Lunedì, 01 Aprile 2024 17:10

Cagliari,  pareggio che non aiuta In evidenza

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Contri i veneti rimonta generosa ma insufficiente Contri i veneti rimonta generosa ma insufficiente

 

Il Verona passa in vantaggio, i rossoblù la rimettono in piedi. In coda, dopo il pari tra Sassuolo e Udinese, cambia poco. in vista di Atalanta, Inter e Juve, occasione sfumata per tenersi lontano dai meandri

Mario Frongia

Primo tempo modesto, ripresa incoraggiante. Con tanto di rete del pari. Ma non basta. Per scappare dallo sgabuzzino della serie A, serve altro. Specie se devi vedertela in rapida successione con Atalanta, Inter e Juve. La trentesima stagionale non permette brindisi in casa Cagliari. Il Verona passa in vantaggio ma se la gioca. Regge al pari rossoblù e porta via un punto. Che serve a poco a entrambe.  

Ospiti superiori. Il primo tiro, Lapadula, arriva dopo dodici minuti: chi annunciava una partita fisica, sulle seconde palle, di studio reciproco, è stato accontentato. Avvio di lanci lunghi e duelli individuali, la manna per il perfezionista Doveri, sempre molto vicino ai duelli. Claudio Ranieri l'ha preparata per il colpo grosso: Lapadula, Shomurodov e Luvumbo dal via. Nandez galleggia sul centrodestra. Dietro Mina è stato recuperato e se la vede con Folorunsho, dato per assente. Pioviggina, Pasquetta da dimenticare, il match è tosto. Ci prova Shomurodov in scivolata, risponde il Verona dello squalificato Baroni con Noslin, sempre insidioso ma Scuffet c'è. Il Cagliari c'è con la testa e la determinazione, ed è già qualcosa. Ma manca la costruzione, la palla va sempre indietro, mancano gli automatismi e gli inserimenti. E si ridà fiato all'avversario. La manovra, affidata a Makoumbou e Deiola, è frammentaria, impossibile contare quattro passaggi di fila. Per dire, il Verona, stessi punti dei rossoblù, 26, parte dal basso con Montipò che se la gioca con Serdar e Cabal. In avanti, senza gli strappi di Nandez e Luvumbo, imprecisi, si naviga a vista. Gli ospiti tengono botta. E pian piano crescono. Palla a terra, fraseggi, con Bonazzoli, Serdar e Tchatchoua che crescono. Si combatte ma le certezze sono minori dell'incertezza: proprio Bonazzoli - quarto gol in carriera al Cagliari - alla mezz'ora punisce i rossoblù con una stoccata aerea, su cross di Noslin, in vantaggio su Augello. L'1-0 è frutto di un'azione manovrata. Ranieri incrocia le braccia, il convento gli ha dato questo. Il suo Cagliari è sotto nel primo degli scontri diretti che valgono la permanenza in A. Ma se Mina e Dossena devono lanciare palloni da sessanta metri, lunghi, e Makoumbou non sa a chi darla e sbaglia e tentenna di suo anche su palle comode, c'è poco da rimuginare. E Magnani dietro giganteggia. Intanto, Folorunsho - di proprietà del Napoli - si divora il 2-0 a tu per tu con Scuffet con difesa e centrocampo in letargo. La reazione è blanda. E con i lanci su Lapadula - che riesce miracolosamente a stoppare un pallone ai limiti dell'area e poi viene fermato - si conclude davvero poco. Si chiude con il Verona in leggero vantaggio: 58 contro 42 per cento di possesso palla, 5 e 3 tiri, 131 e 109 passaggi.

La grinta c'è, ma non basta. Si riparte con Viola per Shomurodov, inesistente o quasi.Il primo guizzo è di Luvumbo, rimpallato. E il Verona va in gol dopo 3': palla persa da Zappa, fraseggio veronese al limite, Lazovic subentrato a Mitrovic, segna. Ma Doveri annulla per offside. Il Cagliari reagisce. Ci provano Nandez e Viola, gli ospiti reggono. Rabbia e cuore rossoblù. Si accende Luvumbo, strattonato in area, Doveri fa giocare. Zappa stoppa male a centro area. In ripartenza Scuffet salva su Dawidowicz e tiene a galla i rossoblù. Suslov subentra a Bonazzoli. Viola impegna Scuffet su punizione. Sulemana, Prati e Oristanio dentro al posto di Nandez, Deiola e Makoumbou. Ed è proprio Sulemana, dopo un batti e ribatti assurdo con Doveri che fa giocare, a pareggiarla con un destro sporco che beffa Montipò. A un quarto d'ora dalla fine, la lotta per stare in A si anima. Viola e Luvumbo giocano a calcio. Il Verona soffre. Montipò in uscita la svirgola di testa. Pare il momento buono per graffiare. Ranieri inserisce Azzi per Augello. Zampata di Folorunsho, a lato. Swiderski sostituisce Noslin. L'ultimo spunto, per il Cagliari, questo sconosciuto. Luvumbo in scena: prima impegna Montipò, su errore di Magnani, poi calcia a lato di sinistro. Doveri dà sei minuti di extratime. Si chiude 1-1, un po' meglio per il Verona. Poca roba per i padroni di casa.       

Notarelle

Sir Claudio, ci sei? Pasquetta da subalterni per Jankto, quello che "sta rendendo meno di quanto ci aspettassimo", Prati, l'investimento importante per il futuro, e Oristanio, il tuttocampista che "chissà se riusciremo a tenere". Tra i papabili, fuori anche Sulemana, non al top, Viola, benzina già finita?, Azzi e i due difensori di "valore internazionale". Il campo dirà altro. Con i virgolettati presidenziali che spiegano metà di quel che dice la formazione iniziale. E l'atmosfera del club. Il timore è che anche Claudio Ranieri si fidi meno, del capo e dell'entourage, e sappia bene che siamo agli sgoccioli. Il timore che venga lasciato da solo con il cerino in mano, vale qualunque sia l'epilogo. La sensazione? Se ne lascerà tre dietro. Dovremo fargli un monumento, almeno i tifosi per bene. Poi, andrà via senza guardarsi indietro. 

Ultima modifica il Lunedì, 01 Aprile 2024 17:16
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi