’orribile scaricamento di responsabilità su Ranieri, c’è da aspettarsi di tutto. “Gli abbiamo preso i due difensori internazionali, come ci ha chiesto!” le parole al limite dell’oltraggio del numero uno del club. Ma il tecnico aveva chiesto che i centrali fossero esperti della serie A: con tutto il rispetto, Hatzidiakos e Wieteska il massimo campionato italiano l’hanno visto solo dalla tribuna o in tv, esattamente come il presidente. E si può essere certi che uno che ha allenato John Terry, Desailly, Chiellini, Blanc, Cordoba e Mexes, sappia quel che serve in difesa quanto ti devi salvare. Intanto, nonostante i vari servitori al seguito, pronti a negare ad oltranza che il mister nel post Lazio si sia dimesso, pur di fiancheggiare le uscite temerarie del presidente, c’è da stringere i denti. Le prossime quattro gare, a partire dalla trasferta di Empoli, con al seguito la Salernitana alla Domus, la trasferta a Monza e il Verona in casa alla vigilia di Pasqua, sono platealmente decisive per giocarsi la permanenza in A. Dodici punti in palio, con la quota salvezza che pare abbassarsi ma proprio per questo non tollera sbavature. Ipotizzando che per organico, qualità tecnica e gioco Sassuolo e Udinese c’entrino poco con la zona retrocessione, il discorso oltre a Makoumbou e soci, pare riguardare Verona, Frosinone e anche il Lecce. Al quartetto, va aggiunta la Salernitana, in quasi caduta libera. Insomma, un mese da brivido. Con Ranieri che assapora il ritorno al gol di Luvumbo, la ripresa di Oristanio e la buona condizione di Nandez. Ma mastica amaro per aver perso Pavoletti: due mesi di stop per una frattura al piede. Una botta pesante, per forza tecnica, fiuto del gol, personalità e leadership. Il centravanti delle remuntade, dal via e in coda di gara, è riferimento che impensierisce qualsiasi difesa. Ma intanto, è meglio concentrarsi sulla sfida di domenica al Castellani: l’Empoli è una brutta bestia.

Ultima modifica il Martedì, 27 Febbraio 2024 13:55
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi