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I nerazzurri passano con due reti nel primo tempo. Primo ko alla Domus per Claudio Ranieri

 

Il Cagliari lotta, si difende, ma alla fine deve arrendersi a un’Inter più forte. Finisce 0-2 per la squadra di Inzaghi all’Unipol Domus. Si tratta della prima sconfitta casalinga di Claudio Ranieri dal suo ritorno sulla panchina sarda. Un ko che non scalfisce le certezze del gruppo, ma che mette in mostra una lacuna su tutte, l’attacco. L’assenza di Lapadula pesa (e non poco). Oggi si è fatto male anche Pavoletti. Se l’infortunio del numero 30 dovesse essere serio, la società sarà costretta ad intervenire sul mercato e anche in fretta visto che dal 1 settembre non si potranno più fare acquisti.

 

La partita

E’ un Cagliari pimpante quello che apre la sfida contro i vice-campioni d’Europa dell’Inter, ma sono i nerazzurri a sfiorare il vantaggio con un palo di Lautaro Martinez al quarto d’ora. La risposta rossoblù sta tutta in un colpo di testa di Pavoletti su cross laterale di Nandez. Al 20’ Sulemana salva in scivolata su una conclusione a botta sicura del Toro. 2’ più tardi, però, l’Inter passa in vantaggio con Dumfries. Palla persa dai sardi in mezzo al campo, Thuram vede e serve l’ex Psv che col destro batte Radunovic. Il Cagliari ci prova subito per il pareggio, ancora con un colpo di testa di Pavoletti che termina sul fondo. Sull’azione seguente ecco il raddoppio del solito Lautaro Martinez, vera bestia nera dei rossoblù. L’argentino raccoglie un traversone basso dalla sinistra di Dimarco e con precisione batte nuovamente il numero uno di casa. Nono gol per lui contro il Cagliari. Poco dopo la mezz’ora piove sul bagnato in casa sarda con Pavoletti che chiede il cambio per infortunio. Al suo posto Luvumbo. Nel finale di primo tempo ingenuità di Dossena che regala palla a Barella, tiro centrale dell’ex.  

 

Nella ripresa l’Inter controlla con ordine e senza troppi affanni, almeno fino a un quarto d’ora dalla fine quando si accende letteralmente Luvumbo. Zito semina il panico nella retroguardia nerazzurra, poi cade in area agganciato da Darmian. Per Fabbri e il Var non è rigore. Il Cagliari ci crede, ci prova da fuori con Sulemana, ma la conclusione del ghanese termina alto. Nel finale Inter a un passo dallo 0-3 con Calhanoglu: il destro del turco si stampa sul palo. Allo scadere l’occasione più ghiotta per i padroni di casa nata ancora dalla velocità di Luvumbo e conclusa da Azzi con Sommer bravo e reattivo a bloccare sul primo palo. E’ l’ultima emozione di un match che sancisce il ritorno in A del pubblico di Cagliari.

 

CAGLIARI-INTER 0-2 (0-2)

CAGLIARI (4-4-2): Radunovic; Zappa (85' Shomurodov), Dossena, Obert, Augello; Nandez, Makoumbou, Sulemana (85' Deiola), Jankto (60' Azzi); Pavoletti (30' Luvumbo), Oristanio (46' Di Pardo). Allenatore: Claudio Ranieri.

INTER (3-5-2): Sommer; Darmian, De Vrij, Bastoni; Dumfries (71' Cuadrado), Barella (71' Frattesi), Calhanoglu, Mkhitaryan (82' Sensi), Dimarco (71' Carlos Augusto); Thuram (77' Arnautovic), Lautaro. Allenatore: Simone Inzaghi.

MARCATORI: 21' Dumfries, 29' Lautaro

Arbitro: Fabbri.

Note: Recupero: 3', 5'. Ammoniti: Mkhitaryan. Spettatori: 16412.

Pubblicato in Gol Rossoblu
Sabato, 26 Agosto 2023 17:37

Cagliari-Inter, numeri e statistiche del match

I rossoblù hanno fermato i nerazzurri in 29 occasioni su 48 confronti. Occhio a Lautaro Martinez, sempre a segno contro i sardi. Ranieri, Barella, Zappa e Oristanio gli ex

 

In una Domus tutta esaurita arriva l'Inter di Simone Inzaghi, vice-campione d'Europa e in gran forma. E' il 48° confronto sull'isola tra le due formazioni con i nerazzurri vincenti in ben 18 occasioni. Solo 8 i successi rossoblù. I sardi, però, hanno fermato 21 volte i lombardi con il pareggio.

