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Il tecnico azzurro dopo il licenziamento in rossoblù proverà a vendicarsi. Il Sir torna là dove nei primi anni '90 conquisto l'accesso alla coppa Uefa

 

Il passato si intreccia al Diego Armando Maradona dove Walter Mazzarri, tornato a sedersi sulla panchina del Napoli dopo l'addio di Rudy Garci, affronta il suo recente passato, quel Cagliari che dopo averlo accolto a settembre nel 2021 come "salvatore della patria" in seguito all'esonero di Leonardo Semplici, lo mandò via nemmeno, licenziandolo, otto mesi dopo con la squadra quartultima in serie A e che di lì a poco sarebbe retrocessa. Avrà qualche sassolino da togliersi dalla scarpa il buon vecchio Walter. Sa di avere la squadra più forte, sa che può vincerla in qualsiasi momento, sa anche di avere di fronte un "vecchio marpione" come Claudio Ranieri che farà di tutto per imbrigliare il gioco azzurro.

 

E proprio Claudio Ranieri è un altro che farà un piccolo tuffo nel passato quando metterà piede nel Diego Armando Maradona. Perché se è vero che Mazzarri dopo il Cagliari ha allenato il Napoli, per il Sir è vero il contrario. Dopo i tre anni meravigliosi in Sardegna dal 1988 al 1991 con le due promozioni di fila e la salvezza in A, passò al Napoli dove ottenne la qualificazione in coppa Uefa grazie al quarto posto in campionato. Anche per lui poi ci fu l'esonero, il primo della sua lunga e straordinaria carriera. E se Mazzarri non ha ancora dimenticato il brusco addio al Cagliari e tutti gli strascichi che il licenziamento si è portato dietro, Ranieri del suo esonero ha solo un lontano ricordo. Sarà, quindi, Napoli contro Cagliari, sarà Mazzarri contro Ranieri, ma sarà anche il passato che torna prepotentemente in auge, perché Napoli-Cagliari non è mai banale.

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Domenica, 26 Novembre 2023 14:43

Maric riprende il Cagliari, alla Domus finisce 1-1

Un gol nella ripresa del nazionale croato permette al Monza di evitare la sconfitta dopo il vantaggio iniziale di Dossena

 

Finisce in parità alla Domus col Monza che riagguanta il Cagliari nella ripresa. Un 1-1 che lascia l’amaro in bocca per come è arrivato con i rossoblù capaci di tenere testa e a tratti mette sotto una delle realtà più solide della serie A. La squadra di Palladino probabilmente non si aspettava un Cagliari così agguerrito nel primo tempo, capace di creare diversi grattacapi a  un ottimo Di Gregorio. E’ un pareggio che serve a poco in chiave classifica, ma che permette comunque ai sardi di rialzarsi dopo il ko di Torino contro la Juventus e di proseguire la crescita, sempre più evidente.

 

Ranieri cambia modulo

Ranieri abbandona il 4-3-1-2 delle ultime giornate per schierarsi a specchio. Un 3-4-2-1 con Dossena a guidare la difesa affiancato da Goldaniga e Hatziadiakos, Zappa e Augello sulle fasce in mediana , Prati e Makoumbou in mezzo. Davanti Petagna supportato da Viola, in grande spolvero, e Luvumbo. Palladino si affida al consueto 3-4-2-1 con Colombo terminale offensivo. Alle spalle dell’ex milanista Dany Mota e il temutissimo Colpani.

