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“Una Sardegna sempre più green, terreno ideale nell’innovazione tecnologica e nella transizione verde. Vogliamo sostenere e incoraggiare gli investimenti diretti verso l’energia pulita, senza sacrificare il territorio e nel pieno rispetto dell’ambiente”.

Lo dice il Presidente della Regione, Christian Solinas, commentando la pubblicazione dell’avviso pubblico finalizzato alla selezione di proposte progettuali volte alla realizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse, per la costituzione di Hydrogen Valleys, da finanziare nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per un totale di 21 milioni.

La pubblicazione del bando di selezione segue la deliberazione della Giunta del 17 gennaio.

“La Giunta regionale – afferma l’assessore dell’Industria, Anita Pili – ha scelto di affrontare la strada della transizione energetica con grandi investimenti sull’energia pulita. Con questo bando diamo la possibilità anche alle imprese di innovarsi e diventare protagoniste di questo fondamentale processo di diversificazione delle fonti energetiche”.

Nel rispetto delle milestone e dei target approvati dalla Commissione europea, il bando prevede che le aree industriali dismesse siano adibite a unità sperimentali per la produzione di idrogeno, mediante impianti FER locali ubicati nello stesso complesso industriale o in aree limitrofe. La misura deve inoltre sostenere la produzione di idrogeno elettrolitico a partire da fonti di energia rinnovabile o dall’energia elettrica di rete.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate a partire dalle ore 9:00 del 30/01/2023 fino alle ore 13:00 del 28/02/2023. I requisiti per la partecipazione alla selezione e i documenti sono disponibili alla pagina: https://www.regione.sardegna.it/j/v/2644?s=1&v=9&c=389&c1=1241&id=103748 

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Sostegno agli Enti locali per il primo studio sullo stato degli edifici scolastici. Il Consiglio regionale ha approvato l’articolo della Finanziaria proposto dalla Giunta regionale per garantire la piena fruibilità delle scuole dal punto di vista della sicurezza grazie al primo studio sulle caratteristiche strutturali degli edifici, che i Comuni potranno appunto finanziare con le risorse regionali stanziate dalla legge di stabilità.

“Le scuole devono essere luoghi sicuri. La Giunta regionale per la prima volta è intervenuta per prevenire, e poi aggredire, quel deficit di dati che caratterizza i nostri edifici scolastici – spiega il Presidente della Regione Christian Solinas – L’obiettivo è di acquisire tutte le informazioni utili e imprescindibili per verificare se gli edifici sono a norma e porre le basi per eventuali correttivi avviando quegli interventi necessari affinché gli studenti e tutti gli operatori scolastici possano vivere gli Istituti in condizioni di salute e sicurezza e perché crolli come quello che ha interessato l’Università di Cagliari non si verifichino più”.

Guardando al dettaglio della misura, con il comma 2 dell’articolo 2 della Finanziaria, viene autorizzata per il 2023 la spesa di 8 milioni di euro finalizzata alla realizzazione di uno studio sullo stato di fatto degli edifici scolastici al fine di migliorare il livello di dettaglio delle informazioni sulle scuole, evidenziare eventuali interventi di messa in sicurezza,  efficientamento energetico e verificare l’acquisizione di certificazioni obbligatorie.

“La misura nasce dal confronto con Enti locali e Anci – spiega l’Assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino – Si tratta di una richiesta specifica dei sindaci perché in molti Comuni, specie in quelli più piccoli, mancano figure specialistiche che possano fotografare lo stato dei luoghi e non c’è disponibilità di risorse per appaltare esternamente gli studi. Quello che vogliono evitare i sindaci e su cui la Giunta è d’accordo – ha proseguito l’Assessore - è di mandare i ragazzi a scuola in una classe che possa crollare da un momento all’altro: per fare questo servirà uno studio, propedeutico anche alla partecipazione di bandi regionali o nazionali come il PNRR, che la Regione intende finanziare, dato che i Comuni non hanno la possibilità di impegnare quelle risorse”. Non bisogna dimenticare, ha proseguito l’Assessore Fasolino, “l’esigenza primaria, ovvero quella di garantire la sicurezza degli edifici scolastici”.

“Abbiamo sposato fin da subito le esigenze manifestate dagli Enti locali, individuando in questa misura la leva più incisiva per cominciare ad avviare un percorso virtuoso che grazie a un fondamentale lavoro di prevenzione punti a garantire la sicurezza - ha aggiunto l’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris - È importante conoscere lo stato delle scuole perché è solo sulla base delle reali condizioni degli edifici che si possono avviare e realizzare gli interventi necessari a evitare cedimenti e crolli”.

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Educare al rispetto e infondere la cultura della parità di genere fin dalla più tenera età: è l’obiettivo del progetto "PARIS La PArità impaRIamola a Scuola, Insegnanti, stereotipi di genere e pratiche educative inclusive”, promosso dalla Commissione Regionale per le pari opportunità insieme all'Università di Cagliari con il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia. Ieri, nella sala Anfiteatro in via Roma, si è tenuto l’incontro illustrativo dei risultati del sondaggio effettuato su un campione di 823 insegnanti di Istituti Comprensivi (scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado) di tutta la Sardegna.

“La parità di genere è sempre stata un punto cardine della mia carriera lavorativa” ha detto l’Assessora regionale del Lavoro, Ada Lai. “Bisogna lottare per cambiare cultura e mentalità fin dalla prima infanzia. Oggi affidiamo questo compito a quella che è l’agenzia più importante a livello formativo, al pari della famiglia: la scuola. L’istituzione scolastica svolge infatti un ruolo centrale nell’educazione non solo per quel che riguarda l’istruzione ma anzitutto a partire dalla sua natura improntata alla condivisione e all’aggregazione. Trattare tutti allo stesso modo, riconoscere l’importante ruolo delle donne in qualunque sfera della società: per farlo occorre migliorare il mondo della formazione e quello dei servizi sociali. Non dimentichiamo che in una metà della terra, quella meno fortunata, la parità di genere non è nemmeno un miraggio, e le donne vengono represse nella loro identità prima ancora che nei loro diritti e libertà. La regione Sardegna è in prima linea quando si parla di parità di genere e di diffusione delle culture di rispetto di tutte le libertà individuali”.

“La materia della parità di genere – afferma l’assessore della Pubblica Istruzione e della Gioventù, Andrea Biancareddu - è di estrema attualità. L’articolo 3 della Costituzione afferma che tutti i cittadini sono eguali davanti alla Legge, a partire dal sesso: questa non è una casualità, ma l’esempio di una sensibilità radicata per il rispetto delle differenze e delle libertà individuali, che è nei fondamenti della nostra Costituzione. A distanza di settant’anni però ci rendiamo però che questi problemi non si risolvono solo con le normative, occorre invece una riforma culturale. Proprio per questo si deve iniziare dai bambini, che sono più aperti, ricettivi e naturalmente sensibili, molto più degli adulti. Oggi c’è una maggiore consapevolezza delle problematiche legate al bullismo e alle varie forme di soprusi. Inoltre vi è uno scambio maggiore tra insegnanti e allievi, che è importante incentivare, per trasmettere ai nostri ragazzi la reale volontà reale di ascoltarli e comprenderli. Il ruolo dell’insegnante è fondamentale – conclude Biancareddu – quale attore principale del percorso di crescita delle future generazioni e nella diffusione della cultura dell’uguaglianza”.

 

“In Italia – afferma la Presidente della Commissione per le Pari Opportunità, Francesca Ruggiu – la parità è ancora ad un livello molto basso. In Sardegna abbiamo un numero di donne diplomate e laureate in giovane età superiore agli uomini, eppure questo non si traduce in adeguate opportunità professionali: è anche questo frutto di un retaggio culturale rinforzato dalla reiterazione di comportamenti e atteggiamenti discriminatori, basati su stereotipi e pregiudizi, che si assorbono in famiglia e nella società”

 

Per il responsabile della formazione dell’Ufficio scolastico regionale, Fabrizio Floris, già nell’acronimo ‘Paris’ é racchiuso il significato di “operare insieme, tutti nella stessa direzione per rimuovere e superare stereotipi e pregiudizi”; mentre Anna Maria Saderis, commissaria della Commissione e responsabile del progetto Paris, sottolinea l’importanza dei ruoli dei due attori principali del progetto, gli insegnanti quali guide fin dalle fasi dell’infanzia, e gli allievi, che saranno i reali attori del cambiamento sociale.

