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Sabato, 11 Novembre 2023 12:46

Juventus-Cagliari, la vignetta di Frédéric Art

Dopo tre vittorie consecutive tra campionato e coppa Italia, il Cagliari affronta una delle squadre più in palla del momento, la Juventus dell'ex Massimiliano Allegri che insegue lo scudetto. I bianconeri sono secondi in classifica, ad appena due punti dall'Inter e non perdono da ben sei giornate. I padroni di casa allo Stadium, in questa stagione, non hanno mai ceduto i tre punti e per il Cagliari, che solo una settimana fa, è uscito dalla zona rossa della classifica, il match è davvero in salita. Noi abbiamo provato a leggere il match fra le righe come sempre con la vignetta dell'artista sardo Frédéric Art e come non giocarsela in questo modo col "re" del "Corto Muso", Massimiliano Allegri? 

Appuntamento allo Stadium di Torino alle ore 18 con Juventus-Cagliari. 

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Claudio Ranieri carica i suoi e non nasconde le insidie del match di sabato: “Hanno la miglior difesa della A e sono i principali candidati per lo scudetto”

Mario Frongia

Filosofia e buon senso. Ma anche tanta praticità. Claudio Ranieri a 48 ore dalla trasferta di Torino in casa Juventus, tiene il piede sul pedale del gas. Reduce da tre vittorie in otto giorni tra campionato e Coppa, fresco di fuoriuscita dai tre posti di coda che porterebbero in B, l’allenatore del Cagliari la prende larga. E fa un passo indietro: “Nei momenti difficili, e ci siamo ancora, i ragazzi non hanno mai perso la voglia di combattere. Abbiamo sempre cercato di lottare in ogni singolo allenamento e continuiamo a farlo. Siamo partiti con un handicap, adesso abbiamo tracciato un viottolo, vediamo di farlo diventare un’autostrada”. Sulla Juve poche storie. “Sulla carta siamo condannati, ma i punti si possono fare ovunque. I ragazzi stanno bene, grande rispetto per i bianconeri che ritengo candidati allo scudetto. Ma andiamo là preparati”. Sulla tattica al Sir della Premiun sfugge un mezzo sorriso: “La Juventus a Firenze si è fatta attaccare, come da strategia di Allegri, per poi colpire in contropiede. Siamo carichi per provare a fare la nostra partita. Ce la giocheremo, più di perdere non possiamo”. In sala stampa si ride. A Torino - unici assenti Nandez e Di Pardo - si vedrà un Cagliari diverso da quelle delle prime otto giornate. “Il momento negativo? Sapevamo di esserci dentro. E ci siamo ancora. Ma con una mentalità precisa: lottare e lavorare in ogni singolo allenamento. Dopodomani sulla carta siamo condannati perché abbiamo una delle difese peggiori e la Juve è tra le migliori alla pari con l’Inter”. Intanto, c’è lo spazio anche per un mini bilancio. “La squadra è stata costruita con l’intenzione di prendere giocatori con caratteristiche diverse. Questo, a parità di condizione agonistica, mi permette du cambiare le cose a gara in corso, Poi sta a loro farsi trovare pronti”.

Umore, percorso e uomini. “Cosa rimane delle tre vittorie di fila? La determinazione e la tenacia. Siamo partiti con l’handicap e adesso siamo su un buon cammino, dobbiamo riuscire a restarci, abbiamo tracciato un viottolo, dobbiamo farlo diventare strada e poi autostrada”. Si ripassa da Chiesa e soci. “Noi dobbiamo essere come non siamo mai stati: concentrati per 90 e più minuti, senza dare occasioni da gol perché spesso le concediamo. Poi, se ci fanno un gran gol ci complimenteremo con loro. Allegri è un grande allenatore. Le sue squadre hanno sempre qualcosa da dire. È pratico e studia gli avversari”. Una sorta di clone raineriano. Sui singoli si va sui nomi più gettonati dalla tifoseria. “Viola? Gli faccio gli auguri per la laurea. A inizio anno ci siamo parlati, gli ho detto che valuto sempre gli allenamenti. Mi ha confermato che voleva restare. È tenace e caparbio, sta raccogliendo ora quanto ha seminato”. Sulle fasce, visti i forfait, Azzi è il probabile titolare: “Vista l’emergenza a destra, può giocare anche in quella zona. A tre dietro? Non mi fossilizzo sui sistemi di gioco, dipende sempre dal momento”. Infine, citazione per Jankto: “generoso, forte fisicamente con buona gamba. E non sta ancora dando tutto quel che può”.

Amarcord. Il biennio di Claudio Ranieri alla Juventus necessita di una precisazione: “Dicono che mi abbiano mandato via, ma non è la verità. Che saprete quando avrò smesso di allenare. Ringrazio però chi mi ha portato sulla panchina bianconera”. Ma non è tutto. Il tecnico di Testaccio accelera: “Ho preso la squadra che veniva dalla B e non avevo certo i dodici, tredici campioni delle stagioni precedenti. Comunque, sono stati due anni molto positivi”.

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Sofferta e combattuta, vittoria da squadra. Claudio Ranieri imbriglia con i cambi i liguri di Alberto Gilardino. Ci sarà da soffrire ma la risalita prosegue. Sabato la Juve in trasferta

Mario Frongia

Il Cagliari mette la freccia. Nel turno, l'undicesimo, che vede l'exploit dell'Udinese a San Siro con il Milan, il successo per 2-1 sul Genoa. Un colpaccio, sia per la consistenza dell'avversario, sia per il match, incanalatosi da subito su duelli fisici e di reparto. Battere il Grifone vale 3 punti d'oro. Per il morale  e per la classifica. Claudio Ranieri la gira sa subito al meglio. Motiva i suoi allo spasimo, inaridisce le fonti del gioco ospite, presidia le fasce, da mandato a Luvumbo di inserirsi senza dare riferimenti a De Winter e soci. Andrà così. In attesa degli altri risultati, i rossoblù volano a quota 9, superano il Verona a 8 e sono fuori dal terzetto di coda. E sabato (alle 18) possono andare a Torino, in casa Juve, con lo spirito giusto. La caccia alla terza vittoria in otto giorni, tutte last minute, si chiude al meglio. Con i rientranti Luvumbo e Mancosu. Piedi e scatto caldo per infilzare il Genoa. Gilardino risponde con un solido 3-5-2. Out Retegui e Messias, ci sono l'ex Strootman, Malinovskyi e Gudmundsson: "Segna sempre, dovremo avere mille occhi!" il monito di Sir Claudio. Ha predetto bene: l'attaccante metterà le cose in pari. Poi, Cagliari a quattro dietro con la sorpresa Goldaniga quarto di destra, mediana affidata a Prati, Mancosu dietro Luvumbo e Oristanio. Un mix di velocità e imprevedibilità. Contro i liguri, quattordicesimi con 11 punti, senza Nandez. Un'assenza importante. Arbitra Guida, fischietto del match che a Bari è valso la serie A. Al Var c'è Mazzoleni.  

Prima frazione. Il Cagliari parte con il ritmo giusto. Il primo tiro, a lato, dopo 6' è di Luvumbo. Il Genoa riprende il pallino e mostra più fisicità sulle seconde palle. Si combatte, nessuno va al tiro nello specchio nei primi 25': match nervoso e sentito con marcature quasi a uomo, anche a centrocampo: Mancosu su Strootman, ad esempio. Alla mezz'ora proprio il cagliaritano si ricorda dell'eurogol da 50 metri e ci prova dalla propria metà campo: out. Sempre Mancosu innesca Oristanio, Martinez para a terra in uscita. La prima vera occasione è ligure: traversa di Vasquez da pochi passi. La replica è affidata a Luvumbo, gol annullato per offside. La partita si accende ma il gioco è spezzettato. Il  Cagliari chiude in attacco, Guida non fa battere il corner, minuto di recupero scaduto.

Le mosse vincenti. Ranieri riparte con Zappa e Viola, per Hatzidiakos e Mancosu: verrà ricambiato con una rete a testa. Il gol arriva dopo 3': Viola risponde alla fiducia del tecnico, rasoterra a battere Martinez con il Genoa ancora negli spogliatoi. Tre minuti e un cross innocuo dei liguri viene trasformato in assist da Goldaniga: Gudmundsson non perdona, 1-1. La reazione del Cagliari è veemente: Luvumbo impegna da distanza ravvicinata Martinez. escono i registi Badelj e Strotmaan, Gilardino inserisce Puscas e Thorsby: una punta e un centrocampista. Luvumbo scappa via e non vede Viola e Oristanio ben smarcati, peccato. Ecco Petagna, fuori proprio Oristanio. Ma è Zappa, al 24' dopo un batti e ribatti ai limiti dell'area, a chiudere di destro alle spalle del portiere del Genoa: 2-1. L'undici di Gilardino accusa il colpo, aumentano i palloni sparacchiati in avanti, scade la precisione nella manovra. Il Cagliari chiude bene. Ranieri dà respiro a Jankto e inserisce Azzi. Si soffre. E si riparte in contropiede. Luvumbo prende botte ma non molla. La sorpresa? Petagna che recupera palla e rifinisce in scioltezza. L'ex Atalanta, Napoli e Monza viene cinturato in area, ma è in fuorigioco Azzi che lo serve. Sempre Azzi scappa, destro rasoterra a fil di palo. Il Genoa attacca in massa ma difende lasciando ampi varchi. I liguri sfiorano il pari con una girata alta di Dragusin. Guida dà 6' di recupero. Poi, Scuffet compi il miracolo su Puscas che calcia da pochi passi a colpo sicuro. Si gioca a una porta. Ma il più è fatto. La squadra che gioca e vince da squadra vale doppio. Esalta l'intero gruppo, dà adrenalina preziosa. Il cammino è ancora lungo, difficile ipotizzare scogli e curve a gomito. Altre otto partite da tripla, come quasi sempre in A, sono dietro l'angolo. Ma Ranieri c'è E i suoi, pure.      

Notarelle

Rombo di tuono. Dopodomani, martedì 6 novembre, Gigi Riva compie 79 anni. Cinquantatré anni dallo scudetto, mezzo secolo dall'ultima sua rete in nazionale, con il record dei 35 gol in 42 gare che tiene. Auguri e suerte, grande uomo!

Tutti in piedi. Minuto di raccoglimento in avvio per le sette vittime del disastro idrogeologico in corso in Toscana. I 16.412 spettatori, incasso di oltre 325mila euro, mostrano rispetto per i morti e per una regione in ginocchio.

Infarto. Al ventesimo del primo tempo i circa 600 genoani smettono di tifare e ammainano le bandiere: un loro tifoso è vittima di un attacco cardiaco. Viene ricoverato al Brotzu, le condizioni non sono critiche. Dal secondo tempo la tifoseria ospite viene avvertita e riprende a tifare e sventolare.

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Domenica, 05 Novembre 2023 08:35

Cagliari-Genoa, la vignetta di Frédéric Art

All'Unipol Domus la delicatissima sfida salvezza contro il Genoa "giocata" dalla penna dell'artista sardo Frédéric Art. Il successo dell'Udinese a San Siro contro il Milan complica la classifica rossoblù. La vittoria diventa fondamentale. 

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Venerdì, 03 Novembre 2023 14:33

Cagliari, rabbia, umiltà e concentrazione

“Con il Genoa, squadra di valore, vedremo cosa ci rimane dalle vittorie in recupero con Frosinone e Udinese”, dice Claudio Ranieri. Ospiti senza Retegui, rossoblù con un ristabilito Lapadula ma Nandez è out

Mario Frongia

Testa al Grifone, senza se e senza ma. Il Cagliari, come auspica la tifoseria ancora piacevolmente scioccata dall'exploit senza precedenti in casa contro il Frosinone e dal successo a Udine in Coppa, cerca la terza vittoria in otto giorni. Ma Claudio Ranieri frena. “Aspettiamo la riprova di domenica per vedere cosa è cambiato. C’è sempre stata la consapevolezza di lavorare bene, adesso arriva il Genoa, squadra di valore, e la nostra mente è totalmente su di loro. L’anno scorso è finita in pari ma l’infortunio all’arbitro ha scombussolato un po’ tutti. Adesso, stiamo concentrati. Hanno grandi giocatori e dobbiamo portare a casa un risultato positivo”. Il tecnico in conferenza stampa precisa che “se vinci alla fine delle partite significa che i giocatori sono preparati bene e mentalmente non vogliono uscire sconfitti dal campo. Con l’Udinese hanno voluto il passaggio del turno con determinazione. So che non mollano mai. Anche nelle partitelle tra noi non mi interessa chi vince, ma vedere come esce dal campo quella che perde”. Attento ai dettagli, abile conoscitori di uomini e pallone. Soprattutto, onesto intellettualmente: “Dobbiamo migliorare molto in difesa perché commettiamo errori che non commettevamo in B! Mi sono stufato di ripeterlo: una squadra che si deve salvare non può incassare tutte queste reti!”. L’obiettivo è nitido. Il momento pure: “Anche grazie al supporto dei tifosi, sappiamo di dover continuare così: certo, da queste due gare in casa è meglio 6 punti di 4. La verità è che dobbiamo acquisire personalità da serie A. Vorrei che fossero sempre tutti dal primo minuto disperati e affamati. Poi, dipende anche dalle caratteristiche individuali, nessuno si scrolla di dosso paura e tensione allo stesso modo Chi sta fuori? Voglio siano furiosi e si chiedano cosa fare perché possa farli giocare.”. E non manca la battuta: “Allenatore italianista, antico, attendista? Mi va bene tutto se rivinciamo 4-3”

Sui singoli. Intanto, spazio a Petagna: “Ha fatto una gran partita, mi sono sfuggiti i voti alti in pagella! (ride, ndr). Ha corso per 13 chilometri, non me lo aspettavo. Vuol dire che è sulla strada buona anche se gli manca qualcosa per essere al cento per cento. Però,  lui e Shomurodov tentano di fare cose buone e questo è l’importante”. Passaggio anche per Pereiro: “Ha qualità innate e sta entrando pian piano nella mia mentalità. Non posso dirgli con il piede che ha se metterla a destra o a sinistra, ci pensa lui perché ha grande conoscenza tecnica e tattica. Mancosu e Lapadula? Stanno bene, mentre Di Pardo ha una contrattura”. Si passa alle punte. “Siamo dipendenti dal giocatore che fa la differenza, in questi ultimi tempi lo è stato Luvumbo. Pavoletti? Leo per noi significa serie A. Quando vedi giocatori esperti in prima fila a trascinare il gruppo è bello per un allenatore. Stesso discorso per Mancosu e Viola, presenza e qualità”. Infine una curiosità: “Makoumbou lo stresso come nessun altro perché lo vorrei perfetto. Deve fare meno tocchi, essere più rapido e giocare in verticale”. Sugli ospiti, lente sull’assente Retegui: “Un grande giocatore, ha una rapidità di esecuzione notevole. Il Genoa ha un ottimo centrocampo e Gudmundsson: è in formissima, dovremo avere mille occhi, degli ultimi cinque gol ne ha fatti quattro”. Infine, i Premi Ussi Sardegna 2023. Sir Claudio riceve dal comitato regionale guidato da Paolo Mastino il Premio intitolato a Davide Astori: “Sono molto orgoglioso, non me l’aspettavo, mi rende molto felice e ringrazio la famiglia per questo”.

L’analisi. Sest’ultimi in classifica con 6 punti, peggior difesa con 21 reti incassate. Una faccia di realtà da non trascurare pur con gli incoraggianti segnali da Udine, passaggio agli ottavi della coppa Italia inclusi (il 2 o il 3 gennaio sfida al Milan che vale comunque vada una quota cospicua dell’incasso di San Siro. La vittoria aiuta a vincere e si sa. Meglio se in trasferta, con una diretta concorrente alla salvezza, per ora, e con la certezza di saper soffrire sino all’ultimo secondo. Se poi si aggiunge il recupero di alcune pedine chiave, da Lapadula a Petagna, alcune piccole grandi certezze Oristanio e Makoumbou, gli sprazzi di Sulemana: dal Friuli una serie di indicazioni utili per approcciare il Genoa. Claudio Ranieri batte sul ferro della concentrazione e dello spirito di sacrificio. Sa quali sono i rischi mentali da evitare dopo l’exploit del 4-3 in rimonta sul Frosinone. Conosce le trappole che verranno tese dalla formazione di Gilardino e anche quelle in cui potrebbero cadere i suoi: i 3 gol incassati dalla squadra dell’ex Di Francesco sono un monito da tenere bene a mente.     

Notarelle. Gianfranco Ibba, presidente di Abbi group Sardegna e amministratore delegato del gruppo nazionale Crai, dal 1973 nel settore della grande distribuzione, è nel cda del Cagliari. La nomina da parte del patron è arrivata nel corso del cda (approvato bilancio in rosso per 2,2 milioni dai 16 dello scorso anno), a una decina di giorni dell’accordo che ha visto l’impianto di Asseminello diventare Crai sport center. Intesa, pare quinquennale, di marketing e visibilità - che prevede anche altri optional quali cartelloni promozionali eccetera alla Domus - che costa all’imprenditore di Oristano circa 250mila euro. La metà circa di quanto chiedeva la presidenza del club

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Il bomber rossoblù decisivo al rientro in campo dopo cinque mesi: "Ho lavorato per questo". Il tecnico soddisfatto e prudente: "C'è ancora molto da fare"

 

Seconda vittoria di fila in tre giorni, la terza in questa stagione se si conta il preliminare di Coppa Italia. E per la terza volta il successo arriva allo scadere. Era successo col Palermo ad agosto, domenica in rimonta col Frosinone e a Udine negli ultimi istanti dei supplementari prima dei calci di rigore. A regalare l’affascinante ottavo di finale col Milan a San Siro è l’uomo che più di tutti è mancato in questo inizio di stagione da incubo dei rossoblù, Gianluca Lapadula. Il bomber della scorsa serie B torna in campo dopo cinque mesi di stop e segna il gol qualificazione. “E' stata un'estate intensa, ci ho creduto e ci ho lavorato tanto: sono molto contento per la squadra e tifosi, ringrazio i compagni, il Mister e la società. Questo è solo l'inizio”.

 

E che sia solo l’inizio lo spera anche Claudio Ranieri che non può ritenersi del tutto soddisfatto. Il suo Cagliari nel primo tempo ha sprecato molte occasioni da gol e ha preso gol con le solite distrazioni difensive. “Abbiamo ancora molto da lavorare. Ci sono ancora questo black-out in difesa che rischiano di rovinare buone prestazioni. Oggi, però, sono contento, mettere in campo giocatori che hanno poco minutaggio e fare questa partita è positivo. L'importante è creare occasioni, prima o poi la palla deve entrare. Bisogna lottare per ogni situazione e per ogni obiettivo.

 

E' un Cagliari che non molla mail. "I ragazzi stanno capendo questa mia filosofia e lottano fino in fondo in ogni gara – ammette il tecnico -. Devo dire che sono soddisfatto, abbiamo creato e tirato tanto, reagendo dopo il gol ancora una volta. Potevamo vincerla prima, ma anche perderla. Da parte nostra la partita è stata giocata bene, abbiamo fatto un buon lavoro". E ora testa al Genoa, per un altro scontro salvezza vitale per la classifica rossoblù.

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Mercoledì, 01 Novembre 2023 23:54

Cagliari, remuntada anche in Coppa Italia

I rossoblù stendono l’Udinese in trasferta. In gol Viola e Lapadula all’ultimo minuto dei supplementari. Agli ottavi c’è il Milan. Ma adesso, testa al Genoa

Mario Frongia

Dopo lo scialbo 0-0 in campionato alla Domus, Cagliari corsaro a Udine. Con il marchio della casa, la rimonta. I sedicesimi di Coppa Italia conducono i rossoblù agli ottavi dove troveranno il Milan (presumibilmente il 3 gennaio 2024). Partita arcigna, Claudio Ranieri può essere contento, anche in vista del Genoa, domenica alla Domus. Ben giocata anche come accelerazioni e attesa, strategie e pazienza. Il tecnico parte con Petagna-Shomurodov, dà le chiavi della porta a Radunovic, quelle del centrocampo a Makounbou e quella della fantasia a Oristanio. Il resto, alternanze prevedibili o quasi, inclusi i centrali stranieri Wieteska e Hatzidiakos, tenuto conto della squadra di Gilardino dietro l'angolo, dopo il fresco exploit da Guinness con il Frosinone. Alessandro Cioffi, subentrato a Sottil, tiene a riposo Samardzic e Diawara e schiera Lovric e Zarraga. Sempre out Delofeu. Mentre i medici confermano Nandez fuori causa per un mese: problemi ai flessori.

Buon primo tempo rossoblù. Il Cagliari parte bene, volitivo e determinato. L’Udinese controlla senza affanni e pian piano prende il controllo. Ma le parti si invertono: il primo tiro, a lato, di Oristanio arriva al 12’, con Jankto che lamenta il mancato passaggio. Intanto, si fa male Di Pardo, in campo Zappa dopo 17’. Oristanio firma la prima palla gol in contropiede su assist di Jankto: Okoye para ma il Var decreta l’off side, Cosso di Reggio Calabria fischia. Sempre Oristanio semina il panico nell’area di casa, Okoye respinge. Poi, Azzi calcia a lato. Il dominio rossoblù si consolida. Gli errori si susseguono da entrambe le parte. Il primo squillo dell’Udinese è di Kamara, sinistro a lato. Il match è interessante, si combatte ma la qualità latita ed è la conferma della classifica in A dei friulani (diciassettesimi con 7 punti) e dei sardi (penultimi con 6). Okoye è il migliore dei suoi, prodezze su Shomurodov e Oristanio (top dei rossoblù) dalla distanza. La squadra di Ranieri mostra fluidità di manovra ed efficaci tracce di costruzione, da Sulemana a Jankto fino a Makoumbou, L’Udinese soffre, mostra confusione, passaggi prevedibili e molta fatica a crescere. Il Cagliari,, con Radunovic che non tocca palla, confeziona quattro palle gol, detiene il 55 per cento di possesso palla, 5 parate a zero, 65 attacchi contro 34, 3 corner a zero, 240 passaggi a buon fine contro 186. Makoumbou e Oristanio i migliori.   

Pareggio meritato. Sir Claudio lascia fuori Jankto per Obert. L’assetto non cambia con Azzi che sale al posto del ceco. Una sorta di 4-4-2 con Oristanio largo a destra. da squadra camaleonte. Si riparte con Lucca che segna con scavetto ma è in fuori gioco, Cosso annulla. Sempre Lucca colpisce la traversa di testa, l’Udinese pare uscita meglio dagli spogliatoi. Il Cagliari si riorganizza, sfrutta l’ampiezza, specie a sinistra con Azzi. E pian piano cresce. Poi, su corner regalato da Azzi, l’Udinese passa al 18’: Thauvin pennella per Guessand (2004) che di testa, con Sulemana distratto, batte Radunovic. La reazione passa per il sinistro di Oristanio ma Okoye non corre rischi. I rossoblù si riorganizzano e tessono una buona trama con un giro palla e rapide verticalizzazioni. Okoye para su Oristanio, direttamente dalla bandierina. Ci prova Petagna, centrale. Entrano Viola, Pereiro (ammonito dopo 30 secondi!) e Lapadula, al debutto stagionale dopo l’intervento alla caviglia. Ranieri sollecita il pressing alto, l’Udinese soffre. Viola la pareggia al 35’ con una punizione-cross che Okoye non legge: 1-1. Lucca impensierisce Radunovic, piattone a lato. Nei 5’ di recupero, ottima sponda di Petagna per Lapadula, tiro ribattuto. Il Cagliari chiude in attacco, buon segno. Da ottima posizione, punizione di Viola, angolo. Si va ai supplementari.

Petagna-Lapadula, che colpo! La manovra del Cagliari nei tempi supplementari si apre con un buon equilibrio. Viola è il play. I ragazzini dell’Udinese (Pafundi 2006, Pejicic 2007, Diawara e Tikvic 2004) tengono botta. Lapadula sfiora la traversa di testa. Squadre stanche, attente nel non scoprirsi e dare il fianco alle ripartenze. Pafundi, sassata di sinistro alta, è il terminale dei padroni di casa. La sfida tra esperienza e Under (l’Udinese gioca con un’età media che non arriva ai 21 anni!). Poi, c’è la legge del Cagliari: rimonta con Petagna al 120’ che serve Lapadula: 2-1. Con OKoye che evita il 3-1 su Deiola e Lapadula.

Udinese (3-5-2): Okoye 7; Ferreira 6, Tikvic 5,5, Guessand  7 (Nwachukwu dal 5’ pts, 6); Akè 6,5, Zarraga 6, Camara 5,5 (Pejicic dal 43’ st, 6), Lovric 5,5 (Quina dal 20’ st, 6), Kamara 5 (Zemura dal 20’ st, 6); Thauvin 6,5 (Pafundi dal 20’ st, 6,5), Lucca 6,5 (Diawara dal 43’ st, 5). A disposizione: Silvestri, Padelli, Ebosele, Masina, Samardzic. All. Cioffi 5

Cagliari (4-3-2-1): Radunovic 6; Di Pardo sv (Zappa dal 17’ pt, 6), Hatzidiakos 6, Wieteska 6, Azzi 6 (Pereiro dal 30’ st, 5); Makoumbou 7, Sulemana 6,5 (Deiola al 15’ pts, 6), Jankto 6,5 (Obert dal 1’ st, 6); Oristanio 7 (Viola dal 30’ st, 7), Shomurodov 6 (Lapadula dal 30’ st, 7); Petagna, 6,5. A disposizione: Aresti, Scuffet, Goldaniga, Dossena, Prati, Augello, Desogus. All. Ranieri 7

Udinese-Cagliari 1-2

Guessand (U) al 18’ pt, Viola (C) al 35 pt, Lapadula al 30’sts

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Domenica, 29 Ottobre 2023 15:59

Ranieri: "Impauriti all'inizio, poi cuore pazzesco"

Il tecnico esulta per la prima vittoria in questa serie A, ma tiene i piedi per terra: "E’ bastato il primo gol per capire che tutto era possibile. Le difficoltà però non sono finite"

 

E’ un Claudio Ranieri su di giri quello che si presenta in sala stampa dopo il rocambolesco successo sul Frosinone che vale la prima vittoria in questa serie A e che permette al Cagliari di lasciare l’ultimo posto della classifica. Il tecnico è passato dalla delusione per la brutta prima ora di gioco, dove sembrava davvero che tutto girasse per il verso sbagliato, alla gioia del recupero quando in 2’ Leonardo Pavoletti ha letteralmente cambiato le sorti della gara e probabilmente quelle del Cagliari in questa serie A. “Oggi la porta sembrava stregata!  Prima della rete di Oristanio c’era stato il rigore di Mancosu calciato sulla traversa, l’altro palo sempre di Marco, il colpo di testa di Goldaniga salvato sulla linea, tante occasioni sprecate. E’ bastato il primo gol per capire che tutto era possibile”.

 

“Errori incredibile, ma cuore immenso”

"Noi siamo questi – ammette il tecnico -, facciamo errori incredibili però questa squadra ha un cuore immenso e lo sta dimostrando anche in Serie A. Dovevamo stare più stretti, ci hanno infilato bene. Le loro giocate dalla metà campo in avanti ci hanno fatto male, ma la nostra è una squadra che non si arrende mai. Siamo riusciti a girare una partita che sembrava finita. Dobbiamo essere più determinati, per una squadra che deve salvarsi i contrasti sono fondamentali -aggiunge Ranieri -. Bisogna essere più furbi, alla prima disattenzione prendiamo gol. Abbiamo iniziato a giocare sullo 0-3 e i cambi hanno dato quella vivacità che stavamo perdendo nel secondo tempo.  Le difficoltà non sono finite  - ammette - con la prima vittoria, ma ci dà la fotografia di quello che siamo. Se siamo impauriti non giochiamo bene, se siamo disperati iniziano i dolori per i nostri avversari”.

 

“Pavoletti come Altafini”

“Paradossalmente dopo lo 0-3 la squadra si è galvanizzata – ha proseguito Ranieri -, peggio di così non potevamo fare. I cambi? Scelgo gli undici la sera prima della partita, poi sono le sensazioni che ti dicono che adesso è meglio mettere questo piuttosto che un altro. Vincere così, rimontando tre gol a 20’ dalla fine, ti dà tanta consapevolezza e dà forza alle mie parole quando dico ai ragazzi di non mollare mai fino all’ultimo. Il risultato è figlio di mille episodi e oggi gli episodi ci hanno detto bene dopo un primo tempo in cui erano decisamente a nostro sfavore”. Parole dolci per Pavoletti: “E’ un professionista, di una lealtà, di una serietà incredibile. Ho degli anziani ottimi, se il Cagliari è capace di fare queste rimonte è per i Mancosu, i Pavoletti, i Deiola, per tutta questa gente che ha dentro la ‘sardità’. Io rivedo in lui Altafini nella Juventus. Altafini stava lì, quando doveva fare gol la Juve lo metteva dentro e lui faceva gol. Perché non lo metto prima? Perché prima non era la partita adatta a lui”. Chiusura su Makoumbou: “E’ un bellissimo giocatore, ma si specchia ancora un po' nei tocchi. Ci lavoro tutti i giorni, piano piano gli entrerà in testa, è un ragazzo veramente interessante".

 

Pavoletti: “Tolta della ruggine alla squadra”

Eroe della giornata, Leonardo Pavoletti:  “Questa rimonta toglie della ruggine alla squadra. Avevamo approcciato bene la partita, che sembrava però stregata dopo i due errori sui gol, il rigore sbagliato e il palo colpito – l’analisi del capitano rossoblù -. Il cuore del Cagliari alla fine ha fatto la differenza. Abbiamo scavato dentro di noi in queste settimane e adesso questa vittoria deve far sì che per noi inizi un nuovo campionato. Non mi spiego i tanti errori difensivi, forse mancano fiducia e un po' di esperienza. Sono sicuro che questa vittoria ci toglierà un po' di ruggine, qualche sassolino dalle scarpe anche da parte mia. Io, aldilà del minutaggio, dò sempre il massimo, per questo qualche parola di troppo non mi fa piacere. Daremo il massimo per raggiungere questa tanto sperata salvezza".

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Domenica, 29 Ottobre 2023 14:40

Miracolo Cagliari, ribaltato il Frosinone!

 

Sotto 3-0 i rossoblù riaprono la corsa salvezza con una doppietta nell'extra time di Leonardo Pavoletti. E adesso testa al Genoa

Mario Frongia

Un ribaltone,da 0-3 a 4-3, che rimarrà a lungo nella mente dei 15.936 della Domus. Pazzesco, a fronte di una condotta modesta e tecnicamente debole, il Cagliari prende con il Frosinone i primi 3 punti in stagione e riapre miracolosamente la corsa salvezza. La decima giornata vale l'aggancio all'Udinese, 18esima, a quota 6. Ma i nodi rimangono e per Claudio Ranieri il lavoro da fare è enorme. Intanto, da segnalare le reti di Oristanio, tra i migliori, Makoumbou, e la doppietta di capitan Pavoletti. Che salva anche il 4-4 di Cheddira sulla linea. Quasi un copione già scritto: il centravanti livornese, Mvp del match, risolve i problemi nei minuti di recupero. E ora testa al Genoa, domenica alla Domus.

Triste illusione. Una sola punta, Luvumbo, con Mancosu a rimorchio. Claudio Ranieri spiazza tutti. E alla lunga avrà ragione, almeno per i cambi della ripresa. Prati in regia, mediana Makoumbou, Jankto e Deiola (entrambi più alti e pronti a inserirsi tra le linee), Nandez terzino: se gioca anche in porta ha completato il tour! In avvio i rossoblù inceppano il 4-3-3 di Eusebio Di Francesco. Con il piglio giusto si affacciano in area ma il primo tiro, all'8', e del Frosinone, Scuffet c'è. I rossoblù spingono ma sono imprecisi, recuperano e smistano con difficoltà. Sentono il peso della gara, da dietro ricompaiono i lanci a casaccio, anche senza pressione. Nel primo quarto d'ora non si ha un'azione con più di tre passaggi a buon fine. Calcio da serie B. Il Frosinone sa aspettare. Ma per ripartenze adeguate e pulite Di Francesco non è messo bene. Da segnalare, un tiro, altissimo, di Nandez e un'incursione di Soulé, imbeccato da Lirola, Scuffet devia ma l'arbitro Pairetto non dà l'angolo. Il Cagliari risponde con Luvumbo, che serve Prati, Turati para ma c'è off side. Al 22' Soulé non sbaglia e i ciociari passano. Il mix di modestia globale nell'assetto difensivo, errore di Dossena, e di poca determinazione nel batti e ribatti, spiegano una parte dei problemi dei padroni di casa. La reazione la firma Goldaniga di testa, para Turati. Il Var chiama Pairetto. fallo di mano di Soulè, è rigore. batte Mancosu, traversa. Il Frosinone mostra padronanza e tecnica. Soprattutto, idea di gioco nel muovere la palla di prima e puntare la porta. Quindi, paratona di Scuffet su punizione di Soulé. Ma nulla da fare per il portiere sull'argentino che in serpentina entra in area e sigla il 2-0. La risposta? Jankto sfiora il palo su assist di Luvumbo. Poi, la sfiga ci vede benissimo: infortunio per Nandez, nel peggio uno dei migliori, e palo, a colpo sicuro, di Mancosu. Il Frosinone chiude con 61 per cento di possesso palla, 84 contro 31 di passaggi a buon fine, 5 corner contro 1. I ragazzi di Ranieri tirano 9 volte, i laziali 8.       

