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Mercoledì, 10 Gennaio 2024 08:46

L’sos di Claudio Ranieri

 

Il tecnico, nel post Milan in Coppa e dopo l’1-1 di Lecce, ha messo il club spalle al muro. Tra mercato e intesa precaria con il presidente, il Cagliari si gioca la partita più difficile: quella che vale la serie A

Mario Frongia

Un dialogo a corrente alternata. La distanza, su scelte e impiego del parco giocatori, che aumenta. Tra Claudio Ranieri e Tommaso Giulini pare che le cose non vadano al meglio. E, aggiungono i bene informati, da un pezzo. Autonomo, esperto, carismatico, poco incline a lacci e lacciuoli, adorato dalla piazza anche senza autopromozioni e marketing assiduo e posticcio: tutto troppo per il patron. Ma sei Ranieri. Hai compiuto il miracolo di portare in A dai play off una squadra giunta quinta che hai preso quattordicesima in B, con Azzi e Prelec per rinforzi! In breve, molto difficile da contraddire. E adesso, i nodi, e il confronto, sono al pettine. Il campionato più difficile del mondo non dà tempo al tempo. La strategia per mantenere la categoria non può essere adattata di ora in ora. Per esempio, il tira e molla con Pereiro, reo di non aver accettato il dimezzamento dell’ingente stipendio chiestogli dallo stesso presidente che glielo ha concesso, nuoce al giocatore e al gruppo. Identico, forse peggio per le ripercussioni, il valore e le ambizioni del giocatore, il caso Nandez. L’uruguaiano va via a giugno a parametro zero a meno che si trovi l’intesa per un addio a gennaio. Intanto, non occorre esser dei geni per capire che, al netto delle responsabilità “da campo” di Sir Claudio, le ultime uscite mediatiche dell’allenatore di Testaccio hanno dato una scossa al tavolo. Ranieri, tacciato di essere difensivista (“Quelle che non puoi vincere, pareggiale”) e di aver difeso strenuamente il fallimentare operato societario al mercato estivo nonostante sui centrali e sulle punte fosse stato molto chiaro fin dal dopo Bari, ha messo i puntini sulle i.

Da San Siro a Via del mare. “Avendo pareggiato mi sono tenuto tutte le carte in mano. La squadra stava andando bene e non si deve cambiare per cambiare. Correvano tutti e quando ho visto Oristanio Makoumbou stremati li ho cambiati. Cambiare per cambiare non serve”. Nel post pareggio di Lecce, Claudio Ranieri è uscito dalla sua confort zone con queste parole. O almeno, così sembra. A bocce ferme la frase può essere facilmente ricollegata anche al 4-1 di San Siro con il Milan dei Primavera o quasi che ha preso a sberle il Cagliari con quattro titolarissimi a riposo. “Chi gioca poco ha avuto un’occasione per mettermi in difficoltà. Ma non l’ha colta” la sintesi del Ranieri-pensiero all’eliminazione dalla Coppa Italia. Il momento è particolare, il Cagliari ha recuperato il quart’ultimo posto e chiude il girone d’andata con 15 punti in diciannove gare, con gol fatti e subiti che lo fotografano tra le peggiori quattro. I nuvoloni sulla testa sono abbastanza preoccupanti. Ed è inutile fare tabelle di marcia, meglio concentrarsi sull’arrivo del Bologna di Thiago Motta, fresco di eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Fiorentina. Un match da non toppare, tenuto conto che nell'ultimo turno le dirette concorrenti hanno perso (Salernitana, Verona, Empoli e Udinese).

Rosa da rinforzare. L’organico è incompleto e, soprattutto, inadeguato. Un difensore centrale (per dire, Bonifazi, Ranocchia e Palomino si sono quasi accasati altrove) e una punta sono il minimo sindacale per dare linfa alla squadra e possibilità di ridurre gli errori e le criticità all’allenatore di Testaccio. Servirebbe anche un interno “pronto”, con gamba e tecnica, visto lo scarso apporto dato da Jankto. E siamo a capo: “I cambi si fanno solo se servono realmente!”. Oltre alla bocciatura, legata anche alle gare a seguire e ai big da preservare (ad esempio, Pavoletti in panca a Lecce ma inutilizzabile per via del piede fratturato) e alla valutazione di insieme, appare evidente un messaggio che suona più o meno così:  le risorse a disposizione sono queste, hanno determinato questa classifica e sarà difficile poter fare meglio, anche con il recupero degli infortunati. Su questo fronte, a conti fatti il solo Lapadula al cento per cento potrebbe dare una mano. Dunque, per stare in A - senza Luvumbo impegnato nella Coppa d'Africa e il ko di Oristanio - occorrono rinforzi. E se non si è in grado di investire, l’idea di passare la mano, con il jolly dei fondi per lo stadio in mano, potrebbe essere da prendere in considerazione.

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Il tecnico guarda il bicchiere mezzo pieno dopo l'1-1 del Via del Mare: "Volevamo il risultato e ci siamo riusciti. Anche nelle difficoltà la squadra non molla mai e questo mi piace. Ci sarà da lottare fino all'ultima giornata, sperando di riuscire a salvare il Cagliari"

 

Ranieri torna a casa soddisfatto. Sotto la pioggia di Lecce il suo Cagliari ha strappato un punticino che serve a poco, ma serve comunque a muovere la classifica e uscire momentaneamente dalla zona retrocessione. La squadra ha sofferto molto nel primo tempo, uscendo nella ripresa. "Questo è un punto buono - ammette il tecnico al termine del match -. La squadra stava andando anche bene. Abbiamo preso un gol e soffrivamo sui calci di punizione, calci d'angolo e sulle loro ripartenze. Però è stata una buona gara nel secondo tempo abbiamo fatto davvero una gran bella partita".

 

"Ci sarà da soffrire fino all'ultimo"

"Volevamo il risultato e ci siamo riusciti - ribadisce il mister rossoblù -, i ragazzi si sono impegnati tanto. Sono soddisfatto. Oggi abbiamo fatto un'altra buona prestazione, lottando. Il campionato è duro per tutti e ci sarà da lottare fino all'ultima giornata, sperando di riuscire a salvare il Cagliari. Noi siamo gli ultimi arrivati in Serie A però ci vogliamo stare perché ci rappresentiamo tutta l'Isola, dei tifosi meravigliosi che oggi ci hanno fatto sentire in loro calore e possiamo soltanto ringraziarli con queste prestazioni e dando tutto noi stessi. Poi non sempre si può far bene. Però anche nelle difficoltà la squadra non molla mai e questo mi piace".

 

"Non aveva senso fare cambi"

Tra i migliori in campo, soprattutto nella ripresa, Oristanio, autore del gol del pareggio. "Oristanio stava tra due energumeni, doveva lottare e ha fatto tanto lavoro sporco riuscendo ad avere la meglio fra due grossi difensori". Poi Ranieri spiega la scelta di lasciare Pavoletti in panchina così come quella di fare i cambi solo negli ultimi dieci minuti. "Pavoletti era al 100% però, avendo pareggiato, mi sono tenuto tutte le carte in mano perché la squadra stava andando bene. Cambiare per cambiare non serve a niente, si cambia quando serve fare qualcosa di diverso e ho visto che i ragazzi stavano facendo ciò che dovevano fare".

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Giovedì, 21 Dicembre 2023 15:02

Verona-Cagliari, match insidioso

 

Claudio Ranieri: “Partita delicata per noi e per loro. Con Vanoli hanno cambiato modulo e ritrovato gioco e risultati. Ma siamo pronti”

Mario Frongia

Ci sarebbe l’arbitro degli arbitri, l’internazionale Orsato, la Guardia di finanza negli uffici del presidente Setti, patron del Verona, ci sarebbe una partita da non sbagliare. Verona-Cagliari è la prima del trittico che potremo definire a “portata di mano”. Dopo i veneti, i rossoblù giocano in casa con l’Empoli quindi, il giorno della Befana, volano a Lecce. Nove punti in palio, pesantissimi.  Si parte dalla sfida di sabato al Bentegodi: “La gara vale molto per noi e per loro, sì, è una partita diversa, entrambe stiamo bene. Ma sia chiaro, faremo del nostro meglio”. Claudio Ranieri la prende larga. E precisa: “Il Verona da quando ha cambiato sistema di gioco sta facendo ottime cose. Le insidie? Juric. È un riferimento molto importante, quando sono pressati cercano lui, le ali e il trequartista si inseriscono. È una squadra che corre, da cinque partite sta crescendo. Vanoli ha scelto di giocare a quattro, sappiamo che sarà una gara difficile”. Il passaggio all’attualità con l’inchiesta della Gdf è scontato: “Dai problemi societari il gruppo squadra non verrà intaccato. Quando mi è capitato abbiamo creato una bolla impermeabile. Loro giocheranno come sanno”. E il Cagliari? Sir Claudio sfodera la battuta: “Ci sarebbe da piangere ma mi viene da ridere: dietro, come cambio cambio, e prendiamo sempre gol. La squadra sa giocare a tre e a quattro dietro. Prendiamo dei gol per demerito nostro ma altre volte, come con il Napoli, ci sono i campioni che fanno la giocata”.

I singoli, il caso Petagna. “No, non ho parlato con Andrea. Parlo sempre o quasi a tutta la squadra. Petagna si impegna, è un professionista, è smaliziato, sa che quando non si gioca bene le critiche arrivano. Ha giocato ovunque, conosce le regole: quando non si rende per quanto gli riconoscono, si deve reagire in modo positivo”. L’allenatore di Testaccio gestisce e ammorbidisce. “ Pavoletti? Non ho toccato nessun tasto. Quando subentra fa gol e a Napoli mi ha dato la risposta segnando anche quando parte dal via. È un professionista stupendo, anima di un gruppo che tira e si impegna. Gioca. Vi do una notizia: gioca  Scuffet!”. In sala stampa alla Domus si sorride. Si passa per Nandez, con le sirene che lo darebbero all’Inter da gennaio per rimpiazzare Cuadrado. Ranieri glissa: “Nahitan deve arrivare ancora al cento per cento, fino a un certo punto ti da tutto. A Napoli si è messo a terra e mi ha detto “mister, non ne ho più più!”. Luvumbo? Non scordate che è giovane. Due anni fa giocava nella Primavera e all’inizio con noi dribblava molto ed era inconcludente. Gli ho detto che quando è in area o lì vicino deve decidere in fretta ed essere più pratico”. L’attaccante partirà a gennaio per la coppa d’Africa. “La partenza di Zito per la coppa mi toglie una pedina importante. Ma la rosa è a posto”.

Il campionato e i 18 punti all’andata. “Il Frosinone che batte 4-0 il Napoli? Capita. Con le grandi a noi è mancato il gol e qualcuno di troppo l'abbiamo subito. Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e penso: ci sono riusciti loro, deve riuscirci anche a noi”. Si ripassa dal “Maradona” e dal 2-1 per la formazione di Mazzarri. "Con il Napoli ho schierato due centravanti pesanti. Dovevamo stare compatti e non far giocare Lobotka. Poi, quando si saliva, Petagna avrebbe dovuto tenere palla. Abbiamo avuto diverse occasioni ma i gol non sono arrivati. Sentiamo la pressione di dover togliere il tappo? No, abbiamo la volontà e la consapevolezza di sapere che giocando e allenandoci così, il tappo salta. L’umore? Ottimo. Non stiamo a guardare cosa è successo a Napoli, lo vediamo per migliorarci e analizzare pro e contro. Ma pensarci e recriminare non serve. Dagli inglesi ho imparato che cosa fatta e capo ha: non ci si piange addosso, si reagisce e si pensa alla gara successiva”. Sulla tabella di marcia, poche storie: “Ai ragazzi ho detto: cerchiamo di girare a 18, ne facciamo altrettanti al ritorno e con 36 ci si potrebbe salvare. Peccato che le grandi stiano perdendo punti con le seconde linee. Vedremo”.

Il calcio moderno. Sui cinque cambi Claudio Ranieri avverte: “Le squadre top hanno campioni anche in panchina. Dobbiamo sperare che il campione che subentra sia amareggiato e non renda al massimo. Ma noi dobbiamo esserci sempre. Con i cinque cambi hai un margine di manovra molto ampio, ad esempio, se hai un ammonito. Il calcio è cambiato, è più pratico e veloce, anche gli arbitri fanno correre di più. Tutti cambiano in corsa e sfruttano la panchina. Hai più libertà di movimenti. Io ho ragazzi d'oro, chi entra si adatta. E quando cambio non lo faccio perché l'interessato stia facendo male. In genere, spesso date meriti a me ma vanno ai ragazzi che si fanno trovare pronti”.

Dall’arbitro alla SuperLega. “Stimo molto Orsato. Anni fa gli dissi che non ero d'accordo con alcune decisioni che aveva preso. Poi, riguardando la partita in tv mi ritrovai d'accordo con lui. È un grande arbitro, Rocchi ha capito l'importanza della gara e ha mandato il migliore”. Infine, la SuperLega. Il tecnico rossoblù spiega: “Chi cavalca quell'onda farà di tutto per metterla in pratico. Ma saranno i tifosi a decidere se sarà la strada giusta. Però, non sarà più il calcio che conosciamo e non so se sarà meglio o no, anche per lo spettacolo. Immagino tante belle partite ma poi se non c'è classifica e non conta vincere o perdere, non so cosa diranno i tifosi”.

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Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del Decreto di approvazione, via libera definitivo all’accordo di Programma finalizzato alla realizzazione del nuovo stadio del Comune di Cagliari, in attuazione dell’articolo 11 della Legge regionale del 21 febbraio scorso, secondo gli standard previsti per le competizioni internazionali, entro i termini per ospitare i campionati europei del 2032. Lo ha annunciato il Presidente della Regione, Christian Solinas.

“ Con la firma e la pubblicazione sul Buras, a completamento dell’iter burocratico diventa definitivamente operativo il progetto per la realizzazione del nuovo Stadio che verrà intitolato a Gigi Riva.”

La Regione concorre, con uno stanziamento complessivo di 50 milioni di euro, alla realizzazione del nuovo Stadio secondo gli standard previsti dalle competizioni internazionali. La Regione destina le risorse già disponibili sul bilancio regionale attribuite alla competenza dell'Assessorato regionale dei Lavori Pubblici, per la realizzazione del nuovo Stadio secondo il seguente quadro finanziario che vede 3 milioni di euro sul bilancio regionale per l'anno 2023, 15 milioni sul bilancio regionale per l'anno 2024,  12 milioni di euro sul bilancio per l'anno 2025 e 20 milioni sul bilancio regionale per l'anno 2026.

“ Finalmente – ha sottolineato il Presidente Solinas - un nuovo spazio all'altezza, per la Sardegna  e per il tifo che i sardi possono dare alla propria squadra del cuore. “

Il Comune diCagliari, si impegna a sostenere gli oneri finanziari di cui al piano economico finanziario di propria competenza, gestire l'iter procedurale tecnico/amministrativo connesso all'approvazione della progettazione ed alla realizzazione dell'intervento nel rispetto delle disposizioni normative di riferimento, monitorando e assicurando il rispetto del cronoprogramma formalmente approvato in coerenza con le tempistiche assegnate dal Comitato Esecutivo UEFA. Inoltre si impegna a presentare alla Regione al termine dell'intervento, una relazione finale che dà atto dei risultati raggiunti e delle modalità di utilizzo delle risorse trasferite in attuazione dell’ Accordo di Programma.

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Sabato, 16 Dicembre 2023 20:16

Cagliari, da Napoli con zero punti

 

Rossoblù in gara sino alla fine, sconfitti 2-1. Gara viva e alla pari con i campioni d’Italia. Rete del pareggio di Pavoletti su assist di Luvumbo. La decidono Osimhen e Kvaratskhelia. Adesso, testa al Verona, sabato 23 dicembre in trasferta

Mario Frongia

Belli vivi anche nei sei minuti di recupero. Il Cagliari non porta via almeno un punto dal Maradona ma conferma di poter giocare alla pari con tutti e sino alla fine, extratime incluso. Claudio Ranieri sa di averla vista giusta. Il ko per 2-1 nasce dalla strapotente fisicità di Osimhen e da una legnata palo-rete di Kvaratskhelia. Poi, c’è il solito Pavoletti, inserimento preciso su cross radente di Lubumbo. Insomma, sconfitta amara. Ma gli osservatori che ipotizzavano un facile 4-0 per i campioni d’Italia hanno da riflettere. Adesso, testa al Verona, sabato prossimo alle 18.

L’avvio e il pre-gara. A Napoli si parte con mezz’ora di ritardo. Si gioca dalle 18.30 per una questione di ordine pubblico legata alle condizioni meteo. Sir Claudio propone il carico da 90, Petagnone e Pavoloso. Gioca Oristanio. Il 4-4-2 lo vede esterno a destra. Il compito principale ricade su Prati e Jankto, sguardo speciale per Lobotka, regista che nei cinque principali campionati europei, per palloni toccati viene superato solo da Kroos, metronomo del Real Madrid di Ancelotti e della Germania. Altro compito da non toppare per Goldaniga, aiutato sulle palle alte anche da Dossena, che se la vede con Osimhen. Mentre Nandez deve sbattersi su Kvaratskhelia

Mosse azzeccate. Ranieri ha incartato il primo tempo della partita da maestro. Anzi, se è vero che il Napoli, specie a destra, entra come il burro con Politano fa ammattire Augello, colpisce il palo con Rrahmani e tira 15 volte, il Cagliari ha una palla gol con Nandez. Ed è bravo Meret in uscita. Nella prima frazione si contano anche due buone incursioni di Oristanio e un tiro, deviato, di Augello. Insomma, i rossoblù l’hanno preparata bene. Reparti corti, poche linee di passaggio, filtro sui portatori di palla, con Anguissa, Cajuste e la mediana che non hanno spazio e giocano sulle imbucate in profondità. Poi, c’è la differenza tecnica e una manovra che a tratti è figlia dei campioni d’Italia griffati Spalletti. Ma il lavoro di Mazzarri è nitido. Il tecnico - che contro Ranieri vanta quattro pareggi e sei vittorie - ha riportato un filo di serenità,e i punti, al Maradona. In campo, il movimento di Ktvara su Nandez è ben studiato. A destra mancano Jankto e Augello, sotto tono anche Prati, schiacciato in mezzo, a sprazzi Makoumbou, inesistente Petagna. I primi 45’ si chiudono con quattro cartellini gialli: Pavoletti, Goldaniga, Rrahmani e Osimhen. Ai punti, l’avrebbero vinta i padroni di casa, che escono tra i fischi e hanno manovrato spesso con troppa superficialità. Il possesso palla non dà sempre i 3 punti. E nel calcio vince chi segna un gol in più.

Tattica e uomini. Fuori Petagna e Jankto, dentro Deiola e Obert. A cascata, Oristanio va su Lobotka. La prima occasione è del Cagliari è proprio di Obert. Il match si incattivisce. Il pubblico fischia, anche perché Pavoletti e soci stanno meritando il pareggio. E se hanno chiuso con una pressione corale tempestiva, ripartono dalla stessa frequenza. Intanto, Anguissa spara alto dal limite. Nel primo quarto d’ora si viaggia attorno al 77 per cento di possesso palla degli azzurri. Un palleggio comunque troppo lento e prevedibile. Cajuste e Natan lasciano spazio a Raspadori e Mario Rui. Il Napoli accelera, il Cagliari regge bene. Una tenuta tattica, agonistica e mentale. La squadra ha preso consapevolezza dello spirito e della determinazione. Kvarat impegna Meret. Escono Nandez e Oristanio, dentro Luvumbo e Zappa, pare sempre un 3-5-2. Dopo 67’ Ranieri la legge lunga e ci prova. Il turn over, dalla cintola in su, è una delle sue carte. Poi, a 20' più recupero dalla fine, la sblocca volando in cielo Osimhen, su cross al bacio di Mario Rui. I cinquantamila balzano per aria per l’ottava rete in stagione, quarto gol contro il Cagliari, del centravanti Pallone d’oro africano. Un minuto e Pavoletti la pareggia, con un movimento da attaccante puro con Juan Jesus che dorme, su ottimo sprint e assist di Luvumbo: il primo gol di Pavoloso non da subentrato! 1-1 meritato. La risposta del Napoli è rabbiosa. Prima Politano, poi, Osimhen che si porta a spasso in area in palleggio volante Deiola, Goldaniga, Dossena e Augello. La fisicità è mostruosa, il cross pure con Kvaratskhelia che segna con una stecca di destro il 2-1. Ranieri chiama Lapadula - operato al naso tre giorni fa - per Goldaniga. Mossa che la dice lunga sulla visione ottimistica dell’allenatore di Testaccio. Gol di Politano annullato per fuorigioco dubbio passivo - di rientro - di Osimhen. Grande occasione per Dossena che la mette di un soffio alto su punizione di Augello. Ci prova Luvumbo, alto, nei 6’ + 2’ di recupero decisi dall’arbitro Marcenaro.

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Sabato, 02 Dicembre 2023 20:04

Cagliari, ko di misura a Roma

 

Grinta e determinazione ci sono. Ma con regali anticipati di natale da Hatzidiakis e Makoumbou, espulso dopo 27 minuti, la Lazio si prende i 3 punti. Lunedì 11, nel posticipo, il Sassuolo alla Domus

Mario Frongia

Finisce 1-0 ma il Cagliari mette in crisi una Lazio davvero opaca. Nella serata dei regali è un imbarazzante Hatzidiakos che apre le porte ai padroni di casa dopo 8'. Va in gol Pedro servito da Lazzari che si ritrova su un vassoio la palla regalatagli dal difensore greco. Traversone rasoterra, 1-0 dell'ex Barca. Male, molto male. E la linea difensiva che senza palla diventa a cinque, con Zappa e Azzi che si abbassano, non aiuta. Poi, Luis Alberto impegna Scuffet sul suo palo di punizione. Ma la notizia è un'altra: Hatzidiakos viene ammonito. A seguire, Lapadula gela l'Olimpico, di testa a lato. Il Cagliari solleva la testa. La prevista sofferenza tecnica e tattica non è nitida. Anche se le note incoraggianti lasciate dal pareggio casalingo con il Monza paiono lontane. Rimane la necessità di fare punti in trasferta e con una delle big. L'avvio è in salita. Si combatte: si gioca con il temperamento predicato da Claudio Ranieri. Il Cagliari deve difendersi con il cuore. Lo fa e trova anche due occasioni per pareggiarla. Ma non va. Con l'Empoli che pareggia con il Genoa, i rossoblù sono terzultimi in solitudine. E lunedì 11, nel posticipo alla Domus arriva il Sassuolo.

La cronaca. Si parte in sofferenza: Pedro a tu per tu grazia Scuffet. La Lazio chiede  e ottiene il rosso per Makoumbou, fallo da ultimo uomo su Guendozi. Il Var, con Guida, l'arbitro della vittoria a Bari che è valsa la serie A, ha deciso: rossoblù in dieci. Ranieri apre le braccia, sconsolato. Entrano Luvumbo e Sulemana, fuori Lapadula, a sorpresa, e Hatzidiakos che appena fuori scalcia la panchina. Ma anche sir Claudio ha da rimproverarsi qualcosa. Petagna e Azzi danno meno di quel che serve. E soffre tanto anche Zappa. Ma il convento passa questo. Intanto, la Lazio fraseggia. Lazzari a sinistra fa la differenza. Ma nel totale i padroni di casa, in superiorità, non mostrano calcio champagne.  

Pretattica, ingenuità, valori tecnici. Claudio Ranieri alla vigilia ha nascosto le carte: "Ho qualcuno che non è al cento per cento. Come Lapadula". Poi, all'Olimpico le ha scoperte: tandem potenza e rapina con Petagna e Lapadula. Scelte tese a bloccare le fasce e non dare comodità a Immobile, risorto con una doppietta decisiva in Champions. Luvumbo in panca, Viola in campo, due esterni, Zappa e Azzi, difesa a tre con i soliti noti, più Makoumbou e Prati in mediana. Le mosse per provare a imbrigliare Maurizio Sarri sono state queste. Ma si sono infrante nella doppia ingenuità Hatzidiakos-Makoumbou.

A un filo dal pareggio. Oristanio per Viola e Cataldi per Rovella: queste le novità nella ripresa. Isakssen, fa trenta metri palla al piede ed entra in area, Scuffet blocca. Tira Cataldi, centrale poi Immobile mette i brividi, a lato. Ma è il Cagliari che si copre bene, reparti corti, aspetta e cerca la giocata. Ci prova Prati, alto. La Lazio tiene palla. Ma, pur con l'uomo in più e il vantaggio, è lontana parente di quella che si è piazzata seconda l'anno scorso. Si fa male Luis Alberto, Sarri inserisce Kamada. Il messaggio di Ranieri pare evidente: non prendere il secondo gol e negli ultimi dieci minuti, con le sgommate di Luvumbo, provare a punire una Lazio modesta. Sarri lo sa. Prova a cambiare spartito con Felipe Anderson e Castellanos per Pedro e Immobile. Proprio Castellanos ha due palle del raddoppio, Scuffet c'è. Intanto l'arbitro Dionisi ammonisce per proteste Nandez che si riscalda a bordo campo. Alla mezz'ora il Cagliari ci prova con Luvumbo, ribattuto. La sintesi? Ai rossoblù manca la qualità per battere una Lazio opaca. Ranieri si gioca Nandez al posto di Goldaniga, crampi. Esce Isaksen, entra l'ex Vecino. A dicei minuti dalla fine lascia un tantino perplessi la mancata chiamata di Pavoletti. Che arriva all'88'. L'uomo delle prodezze last minute ci prova di testa al secondo minuto, dei quattro di recupero, ma Provedel fa l'unico intervento che vale la vittoria. Lazzari sbaglia ancora, passaggio all'indietro corto, ma Oristanio sbaglia il tocco su Provedel in uscita. La Lazio vince 1-0 ma esce fischiatissima dai quarantamila dell'Olimpico. Il Cagliari anche in dieci ha detto al campionato che venderà cara la pelle.    

Notarelle

Viva lo stadio! Premesso che la Sardegna, Cagliari e il Cagliari, deve avere un impianto multidisciplinare degno di questo nome, adesso le chiacchiere stanno quasi a zero: la Regione, la prima in Italia, ha dato 50 milioni di euro per la costruzione dello stadio che dovrà sorgere sulle ceneri del Sant'Elia. Visti i penosi pregressi, trascurando le ovvie ma non per questo scontate, vene demagogiche (l'impianto avrà un albergo categoria lusso da 240 stanze e ci sarà un centro benessere da quattromila metri quadri: a cento metri di distanza in tanti chiedono una mano per il restyling del bagno e del tinello!), c'è da chiedersi quale siano le vere intenzioni del club. La notizia? Balza agli occhi e non necessita di commenti: i costi sarebbero già balzati a poco meno di duecento milioni di euro! Chissà metterà quelli che mancano al finanziamento regionale.

Un saluto che pesa. Bob Mura, quattordici anni di buona medicina al servizio dei colori rossoblù. Con professionalità, competenza, disponibilità. La stessa messa in gioco per il gruppo, tra i tanti, di Luna Rossa. Riservato, sempre dietro le quinte, mai una parola di troppo, impenetrabile. Con scienza e coscienza lo specialista dello staff medico ha salutato il Cagliari. Le ragioni? Impossibili da sapere. Magarì, come tanti, lamenterà compensi arretrati. Comunque sia, buon tutto, Bob!  

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Via libera all’accordo di Programma finalizzato alla realizzazione del nuovo stadio del Comune di Cagliari. E’ stato presentato ufficialmente dal Presidente della Regione, Christian Solinas, unitamente agli Assessori competenti, Andrea Biancareddu allo Sport e Pierluigi Saiu per i Lavori Pubblici. L’accordo ha così trovato la sua prima conclusione che andrà a trasferire al Comune di Cagliari gli importi previsti.

Al termine dei percorsi istruttori, la Giunta Regionale ha deliberato di dare attuazione alla norma che aveva previsto sin dall’inizio di questo anno, lo stanziamento di 50 milioni di euro a favore del Comune dei Cagliari per la realizzazione del nuovo stadio che verrà intitolato a Gigi Riva.

“Come avevamo detto fin da principio - ha sottolineato il Presidente Solinas - già con la legge di stabilità avevamo stanziato queste importantissime risorse. Siamo l'unica Regione in Italia ad averlo fatto per dare ai cittadini un nuovo stadio, uno spazio finalmente all'altezza del tifo che i sardi possono dare alla propria squadra del cuore. È un esito che si è concluso oggi con l'adozione di una deliberazione e la sottoscrizione che ci sarà a breve dell'accordo di programma. Inoltre,  ritengo giusto e per questo abbiamo presentato come Giunta un emendamento all'interno della variazione di bilancio in corso, che almeno altrettante risorse possano essere destinate all’impiantistica sportiva regionale. Per le altre squadre delle città della Sardegna e per il mondo del dilettantismo, che comunque ha nello sport una funzione sociale importante che è riconosciuta da un'apposita legge regionale. La scelta della Regione è stata fissata nel momento in cui si è approvata una legge che stanziava queste risorse. Prima di poter sottoscrivere gli atti conseguenti era necessario un percorso amministrativo e burocratico che ha trovato la sua prima conclusione e che andrà a trasferire al Comune di Cagliari gli importi con l'accordo di programma. Dopodiché – ha detto ancora il Presidente Solinas - sarà onore ed onere del Comune di Cagliari regalare in tempi rapidi questa nuova struttura a tutti i cittadini. Finiscono così e quindi vengono smentite le polemiche e viene smentito anche tutto quel  racconto che voleva la Regione come quella che non volesse realizzare lo stadio del Cagliari. Abbiamo stanziato tempestivamente le risorse con una legge regionale e quindi su quelle risorse c’era e c’è la certezza. La Delibera attuativa aveva necessità che gli uffici e quindi la parte amministrativa facesse il suo percorso. All’esito della sottoscrizione da ambo le parti ci sarà un mio Decreto che adotterà definitivamente l’accordo che verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione.” 

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Domenica, 26 Novembre 2023 14:43

Maric riprende il Cagliari, alla Domus finisce 1-1

Un gol nella ripresa del nazionale croato permette al Monza di evitare la sconfitta dopo il vantaggio iniziale di Dossena

 

Finisce in parità alla Domus col Monza che riagguanta il Cagliari nella ripresa. Un 1-1 che lascia l’amaro in bocca per come è arrivato con i rossoblù capaci di tenere testa e a tratti mette sotto una delle realtà più solide della serie A. La squadra di Palladino probabilmente non si aspettava un Cagliari così agguerrito nel primo tempo, capace di creare diversi grattacapi a  un ottimo Di Gregorio. E’ un pareggio che serve a poco in chiave classifica, ma che permette comunque ai sardi di rialzarsi dopo il ko di Torino contro la Juventus e di proseguire la crescita, sempre più evidente.

 

Ranieri cambia modulo

Ranieri abbandona il 4-3-1-2 delle ultime giornate per schierarsi a specchio. Un 3-4-2-1 con Dossena a guidare la difesa affiancato da Goldaniga e Hatziadiakos, Zappa e Augello sulle fasce in mediana , Prati e Makoumbou in mezzo. Davanti Petagna supportato da Viola, in grande spolvero, e Luvumbo. Palladino si affida al consueto 3-4-2-1 con Colombo terminale offensivo. Alle spalle dell’ex milanista Dany Mota e il temutissimo Colpani.

 

Si riparte da Dossena

Avvio col botto per il Cagliari che, dopo aver rischiato nei primissimi minuti su un colpo di testa di D’Ambrosio deviato in angolo da Scuffett, si riversa in avanti alla ricerca del vantaggio. Prima Luvumbo, poi Viola chiamano alla parata Di Gregorio. Sono le prove del gol che arriva all’11’ sugli sviluppi di un corner con l’estremo difensore brianzolo bravo a respingere d’istinto su un’incornata di Goldaniga, sulla ribattuta Dossena è il più rapido di tutti e porta in vantaggio i suoi. La squadra di Ranieri controlla e quando ha l’occasione prova ad affondare il colpo. Zappa si divora il gol del 2-0, poco dopo Di Gregorio è ancora protagonista su un tocco sotto porta di Hatziadiakos. Nel finale di tempo si rivede il Monza con un affondo sulla destra di Birindelli con successiva conclusione respinta in angolo da un attento Scuffett. Prima del duplice fischio di Marchetti, punizione di Viola dal limite che dà solo l’illusione del gol con la palla che tocca l’esterno della rete.

 

Marci entra e pareggia

Nella ripresa il Monza entra in campo con un'altra mentalità e costringe i sardi a giocare nelle propria metà campo. Al 52’ la traversa salva i padroni di casa su una conclusione “sporca” di Dany Mota, poco dopo i brianzoli trovano il pari con un colpo di testa del neo-entrato Maric su azione d’angolo. Il nazionale croato ha subito sui piedi la palla del 1-2, ma Scuffett è bravo ad ipnotizzarlo in uscita bassa. Ranieri capisce che i suoi sono in difficoltà e rivoluziona il suo Cagliari. Dentro Oristanio, Jankto, Pavoletti e Lapadula e passaggio a un più solido 4-4-2, ma è ancora la formazione ospite a rendersi pericolosa con una conclusione velenosa di Gagliardini da fuori sulla quale Scuffett è attento. Nel finale l’ingresso di Azzi rinvigorisce la fascia sinistra ed è dal suo piede che nascono le azioni più pericolose. Di Gregorio prima è costretto all’angolo su un tiro-cross dell’ex Modena, poi ringrazia Lapadula che calcia altissimo dagli 11 metri su cross laterale ancora del numero 37. Allo scadere ancora la traversa salva i sardi da una sconfitta beffarda. Finisce 1-1 alla Domus, giusto per quanto visto in campo. Qualche rimpianto per il primo tempo dove gli uomini di Ranieri avrebbero potuto chiudere il match. Si torna a casa con un punto che muove la classifica, ma che non permette ai rossoblù di uscire dalla zona retrocessione. Prossima tappa, stadio Olimpico, sponda Lazio.

 

CAGLIARI-MONZA 1-1 (1-0)

CAGLIARI (3-4-2-1): Scuffet; Hatzidiakos, Dossena, Goldaniga (73' Oristanio); Zappa, Prati, Makoumbou, Augello (87' Azzi); Viola (73' Jankto), Luvumbo (77' Lapadula); Petagna (77' Pavoletti). All. Ranieri.

MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio; D’Ambrosio, Carboni A. (83' Pablo Marì), Caldirola; Birindelli (57' Ciurria), Pessina, Gagliardini, Kyriakopoulos; Colpani (67' Carboni V.), Mota (67' Machin); Colombo (57' Maric). All. Palladino.

ARBITRO: Marchetti di Ostia Lido.

MARCATORI: 10' Dossena, 61' Maric.

NOTE - Recupero: 1', 4'. Ammoniti: Prati, Birindelli, Machin. Spettatori: 16.291.

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Domenica, 26 Novembre 2023 08:02

Cagliari-Monza: la vignetta di Frédéric Art

Riparte il campionato dopo la sosta per le nazionali e il Cagliari di Claudio Ranieri affronta una delle formazioni più in forma del torneo, il Monza di Raffaele Palladino. Noi di Gol Rossoblù la giochiamo con la vignetta dell'artista sardo Frédéric Art con la mascotte sarda che va all'assalto dell'avversario. Appuntamento all'Unipol Domus alle 12.30. 

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Sabato, 11 Novembre 2023 22:47

Rammarico Ranieri: "Ingenui sui gol"

Il tecnico non nasconde il rammarico per una sconfitta che si poteva evitare: "Bisogna fare attenzioni sui particolari, perché sono quelli che ti fanno perdere le partite. Ho rimproverato i ragazzi e mi è dispiaciuto farlo perché hanno fatto una grande partita contro una squadra che lotterà per lo scudetto"

 

Claudio Ranieri vede il bicchiere mezzo vuoto dopo la sconfitta di misura in casa della Juventus. Il tecnico a fine gara non nasconde il rammarico per una sconfitta che, per quanto visto in campo, si poteva evitare. "Stavamo giocando bene, facendo girare la palla e chiudendo le fasce. Avevamo lavorato tutta la settimana sulle ripartenze e le palle inattive della Juventus. Il primo quarto d'ora del secondo tempo non mi è piaciuto. I gol sono figli del rinnovato entusiasmo che abbiamo dato loro. Ai giocatori avevo detto di giocare a padel i primi minuti e ributtargli la palla nella loro metà campo. Non l’abbiamo fatto e la Juve così è cresciuta in fiducia e sicurezza. Sono stato voraci, noi siamo stati troppo agnellini in quel momento".

La squadra, però, gli è piaciuta: "Abbiamo fatto una buona partita, piano piano stiamo crescendo e dobbiamo fare un passo alla volta. Dovevamo stare attenti a ripartenze e piazzati. Le ripartenze ci è andata bene in un paio di occasioni, ma non è possibile che in un piazzato un giocatore avversario incorni con due metri di spazio. Bisogna fare attenzioni sui particolari, perché sono quelli che ti fanno perdere le partite. Ho rimproverato i ragazzi e mi è dispiaciuto farlo perché hanno fatto una grande partita contro una squadra che lotterà per lo scudetto. Allegri dice giustamente che lottano per il quarto posto, ma questo fa parte di noi allenatori che siamo i più grandi bugiardi al mondo".

Sul cambio Petagna-Lapadula a inizio ripresa aggiunge: "A Petagna ho fatto i complimenti perché ha fatto un’ottima partita, però poi quando balla troppo sugli esterni mi manca qualcuno in area di rigore. E quindi ho detto a Lapadula di stare là in mezzo. Poi all’ultimo abbiamo tentato il tutto per tutto, ci siamo andati vicini, ma non ci siamo riusciti".

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