 

La Professoressa Cristina Cabras dell’Università di Cagliari, infine, ha spiegato che lo scopo del sondaggio era quello di “valutare lo stato dell’arte di stereotipia di genere in Sardegna sugli insegnanti, per capire con quali azioni in seguito gestire i meccanismi cognitivi dietro agli stereotipi. Soprattutto a partire dai 3, 4 anni le bambine e i bambini iniziano a modificare i loro comportamenti, seguendo le linee di indirizzo che ricevono dalla famiglia, dalla scuola e dai media, più in generale da tutto quello che li circonda socialmente.

Pertanto bisogna intervenire già dalla scuola dell’infanzia, allenando gli insegnanti a tenere sotto controllo gli stereotipi e riconoscerli per contrastarli. La scuola stessa – ha spiegato ancora Cabras – è un settore stereotipico, con una quasi totalità degli insegnanti di sesso femminile. È importante rompere gli schemi, così come è importante distinguere tra sessismo ostile e sessismo benevolente per sradicare totalmente le disparità”. 

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Finanziato il progetto per il rafforzamento della sicurezza cibernetica del Sistema Regionale. La Regione Autonoma della Sardegna ha partecipato all’Avviso per gli interventi di potenziamento della resilienza cyber delle Regioni e si è aggiudicata un finanziamento di un milione di euro, a valere sulle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (missione 1).

Il 24 gennaio, con una nota ufficiale, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha comunicato che il progetto presentato dalla Direzione generale per l'innovazione e SicurezzaIt della Regione merita di essere realizzato e si inserisce appieno tra le azioni applicative del Regolamento europeo in materia di protezione dati (GDPR). Nello specifico, l’intervento prevede la realizzazione di attività di sicurezza applicativa ed infrastrutturale nell'ambito del sistema informativo di base in attuazione del GDPR (Regolamento generale di protezione dei dati, regolamento europeo 2016/679) e delle misure di sicurezza del Sistema Regione.

“Un finanziamento importante che premia il lavoro dell’assessorato - afferma l’assessore regionale degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione, Andreina Farris. Un intervento finanziato dal PNRR che ha l’obiettivo di potenziare la capacità digitale della pubblica amministrazione e la transizione digitale. In questa fase storica, nel pieno della rivoluzione digitale che impatta sulla nostra vita individuale e collettiva, è fondamentale rafforzare la sicurezza, la protezione dei dati e  la capacità di resistenza agli attacchi informatici.”

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“La Sardegna e Cagliari non potevano celebrare in modo migliore la Giornata della Memoria se non inaugurando questa testimonianza della nostra amicizia con Israele e del nostro perenne, doloroso, straziante ricordo delle vittime della Shoah”.

Lo ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas inaugurando ieri a Cagliari il Giardino dei Giusti di Sardegna, nel Palazzo Siotto, dove sono state affisse targhe commemorative in onore di coloro che, sfidando le leggi razziali e l'orrore delle deportazioni nazi-fasciste, aiutarono ebrei a salvarsi.

Erano presenti tra gli altri l'Arcivescovo di Cagliari Mons. Giuseppe Baturi, il Presidente della Fondazione Siotto Aldo Accardo e il Vice Ambasciatore di Israele Alon Simhayof.

“Siamo orgogliosi – ha detto il Presidente Solinas – di poter vantare i nostri Giusti, i Sardi che contribuirono a salvare vite dalla barbarie”.

Il Presidente ha rivolto un particolare ringraziamento a Mario Carboni e all'associazione Chenàbura, che anima il mondo culturale con un prezioso riferimento alla millenaria cultura ebraica, all'immenso patrimonio spirituale lasciatoci in eredità dal popolo di Israele. Le targhe ricordano Carmen Atzeri, Salvatore Corrias,  Suor Giuseppina De Muro, Francesco Loriga, Bianca Ripepi, Girolamo Sotgiu, Vittorio Tredici.

“Abbiamo il dovere – ha detto il Presidente Solinas – di riflettere e ricordare l’orrore e le atrocità di cui è stato capace l’uomo in un passato che non è poi così lontano da noi, e trovare la forza e la determinazione per far sì che il seme insidioso e aberrante dell’antisemitismo e dell’odio non trovi mai più terreno ove attecchire. Offenderemmo la memoria di tutti quegli innocenti portati alla morte - bambini, donne, uomini, anziani - se consentissimo al presente di mettere da parte il passato. Quella odierna deve essere una giornata di profonda riflessione che ci impegna non solo a tramandare la memoria della Shoah, ma anche a riflettere sulle sue radici e sulle sue terribili conseguenze”.

“Guardiamo con speranza e fiducia ai giovani, capaci di costruire ponti contro la violenza e di alimentare la cultura del dialogo e la pace, debellando una volta per tutte il germe dell’antisemitismo, della discriminazione, dell’intolleranza, per la creazione di una società libera e aperta, improntata al rispetto della dignità di ogni essere umano e che sappia fare della pace e della fratellanza valori vivi, imprescindibili e insuperabili. Questa bellissima e storica mattinata – ha aggiunto il Presidente Solinas – vuole essere orientata però anche al futuro, e in particolare al consolidato rapporto di amicizia tra la Sardegna e Israele, cementato da recenti appuntamenti. Vogliamo intensificare questo scambio, questa amicizia che prosegue da millenni. Guardiamo dunque al passato, onorando le figure di coloro che a rischio della propria vita salvarono gli ebrei dall'olocausto, ma guardiamo anche al futuro nella certezza che la preziosa amicizia tra la Sardegna e Israele possa rappresentare una grande occasione di arricchimento culturale e spirituale”.

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Volotea, la compagnia aerea low-cost delle piccole e medie città europee, rafforza il suo legame con la Sardegna e riconferma i suoi investimenti a Olbia: il vettore, infatti, dopo il recente annuncio dei nuovi voli per Madrid e Nizza, ha confermato oggi l’avvio di 5 nuove rotte in partenza dalla Costa Smeralda per un totale di 7 nuovi collegamenti internazionali, e l’ampliamento della sua flotta che, durante il periodo estivo, presso lo scalo passerà da 2 a 3 aeromobili. A questi si aggiunge anche il ripristino del volo alla volta di Bari. La low-cost, infine, opererà i collegamenti tra Olbia e Roma Fiumicino in regime di continuità territoriale e senza alcuna compensazione economica, per tutto il periodo previsto dal bando della Regione Sardegna. Volotea si attesta così come prima compagnia per numero di destinazioni raggiungibili da Olbia e scende in pista presso lo scalo con un’offerta complessiva di circa 1,2 milioni di posti in vendita.

Da sempre attenta alle esigenze di viaggio delle comunità locali sarde, Volotea ha annunciato per i prossimi mesi l’avvio di nuovi collegamenti da Olbia alla volta di Parigi Charles de Gaulle (2 frequenze settimanali, ogni lunedì e giovedì a partire dal 29 maggio), Marsiglia (rotta esclusiva disponibile ogni martedì e venerdì a partire dal 26 maggio), Tolosa (dal 28 maggio, ogni giovedì e domenica), Bilbao (rotta esclusiva in partenza dal 27 maggio, ogni mercoledì e sabato) e Valencia (rotta esclusiva, ogni martedì e sabato in partenza dal 27 maggio), che si aggiungono ai nuovi voli recentemente annunciati per Madrid e Nizza. Un’offerta di 7 nuove rotte, dunque, pari a 70.000 biglietti in vendita.

 Grazie ai nuovi voli, che si aggiungono alle ultime tratte annunciate dallo scalo olbiense dirette a Firenze, Lille e Barcellona svelate a fine 2022, e alla riapertura del collegamento per Bari, sale a 28 il totale delle destinazioni raggiungibili del vettore dallo scalo olbiense, 14 in Italia e 14 all’estero. Le nuove rotte, molte delle quali operate in esclusiva, permetteranno di approcciare nuovi mercati internazionali, favorendo la crescita del flusso di turisti da e per l’isola.

 Presente in Sardegna da più di 10 anni, la low-cost ha concretizzato una serie di investimenti mirati a supportare il tessuto economico, riconfermando la Regione come uno dei suoi mercati più importanti. Sempre a Olbia, Volotea amplierà la sua flotta, che passerà da 2 a 3 aeromobili, con la conseguente creazione di nuove opportunità d’impiego per un totale di 90 posti di lavoro diretti, a cui si aggiungono quelli indiretti. Il nuovo A320 allocato a Olbia, oltre a proporre un’offerta voli più ampia, consentirà orari ancora più comodi e maggiori frequenze.

 Infine, consapevole di quanto la continuità rappresenti un importante strumento a sostegno degli spostamenti dei cittadini sardi, Volotea opererà per tutto il periodo previsto dal bando della Regione Sardegna i collegamenti tra Olbia e Roma Fiumicino senza alcuna compensazione economica.