 

Si riparte da Dossena

Avvio col botto per il Cagliari che, dopo aver rischiato nei primissimi minuti su un colpo di testa di D’Ambrosio deviato in angolo da Scuffett, si riversa in avanti alla ricerca del vantaggio. Prima Luvumbo, poi Viola chiamano alla parata Di Gregorio. Sono le prove del gol che arriva all’11’ sugli sviluppi di un corner con l’estremo difensore brianzolo bravo a respingere d’istinto su un’incornata di Goldaniga, sulla ribattuta Dossena è il più rapido di tutti e porta in vantaggio i suoi. La squadra di Ranieri controlla e quando ha l’occasione prova ad affondare il colpo. Zappa si divora il gol del 2-0, poco dopo Di Gregorio è ancora protagonista su un tocco sotto porta di Hatziadiakos. Nel finale di tempo si rivede il Monza con un affondo sulla destra di Birindelli con successiva conclusione respinta in angolo da un attento Scuffett. Prima del duplice fischio di Marchetti, punizione di Viola dal limite che dà solo l’illusione del gol con la palla che tocca l’esterno della rete.

 

Marci entra e pareggia

Nella ripresa il Monza entra in campo con un'altra mentalità e costringe i sardi a giocare nelle propria metà campo. Al 52’ la traversa salva i padroni di casa su una conclusione “sporca” di Dany Mota, poco dopo i brianzoli trovano il pari con un colpo di testa del neo-entrato Maric su azione d’angolo. Il nazionale croato ha subito sui piedi la palla del 1-2, ma Scuffett è bravo ad ipnotizzarlo in uscita bassa. Ranieri capisce che i suoi sono in difficoltà e rivoluziona il suo Cagliari. Dentro Oristanio, Jankto, Pavoletti e Lapadula e passaggio a un più solido 4-4-2, ma è ancora la formazione ospite a rendersi pericolosa con una conclusione velenosa di Gagliardini da fuori sulla quale Scuffett è attento. Nel finale l’ingresso di Azzi rinvigorisce la fascia sinistra ed è dal suo piede che nascono le azioni più pericolose. Di Gregorio prima è costretto all’angolo su un tiro-cross dell’ex Modena, poi ringrazia Lapadula che calcia altissimo dagli 11 metri su cross laterale ancora del numero 37. Allo scadere ancora la traversa salva i sardi da una sconfitta beffarda. Finisce 1-1 alla Domus, giusto per quanto visto in campo. Qualche rimpianto per il primo tempo dove gli uomini di Ranieri avrebbero potuto chiudere il match. Si torna a casa con un punto che muove la classifica, ma che non permette ai rossoblù di uscire dalla zona retrocessione. Prossima tappa, stadio Olimpico, sponda Lazio.

 

CAGLIARI-MONZA 1-1 (1-0)

CAGLIARI (3-4-2-1): Scuffet; Hatzidiakos, Dossena, Goldaniga (73' Oristanio); Zappa, Prati, Makoumbou, Augello (87' Azzi); Viola (73' Jankto), Luvumbo (77' Lapadula); Petagna (77' Pavoletti). All. Ranieri.

MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio; D’Ambrosio, Carboni A. (83' Pablo Marì), Caldirola; Birindelli (57' Ciurria), Pessina, Gagliardini, Kyriakopoulos; Colpani (67' Carboni V.), Mota (67' Machin); Colombo (57' Maric). All. Palladino.

ARBITRO: Marchetti di Ostia Lido.

MARCATORI: 10' Dossena, 61' Maric.

NOTE - Recupero: 1', 4'. Ammoniti: Prati, Birindelli, Machin. Spettatori: 16.291.

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Sabato, 11 Novembre 2023 22:47

Rammarico Ranieri: "Ingenui sui gol"

Il tecnico non nasconde il rammarico per una sconfitta che si poteva evitare: "Bisogna fare attenzioni sui particolari, perché sono quelli che ti fanno perdere le partite. Ho rimproverato i ragazzi e mi è dispiaciuto farlo perché hanno fatto una grande partita contro una squadra che lotterà per lo scudetto"

 

Claudio Ranieri vede il bicchiere mezzo vuoto dopo la sconfitta di misura in casa della Juventus. Il tecnico a fine gara non nasconde il rammarico per una sconfitta che, per quanto visto in campo, si poteva evitare. "Stavamo giocando bene, facendo girare la palla e chiudendo le fasce. Avevamo lavorato tutta la settimana sulle ripartenze e le palle inattive della Juventus. Il primo quarto d'ora del secondo tempo non mi è piaciuto. I gol sono figli del rinnovato entusiasmo che abbiamo dato loro. Ai giocatori avevo detto di giocare a padel i primi minuti e ributtargli la palla nella loro metà campo. Non l’abbiamo fatto e la Juve così è cresciuta in fiducia e sicurezza. Sono stato voraci, noi siamo stati troppo agnellini in quel momento".

La squadra, però, gli è piaciuta: "Abbiamo fatto una buona partita, piano piano stiamo crescendo e dobbiamo fare un passo alla volta. Dovevamo stare attenti a ripartenze e piazzati. Le ripartenze ci è andata bene in un paio di occasioni, ma non è possibile che in un piazzato un giocatore avversario incorni con due metri di spazio. Bisogna fare attenzioni sui particolari, perché sono quelli che ti fanno perdere le partite. Ho rimproverato i ragazzi e mi è dispiaciuto farlo perché hanno fatto una grande partita contro una squadra che lotterà per lo scudetto. Allegri dice giustamente che lottano per il quarto posto, ma questo fa parte di noi allenatori che siamo i più grandi bugiardi al mondo".

Sul cambio Petagna-Lapadula a inizio ripresa aggiunge: "A Petagna ho fatto i complimenti perché ha fatto un’ottima partita, però poi quando balla troppo sugli esterni mi manca qualcuno in area di rigore. E quindi ho detto a Lapadula di stare là in mezzo. Poi all’ultimo abbiamo tentato il tutto per tutto, ci siamo andati vicini, ma non ci siamo riusciti".

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Il bomber rossoblù decisivo al rientro in campo dopo cinque mesi: "Ho lavorato per questo". Il tecnico soddisfatto e prudente: "C'è ancora molto da fare"

 

Seconda vittoria di fila in tre giorni, la terza in questa stagione se si conta il preliminare di Coppa Italia. E per la terza volta il successo arriva allo scadere. Era successo col Palermo ad agosto, domenica in rimonta col Frosinone e a Udine negli ultimi istanti dei supplementari prima dei calci di rigore. A regalare l’affascinante ottavo di finale col Milan a San Siro è l’uomo che più di tutti è mancato in questo inizio di stagione da incubo dei rossoblù, Gianluca Lapadula. Il bomber della scorsa serie B torna in campo dopo cinque mesi di stop e segna il gol qualificazione. “E' stata un'estate intensa, ci ho creduto e ci ho lavorato tanto: sono molto contento per la squadra e tifosi, ringrazio i compagni, il Mister e la società. Questo è solo l'inizio”.

 

E che sia solo l’inizio lo spera anche Claudio Ranieri che non può ritenersi del tutto soddisfatto. Il suo Cagliari nel primo tempo ha sprecato molte occasioni da gol e ha preso gol con le solite distrazioni difensive. “Abbiamo ancora molto da lavorare. Ci sono ancora questo black-out in difesa che rischiano di rovinare buone prestazioni. Oggi, però, sono contento, mettere in campo giocatori che hanno poco minutaggio e fare questa partita è positivo. L'importante è creare occasioni, prima o poi la palla deve entrare. Bisogna lottare per ogni situazione e per ogni obiettivo.

 

E' un Cagliari che non molla mail. "I ragazzi stanno capendo questa mia filosofia e lottano fino in fondo in ogni gara – ammette il tecnico -. Devo dire che sono soddisfatto, abbiamo creato e tirato tanto, reagendo dopo il gol ancora una volta. Potevamo vincerla prima, ma anche perderla. Da parte nostra la partita è stata giocata bene, abbiamo fatto un buon lavoro". E ora testa al Genoa, per un altro scontro salvezza vitale per la classifica rossoblù.

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Domenica, 29 Ottobre 2023 15:59

Ranieri: "Impauriti all'inizio, poi cuore pazzesco"

Il tecnico esulta per la prima vittoria in questa serie A, ma tiene i piedi per terra: "E’ bastato il primo gol per capire che tutto era possibile. Le difficoltà però non sono finite"

 

E’ un Claudio Ranieri su di giri quello che si presenta in sala stampa dopo il rocambolesco successo sul Frosinone che vale la prima vittoria in questa serie A e che permette al Cagliari di lasciare l’ultimo posto della classifica. Il tecnico è passato dalla delusione per la brutta prima ora di gioco, dove sembrava davvero che tutto girasse per il verso sbagliato, alla gioia del recupero quando in 2’ Leonardo Pavoletti ha letteralmente cambiato le sorti della gara e probabilmente quelle del Cagliari in questa serie A. “Oggi la porta sembrava stregata!  Prima della rete di Oristanio c’era stato il rigore di Mancosu calciato sulla traversa, l’altro palo sempre di Marco, il colpo di testa di Goldaniga salvato sulla linea, tante occasioni sprecate. E’ bastato il primo gol per capire che tutto era possibile”.

 

“Errori incredibile, ma cuore immenso”

"Noi siamo questi – ammette il tecnico -, facciamo errori incredibili però questa squadra ha un cuore immenso e lo sta dimostrando anche in Serie A. Dovevamo stare più stretti, ci hanno infilato bene. Le loro giocate dalla metà campo in avanti ci hanno fatto male, ma la nostra è una squadra che non si arrende mai. Siamo riusciti a girare una partita che sembrava finita. Dobbiamo essere più determinati, per una squadra che deve salvarsi i contrasti sono fondamentali -aggiunge Ranieri -. Bisogna essere più furbi, alla prima disattenzione prendiamo gol. Abbiamo iniziato a giocare sullo 0-3 e i cambi hanno dato quella vivacità che stavamo perdendo nel secondo tempo.  Le difficoltà non sono finite  - ammette - con la prima vittoria, ma ci dà la fotografia di quello che siamo. Se siamo impauriti non giochiamo bene, se siamo disperati iniziano i dolori per i nostri avversari”.

 

“Pavoletti come Altafini”

“Paradossalmente dopo lo 0-3 la squadra si è galvanizzata – ha proseguito Ranieri -, peggio di così non potevamo fare. I cambi? Scelgo gli undici la sera prima della partita, poi sono le sensazioni che ti dicono che adesso è meglio mettere questo piuttosto che un altro. Vincere così, rimontando tre gol a 20’ dalla fine, ti dà tanta consapevolezza e dà forza alle mie parole quando dico ai ragazzi di non mollare mai fino all’ultimo. Il risultato è figlio di mille episodi e oggi gli episodi ci hanno detto bene dopo un primo tempo in cui erano decisamente a nostro sfavore”. Parole dolci per Pavoletti: “E’ un professionista, di una lealtà, di una serietà incredibile. Ho degli anziani ottimi, se il Cagliari è capace di fare queste rimonte è per i Mancosu, i Pavoletti, i Deiola, per tutta questa gente che ha dentro la ‘sardità’. Io rivedo in lui Altafini nella Juventus. Altafini stava lì, quando doveva fare gol la Juve lo metteva dentro e lui faceva gol. Perché non lo metto prima? Perché prima non era la partita adatta a lui”. Chiusura su Makoumbou: “E’ un bellissimo giocatore, ma si specchia ancora un po' nei tocchi. Ci lavoro tutti i giorni, piano piano gli entrerà in testa, è un ragazzo veramente interessante".

 

Pavoletti: “Tolta della ruggine alla squadra”

Eroe della giornata, Leonardo Pavoletti:  “Questa rimonta toglie della ruggine alla squadra. Avevamo approcciato bene la partita, che sembrava però stregata dopo i due errori sui gol, il rigore sbagliato e il palo colpito – l’analisi del capitano rossoblù -. Il cuore del Cagliari alla fine ha fatto la differenza. Abbiamo scavato dentro di noi in queste settimane e adesso questa vittoria deve far sì che per noi inizi un nuovo campionato. Non mi spiego i tanti errori difensivi, forse mancano fiducia e un po' di esperienza. Sono sicuro che questa vittoria ci toglierà un po' di ruggine, qualche sassolino dalle scarpe anche da parte mia. Io, aldilà del minutaggio, dò sempre il massimo, per questo qualche parola di troppo non mi fa piacere. Daremo il massimo per raggiungere questa tanto sperata salvezza".