Ripresa choc. Quattro minuti e il 3-0 lo sigla Reggianini, sinistro a fil di palo, Scuffet distante. La mazzata è pesante. Intanto, Ranieri lascia negli spogliatoi Deiola, fischiato dal pubblico, per Pavoletti. Di Francesco inserisce Cheddira e Garritano. Il Cagliari pare sulle gambe. Escono Mancosu, Luvumbo e Jankto, entrano Oristanio, Azzi e Viola. Cambia poco, la manovra è lenta, spesso si torna indietro. Il Frosinone corre meglio. Occasione rossoblù con Zappa, di testa sotto la salvezza, Monterisi salva. L'aperitivo per il gol, destro a giro, di Oristanio: 1-3. I tifosi, nonostante la prova oscena, incitano. E Makoumbou punisce una leggerezza del Frosinone: 2-3, partita riaperta. Poi, fallo di Turati su Pavoletti. Pairetto indica il dischetto: il Var lo toglie, fallo di mano rossoblù. Segna Cheddira, annullato per fuori gioco, idem al terzo minuto, dei sette, di recupero. Il Cagliari assedia il Frosinone. Ma la lucidità è poca. Poi, Viola pennella e Pavoletti sigla il 3 a 3. Quindi, altra disattenzione dei ciociari e Pavoloso concede il bis. Dal Bari al Frosinone, gol pesantissimi. Di Francesco atterrito. La vittoria buttata via è peccato mortale. E il Cagliari respira in attesa del Genoa.

Poca roba. Ci sarà da stringere i denti. Fatto il miracolo, dopo un primo tempo da incubo, la sensazione è che la rosa sia comunque inadeguata, con gli acquisti chiave toppati senza se e senza ma. Tra i primi undici bocciati i nuovi Shomurodov, Petagna e i centrali Hatzidiakos e Wieteska: quattro acquisti toppati. che Ranieri li abbia avvallati è strano. Ma il campionato è lungo. Certo che avrebbe avuto bisogno fin dal via di due centrali esperti in A e di un attaccante da doppia cifra. Poi, sei ultimo e si va a caccia di alibi, arbitraggi, Var, big impossibili da sfidare. Ma in serie A non giocano Poggibonsi e Aglianese.  

Amarcord. Un po’ di memoria non guasta: a Eusebio Di Francesco il patron aveva detto di “tagliare” Pavoletti e Pisacane. Ma soprattutto, gli aveva garantito che avrebbe avuto un organico per il 4-3-3. Sappiamo come è andata, ed è facile attribuire le responsabilità. Cacciato, con Semplici salvatore della patria. A sua volta defenestrato l’anno seguente a favore di Mazzarri, silurato a tre turni dalla per Agostini, martirizzato dopo il vergognoso match di Venezia con retrocessione assurda!, dopo tre partite: la mano geniale del presidente rossoblù non manca mai. Semplici firma così la sua “morte” sportiva”: 2-2 con lo Spezia in casa, ko 4-1 a san Siro con il Milan e 3-2 per il Genoa alla Domus. Un punto in cassaforte: se il criterio fosse stato applicato in questa stagione, Sir Claudio sarebbe da un pezzo nella sua residenza londinese. Ma questo è un altro tema. La bizzarria di considerare il Cagliari una sorte di concorrente che gioca in un campionato a parte. Prima erano blindate - a favore chissà perché, delle avversarie - le prime otto gare. Poi, dalla Salernitana, e sappiamo come è andata, si sarebbe ripartiti con le nove partite decisive per “salvarci all’ultimo secondo dell’ultima partita, proprio come siamo saliti!”. Claudio Ranieri ha dalla sua esperienza e mestiere senza eguali o quasi. Ma la strategia, anche per lui maestro motivazionale, pare lasciare molti angoli oscuri. 

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Pranzo domenicale in compagnia del Cagliari. I rossoblù scenderanno in campo domenica 29 ottobre alle ore 12.30 contro il Frosinone, altra neo-promossa ma che rispetto alla formazione sarda ha avuto un avvio decisamente migliore. All'Unipol Domus torna l'ex Eusebio Di Francesco, che fin qui con la squadra ciociara ha collezionato 12 punti, ma che lontano dallo Stirpe non ha mai vinto. Noi di Gol Rossoblù la giochiamo con l'ormai consueta vignetta dell'artista sardo Frédéric Art, abile come sempre nell'interpretare il match con le mascotte delle due società. 

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