 

La bestia nera

L'addio di molti big non ha indebolito la squadra di Simone Inzaghi che all'esordio in campionato contro il Monza si è imposta per 2-0 con la doppietta di uno scatenato Lautaro Martinez. Proprio il Toro è l'uomo da tenere maggiormente d'occhio e che Claudio Ranieri affiderà ad Alberto Dossena, bravo nell'annullare una settimana fa il granata Sanabria. Certo, Lautaro non è Sanabria, ma la crescita di una squadra, soprattutto se di una neo-promossa, passa anche dall'affrontare questo tipo di avversari. Lautaro è una vera e propria bestia nera per il Cagliari, al quale ha già segnato 8 gol. Anche il tecnico nerazzurro ha un buon bilancio contro la formazione sarda: 10 vittorie e 2 pareggi da allenatore.

 

Gli ex del match

Tra le tante esperienze in panchina, quella di Claudio Ranieri, su quella dell'Inter non è stata tra le più fortunate. Subentrato nel settembre del 2011 per sostituire Gasperini, viene poi esonerato a marzo. In campo, invece, è Nicolò Barella il grande ex della sfida con 112 presenze e 7 reti tra il 2014 e il 2019. Tra i sardi, invece, il neo-acquisto Oristanio e Gabriele Zappa, entrambi provenienti dal settore giovanile nerazzurro.

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Mercoledì, 23 Agosto 2023 09:19

Riflessioni sul Cagliari

Cagliari, tra passato e presente

Claudio Ranieri, da Tonino Orrù a Lautaro e Barella

Valerio Vargiu

L’intervistatore pone una domanda: “Mi scusi Ranieri ma lei sarebbe potuto essere l’allenatore ideale per il dopo Mancini?”.La risposta: “Purtroppo sono già impegnato con la nazionale quattro mori”. Anche Radunovic riceve un quesito: “Cosa è cambiato nel Cagliari con il passaggio di consegne tra Liverani e Ranieri?”. La risposta: “Da quando c’è il nuovo mister avversari e allenatori sembrano avere un grande rispetto, forse anche un timore reverenziale, nei nostri confronti”. Questa è la base di una ricetta vincente che è insuperabile nella sua semplicità. È il vestito che indossa e ha indossato il tecnico di Testaccio nel corso di una carriera ineguagliabile per risultati, esperienze vissute in tutta Europa alla guida di piccole, medie e grandi squadre. In un flash della memoria torniamo indietro di oltre trent’anni. Il Cagliari che giocava in terza serie dopo aver rischiato il fallimento e la retrocessione tra i dilettanti è impegnato in trasferta sul campo del Campania Puteolana ed il presidente Tonino Orrù accompagnato dall’inseparabile direttore sportivo Carmine Longo passeggiano a bordo campo prima dell’inizio della partita. Si guardano intorno avvolti dalla malinconia, il piccolo stadio di Pozzuoli è circondato dai palazzi, i panni stesi sventolano quasi a lambire le tribune. Un ragazzotto elegante, in cravatta e camicia, guida il riscaldamento degli avversari con una grinta come se dovesse giocarsi i novanta minuti della vita. Inizia la partita che si concluderà in parità ed il Cagliari, molto più forte tecnicamente, incassa una indimenticabile lezione di gioco dai campani. Tonino e Carmine, sul volo di rientro, si guardano negli occhi,hanno maturato la stessa convinzione. Quel ragazzotto tanto per bene è l’uomo giusto per il prossimo campionato, sempreché si riesca ad evitare la retrocessione. Detto fatto e da quel giorno inizia un sogno che va ancora avanti dopo la scomparsa del grande presidente e dell’ottimo direttore sportivo. Negli occhi del nostro protagonista, Claudio Ranieri, che si appresta a festeggiare le 72 Primavere, c’è la stessa grinta e la stessa determinazione. Lunedì alla Unipol Domus arriva l’Inter e sir Claudio non ha ancora dimenticato i tre gol di Jurgen Klinsmann nel giorno del suo debutto in serie A nel glorioso Sant’Elia. Conoscendolo siamo sicuri che sta già studiando come fermare Lautaro e Barella forte di una coppia di debuttanti nel massimo campionato che si chiamano Alberto Dossena e Ibrahim Sulemana, i migliori in campo all’esordio di Torino.    