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La vittoria dell'Empoli a Firenze alza la quota salvezza. Per la squadra di Ranieri non ci sono più margini d'errore

 

La vittoria dell'Empoli a Firenze e il pareggio della Dacia Arena tra Udinese e Lecce hanno chiuso la nona giornata di serie A. E il bilancio al termine dell'ultimo turno non è per nulla positivo per i colori rossoblù. Quella di Salerno avrebbe dovuto rappresentare un trampolino di lancio verso la risalita in classifica contro una squadra che, come il Cagliari, non ha ancora conquistato i suoi primi tre punti nel massimo campionato. Ne è venuto fuori un rocambolesco pareggio sul quale l'occhio del var ha avuto poi un peso enorme.

 

La quota salvezza si allontana

Oggi quello che dice la classifica è che la quota salvezza pian piano inizia ad allontanarsi e la vittoria non è più una necessità, ma un obbligo. Perché se è vero che il calendario delle prime otto giornate del Cagliari non è stato favorevole, è anche vero che le dirette concorrenti per la salvezza a turno hanno portato a casa punti fondamentali contro le big. Vedi il Genoa, neo-promossa, capace di pareggiare col Napoli e battere Roma e Lazio. O il Frosinone, altra neo-promossa, abile nel battere l'Atalanta e fermare la Fiorentina. O ancora i pareggi del Bologna con Juventus, Inter e Napoli o le vittorie del Verona sulla Roma e appunto dell'Empoli sulla Fiorentina là dove il Cagliari ne ha presi tre.

 

Il rientro dei big per respirare

Insomma, se il calendario non ha dato una mano i fatti dicono che la forza di questo Cagliari, almeno per il momento, non è ancora venuta fuori. Ora alla Domus arriva il Frosinone che come i rossoblù, un anno fa, lottava nel fango della serie B per provare a risalire in A. A Salerno c'è stato il ritorno in campo di Jankto e Mancosu e qualcosa di buono si è visto. Contro il Frosinone potrebbe esserci qualche minuto anche per Lapadula. La speranza è che Ranieri, con i suoi big nuovamente a disposizione, possa finalmente trovare la quadra di un Cagliari che fin qui - in nove giornate - non è mai sceso in campo con lo stesso undici. Il tempo a disposizione per la risalita inizia a diventare sempre più corto e davanti, seppur a singhiozzo, le dirette concorrenti per la salvezza iniziano a prendere il largo.

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Sabato, 21 Ottobre 2023 18:12

A Salerno tornano Lapadula, Mancosu e Jankto

Ranieri recupera tre uomini chiave per la salvezza. Possibile utilizzo dal 1' per il ceco

 

Il Cagliari torna in campo dopo la sosta e lo fa all'Arechi di Salerno. Di fronte la penultima della classe con tre punti, frutto di tre pareggi in questa prima parte di stagione e il fanalino di coda, quello rossoblù, con appena due punti in otto giornate. Entrambe sono alla ricerca della prima vittoria in serie A con i granata che hanno approfittato della pausa per affidarsi alla sapienza di Pippo Inzaghi.

