Venerdì, 12 Aprile 2024 15:10

“Pensiamo a lottare fino in fondo” In evidenza

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Sir Claudio torna a San Siro Sir Claudio torna a San Siro

Claudio Ranieri e la sfida all’Inter. “Loro sono quasi campioni d’Italia. Dobbiamo mostrare voglia e concentrazione anche al sold out di San Siro”

Mario Frongia

Sir Claudio mette le mani avanti. Segnala gli ovvi pericoli tecnici da mitigare in casa dei quasi campioni d’Italia. Mette nel mirino atteggiamento e concentrazione. C’è spazio anche per Riva e il 12 aprile 1970. “Intanto, dobbiamo stare con i piedi per terra. Non parlatemi di attributi, abbiamo giocato sempre con la volontà giusta. Non era strano che dicessi di essere contento della prestazione, ma eravamo smaniosi e distratti tatticamente. Adesso tutti si muovono bene e questo è meglio tatticamente per la squadra, facciamo quello di cui la squadra ha bisogno”. Claudio Ranieri a due giorni dall’Inter è sereno. Come sempre, d’altronde. “Serviva la scossa” dice sorridendo. Voglio la mentalità giusta, al di là del risultato. Alla squadra ho chiesto di lottare  al di là dell’avversario. Solo così manterremo il focus sulla gara. L’Inter? Servirà una grandissima partita, al di là dei sistemi di gioco e di chi giocherà. Una gara perfetta sperando che loro non la facciano. Non offendo i miei se dico che i giocatori loro presi uno per uno sono più forti. Dobbiamo superarci e aiutarci l’uno con l’altro”. Ed ecco la forza del gruppo. “Non faccio nomi ma tutti mi mettono in imbarazzo. Si allenano con volontà e voglia di prendersi la maglia da titolare. Sono fortunato, ho una rosa di giocatori che mi permette di cambiare la faccia alla squadra. Con cinque cambi tutte le squadre si sono abituate e noi possiamo trovare la via del gol che ci ha portato a 30 punti. Ma il traguardo non è centrato, ci sarà ancora da soffrire”. Dall’infermeria poche news: Petagna e Pavoletti sono in personalizzato. “Devo valutare alcune situazioni che non vi dico. Lapadula gioca, si allena e si cura”.

Tra passato e presente. “L’Atalanta? Ho fatto un tifo sfrenato per loro, sapevo sarebbe stata dura. Hanno sofferto i primi quindici minuti, nonostante l’occasione di Pasalic. Poi c’è stata solo una squadra. Davvero bravi. Da italiano sono contento perché una squadra ha vinto 3-0 ad Anfield, sono soltanto quattro i club europei che ci sono riusciti”. Averla battuta non è un dettaglio. “L’euforia? Kipling dice che sconfitta e vittoria sono due impostori: l’uomo giusto deve restare nel mezzo. Mi auguro che la squadra abbia il miglior equilibrio. Con i probabili campioni d’Italia potremmo passare dalle stelle alle stalle in sette giorni. La settimana l’ho lasciata scorrere serenamente e probabilmente dovrò far scorrere serenamente anche la prossima”. Dalla Dea ai nerazzurri. “Le loro debolezze? Sono una macchina perfetta, settantacinque gol fatti, tredici subiti, usciti dalla Champions per degli episodi. Dobbiamo fare la nostra partita, consci - rimarca Claudio Ranieri - di chi affronteremo. Voglio la voglia di far bene davanti al soldout di San Siro”. Infine, spazio a Gigi Riva e al Cagliari dello scudetto. “Sono arrivato e sono tornato che era presidente onorario. Per onorarlo ci vuole la salvezza di questo Cagliari. Possiamo fargli questo regalo. Lo scudetto? La mia ultima partita con la Roma fu all’Olimpico contro il Cagliari. Vincemmo 2-0, marcavo Bobo Gori. Giocavano con Cera che veniva avanti, uno dei primi liberi moderni che non stava dietro e portava superiorità a centrocampo. C’erano Domenghini e Nené. Era una squadra che sapeva il fatto suo. Hanno vinto il titolo cinquantaquattro anni fa è stata una cosa meravigliosa per l’Isola. Tutti si sono sentiti coinvolti. Grazie ancora a tutti quei campioni che hanno portato fratellanza e gioia sull’Isola”

Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi