Lunedì, 29 Gennaio 2024 16:35

I candidati governatori della Sardegna si preparano ai primi confronti a quattro In evidenza

Vota questo articolo
(1 Vota)

Manca poco meno di un mese alle elezioni regionali e i candidati governatori della Sardegna si preparano ai primi confronti a quattro. Nei prossimi giorni sono previsti tre appuntamenti, due organizzati da associazioni agricole e uno da Confcommercio.

Il primo confronto si terrà venerdì 2 febbraio organizzato da Copagri Sardegna. Il secondo confronto si terrà lunedì 5 febbraio, organizzato da Confagricoltura.

Il terzo confronto, presentato come il «primo vero confronto», si terrà sabato 3 febbraio intorno alle 15 nella sede di Confcommercio in via Santa Gilla a Cagliari. Modera il giornalista Luca Telese.

Su quest'ultimo appuntamento si è già accesa qualche polemica. Nella locandina si fa riferimento a tre candidati – Renato Soru (Coalizione Sarda), Alessandra Todde (Campo Largo), Paolo Truzzu (centrodestra) – senza prendere in considerazione il quarto, ovvero Lucia Chessa (Sardigna R-esiste).

Intanto, proseguono gli incontri pubblici promossi da ciascuno dei candidati. Ieri Lucia Chessa ha ricordato a chi sostiene che il voto a Sardegna R-esiste sia un voto perso, che «tutte le posizioni hanno uguale diritto di cittadinanza in una democrazia funzionante. Il voto perso sarà quello dato a chi, in alternanza, centrodestra e centrosinistra, ha devastato la Sardegna».

Renato Soru era invece a Ula Tirso, a pochi passi dalla diga di Santa Chiara di cui quest'anno ricorre il centenario dall'inaugurazione. «Fu un'opera immane, la prima grande opera idraulica costruita nell'Isola. Oggi dobbiamo costruire una storia nuova, cogliere l'opportunità delle risorse europee che aspettano di essere spese, avviare la transizione verde e quella digitale, rendendo la pubblica amministrazione più trasparente e veloce, rafforzare il federalismo interno sul territorio per portare competenze e servizi più vicini al cittadino».

Alessandra Todde era a Quartu. All'incontro pubblico, il suo cinquantacinquesimo dalla discesa in campo, era presente anche il sindaco Graziano Milia. La deputata ha ricordato che «in Sardegna non sono tutelati diritti fondamentali come la salute, il lavoro, la scuola, i trasporti, la mobilità interna: i sardi sono impegnati ogni giorno a costruirsi la propria sopravvivenza, a resistere mentre tutto attorno non funziona. Non possiamo permetterci di avere un avanzo di cassa regionale di quasi quattro miliardi: questi sono soldi sottratti a noi, alle persone, ai servizi essenziali e ai nostri figli».

Paolo Truzzu ieri al Teatro Comunale di Sassari ha spiegato che su ciò che non funziona in Sardegna ha molte responsabilità chi ha governato la Regione diciotto anni fa, e ha rilanciato, sul fronte trasporti, la necessità di un sistema che permetta ai sardi di viaggiare con prezzi contenuti. In particolare, ha sottolineato, «vogliamo dire al Governo: lavoriamo assieme per risolvere questo problema».