 

Tornano Mancosu, Lapadula e Jankto

E se la sosta per le nazionali è stata caratterizzata dallo scandalo scommesse che ha visto coinvolti (per ora) gli azzurri Tonali, Fagioli e Zaniolo, per il Cagliari la pausa è servita a recuperare qualche infortunato di troppo. Così per la fondamentale trasferta di Salerno, Claudio Ranieri ritrova in un colpo solo Marco Mancosu, Gianluca Lapadula e Jakub Jankto. Bisogna, però, frenare l'entusiasmo, perché se per l'esterno ceco c'è anche la forte possibilità di vederlo in campo dal 1', per il centrocampista cagliaritano e per l'italo-peruviano le cose sono ben diverse. I due son stati convocati per aggiungere esperienza a un gruppo tutto sommato giovane, ma difficilmente li vedremo in campo, soprattutto il bomber della scorso campionato di serie B. Più probabile un loro minutaggio contro il Frosinone alla Unipol Domus tra una settimana. Sono rimasti a casa Simone Aresti e Pantelis Hatzidiakos.

 

L'ultima vittoria nel 1999

A Salerno sarà fondamentale vincere. Sia per dare la scossa a una classifica che diventa sempre più complicata, sia per ridare morale a un ambiente con l'umore sotto i tacchi. L'ultima vittoria in casa della Salernitana risale al 6 gennaio del 1999 con una doppietta di Muzzi e un gol di Macellari a firmare l'1-3 finale.

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Domenica, 08 Ottobre 2023 20:06

Notte fonda Cagliari, la Roma cala il poker

Finisce 4-1 per i giallorossi all'Unipol Domus con la doppietta di Lukaku e i gol di Aouar e Belotti che regalano i tre punti ai capitolini. Di Nandez, su rigore, il gol della bandiera rossoblù

 

All'Unipol Domus finisce 4-1 per la Roma di José Mourinho. Una gara senza storia, giocata alla pari per soli 19' poi un black-out di 90'' che hanno cambiato l'inerzia del match in favore dei capitolini. Novanta secondi di pura follia. Tanto è passato dal vantaggio siglato da Aouar al raddoppio di Lukaku. Un uno-due che ha spezzato le gambe ai rossoblù e che ha cambiato il volto della partita. Per niente fortunato il ritorno in A dopo quasi due anni e mezzo di Simone Scuffet. L'ex enfant prodige dell'Udinese non ha commesso errori evidenti, ma ha dovuto raccogliere la palla dal sacco per ben quattro volte.

 

Uno-due Roma

Avvio shock del Cagliari che dopo un bel colpo di testa di Petagna respinto in angolo da Rui Patricio, si è ritrovato sotto di due gol nel giro di 90'' tra il 19' e il 20'. In occasione del primo gol, Aouar, lasciato colpevolmente solo in mezzo all'area, calcia in porta tenuto in gioco da Azzi. Pochi secondi dopo Lukaku sbuca alle spalle di Hatzidiakos su cross laterale di Karsdorp e di petto appoggia in rete. Gli uomini di Ranieri ci mettono un po' a reagire. L'infortunio di Dybala permette al tecnico di rivedere i rossoblù. Sir Claudio si gioca la carta Luvumbo al posto dell'ammonito Sulemana e l'ingresso dell'angolano suona la sveglia in casa Cagliari con le occasioni migliori che arrivano con Azzi che prima di testa, poi di sinistro non trova la porta di pochissimo.

 

La chiudono Belotti e Lukaku

Nella ripresa pronti via e la Roma cala il tris con Belotti lanciato a rete da Paredes. Il Gallo mette a sedere Zappa e a tu per tu con Scuffet non sbaglia. Poco prima della mezz'ora il poker firmato Lukaku con la retroguardia rossoblù bucata ancora una volta da una verticalizzazione. Un gol, quello del belga, che ricorda molto quello subito da Dumfries contro l'Inter all'esordio in A. Al 71' una grandissima rete di Prati dal limite viene cancellata dal var per fuorigioco di Azzi. Dieci minuti più tardi N'dicka salva sulla linea una conclusione sporca di Pavoletti, subentrato al fischiatissimo Petagna. Nel finale l'occhio elettronico del var vede un fallo di mano in area di Cristante e Sozza manda Nandez al dischetto. Il folletto rossoblù non saglia. L'ultimo gol dell'uruguaiano in A risaliva al 18 giugno del 2021 contro il Napoli. L'assalto finale, con la Roma ormai a risparmio energetico, non produce altre emozioni. Ora la sosta per ricaricare le batterie e per preparare la delicatissima sfida di Salerno con i campani che in classifica precedono il Cagliari, ultimo, di un solo punto.