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Dal San Nicola all'Olimpico Grande Torino. Sono passati poco più di due mesi dal gol di Pavoletti sotto il diluvio di Bari, due mesi di festa dopo un anno nel purgatorio della B. Ora, però, il tempo dei bagordi è finito, si torna a fare sul serio in quella che è la massima espressione del calcio italiano, la serie A. Il Cagliari ci arriva in punta di piedi, consapevole che per guadagnarsi la salvezza dovrà sudare e fare più di quanto fatto pochi mesi fa per conquistare la promozione. Inizierà a farlo lunedì alle 18.30 sul campo del Torino di Ivan Juric, squadra ben collaudata e che lo scorso anno ha chiuso la stagione al decimo posto salvandosi con largo anticipo.

 

Calendario difficile

La squadra di Claudio Ranieri ha già assaporato l'aria dei match ufficiali, in coppa Italia, andando a vincere all'ultimo respiro dei supplementari contro il Palermo. Alti e bassi in quella partita, come è giusto che sia in una calda serata di metà agosto quando le gambe sono ancora imballate e il peso della preparazione affatica più la mente che il corpo. Partire bene, però, è fondamentale anche perché il calendario del Cagliari, da qui alla prima settimana di ottobre non è dei migliori. Inter, Atalanta, Milan, Fiorentina, Roma le più ostiche, Torino, Bologna e Udinese le più abbordabili. Si fa per dire, perché parliamo di squadre solide che vivono il palcoscenico della serie A da anni.

 

"Ho già dimenticato la promozione"

A Torino la squadra deve entrare in campo con grande umiltà, consapevole della forza della formazione granata, ma anche della propria, eliminando dalla mente i ricordi della cavalcata trionfale in B. Ranieri conosce benissimo le trappole dei successi. Sa quanto la testa possa far funzionare male le gambe. Lo ha già vissuto sulla panchina del Leicester dopo lo storico successo in Premier League, esonerato poi un anno dopo con la squadra in piena lotta per non retrocessione. "Siamo saliti in A e l'ho già dimenticato, ora dobbiamo rimboccarci le maniche e lottare in ogni partita, centimetro su centimetro - le parole del tecnico nella consueta conferenza stampa pre-partita -. I granata vogliono l'Europa e hanno speso tanto. Hanno un allenatore bravo che conosce a memoria i calciatori, con automatismi perfetti. Li rispettiamo, ma così come ci metteranno in difficoltà dovremo farlo noi".

 

"Alleno la nazionale dei 4 mori"

L'ultima di Claudio Ranieri allenatore del Cagliari in Serie A risale a oltre 32 anni fa, 26 maggio 1991: 1-1 al Sant'Elia col Bari e grande festa per la salvezza ottenuta una settimana prima a Bologna, al termine di un triennio eccezionale partito in C1. "Sarò emozionato - ammette pensando al suo ritorno nella massima serie con i colori rossoblu -. Ma me lo terrò dentro". E poco male se Gravina non ha chiamato lui per la panchina della Nazionale: "Alleno la 'Nazionale dei 4 Mori', sono contento e soddisfatto". Intanto si attendono due difensori, di cui uno dovrebbe essere il greco Pantelis Hatzidiakos dall'AZ Alkmaar, e un attaccante che difficilmente sarà Lorenzo Colombo del Milan. "Stiamo lavorando bene, tutti gli obiettivi stanno arrivando e così sarà anche per difensori e attaccante. Non capisco perché si inizi col mercato aperto, non solo qui in Italia: gli affari si fanno l'ultima settimana, se non l'ultimo secondo". E sull'ultimo arrivato, Matteo Prati: "Era fra i primi che volevamo e l'avevo segnalato subito dopo la gara giocata contro la Spal a gennaio, parlandone anche con De Rossi. Ha un'ottima visione di gioco ed è molto intelligente". Ora bisogna far parlare il campo. Partire bene è fondamentale.

 

Antonio Farinola

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