 “Il legame tra Volotea e la Sardegna è cominciato più di 10 anni fa e siamo felicissimi di consolidare ulteriormente il nostro rapporto con l’isola - ha dichiarato Valeria Rebasti, Country Manager Italy & Southeastern Europe di Volotea -. Non abbiamo mai smesso di investire a livello locale, attraverso l’apertura di basi sul territorio, la creazione di nuove opportunità lavorative e importanti direttrici turistiche, sia leisure sia business. Non è nei nostri programmi abbandonare l’isola. Al contrario! Un’ulteriore riprova della particolare vicinanza di Volotea alle esigenze di viaggio dei sardi si concretizza con la volontà a operare, per tutto il periodo previsto dal bando e senza alcuna compensazione economica, i collegamenti in regime di continuità tra Olbia e Roma Fiumicino. I voli tra la Costa Smeralda e la capitale verranno operati come da calendario fino ad ottobre 2024. Ci auguriamo, infine, di poter ospitare a bordo un numero sempre maggiore di passeggeri e, molto presto, di annunciare altre importanti novità presso la nostra base di Olbia”.

 “Volotea si conferma un vettore strategico per lo sviluppo dell'aeroporto di Olbia per la nostra destinazione. Grazie alla sua flessibilità e dinamicità, Volotea è stata capace di cogliere importanti opportunità di mercato, rafforzando le sue operazioni nel periodo più critico della pandemia (con l’apertura dei collegamenti invernali domestici nel 2020) e sostenendo la ripresa post pandemia con l’apertura della base estiva nel 2021. Con l’annuncio odierno dei nuovi collegamenti internazionali e con il posizionamento di un ulteriore aeromobile alla base operativa, si aggiunge un ulteriore capitolo di sviluppo a questa intesa strategica di lunga durata. L’espansione del portafoglio di destinazioni internazionali di Volotea, inoltre, è pienamente coerente con la nostra strategia di sviluppo, che punta al consolidamento di Olbia come aeroporto principale dell’isola per i flussi extra-domestici al fine di incrementare il traffico nella bassa stagione” ha dichiarato Silvio Pippobello, Amministratore Delegato Geasar.

 Da Olbia saranno disponibili collegamenti alla volta della penisola italiana (Ancona, Bari, Bologna, Catania, Firenze – Novità 2023, Genova, Milano Bergamo, Napoli, Palermo, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia e Verona), Francia (Parigi Charles de Gaulle, Marsiglia, Nizza, Tolosa, Lille - Tutte Novità 2023, Bordeaux, Deauville, Lione, Nantes, e Strasburgo) e Spagna (Bilbao, Valencia, Barcellona e Madrid).

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L’assessore dell’Agricoltura, Valeria Satta, ha incontrato ieri pomeriggio i rappresentanti dei 17 Gruppi di Azione Locale (GAL) della Sardegna: Sulcis Iglesiente, Anglona-Romangia, Nuorese-Baronia, Marghine, Terras de Olia, Logudoro-Goceano, Alta Gallura-Gallura, Sarcidano-Barbagia di Seulo, Barbagia, Sarrabus-Gerrei-Trexenta, Ogliastra, Alta Marmilla e Marmilla, Linas-Campidano, Barigadu-Guilcer, Sinis, Barbagia-Mandrolisai-Gennargentu, Campidano.

“I Gal – dichiara l’assessore Satta – svolgono un importante ruolo di rappresentanza delle popolazioni rurali, interfacciandosi con gli enti pubblici territoriali e le organizzazioni degli operatori economici presenti nel territorio. I Gal – prosegue l’assessore dell’Agricoltura – attuano gli assi 3 e 4 del PSR nelle aree di competenza, attraverso la predisposizione e attuazione dei Programmi di Sviluppo Locale, per il perseguimento di due obiettivi prioritari: il mantenimento e la creazione di nuove opportunità occupazionali in aree rurali da un alto, e il miglioramento dell'attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione dall’altro”.

Alla riunione di ieri gli esponenti dei vari Consigli di Amministrazione hanno portato all’attenzione dell’Assessore problematiche specifiche ed altre di materia più generale. Tra queste, sono state ascoltate le polemiche relative al ritardo nell’erogazione dei fondi da parte di Argea,

“Faremo chiarezza sui ritardi – ha assicurato l’assessore Satta – per dare a tutti risposte certe e concrete. Mi impegno a convocare un prossimo tavolo con più elementi con l’auspicio che i fondi arrivino il più velocemente possibile alle comunità interessate”.

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Via al richiamo della vaccinazione anti-Covid-19 (terza dose) per tutti i bambini nella fascia d’età dai 5 agli 11 anni. Il Ministero della Salute, con la circolare del 13 gennaio, ha esteso la campagna di vaccinazione ai più piccoli raccomandando la somministrazione della formulazione bivalente (ceppo originale e variante Omicron) ai soggetti che presentino condizioni di fragilità tali da esporli allo sviluppo delle forme più severe di infezione.

In Sardegna le vaccinazioni saranno somministrate presso gli hub vaccinali ancora attivi, presso i Servizi di igiene e sanità pubblica e dai pediatri di libera scelta che hanno aderito all’accordo regionale. I pazienti fragili potranno essere vaccinati presso le strutture aziendali che li hanno in carico.

Da mercoledì 25 gennaio saranno attive le prenotazioni, secondo le modalità già note: on line dal sito dedicato, attraverso gli Atm degli uffici postali, tramite il Call Center 800 009966 (attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20) e tramite i portalettere.

La procedura di prenotazione consente di scegliere il punto di vaccinazione tra quelli disponibili. Ciascuna Asl potrà prevedere l’accesso alla vaccinazione previa prenotazione, ma la somministrazione del vaccino sarà comunque assicurata a tutte le persone che si recheranno al centro vaccinale anche senza prenotazione. 

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Oltre 1.100.000 kg di prodotto venduti, distribuito in 3.100 punti vendita, 35% della distribuzione ponderata. Sono i numeri dell’accordo di filiera Biraghi, Coldiretti Sardegna e Filiera Agricola Italiana che ha dato vita al pecorino etico solidale che paga il giusto prezzo ai pastori, che oggi a Torino ha festeggiato i suoi primi sei anni.

Un accordo allora (2017) definito storico, proprio perché in un momento di crisi per la pastorizia sarda, con il latte pagato ai pastori sotto i costi di produzione e il Pecorino romano, la Dop che determina il prezzo del latte ai pastori ai minimi storici, pagato a circa 4 euro al kg, con questo accordo di filiera che vede per la prima volta insieme pastori e trasformatori, si è dato vita ad un grattugiato al 70 per cento composto da pecorino 100 per cento sardo e per il restante 30 per cento con il gran Biraghi, vaccino prodotto con latte 100 per cento italiano, che paga il giusto prezzo ai pastori. Un accordo, infatti, che garantisce una equa remunerazione a chi produce il latte e comunque non va mai sotto i costi di produzione, un accordo che ha anticipato la legge sulle pratiche sleali. Accordo che si è dato vita coinvolgendo la cooperativa pastori Dorgali e la cooperativa l’Armentizia di Guspini.

Un accordo innovativo, come è stato ricordato questa mattina a Torino nella sede della Biraghi, dove si è festeggiato il sesto compleanno, a cui hanno preso parte oltre alla Biraghi rappresentata da Claudio Testa, consigliere d’amministrazione della Biraghi S.p.A, da Coldiretti Sardegna con il presidente Battista Cualbu e il direttore Luca Saba,  il vicepresidente della Cooperativa Pastori Dorgali Francesco Carta, al responsabile dei progetti di Filiera Agricola Italiana Adolfo Giannecchini. Era presente anche il gruppo a tenore su Cuntzertu Abbasantesu con il canto dei pastori riconosciuto patrimonio immateriale dell’umanità Unesco come espressione del Pastorilismo.  “Questo è un esempio concreto di un accordo che fa bene al Sistema Paese, nel quale ogni attore coinvolto ha saputo mettersi a disposizione per creare un prodotto di qualità e competitivo sul mercato”,  ha commentato Adolfo Giannecchini per Filiera agricola italiana.