 

CAGLIARI-ROMA 1-4 (0-2)

CAGLIARI (3-5-2): Scuffet; Wieteska, Obert (68' Dossena), Hatzidiakos (46' Zappa); Nandez, Sulemana (39' Luvumbo), Prati, Makoumbou, Azzi; Oristanio (72' Shomurodov), Petagna (68' Pavoletti). All. Ranieri.

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Cristante, N’Dicka; Karsdorp (69' Kristensen), Bove, Paredes (78' Celik), Aouar (69' Boer), Spinazzola; Dybala (40' Belotti); Lukaku. All. Mourinho.

ARBITRO: Sozza di Seregno

MARCATORI: 19' Aouar, 20' e 59' Lukaku, 51' Belotti, 87' Nandez (r).

NOTE: Recupero: 3', 4'. Ammoniti: Sulemana, Obert, Paredes, Aouar, Bove . Spettatori: 16.307.

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Domenica, 08 Ottobre 2023 13:01

Cagliari-Roma: la vignetta di Frédéric Art

Cagliari e Roma in campo alle ore 18:00 all'Unipol Domus. Noi di Vivilasardegna la giochiamo come sempre in anticipo con la splendida vignetta dell'artista sardo Frédéric Art. 

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Con la Roma il tecnico punterà sull'ex Udinese. Radunovic paga i tre errori decisivi in questo inizio di stagione. Chance dal 1' anche per Prati e Oristanio

 

 

Due punti nelle prime sette giornate, solo due reti all’attivo e ben dodici al passivo. Su tre di queste pesano altrettanti errori di Boris Radunovic. Il primo a Bologna che ha permesso ai felsinei di portare a casa i tre punti. Il secondo in casa col Milan che ha dato il là alla rimonta rossonera. Il terzo a Firenze, dopo neanche 3’ che ha aperto i giochi in favore dei viola.

 

Tre errori decisivi

Ranieri ha soprasseduto sul primo, ha storto il muso sul secondo, sul terzo, però, non ha potuto far finta di nulla. Tanto che a fine gara ha tuonato: “Il ragazzo non è sereno, parlerò con lui”. Un avvertimento che fa il palio con quanto sostenuto in sala stampa nel post-Milan: “Abbiamo un secondo valido”. E allora ecco Simone Scuffet. L’enfant prodige del calcio italiano, quello che disse ‘no’ all’Atletico Madrid del Cholo Simeone pur di restare nella sua Udine. Un ‘no’ che a posteriori costò caro, perché l’anno dopo l’Udinese lo relegò in panchina e di quell’enfant prodige iniziarono a perdersi le tracce. Da allora Simone cercò fortuna altrove. Spezia, Apoel, Cluj fino a questa estate con la chiamata del Cagliari.

 

E’ il momento di Scuffet

E’ rimasto l’unico dei volti nuovi a non aver esordito in rossoblù e Claudio Ranieri è intenzionato a schierarlo titolare proprio domenica contro la Roma. Per Scuffet non sarà un esordio semplice. Sia perché di fronte ci saranno giocatori del calibro di Lukaku e Dybala, sia perché avrà gli occhi degli oltre 16mila della Domus puntati addosso. In tanti hanno evocato la sua presenza, ora toccherà a lui confermare le attese.

 

Non solo il portiere

Scuffet potrebbe non essere l’unica novità. Dopo il ko di Firenze, Ranieri sta preparando una mini rivoluzione. Più spazio ai giovani che, a suo dire, “sentono meno la pressione della classifica”. E allora ecco Prati, oggetto misterioso del mercato estivo, e spazio nuovamente a Oristanio che, dopo la débâcle con l’Inter, ha trovato sempre meno spazio riconquistandosi la fiducia con le buone prestazioni messe in mostra con Milan e Fiorentina.

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