Mercoledì, 17 Aprile 2024 15:14

"Juve sei tosta, ma ci servono punti" In evidenza

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Claudio Ranieri lancia la sfida ai bianconeri. "Sotto i 35, 36 si rischia. Dobbiamo stare concentrati e dare il massimo. Come a Milano con l'Inter"

Mario Frongia

Di formazione non se ne parla, dell'alternanza accennata a San Siro tra Mina e Dossena, neppure. Ma c'è spazio, in coda alla conferenza stampa, per una barzelletta. In romanesco su Dio e un fedele che gli chiede aiuto per vincere all'Enalotto. Claudio Ranieri, a 48 ore dalla Juve, è sereno. E se la ride. Il passaggio dal pareggio contro l'Inter è l'incipit. Un punto d'oro, anche perché solo tre squadre hanno portato via punti al Meazza alla squadra di Inzaghi. "Sì, è andata bene. Ma chissà quante me ne avrete detto, ma guarda sto pazzo, questo vecchio rimbambito". Altre risate. Sir Claudio accelera: "Grande soddisfazione, per un punto importante. A mente fredda sono contento perché le scelte sono andate bene. Sanno che decido la sera prima, l'avevo detto solo. a Di Pardo, tieniti pronto, ma non ti prometto nulla. E ha fatto una grande partita". Si passa dal 2-2 di Viola su tocco di braccio di Lapadula: "Tre anni fa sarebbe stato annullato. Poi, le cose sono cambiate. Lui non ha visto la palla che gli è andata sul braccio, se avesse segnato andava annullato. Ma ha tirato Viola e anche se l'avesse preso un loro difensore non avrebbero fischiato". Palla al centro. La filosofia è nota. "Con le grandi: quando le cose vanno male o molli o non ci stai. Ai miei ho chiesto, anche quando si perdeva, di volere fortemente cambiar il senso delle cose. Loro non ci stanno. Poi, si perde ma devono dare tutto quello che hanno. Fortuna e sfortuna esistono, ma se uno non si arrende tutto può accadere".

Tattica e Juventus. "Prati con la mediana a tre? Ho un terzo centrocampista che filtra le mezze ali che fanno le mezze ali. ma quel che conta è avere tutti a disposizione. Ormai i ragazzi conoscono più sistemi di gioco". Si torna sulla mentalità. "Si può giocare anche male ma devi essere consapevole che hai dato tutto, così non hai rimpianti. Da giocatore ero normale, e sapevo quel che era il mio e davo tutto". Venerdì alle 20.45 alla Domus arriva la Juventus, terzo match del trittico da incubo. Il tecnico del Cagliari spiega: "So dove gioca la Juve, dove ci saranno i pericoli e provo a metterci quelli che mi potranno dare le risposte positive. Troviamo la squadra più difficile da affrontare: allenatore e squadra che sanno cosa fare. molto difficile, sa difendere come nessuna in Europa, in area fa entrare meno di tutti. E sono micidiali quando ripartono, stramicidiali sulle palle inattive. Servirà una partita di grande attenzione, concentrazione e voglia di lottar su ogni pallone". La squadra dell'ex Allegri e il Cagliari che regge. A partire da Mina: "Dà sicurezza alla squadra, ha avuto poco tempo per il recupero e a San Siro ha voluto giocare a tutti i costi. Venerdì lo metto in campo, non solo così autolesionista da tenerlo fuori!". Sui singoli, poche storie. "Shomurodov ha fatto benissimo al Genoa, e l'avrei voluto alla Sampdoria. Poi, Roma e Spezia, dove è andato a malincuore. Qui pian piano ha capito che non guardo in faccia nessuno, deve darmi il cento per cento non puoi cambiar il chip. Quando l'ha cambiato si è fatto male. Ma ha visione, qualità, trova la porta, è tornato al suo rendimento. Jankto? Ci ho parlato, non l'ho tolto perché giocava male, ero contento di come attaccava ma non rientrava per proteggere a sinistra. Se vedo una cosa che non mi quadra e non la faccio, smetto di allenare". Ranieri paventa Oristanio in panca ("Si sta riprendendo"), Pavoletti ("Non in gruppo"), Petagna ("In differenziato con una discreta parte con noi". Out Mancosu mentre Gaetano "ha ripreso normalmente". Nota a parte per Luvumbo. "Gli ho fatto i complimenti, abbiamo rivisto cosa ha fatto bene e cosa meno bene. Crea squilibrio, è temuto, un pericolo costante per gli avversari".

La zona salvezza. "Sotto i 35, 36 punti si rischia. Dobbiamo spingere, nelle ultime dieci partite nessuno lascia nulla. Quando ho visto il Verona pareggiare a Bergamo, ho spento. Ma sono fiducioso". Il tecnico di Testaccio chiude: "Dei ragazzi so cosa mi danno quando stanno in forma o meno. Cosa che non sapete voi o i tifosi. Li conosco bene per sapere cosa mi possono dare. Ma è importante che loro conoscano bene me. Sanno che non ho preferenze. Poi, vedo gli avversari e cerco di capire come posso abbinarli per cercare di fare bene". Sir Claudio, esperienza e acume. "Il messaggio pre Juve? Nulla di nuovo, ne abbiamo parlato dopo l'Inter. I ragazzi stanno facendo bene, sono concentrati. Ma le insidie sono dietro l'angolo, si deve avere il giusto equilibrio, dall'euforia allo sconforto il passo è breve".

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Aprile 2024 15:26
Mario Frongia

Giornalista - consigliere nazionale e comitato di presidenza Ussi