“Il trend è positivo per tutta la filiera – ha aggiunto il presidente Battista Cualbu –. Dopo sei anni, l’accordo, che non a caso avevamo definito storico, si rivela sempre più vincente e come esempio da seguire non solo in questo settore agricolo. I benefici per i pastori e le cooperative che stanno collaborando al progetto sono evidenti: prezzo minimo garantito, stabilità e programmazione”. “Un accordo che cresce e si rafforza anche grazie ai nuovi progetti che stiamo mettendo in campo con la Biraghi – afferma il direttore Luca Saba –. Questo ci consentirà di allargare l’accordo anche ad altre realtà locali e crescere nei numeri”. “A distanza di sei anni dalla firma del nostro accordo, siamo felici di festeggiare la collaborazione insieme a tutti gli attori coinvolti nel progetto del Pecorino Etico Solidale – ha raccontato Claudio Testa, della Biraghi –. Siamo molto lieti che i consumatori apprezzino il nostro accordo di filiera, che ci permette di sostenere la tradizione casearia italiana insieme a Coldiretti Sardegna e con Filiera Agricola Italiana”. “Per la nostra Cooperativa è stata una svolta che ha rafforzato tutto il lavoro che avevamo fatto precedentemente – afferma il Vicepresidente della Cooperativa Pastori Dorgali, Francesco Carta –. Da inizio annata abbiamo la certezza che una parte del nostro formaggio verrà venduto ad un prezzo già stabilito”.

Nel 2020 la collaborazione tra Biraghi e Coldiretti Sardegna si è consolidata con il lancio di un nuovo prodotto da tavola: dopo il Grattugiato Etico solidale Biraghi, l’azienda cuneese, insieme a Filiera agricola italiana e all’Organizzazione agricola sarda hanno presentato lo Spicchio di Pecorino Etico Solidale, una fetta da 150 grammi senza crosta laterale, prodotta con 100% latte di pecora sardo, a lunga stagionatura, caratterizzata da un gusto dolce e delicato e acquistabile in una pratica confezione con un vassoio per tenerla in tavola, apertura facilitata e zip “apri e chiudi”. L’iniziativa è stata sviluppata con la Cooperativa Pastori Dorgali - che raggruppa 190 aziende - con l’obiettivo di ampliare le occasioni di consumo del Pecorino grazie al taglio in spicchio e al sapore delicato, allargando la gamma di prodotti a latte ovino del marchio Biraghi.

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Il Job day Sardegna, un ciclo di eventi nel territorio, dedicati all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, alla formazione professionale e all’orientamento di chi è alla ricerca di una nuova occupazione, è stato presentato, stamane, nel corso di una conferenza stampa dall’assessore Ada Lai e dalla direttrice di Aspal, Maika Aversano, nella sede dell’assessorato regionale del Lavoro. Sei appuntamenti organizzati dall’assessorato regionale del Lavoro, dall’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal) con i suoi Centri per l’Impiego (Cpi), che si svolgeranno tra febbraio e marzo a Sassari (2 febbraio nei locali di Promocamera), Olbia (14 febbraio, Aeroporto Costa Smeralda), Nuoro (28 febbraio), Oristano (7 marzo), Tortolì (16 marzo) e Cagliari (30 e 31 marzo).

I futuri lavoratori saranno supportati nel percorso di scoperta delle proprie attitudini e competenze con strumenti utili alla ricerca di un’occupazione, rivolti anche a chi è uscito dal mondo del lavoro. Negli eventi Job Day previste attività di orientamento e approfondimenti sull’offerta formativa presente nel territorio. Chi è alla ricerca di un’occupazione e chi si affaccia al mondo del lavoro, potrà consultare le offerte inserite dalle aziende nella sezione dedicata alle singole date del Job Day e candidarsi a quelle preferite. Partecipando al Job Day sarà anche possibile usufruire di tutti i servizi offerti dai Centri per l’Impiego (Cpi).

Imprese. Gli eventi Job Day Sardegna sono rivolti a tutte le imprese che cercano lavoratori in Sardegna. Le aziende avranno la possibilità di pubblicare le proprie offerte di lavoro, usufruire di un servizio di preselezione messo a disposizione gratuitamente dall’Aspal e avere uno stand fisico o virtuale per i colloqui con i candidati. A loro disposizione una sezione dedicata sul sito web ufficiale nella quale presentarsi ai candidati con una breve descrizione. Le aziende che utilizzeranno uno stand virtuale potranno visionare l’elenco dei curricula idonei e convocare i candidati per un colloquio anche nei giorni successivi all’evento.

Colloqui di lavoro, formazione, seminari, convegni. Sono previsti convegni e seminari, dedicati in modo particolare agli studenti delle ultime classi delle scuole superiori, per fornire strumenti validi di comprensione della complessa realtà che li attende alla fine del percorso scolastico. Saranno offerti inoltre una serie di laboratori, suddivisi per argomento, allo scopo di sviluppare nuove capacità e acquisire strumenti validi per migliorare la ricerca del lavoro. Spazio anche a convegni, momenti di orientamento e di confronto pensati per stimolare la curiosità e l’interesse degli studenti. Per venire incontro alle classi delle scuole superiori che non possono spostarsi sono previsti dei collegamenti streaming con gli istituti scolastici  per consentire ai ragazzi di seguire i convegni e i seminari a loro dedicati.

 “Lavoriamo per lo sviluppo della Sardegna, usciamo dai palazzi per incontrare chi cerca lavoro, abbattendo la barriera tra domanda e offerta - afferma l’assessore del Lavoro, Ada Lai - Il job day è un progetto che diventerà una prassi nel territorio. Le opportunità in Sardegna non mancano, ma da un lato le imprese che cercano personale non lo trovano e dall’altro, i disoccupati non riescono a mettersi in contatto le aziende. Questo è l’obiettivo del job day: facilitare l’incontro tra domanda e offerta. Un progetto che diventerà una prassi nel territorio, attraverso i servizi offerti dalla rete dei nostri centri per  l’impiego. In un mondo del lavoro in continua evoluzione - osserva l’esponente dell’esecutivo Solinas - l’assessorato regionale del lavoro ha in programma una serie di interventi per promuovere l’occupazione: la  formazione mirata e l’alta formazione, gli aiuti alle aziende attraverso i bonus e il microcredito, la diminuzione del costo del lavoro, i cantieri comunali, e come alternativa al Reddito di cittadinanza, la progettazione dell'economia delle aree di crisi. Una parte importante dell’evento - spiega Lai – è dedicata agli istituti scolastici - perché l’orientamento deve essere parte integrante del percorso educativo. Il Job day è un progetto per ridare speranza e informare i cittadini.  L’economia si basa sulla fiducia - conclude l’assessore - Ed è fondamentale offrire una percezione positiva per ricostruire un clima di fiducia. Questo si può fare sperimentando nuove soluzioni, valorizzando le persone con le loro conoscenze e le loro competenze, facilitando il loro ingresso nel mondo del lavoro con azioni concrete nel territorio come il Job day”.

Così Maika Aversano, direttrice generale dell’Aspal. “A pochi giorni dalla messa online della piattaforma www.jobdaysardegna.it le  adesioni da parte di imprese, cittadini scuole e istituzioni sono già ottime.  I numeri delle offerte di lavoro da parte delle imprese sono molto positivi: oltre duemila i posti di lavoro messi a disposizione nell'ambito territoriale di Sassari (primo evento) e sono in questo momento oltre duemila anche per il territorio di Olbia dove si svolgerà il secondo Job Day.  I nostri Centri per l’impiego stanno lavorando in modo totalizzante in tutta la Sardegna per supportare cittadini e imprese che desiderano partecipare agli eventi”.

Durante l’incontro è stato approfondito anche il GOL, il piano di politiche attive del lavoro che guiderà l'azione della Regione Sardegna nei prossimi anni, finanziato dall’Unione europea - Next Generation EU, per l’annualità 2022, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 5 “Inclusione e coesione”,  che sarà il perno dell’azione di riforma delle politiche attive del lavoro. Un insieme di strumenti e misure volte a promuovere l’ e la coesione sociale, che prevede una seri di percorsi, associabili ciascuno ad un cluster, una specifica tipologia di cittadini: reinserimento lavorativo per i soggetti più vicini al mercato del lavoro; aggiornamento (up-skilling) per quelli più lontani, ma comunque con competenze spendibili; riqualificazione (re-skilling) per i lavoratori distanti dal mercato e con competenze non adeguate ai fabbisogni richiesti; lavoro e inclusione nei casi di bisogni complessi, cioè in presenza di ostacoli che vanno oltre la dimensione lavorativa.

Info sull’evento. I dettagli delle attività offerte durante i Job Day Sardegna sono disponibili online all’indirizzo www.jobdaysardegna.it  con aree riservate alle iscrizioni di cittadini, imprese, studenti e insegnanti che in questo modo potranno prendere parte attivamente ai singoli eventi. 

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